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Desidero pensare che c'è sempre una spiaggia nuova da cui ripartire per la grande avventura. Sono ignorante sulle cose della politica e dell'economia. Una spiaggia attende, da qualche parte...
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certo, bisogna sempre essere alla ricerca di luoghi dove si possa guardare il mare.
Non importa dove, non importa il motivo per cui ci siamo arrivati.
Basta che il mare sia lì, aguardarci mentre noi ci perdiamo nell'infinito.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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E se mi accettassi ancora un po’ di più?
La luce era diffusa nel bosco, stamani. Una luce del mattino.
Avevo dei “pensieri” questa mattina. Li ho portati al bosco per lasciarli parlare, per familiarizzarmi con loro, per ascoltare e raccogliere il loro dono. Erano pensieri di vergogna e di inquietudine.
La luce del mattino è una bellissima fanciulla, che visita sorridente ogni spazio del bosco e scioglie i miei ragionamenti e libera le mie domande con il solo sorriso.
E se mi accettassi ancora un po’ di più?Così a un certo punto suggeriva la luce del bosco.
E ho rivisto cose del mio passato, un tempo fonte d’imbarazzo e ora come messaggeri e epifanie. E, dopo tanto ragionare, sono arrivata a un punto in cui i pensieri non cercavano più di mettersi in fila e ben allineati, incastrati nella trama di qualche logica deduttiva. Un punto in cui semplicemente l’energia del mio sentire era diventata di nuovo pienamente viva e mi inondava il corpo e l’anima con il fremito del suo charme.
Ero di nuovo un sì. Quando è così non c’è più tanto da strizzare gli intestini per valutare, soppesare, rispondere alle obiezioni, insomma “baccaiare” dentro.
Il bosco mi dà doni del genere. Il bosco non è lavorare con le persone, il mondo e le azioni – agenda e scaletta… Ma il bosco prepara l’azione e le consente di esprimersi “a modo mio”. -
Sono in viaggio.
La mia vita non scorre mai fluida.
Mi piace abbandonarmi alla risultante dello scontro tra intenzioni e eventi casuali: ciò che si genera mi incuriosisce.
Le mie radici sono più interiori che esteriori. Ogni tanto incontro anime simili a me.
Solo qui mi sento libera, libera di essere me stessa. Ma forse non è libertà, la libertà è un'altra cosa.
Non voglio esperienza, voglio sensazioni. Una forma di abbandono, l'essenza della incompiutezza, una parte latente del mio desiderio di esperienza. -
Al parco la domenica. I ragazzini giocano correndo, le madri scambianoo tra loro commenti e racconti. I padri giocano a pallone, chiamandosi col nome dei campioni.Il mondo è bello da vedere. Naturalmente lo sguardo fa le sue scelte. Penso che il tempo è troppo poco. Penso di averne poco ancora e so di averne buttato via molto. Un pensiero che mette un po’ di fretta. Ma io rallento d’intenzione. Fingo di avere tutto il tempo che serve. E immagino di potermi dedicare alle cose che amo senza paure e costrizioni. E lo faccio. Ed è piacere. E poi lo dico a chi incontro. Ma non sono fatta per la vita di mondo, per le cerimonie, per le tradizioni. Sono tutta qui, mentre il tempo scorre. E mi attraversa lasciando anche ferite. E so fermarmi, un momento, a contemplare il gioco dei bambini sotto le foglie degli alberi del parco la domenica mattina.
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La vita non è poggiata sul sapere, ma sulla scommessa – che, in un certo senso – è fede. Il sapere è sempre a posteriori. Viene dopo. Dopo che hai trovato. Dopo che hai ottenuto.
Nasciamo ignoranti – ma intraprendenti. E impariamo – prima –ciò che altri hanno imparato. Ma ancora non è la nostra vita.
La nostra vita incomincia quando incominciamo a esplorare di persona le nostre proprie scommesse. -
Ci sono amori di lunga durata, che creano una famiglia ed erogano una generosa solidarietà tra i membri.
E ci sono amori diversi, nati per nutrire una particolare vitalità e ad alimentare una certa energia creativa, capace di svincolare dalle regole e dalle prigioni. Amori che magari si spengono dopo un po’ di tempo, ma che, finché durano, soffiano sul fuoco della vita offrendo il proprio dono meraviglioso. -
Ascoltavo Coltrane, Out of this World, e mi dicevo che anch’io, sì non ci stavo a mio agio in questo mondo. Meglio il Coltrane di A Love Supreme, che mi faceva credere che l’immaginazione poteva trovare una strada. Ho un cervello troppo piccolo per controllare il mondo – dicevo – a mala pena riesco a gestire il mio appartamento. Vado poco più in là. Ma una piccola isola dove ricreare le energie e illudermi di conoscere la gioia di essere viva, questo sì, credo di averla… E ho voglia di scommetterci.
