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Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.- Visualizza i commenti precedenti altro %s
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Dai Odessa, mi fai passare per un diffamatore da web e per il resto dopo tanti elogi ti posso fare anche qualche osservazione innocente. Inoltre quando si scherza è facile dire cose paradossali o non vere. Poi sai parlo di te perchè altri argomenti ti interessano poco, mentre se parlo di te sei incuriosita. È inevitabile poi qualche punzecchiatura. Dimmi tu invece se ci sono cose che ti piacciono che posso scriverti, altrimenti mi sembra di darti noia o fare pasticci.....Meno male che non mi sono azzardato a invitarti per un aperitivo, anche analcolico.
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un ballo con la luna!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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sicuramente sei una persona profonda dentro e meravigliosa fuori, sai prendere l'attimo migliore!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Domanda che ti avrei fatto anch'io, notizie sul Castello, meraviglioso!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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vorrei anch'io un castello
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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- Sbagliato in pieno, se la foto l'hai scattata tu ovviamente il piede non è tuo, anche se magari rapita dalla scena ti sei amputata un piede per simbiosi. Comunque ti posso dire che jeans e scarpe sportive ti stanno molto bene; con gonnellina e scarpe da ballerina sei deliziosa ma forse troppo Alice.
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Peccato mi saresti piaciuta in stile psicopatico: nel quotidiano con jeans e maglietta, fresca, giovane, divertente, urbana. Ecco che poi in certi momenti, in giardini decadenti, in antiche ville abbandonate, fra viali dannunziani ti trasformi in Alice, un pò eterea, sognante e con risvolti misteriosi e un pò inquietanti in stile "Che fine ha fatto Baby Jeane" o " Viale del tramonto".
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Che bello. Non potevi che vivere in centro storico data la tua personalità. Anch'io cittadino anche se non esattamente centrista. Comunque la mia domanda e la tua disponibile risposta non sono state vane. Mi permettono di stilare un elenco di progetti, anche se ti sembrano strani non ti preoccupare.
Piano A (fattibile se non ci sono i soliti ostacoli): L'oggetto misterioso.
Piano B (possibile ma ad'da venì): La guardona.
Piano C (impossibile, ma non si sa mai): Un suggestivo cimitero
ps: si diceva che il personale è politico, per cui mi faccio gli affaracci tuoi e ti chiedo: perchè non dai una risposta a quel invito per un aperitivo; mi sembra che si è sempre comportato bene con te, merita una risposta, il silenzio è un pò gelido.
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Sono uno dei miei momenti deliranti, ma hanno sempre un significato che quando svelato crea un effetto sorpresa. Diciamo che è il mio mondo immaginario e idealizzato molto pronunciato, simile per certi versi al tuo. Spesso una prigione, molte volte fonte di intuizioni soprprendenti che hanno ricadute nel reale, in altri casi un rifugio consolatorio nel quale chi accetta di farsi rapire trova un riparo e divertimento rispetto ad una realtà fin troppo pesante. Comunque nella sintesi il nocciolo sono le forme e le azioni immaginarie, ma con ricadute nel reale, espresse e desiderate che ha il fatto di sapere dove abiti. Forse hai capito meno di prima, importante è abbandonarsi senza capire a queste suggestioni, perchè prima o poi qualcisa di buono ne esce. Inoltre è un mio modo per capire chi vuole giocare incuriosito e chi invece prende le distanze.
Quando e se questi momenti non ci saranno più sarò diventato adulto ma nello stesso tempo capirò di essere invecchiato.
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Sul terrazzo prego pensieri.
Pensieri che aprano il mondo,
pensieri come finestre,
per uscire dall'impasto delle cose,
svincolarmi dalla gravità.
Pensieri mongolfiera
per volare oltre il recinto.
Pensieri lievito che sollevino la pasta del corpo,
facendo anima dentro la carne.
Pensieri di largo respiro
per il desiderio di essere. -
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un pò come alice!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Non mi trovo affatto a disagio in questa società “liquida”, in cui tutto scorre, in cui il carattere effimero delle esperienze sostituisce la durata e la durezza. Mi sembra che riveli meglio la natura della vita e l’Io ha cessato di soffrire la perdita e l’abbandono. E ha appreso il piacere della meraviglia. Tutto si fa viaggio, avventura. E apprendo ad andare al mio ritmo per vedere e sentire meglio, più a fondo. Il nemico è la fretta, non la varietà e il mutamento. E qui la vita stessa si fa arte, gioco creativo con il caso. Progettare, architettare, da un lato, e accogliere, adattarsi, dall’altro, diventano ingredienti dello stesso impasto dinamico. Che aspira a creare il bello. La Bellezza che salva il mondo, come si dice. Si aspira ad imitare la Natura, la cui creatività torna ad essere apprezzata e ricercata. Ma lo si fa creativamente, continuandola nello spazio della cultura. Come il bravo ortolano, il contadino che coltivando si coltiva.
