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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920
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Immagino sempre di viaggiare. La geografia è diventata più visibile ora con Google Earth. Spesso ho problemi con le aree di sosta, ma la strada si disegna sempre davanti a me. Camminare sempre, fin dalle prime ore del mattino.A volte sono a San Francisco, sulla Haight Street. Speso vado a fare il bagno a Morro bay. Ho dei parenti a Palmdale e se prendo l'Antilope Free Way, arrivo velocemente a Santa Clarita, per infilarmi nella San Diego Fwy. Il resto è bazzecola. Ma quando arrivo sulle montagne devo fermarmi a guardare la valle. La valle davanti a me. C'è una valle davanti a me.
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Pensa che bello che tra poco torneremo a viaggiare!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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L’alba, stamani. Cerco di muovermi con i piedi per terra, ma senza staccare la testa dal regno delle nuvole. È come in un pezzo di Keith Jarrett. Un modo per guardare lontano e tenersi in sintonia senza fare gran che di più di quello che si sta facendo. Gesti un po’ fuori dalle righe ma in risonanza di sideree melodie.Di certo un modo per godere della vita.
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La prendo come vieneFuori nevica, o quasi. Stanno scendendo gocce di acqua e ghiaccio o chissà-che-cosa e tutto in pochi minuti è diventato bianco. Mi affaccio alla finestra. Tutti si preoccupano di non poter prendere l’auto, di essere bloccati in questa città del cazzo. Io no. A me non importa poi molto. Anche perché non ho nessun programma. E non m’importa poi molto neppure di questo. E mi meraviglio di me.
Mi sono accorta improvvisamente di stare benissimo nella mia indolenza, di avere ripreso ad ascoltare il silenzio della casa: la caldaia che parte, il frigo che vibra, lo sciacquone che si riempie, l’acqua che scorre nei tubi nelle pareti, i miei passi un po’ strascicati… bei rumori davvero.
Sì, sono piccoli rumori quasi insignificanti ai più in condizioni normali che da un po’ avevo dimenticato. Adesso le mie orecchie hanno ripreso ad ascoltare senza avere il terrore delle “campane dell’inferno”. Quelle campane che non mi facevano dormire, che dovevo coprire in qualche modo con TV, musica, frullatori, phon e stupide chiacchiere tra me e me.
Adesso ci sono. Sto attraversando una fase, anzi una anti-fase, per dirla tutta. Non ho certo rotto con i legami e tutte le complicazioni del mio passato, sarebbe presuntuoso affermare una cosa del genere e neppure umanamente possibile. Non è stata ancora inventata l’arte del dimenticare.
La mia palla di rovi sospinta un po’ a caso dal vento rotola rotola ma fa meno male, non punge più come prima, le spine si sono smussate, ci sono ancora cose sospese, certo, matasse da dipanare, spesso perdo il filo ma chi se ne frega, la prendo come viene. “E la dannata commedia umana procede e si perpetua”.-
sei pensierosa?
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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La stessa complessità del mondo è il suo fascino.Nel mondo ci si muove in una miriade di stimoli, un brulicante formicaio.
Ci si può passare danzando.
Ci si può attrezzare per farlo.Come le ballerine del Bolshoi.
Noi vogliamo smettere l’adipe per danzare il mondo.
Per questo corriamo e andiamo in palestra.
E lo facciamo anche col cervello.
Per danzare la vita come le ballerine del Bolshoi
E i pensieri saltellano leggeri, agili e ritmati.
Cerchiamo nuvole per cibo e scarichiamo il piombo dalle tasche.
Come le ballerine del Bolshoi.-
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bellissima! complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Le città come i boschi. Perché no? Nessuna lontananza tra i grattacieli e la natura. Non essere costretti a scegliere tra modernità e tradizione, per via dell'aria che si respira. La tecnologia non è distanza dalla natura. Noi andiamo a imparare dalla natura tecnologie sofisticate, messe a punto da millenni di evoluzione. Ora stiamo riflettendo sulla compatibilità, sul funzionamento dei sistemi ecologici. Siamo una specie capace di apprendere.
