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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920

  1. L'amore sui tetti

     

    Eleonora vuol fare l’amore sui tetti.

    Dice che un giorno, mentre percorreva l’autostrada in direzione di Tortona – e durante il tragitto il suo sguardo e i suoi pensieri si erano persi tra le risaie che costeggiavano la strada – era rimasta folgorata dall’idea che l’amore non è un sentimento o un atto mio o tuo, o di qualche persona in particolare, ma che il Soggetto dell’amore e il suo Campo d’Azione Appropriato è l’universo intero e che i “nostri” amori non sono altro che scintille di quell’amore. E che il portato di quest’Amore Cosmico non è altro che l’abbandono a questo immenso e molteplice procreare: è un abbandono alla Gioiosa, Appassionata, Creazione Continua.

    Da quel giorno non riusciva più a fare l’amore nel suo letto, nel chiuso della sua camera. Aveva bisogno di vedere il cielo, e di guardare il mondo dall’alto e di sentirsi parte del Tutto. 

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    1. azdgl0

      azdgl0

      In effetti ricordo due episodi della mia infanzia che mi hanno particolarmente segnato.

      1) Una volta svolsi un tema originale nell'ultimo anno del liceo classico. 

      L'insegnante mi mise 4 perchè mi accusò di aver copiato. 

      2) A fine anno quando il preside lesse il giudizio sintetico su di me tutta la classe insorse e fece cambiare il giudizio su di me; il giudizio non esprimeva la mia realtà, molto superiore a quanto descritto dal corpo insegnate. 

      All'esame di maturità successe l'assurdo; la Commissione esterna mi esaltava ed il membro interno che doveva difendermi mi veniva contro.

      Penso che quanto successo nel piccolo si sta ripetendo in grande in questa fase della mia esistenza.

      I casi strani dell'esisitenza.

    2. fashionista0

      fashionista0

      sei bravissima, davvero!

    3. odessa1920

      odessa1920

      Grazie! Ci provo

  2. La buona morte

     

    Zio Tonino, detto Tati, 

    vi dirò come morì.
    
Un mattino in mezzo ai prati 
    
molto presto lui partì. 

    Con il sole all'orizzonte 

    una musica ascoltò: 

    gli fluiva nella mente ... 

    e con essa se ne andò. 
    
Così quello che alla gente, 

    giustamente, fa temere 
    
per lui, allor, senza far niente, 
    
fu un momento di piacere.

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      bellissime immagini!

    2. odessa1920
  3. La mia casa è il possibile

     

    Certo, ti verranno in mente i versi di Emily, la grande. E anche a me.


    Il sole era così limpido, oggi. E l’acqua del canale…


    Fin dal primo mattino – mi sono alzata prestissimo…

    Mi meraviglio sempre di essere viva e di vedere e di sentire.


    E mi piace la mia storia. È una bella storia. Di caduta e di riscatto, fino a questa cosa impossibile a dire – perché il linguaggio è così usuale …- che io chiamo fede, o gioia di vivere, qualcosa del genere.

    Per questo – credo – nascono i poeti. Per questo si diventa poeti. Quando tutto quello che senti premere nel cuore è troppo grande per dirlo nel linguaggio usuale, quello della spesa, del lavoro o della scienza. E allora la mia casa è un cedro dalle grandi braccia, e la mia anima vola con le ali dell’aquila, e tutto quello che era la realtà diventa una regione lontana del mio viaggio. E l’essere non è più ciò che è di fatto, ma il possibile. Il possibile è la vera dimensione dell’essere. E il possibile è un cavaliere su un destriero parato a guerra, dalla luccicante armatura, dai pennacchi color porpora, che sfida l’impossibile, divorandolo sotto i suoi zoccoli.

     

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    1. ok1803

      ok1803

      bellissima foto :)

  4. La principessa triste

     

    Io penso, Principessa, che sempre il mondo per noi è stato troppo. Siamo consapevoli dei nostri limiti nel momento in cui avvertiamo questo troppo. Ma il punto è da un'altra parte. Un mondo troppo è un mondo interessante, da esplorare, da meravigliarsene, da giraci dentro, da trafficarci in mezzo...
    Non è questo il troppo che senti tu. Il tuo troppo è che non vuoi più giocare, non vuoi più essere sorpresa. Vuoi solo aver avuto!

