- Donna
- Verona (VR)
-
Ultima Visita
Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920
-
Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improvvisazione.
Sì, d’accordo, l’improvvisazione che funziona presuppone ore e ore di esercitazione. Ma vive anche e soprattutto di un’altra cosa, che è la splendida vitalità del flusso creativo, dell’energia follemente slanciata che ti attraversa in quel momento. E più o meno ho pensato: ecco, è così che voglio vivere sempre. Questa è arte. Questa è vita. Di meno è noia.
Sognavo un vita di tipo improvvisazione jazz. E quando mi sveglio, al mattino, quando salto giù dal letto, beh, in quel momento ciò che bramo di più, è ritrovare quello stesso stato d’animo, quel favoloso atteggiamento interiore.
-
Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo sapevo, vita passata, aspettavo di traslocare nel posto strano dove oggi mi trovo.
Eccomi qua, infatti, dentro un giallo disperso.
Credevo, allora, di farmi anima ed emozioni e, invece, eccomi, sono corpo, esigenze materiali da soddisfare con somma difficoltà.
Sono ciance, queste, lo so: non interessano nessuno.
Dicevo: in quel periodo gironzolavo, aspettando lo spirito, non mangiavo e non bevevo, mi nutrivo di oppio e di sogni.
Un giorno, percorrendo il Passeig de Gracia, in piena Barcellona, assistetti a un fenomeno strabiliante: un uomo cadde sotto un tram, il tram non frenò nemmeno per scherzo e triturò l’uomo letteralmente. Passato il tram, la massa informe si rianimò, si fece forma di forme e onde tonde e rotonde e volò nella natura.
Poco dopo, interrogando gli astanti, capii che era morto Antoni Gaudì.-
Mi disturba scriverti perché mi costringi a farlo e ad essere ripetitivo e scontato, ma io un brano letterario di questa caratura raramente l'ho letto ancora, siamo a livello di capolavoro della letteratura. Lo so mi prenderai per pazzo, ma io su queste cose di solito ci prendo. Io di metterti le coppettine su queste cose di pregio non me la sento, lo trovo ridicolo, meglio il silenzio o, come faccio in questo momento, sperticarmi in elogi meritati.
Potrei odiarti ma non smetterei mai di ammirarti. SU QUELLO CHE SCRIVI NON SO COSA MA FAI QUALCOSA.
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
Non rispondere niente, prendi e porta a casa. Comunque ripetendomi ti assicuro che emozioni ne dai; sia da un punto di vista personale poichè tratti in modo stringente e partecipato di tematiche esistenziali, sia da un punto di vista estetico per la tua capacità nel componimento. Oltre a ciò sappi che protresti avere successo a livello editoriale.
Un po di chiacchere:
meno male che mi hai risposto in tempo altrimenti una certa voglia di fare ancora la finta poteva venirmi. Oggi mi sono fermato alla stazione della tua città per una coincidenza e poi sono ripartito. E tu dirai: ecche mi frega. Si hai ragione. Ma le chiacchere sono chiacchere. Poi c'era il sereno non di certo la pioggia. Se non mi emozionavi stai fresca che ti parlavo. A dire il vero anche le tue immagini sono molto comunicative, perciò danno emozioni.
-
-
Queste foto mi parlano di luoghi dove è facile distendersi. Ma anche pensare. Immaginare. Io adoro pensare per libere associazioni. Come una passeggiata in campagna senza meta, lasciandosi portare da quello che succede.
Le fotografie fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. Fermandosi a guardare le immagini SI PENSA!-
Innamorato delle tue foto
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
che bel colore!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Nasce il giorno qua davanti.
Non è necessario che sia un giorno uguale a ieri.
È possibile che qualcosa di nuovo si sia insinuato nella logica delle cose.
Lo avverto come una sorta di urgenza dentro di me.
Dentro questo rettangolo consapevole che è la coscienza.
Dentro il nucleo caldo di ciò che chiamo “Io”.
E intendo rispondere, fermandomi un po’ e facendomi di nuovo le vecchie, care, domande: Dove voglio andare? Cosa sto facendo? Sono soddisfatta? Cosa posso fare?
Voglio rimettere in fila le cose.
Non per riallinearmi al passato, ma per aprire una strada verso il futuro.
Ho bisogno di ridisegnare la mappa.
L’orizzonte. La visione.
E di farlo da ferma, non di corsa. -
-
Il mondo, la natura, il cielo, il sole, l’aria, le nubi, le campagne, gli alberi, le piante, il torrente, i ciottoli, i fiori… m’incantano. E il canto degli usignoli che trovo al mattino. E che spesso mi sveglia.
