- Donna
- Verona (VR)
-
Ultima Visita
Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920
-
PsicocenaSerata lenta lenta. Ho mangiato un pomodoro geneticamente modificato enorme rosso rosso tagliato a fette con valeriana verde verde, pepe nero nero ed origano, il tutto accompagnato da Chianti rosso rosso a volontà e olio verde verde. Ma non un verde trasparente, un verde intenso e denso. Poi un pezzo di parmigiano giallo giallo, due noci ed una fetta di melone, di quello arancione arancione e succoso.
Mancava qualcosa al mio palato… apro la dispensa di casa mia e agguanto con inaudita violenza due quadretti di cioccolata con percentuale di cacao al 99% nera nera e amara amara. La lascio sciogliere in bocca come un’ostia. Lenta lenta.
Contemporaneamente metto sul gas la mia caffettiera da due riempita d’orzo marrone marrone, ricolma. L’orzo quando esce non ti avvisa prima, come il caffè, e allora per precauzione metto sul bricco della caffettiera un paraschizzi e aspetto, paziente. Poi lo vedo eiaculare in silenzio, virile, con tutta la sua potenza, la sua schiuma. Arriva all’orlo, chiudo il gas. E quando il cioccolato si è quasi sciolto in bocca bevo l’orzo… poi è il momento del giallo giallo. Un bicchiere di limoncello gelato fatto dalla mia cara vicina di casa, prima da sniffare, poi da bene a piccoli sorsi. Mi piace agguantare il bicchiere con le pareti appannate, umide e fredde, portarlo alla bocca, appoggiare le labbra e aspirare leggermente. E respiro.-
Si dice refuso? Tanto per parlare "studiato": "poi da bere a piccoli sorsi". Per te che ami la parola ( ma forse non il tuo pubblico, o forse il privato pubblico o il pubblico privato) penso che ci tieni a saperlo. Il mio lato parallelo comico dissacrante poi vorrebbe farti le battutte su "ammazza quanto maggni e bbevi", ma poi non so mai se riesco a strapparti un sorriso. Per il resto già lo sai quello che penso del tuo scrivere e comunque c'è chi è diventato cieco (non saprai mai gli innumerevoli sottintesi che ci sono).
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Gentile signora Sorsa Dabbene, fusa, che fa le fusa ma che non vede la refusa
uso l'ironia come una forma di comunicazione affettiva e per essere efficace bisogna esasperare. Lo so che hai mangiucchiato; bisogna dire che però quando ti feci la battuta sul cognac, mi risposi che tu non bevi, alla faccia del Chianti Chianti nero nero. Grazie della faccina sorridente, ti faccio una confidenza: anch'io ho bisogno ogni tanto di chi mi faccia un sorriso sincero come il tuo.
-
-
Sono molti gli amici della montagna. Erica si sente bene solo sopra i 2.500, così mi ha detto. Alessio adora i pendii innevati ai piedi delle Dolomiti. Anche altitudini più modeste accolgono i pellegrinaggi di persone in cerca di pace interiore, rinascita delle energie, pulizia dell’anima. Persino più delicate colline nutrono e sostengono il mestiere di vivere.Camminare alla presenza della montagna ha una sua magia: accedi al potere ricreativo della Natura Sapiente. Quanti importanti personaggi confessano di aver avuto le migliori idee camminando nella natura! Il mondo moderno, il mondo cittadino, il mondo cresciuto sotto le ali dell’industrializzazione e dell’esplosione tecnologica, ha una fame esplosiva di Natura. Molti cercano nella Natura lo spirito magico e animista di una religiosità arcaica, o il sentimento oceanico di un misticismo diffuso. Altri vi vanno a scoprire suggestioni tecnologiche geniali, elaborate dall’evoluzione nel corso di milioni di anni. La città, io credo, sente il bisogno di ristabilire un nuovo potente collegamento con la campagna e la natura, non più legato semplicemente alle necessità alimentari, ma a un bisogno più esteso e intenso che riguarda la qualità globale della vita. La cultura riscopre nella coltura le sue radici e il suo modello originario.