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  5. La scala

    Tra quelle villette c’era un’apertura da dove filtrava, in una certa ora del giorno, la luce abbagliante del sole. A quell’apertura si poteva accedere tramite una scalinata rustica, edificata all’inizio del secolo scorso. Le donne del paese avevano raccontato a ognuno di noi ragazzi immancabilmente la stessa versione della leggenda e che, cioè, se qualcuno di noi avesse avuto un sogno da realizzare sarebbe dovuto salire per quella scaletta nell’esatta ora del giorno in cui la luce abbagliante fosse filtrata tra le case e poteva esser certo, in questo modo, che il suo sogno sarebbe stato un giorno una realtà.

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  6. La vita è imperfetta e piena di macchie d'unto

    Voglio che la mia parte che pensa, che parla, che scrive, che usa le parole, raggiunga veramente ed esattamente me stessa. Che non giochi a fare l’intellettuale, ma che pensi in maniera audace e intelligente a ciò che vivo concretamente, nei dettagli.
    Che non pensi immettendomi nella prospettiva di salvare il mondo, di trovare proposte e progetti politici, sociali, culturali, economici, per dare le dritte alla storia della società umana.
    Non è alla mia portata. Io posso solo dire quello che il contesto sociale provoca in me. Posso solo rivelare i mie sentimenti, le mie paure, i miei desideri, in relazione al mondo e alla storia. Ma so benissimo che non sono all’altezza di pensare il mondo, e di portare sulle mie spalle la responsabilità del mondo.
    Vorrei che il modo in cui io riesco a vivere fosse un contributo, anche piccolo, a che il mondo diventasse un giardino disponibile alla creatività e alla ricerca della felicità degli uomini.
    Non sono così intelligente da capire in che misura le conseguenze remote delle mie decisioni e delle mie azioni siano in linea con questo desiderio.
    So, tuttavia, che c’è un piccolo spazio – che in sé contiene a sua volta un mondo immenso – dove le mie azioni possono sortire effetti che in una certa misura posso controllare, o sono alla portata delle mie mani.
    Mi piace chiamare questa piccola geografia “il mio giardino! E vedo che qui dentro c’è spazio per creatività, slancio, coraggio, superamento di sé, espansione, amore, passione, creazione di senso e di bellezza.
    La bellezza di questo mondo consiste anche nel fatto che, qui, non è importante che io competa con altri, che mostri quanto sono colta, intelligente, virtuosa, coraggiosa, audace. Qui è importante come mi vedo io, cosa sento io, e mi misuri con un istanza che porto nel più profondo di me. Un’istanza, di fronte alla quale, non contano tanto le parole con cui cerco di pensare e orientarmi all’azione. Ma contano le azioni e la mia presenza in esse, lo slancio del cuore e la vitalità che mi viene restituita dalla vita stessa. La fiducia che riconquisto ogni mattina. E quel senso di piacere intimo che potrei tradurre anche con la stupida espressione: mi piaccio, mi piace tutto ciò!

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      la tua solarità mi colpisce ogni volta, grazie

    2. odessa1920
    3. daliahnera

      daliahnera

      condivido, hai una solarità che rapisce tutti noi!

  7. Lasciare fluire e respirare. Fluire e respirare, questo forse è lo stile, il modo che dovrei sviluppare in me.

    Fluire è il contrario di bloccare, fluire implica assecondare il flusso degli eventi, senza usare troppa forza per condizionarli, fluire è muoversi indipendentemente dalla volontà, non esercitare la volontà per cambiare le cose perché le cose cambiate con la forza non cambiamo davvero, tendono a riappropriarsi di se stesse e a diventare ciò che dovevano diventare.

    Respirare è seguire un ritmo, sentire il flusso e seguirne il ritmo, respiro dopo respiro, fermarsi se necessario e lasciare che ciò che ci deve lasciare ci lasci senza opporre troppa resistenza, respirare è sopportare l’assenza, il vuoto, riempirsi i polmoni d’aria e andare avanti.

    Quindi sì… fluire e respirare. Basta solo questo.


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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      totale.

      Il testo e l'immagine.

  8. Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.

     

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    1. beautifullmind0

      beautifullmind0

      Kerouac...un'ispirazione continua.

       

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      • Beat, è il beat da tenere, è il beat del cuore, è l'essere beat e malmessi al mondo e come l'essere a terra ai vecchi tempi e come nelle antiche civiltà gli schiavi ai remi che spingevano le galere a un beat e i servi che facevano vasi a un beat.

      Cuore.

  9. Lei diceva: non accontentarti! 

    Sii felice di viaggiare, felice della tua avventura. E sii ambizioso. Non rinunciare mai a ciò che tu sogni.
    Lo diceva al tramonto.