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Oriente e Occidente: terre diverse sotto un unico cielo
Nella storia della vita di Farid, un grande mistico Sufi, si narra che un re andò a trovarlo. Gli aveva portato in dono uno splendido paio di forbici, erano d’oro e intarsiate di diamanti – un dono di valore inestimabile. Il re toccò i piedi a Farid e gli porse le forbici; Farid le prese, le guardò e le ridiede al re, dicendo: “Sire, vi ringrazio per il dono che mi avete portato. È bellissimo, ma per me è totalmente inutile. Sarebbe meglio se mi donaste un ago. Le forbici non servono, un ago servirà moltissimo”.
Il re disse: “Non capisco. Se hai bisogno di un ago, avrai anche bisogno delle forbici”.
E Farid: “Parlo per metafore. Le forbici non sono necessarie, perché dividono le cose. Un ago mi è necessario perché unisce le cose. Io insegno amore. Tutto il mio insegnamento si fonda sull’amore; consiste nel mettere insieme le cose, nell’insegnare alle persone la comunione. Ho bisogno di un ago per poter unire le persone. Le forbici sono inutili: tagliano, dividono. La prossima volta che verrà, sarà sufficiente che vostra maestà mi porti un semplice ago”.
La logica è simile a un paio di forbici: taglia, divide le cose. La mente è simile a un prisma: un raggio di luce bianca lo attraversa e immediatamente è diviso in sette colori. Fa’ passare una cosa qualsiasi attraverso la mente, e sarà divisa. La vita e la morte non sono vita-e-morte, la realtà è vitamorte. Dovrebbe essere un’unica parola, non due; neppure un trattino dovrebbe unirle. Vitamorte è un unico fenomeno. Amoreodio è un solo fenomeno. Oscuritàluce è un fenomeno. Negativopositivo è un fenomeno. Ma quando quest’unico fenomeno è fatto passare attraverso la mente, è diviso in due. Vitamorte diventa vita e morte; non solo è diviso: la morte diventa antagonista della vita. Sono nemiche. A quel punto, potrai tentare di riunirle, ma sarà impossibile.
Kipling ha ragione: “L’Oriente è Oriente e l’Occidente è Occidente e i due non si incontreranno mai”, ma solo da un punto di vista logico. Come può l’Oriente incontrare l’Occidente? O viceversa? Ma da un punto esistenziale è un’assurdità: si incontrano dappertutto.
Per esempio, in India: dov’è l’Oriente e dove l’Occidente. Rispetto a Londra, siamo in Oriente; ma rispetto a Tokyo, siamo in Occidente. Dove si trova esattamente l’India: a Oriente o a Occidente? Dovunque Oriente e Occidente si incontrano, ma Kipling dice che non si incontrano mai.
Non è vero: non esiste un solo punto in cui Oriente e Occidente non si incontrano. Né può essere altrimenti: Oriente e Occidente si devono incontrare, è inevitabile: si tratta di un’unica realtà, di un solo cielo.”-
una città che mi sta molto a cuore!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Elisa avvertiva il mutare del mondo e si rendeva conto che non opponeva alcuna resistenza al cambiamento. Cambiare le piaceva. Le piaceva sentirsi mutare.
Quando era ragazzina desiderava soprattutto avere le cose: i giochi, i vestiti, le bambole.
Da adulta le piaceva fare, operare, agire, realizzando i suoi obiettivi.
Adesso le piaceva sentire, sentirsi, essere consapevole di sentire la vita dentro di lei. E la vita era questo divenire che riempiva il cuore.
Le sembrava che “essere” fosse identicamente “sentire consapevolmente”.
Ma mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali le venne il dubbio che “essere” fosse ancora un’altra cosa…-
che classe!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Non prendere mai alla leggera l'amore. La verità è che la maggior parte della gente non ha mai avuto la fortuna di amar qualcuno; che duri solo oggi e una parte di domani, o duri tutta una lunga vita è la cosa più importante che può capitare ad un essere umano. Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perché non possono averlo. Ma io ti dico che è vero, che tu lo possiedi e che sei fortunato anche se domani morrai.
Ernest Hemingway, Per chi suona la campana-
Bellissimo brano sull'amore di Maria e l'Ingles
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lullabyblue0 e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Grazie. Aspettavo un tuo pensiero al mondo. Ora posso alzarmi, chiudere la finestra, guardare un po di televisione e, fra sigarette e qualche bicchiere, aspettare che Morfeo a tradimento venga a rapirmi. Un sereno riposo anche a te.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Danza alla lunaLa ricerca del senso della vita come processo intellettuale approda al nulla. Nulla che tenga e che afferri, che commuova e incanti. E anche questo è importante.E se decidi di inventarlo, il senso, ascoltando il desiderio, e di metterlo alla prova vivendo a quel modo, allora le risposte della realtà potrebbero incantarti.Il senso è sentire che la Vita risponde alle tue follie.