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Una scrittura che sia io
L'idea è quella di una prosa ritmata, una scrittura come musica, come spartito. Un pensiero che si esprime in una scrittura-orchestra-che-suona, e anche corpo-che-danza. Un balletto… Una scrittura che annota un’oralità musicale coniugata armonicamente a movimenti del corpo ritmati, come in un balletto. Dove scrivere è dunque operazione di tutto il corpo connesso con l’anima, per così dire.
Essere me stessa, cercare me stessa... che intendo?
All’inizio c’era una sensazione strana che a parole può essere tradotta in questo modo: così come stai vivendo, così come sei, quello che fai, il mondo in cui abiti, il tuo stile, il modo con cui affronti le cose, la gente che frequenti, la comunicazione che intrattieni,…tutto questo è lontano da come vorresti sentirti. Così non sei tu.
Un disagio che viene interpretato come un essersi persi, distratti, fuorviati, lontani da sé, smarriti: questa non sono io. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco.
C'è un richiamo fortissimo a mettersi in cerca della propria verità, di una sincerità profonda, di autenticità. Un modo di essere, di fare, di sentire, di pensare, di relazionarsi, nel quale io possa sentirmi identico a me stessa, che sono proprio io. L’esperienza di questo richiamo può essere molto eccitante e mobilitante. Spinge a fare, a cercare, a provare, tentare, capire..
Un po’ a tentoni.
Infatti, non trovo dentro di me un libro in cui è già scritto quello che sono davvero e che quindi devo essere. Questa metafora è troppo vaga e ambigua. Suppone che quello che io sono sia già definito da qualche parte.
Al contrario la confezione del messaggio che mi rivela a me stessa è un'operazione che faccio io. Ciò che troverò, in un certo senso, lo avrò inventato. Non un’invenzione che si eleva su un terreno del tutto arbitrario, un vuoto assoluto, dove sarebbe possibile inventare qualsiasi cosa e avrebbe senso. No, capisco che si tratta di un inventare fedele a un richiamo di autenticità. E monitorizzare questa fedeltà sarà un compito dell'inventare stesso. Un po' come quando si inventa una melodia e con l'orecchio si controlla se questa melodia è in risonanza con l’armonia che la sottende. -
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vero, bellissima luce e bellissima atmosfera. Poi contornata da queste parole
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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A parte che a me le malinconiche piacciono, anzi ancor meglio se tormentate e veramente folli (spero che non mi dai del manico, è tutto scritto nella mia presentazione, che devo ammettere è anch'essa alquanto folle), nel tuo caso non ho mai dubitato che avessi anche un lato allegro/ironico e le tue foto parlano da sole (mi è rimasto il dubbio sulla forse burla nel caso del refuso). Ovviamente vedere il tuo lato allegro in ciò che scrivi lo trovo veramente delizioso. Insomma ti voglio alquanto schizofrenica: frignona, burlona, mattona, intellettualona, artisticona e.... lasciamo perdere .... battuta finale troppo scontata.
Ps di 10 minuti dopo: avevo fatto un copia incolla di questo testo e per sbaglio l'ho incollato nella risposta ad una offerta di ingaggio lavorativo. me ne sono accorto in tempo. Bastava un clik e poi una pala per sotterarmi da solo. Si sono pazzo e me ne vergogno.
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Luoghi dove l’amore è sensualità diffusa di vapori e profumi, luci ambrate e musica sottile, eco suadente di poesia del deserto.E i tuoi occhi, accessi segreti alle profondità d’incantesimi inauditi.Un giardino lussureggiante il tuo corpo, ove l’io muore smarrito tentando itinerari di salvezza con la punta delle dita.
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è il tuo colore questo!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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una fata dei boschi!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Stai una meraviglia eh!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ciao! Ti piace questo periodo nataliazio?
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Vivo nel Sogno, mentre i piedi camminano sulla terra.
Vista da fuori faccio cose, mi sposto e traffico. Ma la mia vita vera, consapevole e sognante, è in una dimensione interiore, in una sorta di film dell’anima. Un doppio del mondo di terra, congruo col mio desiderio di senso.