    Voleva che restasse dentro la carne.
     

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      Accontentarsi fa male, bisogna imparare ad aevolvere il proprio pensiero verso una nuova dimensione di noi

    2. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Bellissime opere alla vista!

  10. Mesta di pioggia attende anima il sole

    Nuvole e aria pregna d’umidità oggi.
    Cosa farò per portare un po'
 di sole in questo angolo di mondo?

    
Forse solo l’accettazione benevola di quel che c’è.

    O forse sarò visitato da qualche idea brillante.

    O da un incontro inaspettato…
    Sarò un sì!

     

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    1. fashionista0

      fashionista0

      Dove vai saltellando? ;)

    2. odessa1920

      odessa1920

      Canto sotto la pioggia, come Gene Kelly xD

       

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      dai che è tornato il sole e potrai fare nuove fotine!

  11. Meta-fisica

    Talvolta accade - negli ultimi tempi più spesso – che io guardi un ragazzo solo per apprezzarne la bellezza e l’armonia del fisico. Nulla di più, niente secondi e terzi fini. O meglio potrei dire solo tersi fini. E con questo non penso che sia male quando guardo un ragazzo solo immaginando cose sconce. No, non credo sia male. Solo che nel primo caso mi godo come mai il trascendere di ogni traccia di fisicità che in qualche modo inquina e oscura certi punti di vista: senza compiere alcuno sforzo non immagino un dopo, situazioni che non avverranno mai, circostanze improbabili, situazioni che in qualche modo usurpano il momento, il presente, l’attimo in cui sto guardando. In questo caso semplicemente non immagino nulla, guardo e basta, come potrei guardare il mare, il sole, il cielo, una nuvola, un albero o un’opera d’arte.

    Quindi, ragazzo che sei sulla scalinata con i pantaloni bianchi e il vento che ti spettina i capelli, non fraintendere il mio sguardo, continua a scendere e vai per la tua strada.

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      sfortunatamente non comprenderà mai questo messaggio ma fraintenderà le tue intenzioni

    2. ciribi72

      ciribi72

      vero, la mente dell'uomo non risiede solo nella testa :P

    3. hocuradite

      hocuradite

      Ho commentato sulla mia bacheca per evitare di strumentalizzare il tuo dialogo. Se vuoi leggere la cena è servita.

  12. NATALE

     

    Rinascere

    
Quanto dura una vita?


    Quante vite in una vita?

    Evgheny, il pittore, era convinto che la durata di una vita, la sua capacità di navigare nell’oceano dell’essere, era in qualche modo connessa con la capacità di rinnovarsi – o il dono di rinascere ogni mattina, con il cuore desiderante e la mente fresca. Come lavata dai residui di ieri e del passato – in qualche modo.

    – La mattina, tutti gli animali si lavano – diceva.

    Lui dipingeva. Raccontava la sua avventura dipingendo. Dipingere è come scrivere un diario. È come narrare nelle stalle. È il mondo di “C’era una volta…”. Arrivavano i viaggiatori dalle terre lontane, e raccontavano, la sera, dopo cena, nei luoghi di raduno, quello che avevano visto e vissuto… Era il mondo di Evgheny.

    Dipingere, raccontare, narrare l’avventura dell’uomo. Le scoperte e gli apprendimenti. Era la vita di Evgheny. Lui era fatto in questo modo.

    – La mattina, tutti gli animali si lavano – ripeteva.

    Adesso c’era odore di neve nell’aria.
Natale si avvicinava.

    Le donne, vicino al fuoco, riandavano col cuore e la mente ai tanti amori. Agli uomini che avevano amato. Li vedevano scorrere nella fantasia e provavano quel senso di tenerezza che il ventre di una donna sa provare. Era quasi Natale e c’era odore di neve. Loro avevano amato. Avevano dato alla vita ciò che una donna sa dare.

    Gli uomini sognavano imprese. Passavano confini, nell’immaginazione. E uscivano dai piccoli villaggi. L’odore della neve li portava a valicare frontiere. Un po’ di nostalgia per casa, per il fuoco e il caminetto. Ma poi, l’odore della neve li portava lontano.

    Era quasi Natale. Tutto continuava a muoversi al solito ritmo, ma sembrava anche fermarsi – un istante in più – a pensare.

    Quante vite in una vita!


    Quanto dura una vita?