-
ciao Odessa è bellissimo quello che hai scritto condivido quello che hai scritto
io sono innamorato della montagna
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
io ADORO la montagna. Mi da un senso di pace. Ogni volta che mi capita di andarci mi commuovo
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
e dopo il verde, diventi anche regina delle nevi! complimentoni!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
- Visualizza i commenti successivi altro %s
-
-
Spesso sono divisa tra la notte, il cuore della notte, ed il mattino. Questi sono i due momenti del giorno che preferisco: lotto tra la staticità e la lentezza della notte e la dinamicità del mattino
Il mio animo è ben rappresentato dal quel quadro di Magritte in cui si vede un paesaggio notturno sotto un cielo diurno chiaro e luminoso.
Vivere per sempre in un ipotetico mattino è però anche una condanna perché quando si ha tutto per possibilità è difficile prendere decisioni e intraprendere una strada ma in fondo questo è l'unico modo per mantenere accesi la fame, il desiderio e l'attrazione.
Mi piace allora immaginare il mattino con il sole che sale, il pane caldo e buono e agire senza pensare, senza pensare alle cose, senza spingere niente e nessuno per lasciare che tutto si muova per passione e vitalità: forse questo intendeva Aristotele quando aveva immaginato che il Dio muovesse ogni cosa non spingendola ma attraendola, immagine bellissima assai nota a chi è innamorato ma io non so che cosa sia fino in fondo l'amore e mi dispiace. -
-
Witold Gombrowicz, il grande scrittore polacco, ha avuto un’idea allo stesso tempo comica e geniale: il peso del nostro io, dice, dipende dalla quantità di popolazione del pianeta. Man mano che la popolazione aumenta, l’io diventa sempre più leggero. Una situazione che comporterebbe crescente incertezza circa la propria identità.Ma l’io, il peso, il valore, la consistenza dell’io, sono davvero messi a rischio dalla crescita della popolazione? Indubbiamente l’esplosione demografica ha un peso in economia, in politica, nella gestione della società, sollecitando la creazione di strutture che condizionano la vita dell’individuo. Ma sono ostile a tutte le teorie che fanno dipendere chi sei dai condizionamenti di qualsiasi tipo, sociali, educativi, biologici che siano. Più la nostra vita è giustificata da quello che è successo ai nostri cromosomi, da quello che i nostri genitori hanno fatto, dall’ambiente in cui viviamo, più assume i contorni delle storie di una vittima.L’avventura grande dell'io è immaginare un’esistenza in cui quei fattori non possono controllare quello che sono capace di fare.
-
Secondo la mitologia giapponese sulla luna si intravede una lepre.Si racconta che tanti anni fa sulla terra vivessero felicemente e in amicizia una scimmia, una lepre e una volpe.
Un potente dio venne a conoscenza di questa grande amicizia tra animali così diversi e decise di verificarla: avrebbe premiato tanta lealtà.
Arrivato sulla terra si presentò ai tre amici spacciandosi per un povero vecchio affamato. La volpe e la scimmia, sperando in una ricompensa, si misero a raccogliere bacche e verdure per sfamarlo, ma la lepre continuò a giocare spensierata, perché quella era la sua natura.