E anche gli umani, che spesso mi spaventano. E le città, gli aerei, le autostrade, i computer e i droni…
Quando penso agli uomini penso a quello che avviene dentro di me e che immagino avvenire dentro ogni altro.Una storia che evolve, fatta di pensiero, sentimento, passione, gioia e dolore, sconfitte e vittorie, guidata dal desiderio.
Che s’intreccia – e l’ispira – con una vicenda che si vede da fuori, come in un film. Per me fatta di piccole cose, per altri di imprese grandiose.
Il mio mondo è un incanto che io celebro a parole e fotografie, che incamerano slanci del cuore e uno sguardo meravigliato.-
w il giallo!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Territori intriganti
– Com’è bello essere vivi in questo novembre luminoso. Il vento ha spazzato l’aria con energia. E c’è una luce che non sai distinguere dove finisce l’anima e dove comincia il cielo.
Più o meno pensava cose del genere, Henry, mentre scendeva le scale. Ed era un respiro fantastico quello che sentiva aprirgli i polmoni.
– Ma chi cazzo me lo fa fare di arrovellarmi l’animo in questo modo? – più o meno.
E poi, d’improvviso: Ma con chi parlo quando parlo da solo?
Il marmo liscio delle scale lo riportava sulle Alpi Apuane. Chissà perché? Quello scenario tra cielo e mare, tutto fatto di bianco, che sembrava neve anche in estate. E gli venne in mente Enrietta.
Ricordava perfettamente il pagliaio in cui si erano sdraiati. Enrietta, non te ne andare! Enrietta aveva sempre gli occhi umidi, anche quando rideva. Enrietta era una freccia puntata sull’Altrove. Ricordava bene quel pagliaio. E cosa doveva dire? Che era il gusto del suo corpo che gli era entrato dentro?
Certe donne hanno un gusto intenso. Lo si afferra prima ancora di parlare, o di fare… Il gusto delle donne. Bah! Un gusto. Cosa doveva pensare? Il gusto di Enrietta? Non si trattava di quello.
Enrietta era una porta aperta per l’Altrove. Enrietta, con i suoi occhi umidi, era l’apertura verso l’Altrove. Come ho fatto a dimenticarti così presto, Enrietta? Tu parlavi già allora di esplorare ciò che ancora non si conosce, ma che ti appartiene nel desiderio.
Enrietta diceva spesso: non affogarti nel bicchiere del passato!
– Enrietta? Dove sarai adesso?
Poi vide uno scenario aprirglisi davanti. Lui era un io con le bollicine. Non un io e basta. Ma con le bollicine. Il che voleva dire che la sua quiete non era come l’acqua di uno stagno, ma come la corrente del fiume attorno ai dislivelli.
– Dove mi porti, Enrietta? In questa giornata di novembre. Dove mi porti?
E pensò: Se il mondo avesse la colonna sonora, tutto sarebbe diverso. E pensò ai suoi esercizi sulla tastiera. Che cercava? Che sognava?
Tra una cosa e l’altra, non c’è tempo abbastanza per rendersene conto. E allora rallentò. Rallentò molto. Per darsi il tempo di prendere coscienza. E più rallentava, più il disegno, il filo rosso, sembrava emergere dall’incoscienza.
– Ecco – pensò – ogni cosa che capita, ogni cosa che c’è… Tutto questo è buono. Tutto questo è vita. Giurò a se stesso che mai più avrebbe lottato contro ciò che c’è, contro ciò che avviene. La vita è più viva di quello che pensi – disse.
– Io sono un portatore sano di handicap – disse. E sembrava aver afferrato qualcosa d’importante.
Era bello scendere le scale in questa giornata di novembre piena di luce. Non sapevi decidere dove finiva l’anima e iniziava il cielo. Enrietta…-
tra la foto e le tue parole, mi eprdo sempre in te!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
colori del paradiso!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
bellissimi quei colori! voglio anch'io!!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Felice per la nuova giornata.Mi preparo con un po’ d’eccitazione perché ho questo tempo davanti. E il desiderio di fare, d’inventare, di mettere al mondo, di entare nuove cose.So già che andrò per prima cosa a cercare un posto, tra gli alberi, a respirare la vita in solitudine, a distendere l’anima, a richiamare i miei sogni, a caricare il cuore di energia buona.E già la voglia di fare pulsa sotto la pelle.Dipingerò il miglior giorno della mia vita.