    Natale è ritrovarsi bambino ogni mattina, mentre ti lavi la faccia, e ti fai lo shampoo ai capelli.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissimo scritto e bellissima foto. Sei una garanzia!

    2. tacchialti94

      tacchialti94

      ancora buone feste :)

  13. Passaggio

     

    A volte cambia – e sembra perfino che lo faccia senza preavviso e arbitrariamente – tutta l’atmosfera emotiva della situazione. E dove ti sentivi abbastanza a casa ora ti ritrovi smarrita. Il tuo “io” sembra diluirsi come sale in una soluzione troppo acquosa e i pensieri si sfrangiano in tanti frammenti senza trama. E se ti sforzi di mettere a fuoco certe domande, senti una pesantezza ovattata che ti smorza lo sguardo.

    E allora vaghi, attendi, ti distrai, sonnecchi. Poi, un giorno, mentre cammini tra le foglie secche avverti che si annuncia un ritorno a se stessi. Si annuncia nel corpo, come sempre. Come fa la primavera. E il messaggio raggiunge subito la mente. Il messaggio avverte che le energie stanno per ritornare e che dovrai cambiare alcune cose, perché il vecchio modo è finito.

    E ti ritrovi pronta, anche se non sai ancora cosa o come. E senti una cosa bellissima, che è come il nucleo caldo di una speranza giovane che allarga le braccia. 
    Senti che sei un “sì”. 
     

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      sfuggi tra le foglie...sembri parte del contesto

    2. altomororicco

      altomororicco

      spero presto escano le tue foto di natale!! stupiscici!!

    3. odessa1920

      odessa1920

      Io e il Natale non adiamo molto d'accordo :-)

  14. Passeggiare sulle Scotland Highlands guardando il mare.

    Ricordare che il mondo é più grande da qui.
    Lasciare riecheggiare le grandi domande a cui non si ha risposta.
    Lasciarsi sedurre dall'incanto ...

    E rinforzare i polpacci.

     

     

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  15. Pensare in grande

    Pasqua è quando apri un uovo alla coque e salta fuori il pulcino.

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    1. martymartina1

      martymartina1

      Pensa, credi, sogna e  osa... ;)

  16. Prima di essere creature meravigliose, noi siamo creature meravigliate

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      ti trovi a venezia?? come ti è sembrata?

    2. odessa1920

      odessa1920

      Molto vuota... affascinante come sempre anche se la preferisco in altre stagioni.

  17. Quanta gioia in un albero fiorito! Un sogno, un pensiero invitante, quel respiro largo, l’orizzonte che si estendo sconfinato.  Quella sottile intensa energia che tiene acceso il corpo e sveglia la mente.  Che saltella come un ragazzino curioso.  Un gioco che ti fa dimenticare l’ora dei pasti.

     

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      che bei colori primaverili!

    2. ciribi72

      ciribi72

      che fiori erano? li conosci?

    3. odessa1920

      odessa1920

      Lagestroemia indica

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  18. Quasi odore

    Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Settembre è un piano inclinato. Dopo agosto – “il mese più freddo dell’anno” – una infinita, piatta, uniforme, gialla e sabbiosa landa desolata, a settembre tutto lievemente si inclina e tutto discende, tutto si dipana, si srotola, si slaccia: i raggi del sole, le ore di luce, le ombre, la temperatura, la pioggia, le foglie, i sapori, gli odori…
     

    E le nuvole si abbassano, quasi come per cercare un contatto dopo essere state via per tanto tempo, sembra che dicano: ehi, siamo tornate! Guarda un po’ su! Le nuvole prendono forma, il cielo si popola, si anima… assumono le sembianze più strane, non si confondono, delineano i propri contorni, la propria personalità, sbuffano, si gonfiano, ma solo per chi le sa guardare.
     

    Ed io, giù giù, in basso, annuso l’aria e la terra, coloro gli odori come un cane con il naso al vento, cerco di usare l’olfatto, un senso quasi atrofizzato nell’uomo, forse proprio perché racchiude la nostra parte istintiva, utilizzato prevalentemente in due attività, che poi, non a caso, sono le più primordiali: mangiare e copulare.
     

    Ed poi ancora io, ancora più in basso, annuso te, a settembre, tu che assomigli un po’ a settembre, dopo il sole a picco e le spiagge affollate e le stelle cadenti e il sale sulla pelle e le docce fredde, selvatico e famelico, pudico ed insicuro procedi a scatti, ti acquatti, strisci, pronto ad afferrare, a mordere, e poi a fuggire, quasi senza lasciare scampo, quasi senza lasciare il tempo.
     