Allora la scimmia e la volpe le dissero di raccogliere dei rametti per loro e di ammucchiarli e accenderli. Lei li accontentò e i suoi amici la spinsero sul fuoco e la servirono all'affamato vecchio che, colto da orrore per quel tradimento pensò che l'unica davvero leale fra i tre fosse stata la lepre e, come premio, la fece salire fino al palazzo della luna dove le fu resa la vita che divenne eterna.-
Potrebbe apparire come la solita storia ad effetto e comoda da esibire nei social web, ma io di Odessa mi fido, è sempre sincera e in quello che dice vi è sempre uno spunto ( purtroppo spesso amaro) di riflessione, al quale mi abbandono come fanno le conchiglie arenate in spiaggia ormai vuote raccogliendo assetate l'acqua di mare. La vicenda raccontata è dolcissima e amara, antica e dolorosa come il mondo. Ci racconta l'innocenza nelle sue tante declinazioni: la purezza, la spensieratezza, la vulnerabilità, l'abbandono, l'infanzia, l'ingenuità, l'invidia suscitata, il tradimento subito, l'attesa di riscatto. Il crimine compiuto è orrendo, soprattutto quando viene colpita la nostra vulnerabilità, spensieratezza e fiducia, ancor peggio quando viene tradita dalle persone a noi più vicine e alle quali ci eravamo affidati. È la perdita del gioco e della magia, il tradimento dell'amicizia quando si cresce, la delusione nei genitori che non sono più i nostri eroi, dei fratelli non più compagni di giochi e avventura ma attempati antagonisti di qualche eredità, degli amori che invecchiano e diventano interminabili e gelidi silenzi quotidiani, di figli irriconoscibili che ci abbandonano negli ospizi. Il delitto commesso è a tutti gli effetti un pasto cannibale compiuto dai nostri fratelli ingrati al quale si concede per l'ultima volta la vittima sacrificale. Il gioco è il modo infinito in cui scopriamo il mondo e il puro vivere per vivere senza riflettere sull'esistenza. La lepre che gioca non è superficiale ma spensierata e al di sopra degli interessi di un qualche guadagno. La lepre ci guarda dalla luna perché solo questa materna la sa accogliere, proteggere, premiare, lasciando che solo con gli sguardi lontani di pavidi terrestri si possa contemplarla un po' invidiosi, un po' affascinati senza raggiungerla. La volpe e la scimmia sono la furbizia, il calcolo, la malizia, la ragione, la menzogna, la manipolazione, l'opportunismo di chi cresce, dimenticando la propria innocenza perduta, di chi non sa cosa è la fiducia e il sentimento. Ma, rivolgendomi ai più critici e cinici, non pensiate che questa fanciullezza e spensieratezza sia asessuata, cioè priva di intensità, desiderio e di una qualche positiva malizia, solo espressione di zuccherosa e infantile elementarità, non degna di voi uomini e donne vissute e calate nella realtà da dominare e dalla quale difendersi. Semplicemente è priva di sovrastrutture mentali, manipolazioni e strategie , è gioco e scoperta e perciò pura, cristallina, inattaccabile. La lepre-coniglio emancipata, pura, erotica, spiritosa Bugs Bunny lo insegna beffeggiando il cacciatore. Ci eravamo tanto amati.
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
-
la natura dell'uomo che incontra la bellezza della natura
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
wow che magia!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
che rarità che sei! bellissima!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
A dirla tutta, oggi mi sento io un po' Natale. Diverse persone mi consigliano più equilibrio, più calma, più ponderazione... Io ho voglia di essere smodata, invece, di strafare, di spingere le porte, di saltare i fossi, di essere follemente felice, di danzare e sbracciarmi..Non ho voglia né di equilibrio né di saggezza, ma di smodata felicità.
-
Bella la foto.... molto originale e fà molto Natale.... Buone feste !!!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
A poche centinaia di metri dal lusso che si affacciava sul Lago Maggiore, ecco la dimora del barbone Borromeo. Ogni sera, il derelitto vi tornava, sapido della dolce voluttà con cui ci si avvicina al luogo d’incontro con l’amante segreta.
La casa era invasa dall’edera: senza tregua, la rampicante era a cibarsi di qualche residuo, uno stipite intatto, un muro di calcinacci o un’intonaco umido e marcio.
Borromeo stendeva la coperta sulla parte di pavimento che, in quel momento, gli sembrava più solida e meno malsana. Il sonno arrivava presto.
Col sonno sopraggiungeva anche il sogno, che era sempre lo stesso: qualcuno lo abbracciava e la presa era forte e umida, scintillante di gocce d’acqua verde e melmosa, e un tepore odoroso di acquitrino gli massaggiava la nuca, finché l’artiglio non stringeva e strozzava e uccideva il respiro.
