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Beh, penso che la vita viene un po' come uno se l'immagina... voglio dire che uno si inventa la sua vita cominciando a immaginarsela e poi cammina e opera ispirato da quella visione… A me piace pensarla in questo modo… Ovviamente non hai nessuna scienza… Ma che siamo ignoranti sulle cose di fondo riusciamo a saperlo molto presto… …Vabbè! Socrate!…Camminando, spesso, vengono idee, i desideri creano visioni... E perché no?Io ci sto!
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questo cielo sa di estate, e quei fiori sono cosi profumati che li sento qui! bellissima immagine
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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L’arte esiste per ritrovare la sensazione di essere vivi.Allora la domanda è: qual è il beneficio di un libro? Farti sentire vivo. Ritrovi la sensazione di essere davvero molto vivo.Lo stesso è per la scrittura: perché scrivo? Per ritrovare o trovare la sensazione di essere viva, molto viva, piuttosto viva, assai viva.
E anche per farti innamorare di me! -
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hai sempre le parole giuste al posto giusto
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Al parco la domenica. I ragazzini giocano correndo, le madri scambianoo tra loro commenti e racconti. I padri giocano a pallone, chiamandosi col nome dei campioni.Il mondo è bello da vedere. Naturalmente lo sguardo fa le sue scelte. Penso che il tempo è troppo poco. Penso di averne poco ancora e so di averne buttato via molto. Un pensiero che mette un po’ di fretta. Ma io rallento d’intenzione. Fingo di avere tutto il tempo che serve. E immagino di potermi dedicare alle cose che amo senza paure e costrizioni. E lo faccio. Ed è piacere. E poi lo dico a chi incontro. Ma non sono fatta per la vita di mondo, per le cerimonie, per le tradizioni. Sono tutta qui, mentre il tempo scorre. E mi attraversa lasciando anche ferite. E so fermarmi, un momento, a contemplare il gioco dei bambini sotto le foglie degli alberi del parco la domenica mattina.
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All’aperto, camminando, penso col respiro e sento che posso cominciare ogni mattina come daccapo, con tutto, col pensiero, le parole.
Non più cultura, erudizione, categorie, schemi obbligati, necessità, prigioni… ma pensieri vivi che sorgono ora, qui, così, miei, del tutto miei.
E so che posso dirli ad alta voce e ripeterli finché le parole e i pensieri che contengono non vengono masticati, assaporati, ingoiati, digeriti, assimilati e scompaiono per diventare carne e sangue e corpo e movimento e luce dello sguardo.
E il mondo è tutto nuovo!-
la possibilità di perdersi dentro se stessi stando in mezzo alla natura è il vero lusso
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kan-dinsky e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Avevi quel tuo modo di entrare nelle giornate, fin dal risveglio, felice di aprire gli occhi e di vedere il mondo. Muovevi il corpo come vivendo un miracolo.
Saltavi tra i pensieri che il vento ti portava come una ragazzina che ha visto l'altalena in giardino. Eri la magia che apre le porte del tempo e ne rivela il segreto. Partendo, hai lasciato dietro di te un'ombra profumata. L'ho raccolta e adagiata sul foglio.-
questo dinamisco mi fa impazzire! così emotivo
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissima poesia dedicata alla dea vita
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Siamo – è fuor di dubbio – delle piccole e fragili creature ma, nel nostro cuore e nei nostri sogni, le vicende quotidiane sono delle “odissee” dagli scenari immensi e suggestivi e, mentre spingiamo i nostri passi per le strade dei nostri paesi e dei nostri quartieri, solchiamo con audaci imbarcazioni e grandi vele dispiegati gli oceani del senso.
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Settembre: il fresco, i cinema che riaprono, le lenzuola un po’ più pesanti, le felpe leggere la sera. Tutto ciò ci suggerisce che ogni cosa va avanti, che deve andare avanti in qualche modo. I rituali gesti estivi sono ormai conclusi. Settembre si apre a nuovi gesti e i nuovi gesti generano una strana forma di dimenticanza.In fondo l'essere felici serve ad un sacco di cose (alla nostra pelle, per dire… è più luminosa) ma soffrire non serve proprio a nulla. Un po’ come le zanzare, a che cosa servono? O le cimici, peggio ancora. Quindi perché ci ostiniamo a soffriggere nel soffrire!? Il soffritto fa pure male.Stanotte c’è una pioggia sottile che bagna ma non bagna, e camminare per i vicoli stretti senza ombrello non è male, pensando a tutte le persone che ci sono ma non ci sono, proprio come questa pioggia qui.