-
magnifica!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
trovi sempre dei luoghi bellissimi!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
Noi stiamo da soli finché non troviamo qualcuno che ci fa credere che potremo condividere con lui il nostro sentire profondo. Ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Per il momento ci accontentiamo dei neuroni specchio! Ma non rinunciamo al tentativo di sondare il terreno.Forse, un giorno, troverò il nocciolo caldo del tuo cuore. E ci sentiremo davvero!
-
-
-
sei alta e slanciata...
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
libertà
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
in questa veste nera, stai da incanto! meravigliosa!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
bellissima poesia dedicata alla dea vita
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
C’è un piacere nel pensare, per chi lo prova, e lo si può provare davvero, che merita di essere chiamato erotismo della mente. Un erotismo del pensare e del parlare che si mescola volentieri con l’erotismo dei corpi, ma che dev’essere preso in considerazione in se stesso.
Quando la mente si eccita e di solito questa eccitazione è legata a certi luoghi, per esempio i caffè parigini, i pub di Dublino, o che so io, nella sala di un museo davanti a un quadro espressionista. Questo erotismo che infiamma l’animo e partorisce discorsi tanto belli quanto folli, fa venire in mente che l’apprendimento dovrebbe essere pervaso dallo stesso fuoco. Un insegnamento senza eros come potrà nutrire gli animi e spingere a grandi imprese. A sognare un futuro di grandezza?
E, prima ancora, come potrà far sentire che si è vivi?
-
Quell'angolo di lago dove ti baciai
Capita che, viaggiando in auto certi luoghi in cui arrivi pensando ad altro ti richiamino alla mente persone ed eventi del passato.
“Lì è successo qualcosa che ci riguarda, ricordi?”, potresti dire se quella persona fosse presente.
Romanticismo?
Un po’ di commozione.
Poi la mente ridiventa fredda, il ragionamento si fa distaccato. È la coscienza “che sì, ma alla fine…”: è cosa passata.
Nessuna nostalgia.
È la consapevolezza che c’è uno spessore nelle cose che fai nel presente.
Che non tutto si riduce a quello che vedi scorrendo rapidamente in corso d’opera.
L’emozione è forse qui: nello scoprire che sei tu, la stessa, ma non più la stessa.
“Un'altra” e “la stessa" convivono nel discorso che ti riguarda.
E questo riporta lo sguardo verso il futuro. Forse è questo che apre un futuro.-
Parole profonde... Complimenti!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
Complimenti, davvero!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
i viaggi interiori,
quelli più importanti per lo spirito.
Belle parole e piacere di conoscerti!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Passaggio
A volte cambia – e sembra perfino che lo faccia senza preavviso e arbitrariamente – tutta l’atmosfera emotiva della situazione. E dove ti sentivi abbastanza a casa ora ti ritrovi smarrita. Il tuo “io” sembra diluirsi come sale in una soluzione troppo acquosa e i pensieri si sfrangiano in tanti frammenti senza trama. E se ti sforzi di mettere a fuoco certe domande, senti una pesantezza ovattata che ti smorza lo sguardo.
E allora vaghi, attendi, ti distrai, sonnecchi. Poi, un giorno, mentre cammini tra le foglie secche avverti che si annuncia un ritorno a se stessi. Si annuncia nel corpo, come sempre. Come fa la primavera. E il messaggio raggiunge subito la mente. Il messaggio avverte che le energie stanno per ritornare e che dovrai cambiare alcune cose, perché il vecchio modo è finito.
E ti ritrovi pronta, anche se non sai ancora cosa o come. E senti una cosa bellissima, che è come il nucleo caldo di una speranza giovane che allarga le braccia.Senti che sei un “sì”. -
La navicella rossa
un giorno benedetto
si diede una mossa
e uscì da sotto il tetto.
Lieve era la brezza
e dispiegò la vela,
come una carezza
sulla sua rossa tela.
S’avventurò nel mare
con gran trepidazione
sperando di trovare
la sua soddisfazione.
Giallo nel cielo il sole,
vinaccia intensa il mare,
la navicella ondeggia
e sogna di volare.
Col vento e con i remi
procede nel futuro
e allora perché tremi?
Non c’è davanti un muro
che possa ostacolare
l’istinto esploratore.
Ti basti di ascoltare
il canto dell’amore.
-
tiop la frase!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
bellissimo ritratto
il mattino "sporca" anche i sogni, talvolta..per questo non mi piace il momento del risveglio...oltre al fatto che ho sempre un sonno tremendo
Buongiorno Odessa!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
buona sera a te Carlo
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
bellissimo scatto...intenso.
