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sempre sul pezzo
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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molto underground!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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quanti bei colori!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissimo quello sfondo!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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i radiohead sono i radiohead!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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In fondo desideriamo tutti emanciparci dall’obbligo di essere in un certo modo.
Oggi sembra che si debba essere professional, che si debba essere positivi, che si debba essere assertivi, che si debba essere creativi, che si debba essere efficienti… Perfino che si debba essere felici!
Ma quando saremo ciò che siamo davvero?
Ci siamo scordati che tra non molto tempo saremo tutti morti?
Quanto tempo riusciamo a procurarci per essere quello che siamo spontaneamente?
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"Il bello e' essere sempre se stessi, senza aver vergogna dei propri difetti. Hai mai visto una rosa vergognarsi per le sue spine ? "
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fioredizucc1 ha aggiunto una reazione
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E arriva il tempo come un giardino, un parco immenso, straordinario, dove si va a leggere, a parlare, a innamorarsi, a progettare, a costruire nei discorsi e nelle libere relazioni le molteplici tracce e i rapidi abbozzi di possibili sentieri. L’intelligenza infinita della natura e quella umana da poco risvegliata dialogano creativamente come mai, e il Dio passeggia lieto tra gli umani godendone i discorsi acerbi e generosi.
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bellissima con i tacchi sul prato!! una favola!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Viaggiando per castelli
mi son perso nella storia,
son maestosi, sono belli,
di altri tempi son memoria.Se tu fossi Lancillotto
di Ginevra innamorato,
di vedervi sarei ghiotto
abbracciati in mezzo a un prato.Sarei forse il trovatore,
il cantor di vostra storia,
perché mai fin che si muore
se ne perda la memoria.-
wow fantastico!
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altomororicco ha aggiunto una reazione
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E poi c’è un’altra categoria di umani che mi affascina irrimediabilmente, quelli che studiano le nuvole. C’è un tizio che ammiro profondamente, si chiama Gavin Pretor-Pitney, di cui ho comprato il libro “Cloudspotting, Una guida per i contemplatori di nuvole". Ho capito subito che faceva al caso mio. Cosa c'è di più bello di un cielo azzurro? Gavin Pretor-Pinney non ha dubbi: un cielo pieno di nuvole. Perché le nuvole sono movimento e teatralità, universo cangiante di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all'orizzonte ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili.
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In questi momenti, un pò di "cielo" farebbe bene!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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buon pomeriggio e buona festa del lavoro!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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il tartand è sempre un'ottima scelta
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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voglio anch'io quei colori!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.-
mille bolle bluuuu
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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nooo ma che bella questa foto!!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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una foto spontanea e molto serena!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ci hai preso gusto a farmi le finte....
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E mio zio ha avuto il cimurro.
E Ridaje... ti prenderei a randellate con un fazzoletto di seta.
Dunque vediamo, chiediamo alla margherita:
Umorismo inglese.
Pattinaggio sugli specchi.
Haiku (componimento breve e minimalista giapponese).
Gatta Morta.
Il cognac.
Le esalazioni pestifere del fico decomposto.
La caramella per la scimmia invadente.
Il gioco del gatto con il topo.
Ma un momento.... chi sarebbe il gatto e chi il topo?
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E poi, d’improvviso, lo vedi.
Una sorta di guizzo di luce:
la vita resta quella meravigliosa avventura
che sapevi negli anni eccitati
dei giochi d’infanzia,
malgrado le batoste e le cattive notizie,
ed ogni momento è buono
- questo momento lo è -
per riprendere il cammino,
rafforzare le gambe e le braccia
per aprire le porte del possibile.
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che forza della natura sei!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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che bellezza!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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che voglia di giocare in quelle foglie!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissima!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bucolica! e andiamo di natura!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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fantasticare ad occhi aperti è una delle mie attività preferite
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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questo look un pò lolita mi piace molto, ti dona
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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questa immagine mi da molta tenerezza :)
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Un bel salto
Raimondo, andando a spasso
da solo in mezzo al bosco,
s'imbatte in un gran sasso
In luogo molto fosco.
"Un masso, che rottura!
Io voglio andare avanti,
cacciare la paura,
ed incantare i fanti".
Allor prende le molle
e se le mette ai piedi
e salta sulle zolle
E vola - se ci credi.
E vola tanto in alto
che sembra la befana,
e dura quel bel salto
da già una settimana.-
bellissimo contesto! e bellissima tu!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ma come sei migliroata! wow!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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La voglia di felicità corre al galoppo.
Lo so, se siamo razionali, hanno ragione tutti i pessimisti, i cinici, i figli di puttana che hanno il grugno duro. E quelli che scuotono la testa e bestemmiano.
Ma dobbiamo per forza essere razionali?
Possiamo essere folli. E crederci lo stesso. Possiamo fare una scommessa ubriaca.
Fino a quando si chiude il sipario.
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Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sformata, non come un pane appena sfornato, tutto profumato. Non so da cosa dipenda, certo il mio stile di vita negli ultimi tempi è piuttosto sbagliato, non mangio bene, dormo poco, penso male, ho mal d’amore. Insomma, faccio tutte quelle cose non si dovrebbero fare. Poi so benissimo cosa dovrei fare o cosa dovrei evitare di fare. Quindi devo attuare qualche buon proposito se voglio salvarmi.