E i nostri sogni non sono la notte oscura, lontana dalla creazione operosa. Sono la notte magica dove la vita ci parla delle sue grandi attese. Possiamo essere consapevoli dei nostri limiti e del fatto grandioso di essere portatori dei sogni stessi della vita. Questa è l'epoca degli eroi del quotidiano. E dei modi gentili di prendersi cura del mondo. L'economia diventerà sempre più blu. E i nostri pensieri creativi.
L'universo attende le nostre ondate esplorative. -
Le immagini alimentano l’immaginazione, la sviluppano, la esercitano. Ma non per creare un mondo separato dove rifugiarsi alienati.L’immaginazione che amo è quella che guida e orienta la mia avventura nelle pieghe del mondo. Che fa fare le cose, che fa esplorare il possibile, che s’intreccia con gli eventi e le persone, per dare senso alle vicende. Per creare qualcosa, per lasciare una traccia.
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ma che bellezza!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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sei la parte migliore di ogni foto!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mi piace come sto vivendo. Tutto è slancio e meraviglia. Io vado in giro a cercare gente che mi assomiglia. Che ha qualcosa che mi parla. E mi parla di quell’altrove verso cui sto muovendo la mia vita. Gente che mi colma gli occhi di stupore. Gente comune, ma talmente straordinaria da fare all’improvviso cose che non aveva mai fatto e da riconoscersi lì dentro.Non voglio un linguaggio che imprigioni le possibilità nascoste nel ventre delle cose. Non voglio dunque definizioni e spiegazioni. La parola che amo è quella che libera le colombe dalla gabbia, che scioglie i vincoli della gravità e fa uscire dalla terra i germogli che vi si celavano. Adoro la lingua che crea accompagnando il potere di nascita del possibile.Una lingua che riesce a scalfire la presunzione dell’impossibile. Una lingua leggera come una bacchetta magica. Sposata alla gioia di essere al mondo. Ebbra della sua stessa ignoranza. Capace di cercare la chiarezza nei tratti delle parole affascinate dal senso. Una chiarezza che non è copione rigido. Ma luminosità dell’imprevisto. Folgorazione della visione.È nella natura, lontano dai giornali, che nutro uno sguardo nuovo sulla famiglia umana. Molta gente corre alla terra. Fugge lo stress e la competizione. Cerca pace e gioia per i pochi giorni che ci sono dati. E amore.Voglio una parola che accompagni questo viaggio.
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un piacere visivo assoluto! bellissimaa
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odessa1920 e raffaello115 ha aggiunto una reazione
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le tue parole mi ispirano sempre! è un piacere leggere i tuoi post
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ma che bella foto!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Noi stiamo da soli finché non troviamo qualcuno che ci fa credere che potremo condividere con lui il nostro sentire profondo. Ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Per il momento ci accontentiamo dei neuroni specchio! Ma non rinunciamo al tentativo di sondare il terreno.Forse, un giorno, troverò il nocciolo caldo del tuo cuore. E ci sentiremo davvero!
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Non è che dentro un calice per birra, un boccale o una pinta, ci si possa bere solo la birra.
Pensiero insipido, all’apparenza: eppure, stava lì, e insisteva costante dentro la testa bislunga di Roberto, il lavapiatti. Le mani di lui non sentivano le variazioni di temperatura, anche estreme, dell’acqua che scrosciava dal rubinetto.
Ogni mestiere è meccanica, e si finisce, sempre, col non avvertire nessuna emozione, o sensazione, nel farlo.
Fortuna, allora, l’opportunità di pensare, nonostante.
Nella sala da cena, la ragazza morsicava lo spiedino sorridendo per finta, con la memoria alla madre dispersa, sognata durante la pennichella del pomeriggio.