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
PsicocenaSerata lenta lenta. Ho mangiato un pomodoro geneticamente modificato enorme rosso rosso tagliato a fette con valeriana verde verde, pepe nero nero ed origano, il tutto accompagnato da Chianti rosso rosso a volontà e olio verde verde. Ma non un verde trasparente, un verde intenso e denso. Poi un pezzo di parmigiano giallo giallo, due noci ed una fetta di melone, di quello arancione arancione e succoso.
Mancava qualcosa al mio palato… apro la dispensa di casa mia e agguanto con inaudita violenza due quadretti di cioccolata con percentuale di cacao al 99% nera nera e amara amara. La lascio sciogliere in bocca come un’ostia. Lenta lenta.
Contemporaneamente metto sul gas la mia caffettiera da due riempita d’orzo marrone marrone, ricolma. L’orzo quando esce non ti avvisa prima, come il caffè, e allora per precauzione metto sul bricco della caffettiera un paraschizzi e aspetto, paziente. Poi lo vedo eiaculare in silenzio, virile, con tutta la sua potenza, la sua schiuma. Arriva all’orlo, chiudo il gas. E quando il cioccolato si è quasi sciolto in bocca bevo l’orzo… poi è il momento del giallo giallo. Un bicchiere di limoncello gelato fatto dalla mia cara vicina di casa, prima da sniffare, poi da bene a piccoli sorsi. Mi piace agguantare il bicchiere con le pareti appannate, umide e fredde, portarlo alla bocca, appoggiare le labbra e aspirare leggermente. E respiro.-
Si dice refuso? Tanto per parlare "studiato": "poi da bere a piccoli sorsi". Per te che ami la parola ( ma forse non il tuo pubblico, o forse il privato pubblico o il pubblico privato) penso che ci tieni a saperlo. Il mio lato parallelo comico dissacrante poi vorrebbe farti le battutte su "ammazza quanto maggni e bbevi", ma poi non so mai se riesco a strapparti un sorriso. Per il resto già lo sai quello che penso del tuo scrivere e comunque c'è chi è diventato cieco (non saprai mai gli innumerevoli sottintesi che ci sono).
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
Gentile signora Sorsa Dabbene, fusa, che fa le fusa ma che non vede la refusa
uso l'ironia come una forma di comunicazione affettiva e per essere efficace bisogna esasperare. Lo so che hai mangiucchiato; bisogna dire che però quando ti feci la battuta sul cognac, mi risposi che tu non bevi, alla faccia del Chianti Chianti nero nero. Grazie della faccina sorridente, ti faccio una confidenza: anch'io ho bisogno ogni tanto di chi mi faccia un sorriso sincero come il tuo.
-
-
-
-
complimenti, bellissima foto
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
fotto bellissima
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
La maggior parte sogna di notte e dorme di giorno.
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
A me piace molto pensare. Mi piace e mi fa stare bene. Mi aiuta a dipingere la situazione in cui mi trovo, come si dice? a fare la mappa. Lo so che non è la verità assoluta. Non so neanche cosa sia la verità assoluta. Ma pensare, raccontarmi le cose, me le fa vedere, me ne dà una rappresentazione. E questo è il mio mondo. Il mio film. Come potrei avere la mia storia, fare il mio romanzo, senza pensare?
Non ho mai capito perché tante persone ce l'hanno col pensare.
Io voglio imparare a pensare bene. Proprio il processo del pensare. Non tanto i contenuti. Le idee che vengono, che ti aiutano a vivere, che aprono orizzonti, hanno tutte una storia. Il pensare stesso è una storia.Io potrei raccontare come stamattina di fronte a una domanda che mi teneva in sospeso, ho incominciato a pensare e come è arrivata un'idea che mi è sembrata liberatoria e promettente. E come ho tentato di seguire quell'idea fino a raggiungere altre idee. E tutto questo fa parte della mia storia quotidiana.
È la storia quotidiana quella in cui noi troviamo noi stessi e riusciamo a gestire le vicende del nostro. E il pensare, in questo splendido spazio del quotidiano, dico il pensare libero e autonomo, sincero e appassionato, quel pensare è veramente una benedizione.
-
E mi resi conto che l’entusiasmo non era uno sterile spreco di energia, ma la misura esatta della vita. E che era facile aprire le porte all’entusiasmo, alla passione. Bastava esserci, completamente, in quel che facevi. Un altro – forse Dio stesso, in persona – rimescolava il grande minestrone. Ogni verdura era impegnata a dare il suo sapore. Essere completamente te stessa, dare quello che era nella tua natura, e nel contempo sapere che facevi parte del grande minestrone.
-
magia!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
il rosso dell'amore!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
il rossa sta da dio nel verde!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
- Precedente
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
- 14
- Successiva
- Pagina 9 di 48