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mi ricorda un vecchio video di Brittany spears!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono risposte. Risposte che sono decisioni e scommesse. Non so cosa incontrerò, ne cosa desidero, se non seguire questa direzione di marcia. Pulisco casa e rimetto in ordine le cose, ogni giorno, ogni momento. Cerco di fare come il giardiniere. Lo sguardo cerca la bellezza, le braccia trafficano instancabili.
Finché crollo nel sonno, in un attimo.
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Il mondo cambia così rapidamente che non ci si può non sentire sempre dei ragazzini, che hanno ancora tutto da imparare. E anche a noi, come ai ragazzini, viene voglia di esplorare la vita in maniere non codificate. Perché il gusto delle avventure deriva anche da quel senso di mistero e trasgressione che le accompagna quando non si sa ancora niente di come funzionano le cose, e non si sa in fondo che cosa succederà, che cosa nascerà dai nostri tentativi.
E allora mi sforzo di ritornare un po’ ragazzina anch’io, per trovare gusto in quell’approccio alla vita che chiamiamo avventura, perché l’emozione che ne deriva è certo legata al fatto di non sapere fino in fondo che cosa potrebbe capitare, che c’è un rischio, ma che ne potrebbe derivare anche qualcosa di particolarmente bello.
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Concretezza...Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata a forma di giaciglio dove scaldarsi e chiudere gli occhi senza nessuna paura.In fondo aspiro a questo. A un punto di riferimento con la giusta (ma non troppa) componente di concretezza ma anche con tanti satelliti che apportano quell'effimera e sospesa immaterialità necessaria ad una vita.Anche l'inaffidabilità però mi piace. Un'inaffidabilità complementare alla concretezza ma non meno necessaria.Non tutti però possono permettersi quell'inaffidabilità e allora scattano le frustrazioni e le mortificazioni dentro e fuori dal corpo.Com’è difficile raggiungere un equilibrio.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mentre salti e danzi e sogni vicino al fiume, mentre scodinzoli ebbro tra le foglie e odori la resina degli alberi impazziti al primo sole, là tra le canne dei tuoi acquitrini segreti, in apparenza silenti, si covano le idee e gli impulsi vitali che ti porteranno a creare gli incanti dell’esistenza.
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L’immensità dell’universo ci suggerisce che un giorno viaggeremo tra le galassie.
Lungo è il cammino che ci attende e la scoperta non avrà mai fine.
Una buona cultura prepara lo spirito per il lungo viaggio. Già da oggi.
Una buona cultura non sperpera intelligenze ed energie in stupidi conflitti, ma le investe nella costruzione del futuro. -
Se non ci fossero le guerre, la corruzione, le dittature… il Male, cosa potrebbe mobilitare l’attenzione dei mezzi d’informazione, ispirare la letteratura, il teatro, l’arte in genere, motivare la nostra operosità, sollecitare il nostro entusiasmo nel contribuire?
C’è qualcosa che possa rendere la nostra esistenza una storia affascinante, eccitante e succulenta, che non sia inquinata dallo sdegno, dalla critica, dalla “lotta contro”?
È una domanda che m’intriga da tempo.
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Inutile dirlo, siamo creature limitate, eppure ci definiamo a immagine di dio, come se al di fuori di noi stessi e del dio che ci ha creato, nulla ci somiglia a questo mondo. Eppure non siamo affatto diversi da qualunque altra specie di questo mondo, l'istinto, per quanto siamo senzienti, domina buona parte del nostro comportamento, del nostro modo di essere. Anche quando diciamo che a guidarci è solo la logica, il buon senso alla fine a pensarci bene, è sempre e soltanto il nostro lato istintivo a muoversi, a darci l'impulso di fare, di pensare a una determinata azione.
In conclusione, per quanto ci determiniamo a essere civili e coscienziosi nell'agire, è sempre la bestia che è in noi a fare la prima mossa, L'istinto alla riproduzione, alla sopravvivenza, è sempre in base a questi bisogni che agiamo per quanto noi possiamo negarlo, la bestia in noi alla fine vince sempre
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Qui sta piovendo a dirotto. Aprile non è stato “ogni goccia un barile”, ma, di certo a Maggio “non è bastato un assaggio”! Se si vuole il sole bisogna inventarselo. E viene bene scoprire che sognare è quasi come un film: non a guardarlo, ma a produrlo, crearlo, inventarlo. Per goderselo, appunto.
Insomma, assomiglia a un atto di autoerotismo.
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