    Il tuo naso-rettile striscia e sguscia sulla mia pelle, sul mio petto, sulla mia schiena, mi annusi come in cerca di qualcosa, forse dell’odore perfetto, di un odore che si agganci al tuo, o forse di una sinergia di odori, di un odore ineluttabile, un odore che non sia né il mio, né il tuo, bensì qualcosa di sconosciuto alle tue narici ed alle mie, sconosciuto e familiare, un odore dove fuggire, nasconderti, ricominciare, rifugiarti, dove coprirti, un odore del tuo settembre.

     

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      noto che tutti celebrano la tua eleganza!! che bello!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Comincio a crederci xD

    3. ciribi72

      ciribi72

      complimenti per la posa!

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  19. Redland Bay è in Australia, vicino a Brisbane. L'immaginazione mi porta là, ma è un altrove della mente.
    Tre amiche sono sedute in un locale. Parlano. Ruby rigira in mano un’arancia mentre chiarisce il suo pensiero a Alyssa e Claudia. Dice che sì, è vero, nella nostra modernità è scomparso il sociale. Partiti e ideologie non identificano più nessuno. È già successo da tempo, ma ce ne rendiamo conto solo ora. E le istituzioni non sono più cose sacre da servire. Vengono apprezzate, al contrario, nella misura in cui sono esse a servire l’individuo. Ma, attente!, questo è importante: l’individuo, ogni individuo, oggi è impegnato nello sviluppo della persona. È questo il centro della nostra epoca, la parte viva della cultura. L’impegno nello sviluppo personale. Milioni di persone in questo momento sono impegnate a sviluppare la persona. A cominciare dal corpo, l’alimentazione, la salute, e poi la mente, le emozioni, il sentire, il pensare, l’intuire, il coltivare i propri talenti, acquistare consapevolezza di se, sviluppare libertà e creatività… E questo è importantissimo! E annuncia l’avvento di un’epoca nuova. Bisogna imparare a guardare il fenomeno con occhi positivi. E tu, Alyssa, la devi smettere di rimpiangere “quando si credeva nei valori”, come se fossimo orfani e in piena decadenza! Il valore è questo, oggi: coltivare la persona.

    Alyssa: Sì, ma l’amore?

    Ruby: E anche l’amore si sta liberando da tutte le costrizioni e i pesi che la società passata gli imponeva. Stiamo per scoprire un amore più leggero e spontaneo, genuino, autentico…

    Ruby, Alyssa e Claudia abitano tutte e tre sulla Poynter Street e ora, sedute al tavolino del locale, lasciano che il loro sguardo si perda nel tramonto, oltre lo Yacht Club. Sono giovani. Si ritrovano con una certa regolarità per fare consapevolezza. Bevono una spremuta, si raccontano quello che hanno letto, cercano di mettere in chiaro quel che pensano.

    Siamo a Redland Bay, un altrove della mente.

     

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    1. odessa1920

      odessa1920

      Che bello sarebbe se tu ci andassi e scoprissi che esistono veramente le tre amiche di Redland Bay.

    2. raffaello115

      raffaello115

      esistono nella tua mente, Odessa, e questo basta per renderle vive...

       

    3. fashionista0

      fashionista0

      è proprio questo il potere dei libri. Poter rendere vivo nella propria mente qualcosa che in realtà è semplicemente scritto su un pezzo di carta. Meraviglioso

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  20. Richiami lunari

     

    E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
    Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
    Nell’insieme...una sorta di smarrimento…

    E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?

    Una vecchia domanda!

    Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.

    Ma quale?

    Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…

    Imbarazzo!

    Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.

    Libertà come non aver niente da fare!


    È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!

    E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?

    Curioso!

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    1. lullabyblue0

      lullabyblue0

      Anche io a volte mi sento sopraffatta dalle troppe cose, dalle troppe distrazioni, dai troppi impegni.. ma forse è meglio così. Ci teniamo vivi :) 

    2. ciribi72

      ciribi72

      mi ricorda il giappone la tua lampada!

  21. Stasera, qua sotto, l'albero fiorito
    gonfiò le piume come per follia,
    no, non resterò di certo avvilito
    se scoprirò che se n'è volato via.