Lontano, sopra qualche isola del Lago, un bassista elettrico cercava - senza freni o inibizioni - un dub che non trovava, neanche per caso. -
Amore caro, questa mia lettera la scrivo su carta e la invio per posta ordinaria.
Voglio che il viaggio per arrivare ai tuoi occhi sia, per lei, lungo e difficile, sporco della polvere di strada che attraversata sarà e zuppo delle umidità delle notti nostre che, sebbene sfinite, ascoltarci dovranno.
Le mani mie sapienti piegano il supporto di me con la cura che tu meriti e lo pongono nella busta: che è bianca, bianca e basta, perché importa non il bianco o il colore ma l’intensità dell’uno o dell’altro.
E queste carezze appassionate delle mie dita sul foglio, e i sorrisi gentili come lacrime calde di sonno sognante, faranno risplendere il bianco di rosso. Così, il verde scuro delle tue colline d’autunno s’infiammerà: e svanirà persino la nebbia, se mai dovesse arrivare per prima, prima di me.
Questa mia lettera non volerà leggera, lo so. Greve di desiderio, busserà alla tua porta. -
Bisogno di uscire dal chiuso. Ritrovare i grandi spazi dell’aperto. Una parte alta dell’anima si nutre di orizzonti larghi e grandi.I sogni non stanno bene al chiuso. Ammuffiscono negli spazi angusti.C’è una casa più grande dove abitare. Dove respirare a pieni polmoni il vento creativo della Vita.
-
C’è da scalare una montagna. Mi sto preparando. Voglio affrontare la faccenda con lo spirito giusto. Intanto c’è oggi. Non è una giornata di sole, no. È un po’ come ieri. Ma c’è la mia terrazza, c’è una montagna di libri ancora da leggere. Ci sono gli amici con cui condividere. C’è qualcosa di buono nel frigo per la cucina creativa estemporanea.C’è una miniera di desiderio che urge.
-
-
-
sii che bello! è bello riuscire ad entrare nel tuo universo!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
- Visualizza i commenti successivi altro %s
-
-
Dense macchie gialle in lontananza, luminose stelle in un cielo verde: le inarrestabili mimose, ogni anno hanno fretta di fiorire. Sono le prime. Impazienti. Se ne sbattono di eventuali gelate tardive. Ardita incoscienza. E neppure si accontentano di un colore anonimo. Loro hanno scelto il giallo.
Consapevoli esibizioniste. Prime ballerine sul palcoscenico della primavera a venire. Sipario, sembrano dire, siamo arrivate prima delle rondini. E non sanno che tra pochi giorni qualcuno, credendosi gentile e nobile cavaliere, strapperà le loro esili fronde.
L’acero davanti a me invece non dà alcun segno di vita, è completamente scheletrico. Come non sentisse i primi raggi di sole. Fa il sostenuto, l’indifferente, quello che se la tira con la sua aria un po’ dandy e manifesta con una sottile ostentazione la sua eleganza raffinata, come per dire, hei… ci sono anche io, non solo quelle smorfiose giallognole e malaticce. Anzi, esibisce con un certo freddo orgoglio con la sua spoglia chioma slanciata sopra tutte le altre e senza foglie: rami lisci, di un pallido grigio cenere che contrastano con il blu cobalto del cielo sullo sfondo. Lui rimane lì in attesa. Saggio. Prima di emettere la prima fioritura vuole essere sicuro di non fallire, è previdente ma sa distinguersi.
Una gazza nel punto più alto mi osserva. Leggera, altezzosa e vezzosa. Albero ed uccello si assomigliano.
L’olivo invece è quasi sempre uguale in ogni stagione: escluso a settembre, quando fruttifica. Fa della costanza la sua forza. Ha un suo stile e vuole mantenerlo. È un signore. Non rientra nei suoi modi sorprendere. Fa dell’essenzialità la sua forza. Ben attaccato al suolo con il suo tronco rastremato, solido e nodoso. La chioma compatta di un verde argento è impenetrabile. Tantissime foglie piccole e fitte.