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Quando crei ti scrivo per elogiarti, quando stai male, come adesso, mi fai tenerezza e dispiacere e vorrei scriverti qualcosa per tirarti su. Comunque vedo che hai già tutte le risposte che ti servono, per cui mi limito a dirti che mi dispiace per come stai.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Creare un piano d'azione è già un buon primo passo. Vedrai che dopo aver deciso cosa fare per rimediare, con un po' di forza di volontà, tornerai a brillare!
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lullabyblue0 ha aggiunto una reazione
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Ognuno ha il suo gatto morto
Camminavo, come al solito, sulla solita strada. Abbasso gli occhi e vedo un gatto. Un gatto morto, probabilmente investito da qualche auto. Guardo quel gatto che ormai non è più un gatto: era morto da qualche ora, sotto il sole d’agosto, gonfio, con la pelle tesa, le prime mosche gli ronzavano intorno, alcune erano posate sugli occhi che non erano più occhi.
Ci ho pensato un attimo poi l’ho preso e l’ho gettato tra i cespugli, quanto più lontano possibile dalla strada.
Adesso, quando passo di lì, e ci passo almeno due volte al giorno, il vento porta alle mie narici quel tanfo di carogna: quando è più intenso, quando meno, quando non lo sento, quando lo percepisco appena. Tra un po’ non sentirò più nulla ma questo non mi impedirà certo di ricordare quel gatto chissà per quanto tempo.
E solo io so che tra i cespugli, poco più in là, c’è un gatto che ormai non è più un gatto, dove le mosche ed i vermi fatto banchetto, sotto questo sole d’agosto.-
mi piace questo contrasto tra la foto soleggiata e la storia un po' macabra
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Questa mattina mi sono lasciata andare. Ho dormito fino alle dieci. Da un po’ non accadeva. Ieri notte credo di essermi addormentata intorno alle cinque. Volevo finire il libro che stavo leggendo. In verità non l’ho finito, il sonno ha avuto la meglio: mancavano poche pagine alla fine, quattro, cinque, ma gli occhi non reggevano ed ho perso i sensi.
Quanto mi piace addormentarmi contro la mia volontà, in particolare mentre sto leggendo o guardando un film. La sensazione di essere posseduta da qualcosa di enorme, di grandissimo, da qualcosa di incontrollabile che mi vuole rapire per portarmi via, in un posto che non conosco, che non conoscerò mai. E nonostante tutto non ho paura perché so che in qualche modo ritornerò qui dentro di me. Ed io lotto, so che cederò, è inevitabile, ma lotto, riga dopo riga, scena dopo scena, torno indietro, riprendo il filo, il buio mi pervade, mi sommerge, cerco di galleggiare, annaspo sulla superficie affannosamente, riemergo, affondo, mi cadono le braccia, perdo il controllo e poi vengo risucchiata da un vortice impetuoso e nero, ruoto, ruoto, ruoto e sparisco.
Io non sogno quasi mai, o almeno non ricordo ciò che sogno.
In un racconto di Borges ho letto che nello stesso istante in cui ci addormentiamo qui, ci svegliamo da un’altra parte, quindi ogni uomo è due uomini. Per quanto mi riguarda ho il sospetto che sia profondamente vero. Altrimenti non mi spiego perché io non sogni quasi mai: un’altra me vive da un’altra parte, non so dove, ma ne sono convinta. Poi, non appena mi sveglio lei si addormenta. E così via. Forse quando morirò – o moriremo (?) – ci incontreremo.
Adesso sono sveglia. Bevo acqua. Prendo la bottiglia in mano, mi riempio la bocca per quanto è possibile, trattengo l’acqua qualche secondo tra le guance gonfie cercando di percepirne il sapore e poi deglutisco. Rilasso i muscoli,
spingo delicatamente con la lingua l’acqua contro il palato, la faringe fa il suo lavoro, la sento scivolare lentamente nell’esofago e poi giù giù nello stomaco-
Hai proprio ragione !!!! Bellissima sensazione, che crea in noi una sensazione di solievo e di pace.... (almeno per me)
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Complimenti Odessa, davvero un bel pensiero
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Difficilmente intervengo se non vengo prima interpellato. Le poche volte che lo faccio di mia iniziativa è quando c'è qualcosa sul quale è doveroso rispondere, oppure, nel tuo caso, quando c'è qualcosa di sublime. Hai saputo descrivere un tuo stato interno con alta perizia introspettiva e di auto empatia e poi sei riuscita a trasmetterlo a noi lettori con una capacità narrativa trascinante e toccante di alto livello, meritevole di pubblicazione.
PS: La viaggiatrice, studiosa di religioni orientali e fra le prime esploratrici del Tibet, Alexandra David Neel scriveva in un suo libro che lessi, se non mi sbaglio, dell'effettiva esistenza di un nostro doppio che sovente a nostra insaputa si separa fisicamente da noi. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Alexandra_David-Néel
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nuncepenza6 e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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questa foto è arte!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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a volte fa veramente bene!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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pioggia sulla pelle, toglie i pensieri!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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