     

     

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    1. elvis06081994

      elvis06081994

      Incantevole questa foto

    2. martymartina1

      martymartina1

      Complimenti, le tue foto sono fantastiche! :x

    3. ok1803
  22. Sempre con Hopper

    Quando non ci limitiamo a guardare a lungo dalla finestra, ma vediamo l'immagine di noi stessi che guardiamo dalla finestra, c'è qualcosa che scatta dentro.


    Ha a che fare con la voglia di una vita piena e abbondante…

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      questa immagine sei tu, nei dettagli e nei colori! wow

    2. odessa1920

      odessa1920

      Grazie, anche io mi riconosco...

  23. Sognatori sugli scogli

     

    E penso a te, caro amico,
    mai incontrato, mai toccato.

    eppure presente,
    eppure amato.

    Per te furono creati
    tratti di sogno, tratti di colore

    e fosti tu a dare alle gambe
    l'energia del moto

    e al cuore l'audacia di procedere
    senza cadute.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      DA UN SOGNO VERO, CIRCA LE 17.00 DEL 30 AGOSTO 2019, DA QUALCHE PARTE IN LOMBARDIA. 

      Eri in una scuola Odessa, contemporaneamente adulta e bambina, ero lì anch'io e sentivo che dovevo avere cura di te, perché eri smarrita ma al tempo stesso geniale come gli autistici, eri orfana, senza più genitori. Ti proteggevo anche dagli altri, perché curiosi volevano il tuo genio; c'erano anche altre cose, ma al risveglio i ricordi si sono dissolti. Solo ora che leggendoti scrivi di sogni, io ti parlo del mio e di questa strana coincidenza, altrimenti avrei taciuto. Forse già oggi, al far della notte sarò di ritorno  nella mia sopportata città. Il piano A è ormai abbandonato.

    2. odessa1920

      odessa1920

      È bello ricordare i sogni. Ultimamente sogno molto, ma i dettagli svaniscono dopo qualche minuto dal risveglio. Rimangono le sensazioni e a volte le emozioni che il sogno regala. A volte anche negative. Ahimè.

  24. Stampe esotiche

    La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare la mia storia, sono in mezzo a una storia che vivo nell’atto stesso di raccontarla. Io sono affezionata al mio io narrante al punto da non preoccuparmi per niente se non ricorda esattamente quello che è successo e travisa i fatti solo per mantenere la propria dignità. Soprattutto adoro il mio io narrante nel momento stesso in cui inventa il suo futuro. E questo lo fa ogni giorno. È la sua attività principale. 
    Il mio presente è un io narrante che inventa il suo futuro.

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    1. gerbera0

      gerbera0

      che belle parole, tutta farina del tuo sacco?

  25. Sto rileggendo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Rifletto sulle coincidenze, quelle di cui Kundera scrive a proposito
    dell’incontro tra Tomas e Tereza. Un incontro è tanto più importante quanto più è mosso dalle coincidenze, ovvero da eventi che ci fanno convergere verso una persona in modo ineluttabile. Sono le coincidenze che dovrebbero muovere tutto, non la necessità.
    La necessità è banale, scontata, prevedibile, meccanica. Le coincidenze invece hanno a che fare con il destino, quando noi ce ne accorgiamo esse si manifestano. Sì, perché spesso non ce ne accorgiamo, non ci facciamo caso e non allora succede nulla.
    Tomas è andato in un piccolo paese della Boemia per lavoro, in verità doveva andarci il suo capo ma a causa della sciatica ha mandato lui. Poche ore prima di prendere il treno per tornare a Praga si ferma a bere un cognac in un locale dove lavora Tereza. Lei vede che ha un libro sul tavolo e questo fa scattare in lei una sorta di affinità elettiva nei confronti di Tomas (raramente in quel locale i clienti hanno un libro aperto sul tavolo). Mentre lei chiede cosa desidera a Tomas la radio suona un quartetto di Beethoven (anni fa Tereza ha ascoltato dal vivo quel brano e quella sera al concerto erano presenti lei, il farmacista del paesee la moglie. Tre spettatori per quattro musicisti. Quella musica per lei da quel momento ha rappresentato l’accesso ad un mondo superiore rispetto alla mediocrità ed alla grettezza della propria famiglia). Insomma tutte queste coincidenze fanno scattare qualcosa
    in lei. Quella cosa strana e indefinibile che si chiama amore, forse.

     

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    1. altomororicco

      altomororicco

      ho letto questo libro molti, moltissimi anni fa...

      lo riaprirò presto, mi sei stata d'ispirazione!

       

      Buon pomeriggio,

      Marco.

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      Kundera...è vero, ogni tanto va riletto!