Fuori, all’apice della collina sovrastante il ristorante, l’assassino argomentava tra sé che le persone vivono non solo per vivere.
Il buttafuori del locale, invece, era ben rintanato, perché, fuori, non c’è solo la notte, no, no. -
Non è meraviglioso quando si realizza un tuo desiderio senza che te l’aspettassi, senza che tu abbia fatto qualcosa di speciale perché questo avvenisse? Oh, sì che è meraviglioso e magico. E come sarebbe bello che ce ne fossero tanti di eventi di questo genere. È bello impegnarsi e ottenere. Ma è ancora più bello ottenere senza aver fatto nulla di speciale.Un mio amico diceva sempre che una buona botta di culo è meglio di una programmazione accurata.Questa notte ho sognato di correre. L’erba del grande prato era stata appena tagliata. Correvo con leggerezza attorno a un boschetto di frassini e robinie. Mi sembrava impossibile. Eppure era così reale che al risveglio ho provato una grande delusione. Ero così felice nel sogno. Pensavo che era impossibile, eppure stava accadendo.
Mi sono ricordato di un periodo in cui sognavo sovente di volare. Avevo trovato il modo di fare un salto e mettermi orizzontale. Rimanevo sospeso nell’aria e bastava che allungassi la mano, con il dito puntato (come Superman) e partivo nella direzione voluta. Era una sensazione meravigliosa. Il sogno si era ripetuto un numero incredibile di volte. Al risveglio ero tentata di ripetere l’esperimento del salto e messa in orizzontale. Non ho mai trovato il coraggio. Però, questi sogni bellissimi, lasciano una scia di fiducia nell’incredibile che fa bene.-
il sole illumina tutti rpima o poi <3
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Oggi nebbia quasi tutto il giorno. Ogni tanto uno squarcio verso nord rivelava un cielo azzurrissimo.Tentazione di essere altrove. Voli di fantasia. Dove mare e cielo inconciliabili raccontavano storie di navi nelle isole del sud. Da inventarsi scenografie per i racconti che mi piacevano da bambina. Gente di mare, personaggi di Conrad.La linea d’ombra, per esempio.
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OrgasmoÈ accaduto. Ho perso la cognizione e la consapevolezza dei miei sensi, dopo che questi si sono tesi e poi tesi ancora, fino a spezzarsi e deframmentarsi a tal punto da smarrire ogni congiunzione con la realtà (che strano effetto sentire il vento fischiare ed insinuarsi nelle sottili e taglienti fessure della tensione): udito, tatto, olfatto, gusto e vista si sono annullati in una sorta di corto circuito.
L’interfaccia con il mondo esterno ha cessato di esistere attraverso un black-out del sistema neuronale: la mente è diventata scura ed inconsistente, si è spenta ogni luce dentro e fuori, ed allora sono diventata un opaco e molle grumo di pensiero senza forma, né spazio, né tempo, prigioniera di un dolce annientamento attratto verso il basso da una primordiale forza di gravità. Ed io non ho opposto alcuna resistenza.
Le mie orecchie strette e occluse da una morsa fatale di ovatta che smembra ogni suono ricucendo echi mai sentiti che rimbalzano tra verdi valli coperte da foreste impenetrabili e bianche invalicabili vette all’orizzonte, la mia pelle schiusa e spiegata al sole come ali di farfalla appena uscita dalla crisalide, le mie narici chiuse in uno scrigno con infinite serrature le cui chiavi sono state gettate via lontano nel centro della terra dove ogni odore evapora e si disperde tra rivoli di magma rosso e incandescende, la mia lingua persa tra labirintici ed umidi antri che nessun uomo ha mai percorso.