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Ognuno ha il suo gatto morto
Camminavo, come al solito, sulla solita strada. Abbasso gli occhi e vedo un gatto. Un gatto morto, probabilmente investito da qualche auto. Guardo quel gatto che ormai non è più un gatto: era morto da qualche ora, sotto il sole d’agosto, gonfio, con la pelle tesa, le prime mosche gli ronzavano intorno, alcune erano posate sugli occhi che non erano più occhi.
Ci ho pensato un attimo poi l’ho preso e l’ho gettato tra i cespugli, quanto più lontano possibile dalla strada.
Adesso, quando passo di lì, e ci passo almeno due volte al giorno, il vento porta alle mie narici quel tanfo di carogna: quando è più intenso, quando meno, quando non lo sento, quando lo percepisco appena. Tra un po’ non sentirò più nulla ma questo non mi impedirà certo di ricordare quel gatto chissà per quanto tempo.
E solo io so che tra i cespugli, poco più in là, c’è un gatto che ormai non è più un gatto, dove le mosche ed i vermi fatto banchetto, sotto questo sole d’agosto.-
mi piace questo contrasto tra la foto soleggiata e la storia un po' macabra
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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In compagnia della luna, scelgo a naso i sentieri del possibile, un mondo alla rovescia, tra le pieghe del noto. Traccio sul quaderno le mappe della meraviglia. Amo essere sorpresa e mi fido del vento. Per molto tempo ho visto le solite cose, ma sono fluida come l’acqua e mi lascio scivolare tra le fessure della gabbia. Resto una piccola donna con una sete infinita.
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la luna è l'unica amica che non svanisce mai
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Vorrei pensare da innamorata, semmai si possa dire che gli innamorati pensino. Gli innamorati saltano e danzano. Fanno scarabocchi sui muri e scolpiscono il legno a colpi d’intuizione.Improvvisano sullo strumento musicale e abbracciano le vecchie signore che incontrano lungo i viali.Raccolgono fiori e scavano tunnel nella sabbia con i bambini al parco giochi.Le mie argomentazioni saranno in versi e mi divertirò a rincorrere i fagiani con le rime.
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Ci sono amori di lunga durata, che creano una famiglia ed erogano una generosa solidarietà tra i membri.
E ci sono amori diversi, nati per nutrire una particolare vitalità e ad alimentare una certa energia creativa, capace di svincolare dalle regole e dalle prigioni. Amori che magari si spengono dopo un po’ di tempo, ma che, finché durano, soffiano sul fuoco della vita offrendo il proprio dono meraviglioso. -
La vita è un viaggio.
Le cose cambiano fuori. Ma soprattutto le cose cambiano dentro.Ognuno ha un luogo in cui si guarda allo specchio e indaga su se stesso.
Noi non siamo.Noi diveniamo.E la scoperta più interessante è proprio questa: chi stiamo diventando.
Io amo i luoghi in cui incontriamo noi stessi.
E la vita.
Che sembra essere la stessa cosa. -
Conversazione al sole
- Eh sì, Le persone di successo hanno una grandissima autostima.- L’autostima è dunque ciò che ci separa da loro?- I guru dell’auto aiuto suggeriscono di fingere di essere come loro finché non lo diventiamo davvero…- Ma a forza di fingere di essere qualcun altro non rischiamo di perdere la fede nelle abilità che davvero abbiamo?- Forse… - Un eccesso di fiducia in se stessi può bloccare quel desiderio di miglioramento che ci spinge a lavorare sodo per diventare davvero competenti.- Già… - Forse invece di crederci invincibili conviene imparare ad amare anche l’incertezza, l’esitazione e la confusione. -
Noi stiamo da soli finché non troviamo qualcuno che ci fa credere che potremo condividere con lui il nostro sentire profondo. Ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Per il momento ci accontentiamo dei neuroni specchio! Ma non rinunciamo al tentativo di sondare il terreno.Forse, un giorno, troverò il nocciolo caldo del tuo cuore. E ci sentiremo davvero!
