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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920
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hai sempre le parole giuste al posto giusto
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. Fermandosi a guardare le immagini SI PENSA!
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l'ultima foto mi ha colpito molto!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Questa esplosione di verde mi rasserena, mi dà pace.
Mi riconnette con l’energia vitale. Mi ricorda l’infanzia. Allora ero una ragazzina selvatica che preferiva vivere sulle piante piuttosto che nella piazza e nei viali del paese. Tra la società e la natura avevo scelto la natura.
Ci sarà stato un motivo per questo. Io andavo a istinto.
Oggi il contatto con la natura ha un carattere più spirituale (se si può dire così). O forse semplicemente energetico: mi rivolgo alla natura per ricaricare energia buona che poi vado a spendere nelle mie relazioni.
Oltre alla meditazione, in natura, io mi porto da leggere e da scrivere. Elaboro idee.Mi spingo anche fino a progettare iniziative di cui ho avuto ispirazione.
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Secondo la mitologia giapponese sulla luna si intravede una lepre.Si racconta che tanti anni fa sulla terra vivessero felicemente e in amicizia una scimmia, una lepre e una volpe.
Un potente dio venne a conoscenza di questa grande amicizia tra animali così diversi e decise di verificarla: avrebbe premiato tanta lealtà.
Arrivato sulla terra si presentò ai tre amici spacciandosi per un povero vecchio affamato. La volpe e la scimmia, sperando in una ricompensa, si misero a raccogliere bacche e verdure per sfamarlo, ma la lepre continuò a giocare spensierata, perché quella era la sua natura.
Allora la scimmia e la volpe le dissero di raccogliere dei rametti per loro e di ammucchiarli e accenderli. Lei li accontentò e i suoi amici la spinsero sul fuoco e la servirono all'affamato vecchio che, colto da orrore per quel tradimento pensò che l'unica davvero leale fra i tre fosse stata la lepre e, come premio, la fece salire fino al palazzo della luna dove le fu resa la vita che divenne eterna.-
Potrebbe apparire come la solita storia ad effetto e comoda da esibire nei social web, ma io di Odessa mi fido, è sempre sincera e in quello che dice vi è sempre uno spunto ( purtroppo spesso amaro) di riflessione, al quale mi abbandono come fanno le conchiglie arenate in spiaggia ormai vuote raccogliendo assetate l'acqua di mare. La vicenda raccontata è dolcissima e amara, antica e dolorosa come il mondo. Ci racconta l'innocenza nelle sue tante declinazioni: la purezza, la spensieratezza, la vulnerabilità, l'abbandono, l'infanzia, l'ingenuità, l'invidia suscitata, il tradimento subito, l'attesa di riscatto. Il crimine compiuto è orrendo, soprattutto quando viene colpita la nostra vulnerabilità, spensieratezza e fiducia, ancor peggio quando viene tradita dalle persone a noi più vicine e alle quali ci eravamo affidati. È la perdita del gioco e della magia, il tradimento dell'amicizia quando si cresce, la delusione nei genitori che non sono più i nostri eroi, dei fratelli non più compagni di giochi e avventura ma attempati antagonisti di qualche eredità, degli amori che invecchiano e diventano interminabili e gelidi silenzi quotidiani, di figli irriconoscibili che ci abbandonano negli ospizi. Il delitto commesso è a tutti gli effetti un pasto cannibale compiuto dai nostri fratelli ingrati al quale si concede per l'ultima volta la vittima sacrificale. Il gioco è il modo infinito in cui scopriamo il mondo e il puro vivere per vivere senza riflettere sull'esistenza. La lepre che gioca non è superficiale ma spensierata e al di sopra degli interessi di un qualche guadagno. La lepre ci guarda dalla luna perché solo questa materna la sa accogliere, proteggere, premiare, lasciando che solo con gli sguardi lontani di pavidi terrestri si possa contemplarla un po' invidiosi, un po' affascinati senza raggiungerla. La volpe e la scimmia sono la furbizia, il calcolo, la malizia, la ragione, la menzogna, la manipolazione, l'opportunismo di chi cresce, dimenticando la propria innocenza perduta, di chi non sa cosa è la fiducia e il sentimento. Ma, rivolgendomi ai più critici e cinici, non pensiate che questa fanciullezza e spensieratezza sia asessuata, cioè priva di intensità, desiderio e di una qualche positiva malizia, solo espressione di zuccherosa e infantile elementarità, non degna di voi uomini e donne vissute e calate nella realtà da dominare e dalla quale difendersi. Semplicemente è priva di sovrastrutture mentali, manipolazioni e strategie , è gioco e scoperta e perciò pura, cristallina, inattaccabile. La lepre-coniglio emancipata, pura, erotica, spiritosa Bugs Bunny lo insegna beffeggiando il cacciatore. Ci eravamo tanto amati.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mi figuro la città e gli spazi urbani, in una geografia rovesciata rispetto a ciò che percepisco di solito. Non già un’area urbanizzata in cui la natura è evocata da aree verdi, parchi e giardinetti… Al contrario la casa e la città come aiuole dentro la natura, che risultano dal modellamento dell’ambiente, ossequiando il richiamo della bellezza. Lo scenario si ribalta. Non un giardino attorno alla casa, ma la casa dentro un giardino. La “casa” più grande è la natura, insomma.
E mi vengono in mente le idee di Rousseau sulla capacità della natura di bonificare i guasti che la cosiddetta civiltà ha prodotto nell’animo, la capacità di ricongiungere il cuore con il grande respiro dell’universo, ritrovando una sorta di verginità. -
Per strada (tanta gente) ti ho visto, stavo per chiuderti gli occhi con le mani ma poi mi sono accorta che non eri tu. Era un altro uomo che ti assomigliava.