Ed io ridotta a respiro, solo il respiro è rimasto, respiro volatile e inesorabile, respiro che sembra sempre l’ultimo… solo aria che si mescola con aria procedendo a tentoni per gradiente di densità. -
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anche io, come te, sono una persona molto riflessiva. Peccato che rifletto tanto solo dopo aver combinato danni hahah
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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sembri proprio una fatina delle favole!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Quando si tratta del senso della vita noi umani andiamo a cercare le grandi narrazioni. Ma ora quelle vecchie si sono sgretolate e la gente si sente un po’ smarrita.Io mi sento in qualche modo liberata e l’anima viaggia alleggerita. Continuando i giochi da bambino, mi metto ad inventare la mia storia, ci entro dentro ed ascolto quel che accade, cercando d’imparare qualche cosa.
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hai sempre uno stile impeccabile!
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odessa1920 e raffaello115 ha aggiunto una reazione
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Sento dentro una discrepanza lancinante tra il mio corpo che si muove con le cose che fa e i fatti e le azioni che pensa. Nulla di nuovo, come dire... tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, ma io non parlo di progetti a lungo termine bensì di quotidiano, da come fare colazione a, a quale musica ascoltare prima di dormire, a cosa fare tra la colazione e la cena. E mi creo queste discrepanze da sola.
Non so organizzarmi? Sono pigra? Non so. E se cerco di spiegare questo a qualcuno mi prende per un pazza, e chi ha grandi problemi allora? E chi ha questo? E chi ha quello?
Ed io rimango lì a non capirci nulla. Forse è una forma di patologia.
Mi hanno detto che alcuni se non leggono tutti i giornali che escono in un giorno stanno male, io se non faccio tutto ciò che partorisce la mia mente sto peggio, e questo vale anche per le emozioni.
E ti giuro che ogni giorno, qualsiasi cosa faccia, è una violenza continua, devo impormi con la violenza inaudita nei confronti di me stessa. Potrei essere una potenziale pazza o una criminale assassina.
NON SO COSA MI SALVA O COSA MI UCCIDE.-
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Pianpiano si capisce da soli cosa ci salva e cosa ci uccide, penso siano uno dipendente dall'altro :)
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Wow! hai uno sguardo che colpisce!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Sono in viaggio.
La mia vita non scorre mai fluida.
Mi piace abbandonarmi alla risultante dello scontro tra intenzioni e eventi casuali: ciò che si genera mi incuriosisce.
Le mie radici sono più interiori che esteriori. Ogni tanto incontro anime simili a me.
Solo qui mi sento libera, libera di essere me stessa. Ma forse non è libertà, la libertà è un'altra cosa.
Non voglio esperienza, voglio sensazioni. Una forma di abbandono, l'essenza della incompiutezza, una parte latente del mio desiderio di esperienza. -
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ma lo hai disegnato tu? se si, complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Tra le nuvole e i sassi, i nostri progetti ci conducono lungo le avventure dell’esistere. Ogni cosa e ogni evento, guardato con cura si rivela un mondo inesauribile e sorprendente.Divisa tra il desiderio di contemplare ciò che c'è e quello di raggiungere una meta, scrivo la mia storia.Inquieta, cerco di rendere quieta e gioiosa la stessa inquietudine, ogni giorno.
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un cielo limpido come l'amore!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Tu mi odi, l’ho capito. Forse ho approfittato di te, l’ho capito.Ognuno di noi ha un peggio di sè intrinseco specifico che si nasconde da qualche parte e in certe situazioni esce fuori e non sempre è opportuno, quando esce, ma quando esce, esce e basta.
Io con te sono uscita con il peggio di me, senza dubbio. E certe sensazioni rimangono. Tutto rimane in fondo. Almeno fino a quando esistiamo.
La cosa buffa è che quando stiamo insieme senza consapevolezza riusciamo a parlare, a scucirci e a dirci cose e parole. Almeno questa è la mia opinione, con tutti i suoi limiti.
La memoria ci salva e ci condanna insieme. Senza scampo.
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