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Non desidero che danzareCe la faremo, amore mio. Ce la faremo. Conquisteremo una grande vittoria usando i momenti di bonaccia. Quando la mente è lucida e il cuore fa sentire i suoi palpiti forti. Allora muoveremo le mani, apriremo la bocca, parleremo con gli angeli, scaveremo tunnel nel futuro.
Non ricordi i tuoi sogni? Non senti la pulsione del desiderio? E l’amore non conta, forse? L’amore: il più grande mistero che ti stia proprio lì davanti, che ti si sbatta in faccia. È questo mistero che ti appassiona da sempre e non saranno degli stupidi disagi a distrarti.
E così andremo avanti. Senza aspettarci grandi consolazioni nell’immediato. Ci accontenteremo di fare un passo alla volta. Grati intanto di questo momento in cui sembra che tutto sia possibile.-
la danza è libertà, la libertà è la base di tutto
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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La vita è imperfetta e piena di macchie d'unto
Voglio che la mia parte che pensa, che parla, che scrive, che usa le parole, raggiunga veramente ed esattamente me stessa. Che non giochi a fare l’intellettuale, ma che pensi in maniera audace e intelligente a ciò che vivo concretamente, nei dettagli.
Che non pensi immettendomi nella prospettiva di salvare il mondo, di trovare proposte e progetti politici, sociali, culturali, economici, per dare le dritte alla storia della società umana.
Non è alla mia portata. Io posso solo dire quello che il contesto sociale provoca in me. Posso solo rivelare i mie sentimenti, le mie paure, i miei desideri, in relazione al mondo e alla storia. Ma so benissimo che non sono all’altezza di pensare il mondo, e di portare sulle mie spalle la responsabilità del mondo.
Vorrei che il modo in cui io riesco a vivere fosse un contributo, anche piccolo, a che il mondo diventasse un giardino disponibile alla creatività e alla ricerca della felicità degli uomini.
Non sono così intelligente da capire in che misura le conseguenze remote delle mie decisioni e delle mie azioni siano in linea con questo desiderio.
So, tuttavia, che c’è un piccolo spazio – che in sé contiene a sua volta un mondo immenso – dove le mie azioni possono sortire effetti che in una certa misura posso controllare, o sono alla portata delle mie mani.
Mi piace chiamare questa piccola geografia “il mio giardino! E vedo che qui dentro c’è spazio per creatività, slancio, coraggio, superamento di sé, espansione, amore, passione, creazione di senso e di bellezza.
La bellezza di questo mondo consiste anche nel fatto che, qui, non è importante che io competa con altri, che mostri quanto sono colta, intelligente, virtuosa, coraggiosa, audace. Qui è importante come mi vedo io, cosa sento io, e mi misuri con un istanza che porto nel più profondo di me. Un’istanza, di fronte alla quale, non contano tanto le parole con cui cerco di pensare e orientarmi all’azione. Ma contano le azioni e la mia presenza in esse, lo slancio del cuore e la vitalità che mi viene restituita dalla vita stessa. La fiducia che riconquisto ogni mattina. E quel senso di piacere intimo che potrei tradurre anche con la stupida espressione: mi piaccio, mi piace tutto ciò! -
OrgasmoÈ accaduto. Ho perso la cognizione e la consapevolezza dei miei sensi, dopo che questi si sono tesi e poi tesi ancora, fino a spezzarsi e deframmentarsi a tal punto da smarrire ogni congiunzione con la realtà (che strano effetto sentire il vento fischiare ed insinuarsi nelle sottili e taglienti fessure della tensione): udito, tatto, olfatto, gusto e vista si sono annullati in una sorta di corto circuito.
L’interfaccia con il mondo esterno ha cessato di esistere attraverso un black-out del sistema neuronale: la mente è diventata scura ed inconsistente, si è spenta ogni luce dentro e fuori, ed allora sono diventata un opaco e molle grumo di pensiero senza forma, né spazio, né tempo, prigioniera di un dolce annientamento attratto verso il basso da una primordiale forza di gravità. Ed io non ho opposto alcuna resistenza.