I particolari ci attraggono e ci ingannano insieme.
In quel preciso istante ho preso coscienza che potrei innamorarmi di 1000 altri uomini che non sono te.
Dunque l’amore non esiste.-
Street style, bellissima realtà! complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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È sempre piacevole leggere i tuoi aggiornamenti interessanti e profondi
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odessa1920 e gerbera0 ha aggiunto una reazione
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provi a toccare il cielo?
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Lasciare fluire e respirare. Fluire e respirare, questo forse è lo stile, il modo che dovrei sviluppare in me.
Fluire è il contrario di bloccare, fluire implica assecondare il flusso degli eventi, senza usare troppa forza per condizionarli, fluire è muoversi indipendentemente dalla volontà, non esercitare la volontà per cambiare le cose perché le cose cambiate con la forza non cambiamo davvero, tendono a riappropriarsi di se stesse e a diventare ciò che dovevano diventare.
Respirare è seguire un ritmo, sentire il flusso e seguirne il ritmo, respiro dopo respiro, fermarsi se necessario e lasciare che ciò che ci deve lasciare ci lasci senza opporre troppa resistenza, respirare è sopportare l’assenza, il vuoto, riempirsi i polmoni d’aria e andare avanti.
Quindi sì… fluire e respirare. Basta solo questo.-
totale.
Il testo e l'immagine.
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londoncalling6 e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Io non voglio lavorare. Io voglio essere me stessa, esprimermi liberamente e con passione. Trovare nei risultati il riconoscimento della bellezza della mia avventura. Inventare le modalità mie di stare nel mondo così com’è, ma senza esserne schiava.
Non voglio che la creatività sia una delle tante scuole a cui mi sottometto. Voglio che la creatività sia la mia avventura, il modo in cui io conduco la mia nave nell’oceano della realtà. Fino alla meta. -
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una statua greca!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Siamo formichine, d’accordo, che però hanno costruito in una parte di mondo un ambiente vivibile e fornito di potenti strumenti. Siamo un po’ indietro come crescita interiore, le emozioni, i sentimenti, l’atteggiamento creativo e pacificamente costruttivo. Ma non si può non rimanere sbalorditi da ciò che siamo riusciti a costruire.
Adesso ci rendiamo conto che questa nostra foga costruttiva deve tenere conto delle esigenze del pianeta e forse pensare a trasmigrazioni nel cosmo se continuiamo a moltiplicarci in questo modo. È la Grande Avventura Umana. Stiamo puntando a diventare quegli Dei che abbiamo immaginato fin dalla notte dei tempi. Noi, proprio noi, piccoli uomini, difettosi e zoppicanti.
Ognuno di noi migliora se stesso (o ci prova) ogni giorno. Ma siamo tutti insieme, anche se ci scanniamo tra noi. Siamo legati tutti quanti da un comune destino. E un po’ per volta impareremo a convivere, collaborare, rispettarci, condividere. Lo faremo perché il contrario è la catastrofe. Ne saremo obbligati. Le nostre piccole storie buone verranno scavalcate dalle potenti storie reali, e saremo noi ad allargare la mente per ospitare la complessità del reale. -
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L'inferno è vuoto... tutti i diavoli stanno qui.
William Shakespeare, La tempesta -
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Oggi nebbia quasi tutto il giorno. Ogni tanto uno squarcio verso nord rivelava un cielo azzurrissimo.Tentazione di essere altrove. Voli di fantasia. Dove mare e cielo inconciliabili raccontavano storie di navi nelle isole del sud. Da inventarsi scenografie per i racconti che mi piacevano da bambina. Gente di mare, personaggi di Conrad.La linea d’ombra, per esempio.
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A dirla tutta, oggi mi sento io un po' Natale. Diverse persone mi consigliano più equilibrio, più calma, più ponderazione... Io ho voglia di essere smodata, invece, di strafare, di spingere le porte, di saltare i fossi, di essere follemente felice, di danzare e sbracciarmi..Non ho voglia né di equilibrio né di saggezza, ma di smodata felicità.
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Bella la foto.... molto originale e fà molto Natale.... Buone feste !!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Era un viaggio nel caldo del Sud, dove la vegetazione è lussureggiante e Peter Pan conduce ancora magicamente il suo vascello fatato.
Lei disse: Ho inventato un mondo fatto a posta per me. Era meglio di quello che mi raccontavano gli altri – i soliti ragionevoli signori che hanno deciso che s’invecchia e si muore – perché ci si affatica troppo a vivere. E l’eco delle loro raccomandazioni rimbalzava ancora nel fondo della grotta.
Solo Jardy sapeva raccontare la storia dell’avventura umana con un po’ di brivido addosso. E, in quella circostanza, disse cose che ci obbligarono a fermarci a riflettere almeno un momento.
Lei disse: Oggi sono i ragazzini a capire quel che sta succedendo. Quegli altri – i grandi – sono troppo pieni di lardo inquinato per far uscire dal loro cervello pensieri che rinfrescano l’aria e accendono il sogno.
Ah!, com’è faticoso vivere! – dicono loro. E hanno messo già il culo sulla tavola in discesa che porta alla fossa nel cimitero. Nella fretta di morire, si adoperano per perdere vita, già oggi, giorno dopo giorno.
I ragazzini sanno che il mondo comincia oggi e sono pronti a giocare e mettersi in gioco. Per questo Peter Pan non voleva diventare mai grande.
E io navigo, su questo vascello, nell’Oceano dell’Essere.
E mi sento benedetta, per il fatto di esserci a guardare e trafficare. In questa sorta di avventura che chiamiamo vita.
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