Vedo di più di quello che mi consentono gli occhi. E i miei sentimenti, i pensieri, i progetti, hanno origine tutti in quello spazio mentale dove si svolge la gran parte della mia esistenza.
Ma quel mondo si volatilizzerebbe se le mie mani non toccassero e le gambe non marciassero. Il mondo di terra è l’ancora che rende il sogno reale. È la parola fisica che dice il mondo mentale.
In quel mondo mi immagino esploratrice dell’essere, tentata di "sistemarmi" ad ogni porto raggiunto e poi rimessa in cammino dall’inquietudine del nomade. Pirata più che turista.
Ho l’impressione che la mia vita sia un aperitivo. E mi attira la prospettiva di un pasto completo. Quasi sempre gli antipasti bastano a saziarmi, cosicché non ho più capacità per il resto... Finché non si ricrea l’appetito.
Mi piace essere feconda, come un albero che produce frutti perché è la sua natura e il suo piacere. E li lascio per strada a chi se ne voglia nutrire, mentre procedo. Non voglio essere trattenuta nemmeno dalle cose belle. -
L’alba, stamani. Cerco di muovermi con i piedi per terra, ma senza staccare la testa dal regno delle nuvole. È come in un pezzo di Keith Jarrett. Un modo per guardare lontano e tenersi in sintonia senza fare gran che di più di quello che si sta facendo. Gesti un po’ fuori dalle righe ma in risonanza di sideree melodie.Di certo un modo per godere della vita.
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E ritrovarsi bambini i primi di maggio.
E navigare tra nuvole e sogni.
E il cuor che respira quell’aria di festa.
Vedere da questa distanzal’immane fatica del vivere qui,
con regole e spazi occupati da termini
, e sponde e barriere ad ogni tuo moto.
Vedere e sorridere, quasi il possesso
di un grande segreto…
Qualcuno l’ha detto…Lo vedo. Lo sento.
Immaginare è la tua libertà.
Da presso, ogni cosa è un grande tormento.
Da quella distanza, è felicità.
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@odessa1920 una motivazione in più per conoscere il tuo fotografo
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sembra tratta da un film!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ma dove scappi?? non andartene che noi siamo tuoi fans!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Per quanto riguarda il mio mondo immaginario cambia molto con i miei stati d'animo e non ha contorni definiti. Sono piuttosto volubile (non si era capito eh?) spazio dalla nera disperazione al più rosa degli entusiasmi. Se dovessi banalizzare un mondo ideale sarebbe sempre in viaggio, sempre esteticamente bello e molto musicale. Solitario... ma non troppo!
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Quote
La tua salomonica e materna risposta ha messo a tacere i cani che litigano. Se percepisci una forzatura se puoi comunicalo, perché spesso non ci si accorge di farla, per quanto si può stare attenti l'entusiasmo spesso ci rende inconsapevolmente invadenti e ricattatori. Intelligente e ironica affermazione la tua, una solitaria che sta bene in compagnia, sei troppo forte.
Grazie del tuo sogno "reale" che mi hai regalato, mi ha permesso di conoscerti un po' di più. Il tuo sogno è in qualche modo simile al mio, solo che non ho avuto il dono della musicalità, altrimenti la mia vita sarebbe stata diversa, probabilmente più felice. Se pubblichi avvisami! Il saluto lo evito altrimenti in questo momento sarebbe un....
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Un film della vita
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini.
Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse.
E forse è proprio quello che devono fare.
Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà.
La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere.
“La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film.
Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi.
La realtà dunque non è quell’oggetto che la macchina fotografica cerca di cogliere, ma è il film che le nostre inquadrature costruiscono.
Le “nostre” vuol dire le mie e quelle degli altri.
E abbiamo perfino scoperto che anche l’osservatore non è così inerte e passivo come si poteva pensare nell’era dell’innocenza. La sua percezione lavora segretamente alla costruzione del suo proprio film.
Scoprire questo è entrare di colpo nel mondo dell’arte.- Visualizza i commenti precedenti altro %s
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sono convinto che tu riusciresti ad indossare qualsiasi colore e staresti sempre benissimo!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Tra le nuvole e i sassi, i nostri progetti ci conducono lungo le avventure dell’esistere. Ogni cosa e ogni evento, guardato con cura si rivela un mondo inesauribile e sorprendente.Divisa tra il desiderio di contemplare ciò che c'è e quello di raggiungere una meta, scrivo la mia storia.Inquieta, cerco di rendere quieta e gioiosa la stessa inquietudine, ogni giorno.
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un cielo limpido come l'amore!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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