Le mie orecchie strette e occluse da una morsa fatale di ovatta che smembra ogni suono ricucendo echi mai sentiti che rimbalzano tra verdi valli coperte da foreste impenetrabili e bianche invalicabili vette all’orizzonte, la mia pelle schiusa e spiegata al sole come ali di farfalla appena uscita dalla crisalide, le mie narici chiuse in uno scrigno con infinite serrature le cui chiavi sono state gettate via lontano nel centro della terra dove ogni odore evapora e si disperde tra rivoli di magma rosso e incandescende, la mia lingua persa tra labirintici ed umidi antri che nessun uomo ha mai percorso.
Ed io ridotta a respiro, solo il respiro è rimasto, respiro volatile e inesorabile, respiro che sembra sempre l’ultimo… solo aria che si mescola con aria procedendo a tentoni per gradiente di densità. -
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sempre sul pezzo
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sei entusiasmante!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Due amiche ai giardini
Con il sole che troneggia
le due amiche vanno a spasso
pei giardini della reggia
di Cianesco a Campobasso.
Sono allegre e stanno a dire
degli amori che hanno avuto
un po’ allegri un po’ a soffrire
com’è giusto e risaputo.
Ora pensano al futuro
che le aspetta lì davanti,
assomiglia forse a un muro
ma lo affrontan tutti quanti.
Noi siam donne, dice Ornella,
Siamo audaci e siamo forti.
I mariti, questa è bella,
a quest’ora son già morti.
Con le bocce e la canasta
non si vive a lungo sai
l’hanno preso proprio in tasca,
l’han voluta, non son guai.
Noi sian libere e creative,
tutto il tempo abbian per noi,
siamo belle, siamo vive,
godi e ridi fin che puoi.
Forse è meglio che il sistema
dalle donne sia guidato,
questi maschi fanno pena,
sono mosci, non han fiato. -
Tutta l'energia del temporale
Ad ascoltare meglio, con la finestra aperta, le sorprese del tempo, questo luglio, ad ascoltare meglio, a volte, sono stata incantata dall’energia potente del temporale, e della pioggia, e dei colori vividi, assai carichi – il verde delle piante, il rosso dei gerani – e quel rumore d’organo, continuo, che pare una carezza sul plesso solare, e il tuono e il lampo improvviso, e la minaccia sospesa a mezz’aria, e poi lo slancio delle potenze che abitano il pianeta…
Ho pensato che la vitalità del temporale è quella dei poemi epici, quella di Achille sotto le mura di Troia, o di Giasone, o di Teseo, e anche quella di Medea nella sua folle spietata disperazione.
C’è potenza nell’epico.
Il cuore si spaventa, ma poi diventa audace e può immaginare imprese che la bella stagione non suggerisce. -
Sei una forma di desiderio inespresso, ammezzato, mozzato;
un desiderio senza nome, affondato nelle parole,
un desiderio senza tempo, né spazio.
Una forma d’amore non contemplata nei manuali d’amore.
Uno di quegli amori che ci vergogniamo a raccontare in giro,
un amore che ci teniamo dentro, che non possiamo manifestare,
un amore senza appigli, senza radici,
un amore nato in luogo di cui neppure noi conosciamo l’esistenza,
un amore flebile come un guaito di un cane nella notte.
Un amore dove non c’è nulla da imparare o da sfogliare
un amore scuro, senza caratteri.
Un amore che secondo i più incarna la negazione dell’amore.-
mi confonde quello che scrivi, sei una scrittrice speciale1
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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A scuola di teatro
A Noi, qui, sul palcoscenico, facciamo bene quelle stesse cose che fuori la gente recita male.E E questo che mi ha spinta a entrare nella scuola di teatro: imparare a recitare bene la vita.
A I dialoghi per esempio. Là fuori, sono sempre impacciati, infelici, senza brio e mordente… Qui, impariamo a farli bene…
E Qui impariamo a prenderci cura delle nostre espressioni.
A Il teatro è una scuola di vita. Impariamo a dare alle nostre emozioni un’espressione adeguata.
E Soprattutto, impariamo a sognare. I sogni sono illusioni, ma le illusioni sono per l’anima come le ali per gli uccelli: la sostengono, la fanno volare.-
parole di innocenza e verità
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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