Un timido merlo come un lampo nero vi trova rifugio e sparisce dalla mia vista. Chissà cos’altro nasconde dentro. E questo gli dà un’aria ancora più misteriosa ed interessante. Ma non mi avvicino, lo guardo da qui, da lontano, altrimenti mi sfuggono le parole di mano.
Ed io devo ancora capire quale albero sono.-
in questa foto sembri un salice baciato dal tramonto :)
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
anche io...
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
io sono sicuramente un baobab
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
E ho amato la mia libertàMolte persone non sopportano di essere intruppati in qualche organizzazione di lavoro. Devono vivere libere e solitarie perché, pur amando la vita e il mondo, non possono apaprtenere più di tanto agli ordini esistenti né seguirne pienamente le regole. Se si domanda cosa abbiano da offrire a una società cui sono restii ad appartenere troppo, vi è una sola risposta coerente: il profumo della loro vita indipendente, libera. E in questa distanza che prendono dal mondo c'è la prospettiva entro cui le cose mondane ridimensionano le loro pretese, rientrando in confini più adeguati.
-
-
ahaha che simpatica questa immagine...stiamo riposando tanto in questi giorni mi sa ahah
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
-
-
fiori di plastica sono perfetti. Ma piacciono davvero?
Meglio essere presenti nel grande traffico della vita con le proprie imperfezioni. Sono segnali di vitalità sanguigna ed emozionale. Per questo piacciono i lavori da artigiano, più di quelli da professionista. Niente perfezionismo allora!Meglio lasciare nel proprio lavoro la poesia della nostra umanità.-
Evviva la natura nella sua (im)perfezione!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Frullato di arancio mango e banana per colazione.Un disegno per cominciare.È meglio cominciare con un disegno colorato. Tanto più che oggi piove e il cielo è grigio.Certo i romantici troveranno incantevole il ticchettio della pioggia contro le inferriate. Ma sono i romantici che non sono incantevoli in queste circostanze. Oggi la vita è piuttosto dinamica e la gente preferisce essere attiva e trafficare con le cose e gli altri simili.Almeno, questa mattina la vedo in questo modo.E poiché sembra che il corpo si ritrovi addosso energie adeguate, ho deciso di dare un saluto colorato al nuovo giorno.
-
Il manifestarsi con semplicità è ormai virtù assai rara. Bisogna ricercarla come bene prezioso e raro.
-
wolfman830 ha aggiunto una reazione
-
ci vuole sempre un tocco di colore nella vita! Brava!
-
wolfman830 ha aggiunto una reazione
-
-
Ho bisogno dei tuoi infinitesimi dettagli che nessuno vede, di schegge veloci e affilate che possono pure uccidere, dei tuoi piccoli frammenti, di brandelli di pelle, di tasselli notturni da inserire nelle crepe della mia vita.Ma c’è qualcos’altro che non riesco a decifrare.Per altro intendo tutto ciò che esula dal desiderio di averti che poi è desiderio clandestino di mettere la mia orma nel tuo mondo.Ogni attimo è buono per desiderare e desiderarti e magari per come siamo, come ci viviamo va bene così, senza che sia necessario “altro”.Chi ha detto che una storia debba necessariamente aver bisogno di “altro”, quell’”altro” che ogni giorno ci assilla col fiato sul collo e ci impedisce di vedere le cose semplici per come sono.
-
sei eccezionale!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
-
-
vero, bellissima luce e bellissima atmosfera. Poi contornata da queste parole
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
- Visualizza i commenti successivi altro %s
-
-
Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.-
mille bolle bluuuu
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
nooo ma che bella questa foto!!!!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
una foto spontanea e molto serena!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
-
-
Sei un pò la nostra Alice nel paese delle meraviglie :)
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
- Visualizza i commenti successivi altro %s
-
- Precedente
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- Successiva
- Pagina 4 di 49