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Contenuti pubblicati da odessa1920

  1. Mi chiamo Ester. Ho trent’anni. Voglio volare in alto, molto in alto. Ho energia in corpo e sono libera d’inventare la mia vita. Ora vedo chiaro.


    Sono uscita da una grande matassa appiccicosa che mi ha avvolta per molti anni in un chimismo inconcludente e infingardo. Una matassa che ha frenato i miei movimenti verso la vita come le mille ragnatele che imprigionavano Gulliver. Ve ne voglio parlare, benché non sia facile.


    Sapete quello che voglio dire. Quando corri e corri giorno dopo giorno e ti accorgi che sei sempre nello stesso posto. Quando ti rendi conto che non sapendo dove andare ti troverai sempre da qualche altra parte, ma non lì. E non ti spieghi come mai non impari niente che sia qualcosa e ti rigiri sempre negli stessi pensieri.


    Bene, alla fine ho realizzato com’è cominciato tutto. E come si è andato costruendo il grande polverone dove ho smarrito la bussola. Questa grande matassa appiccicosa, come la tela di un ragno, ha il suo punto d’origine, e io lo vedo chiaro, ora.


    Provo a dirvelo, benché sappia che non è facile spiegarlo.
Questo punto origine risale a molti anni addietro. Non riesco a capire come si sia potuto costituire, a sua volta. Ma a un certo punto ha preso una fisionomia chiaramente riconoscibile: era il desiderio ossessivo di essere un oggetto di desiderio.


    È probabilmente così che ho cominciato a costruire la mia identità.
Oggi so che sono bella e so che sono desiderata. Ma è una faccenda diversa. Sto parlando di altro. E vorrei essere chiara, evitare fraintendimenti. Sto parlando di me, della mia storia. Nessun trattato generale. Nessun manifesto.


    Essere desiderabile è una bella espressione. Bella quanto ambigua.


    Da giovanissima ero piuttosto grassa. Mi vergognavo un casino. Chi avrebbe desiderato una ragazzina con il mio corpo? Quale ragazzo avrebbe fatto certi pensieri su di me? E su questa preoccupazione, che mi è entrata in corpo senza premeditazione, piuttosto per passività, ho costruito una storia intera. Un romanzo di lotta contro me stessa, di aggressioni al mio corpo, di forzature della mia anima. Una storia che ha assorbito quasi tutte le mie energie per un tempo lunghissimo. E, per molto tempo, con magri risultati.

    Ma la presa di coscienza è avvenuta dopo che i risultati, finalmente, incominciarono a farsi vedere. Sono dimagrita, ho eliminato i brufoli, ho curato la dermatite incalzante, ho ottenuto acconciature adeguate, e ho fatto le mie conquiste…


    Sì, proprio quando potevo scrivere una lunga lista di obiettivi raggiunti, proprio allora mi sono resa conto che tutto questo non mi faceva sentire veramente bene, che guardandomi allo specchio, non riuscivo a vedermi bella con sincerità, che quando mi facevano dei complimenti, sorridevo, ringraziavo, ma, nel profondo del mio cuore, non ci credevo affatto.


    Cos’era che andava storto?


    Gli uomini non capiscono il dramma di noi donne. Stressate da una miriade di richieste, di aspettative. Ma neanche noi donne abbiamo le idee chiare. Ci siamo lasciate prendere troppo dal dover rispondere a certe aspettative. E, così facendo, ci siamo avvolte – siamo in molte – in una matassa di pensieri, preoccupazioni, cure, che ci hanno portato fuori da noi stesse, lontano dalle domande vere.


    Quali sono le cose veramente importanti per me?

    Che cosa ho da fare di utile a questo mondo?


    Dove risiede davvero il mio valore?


    Quando ho cominciato a sospettare che qualcosa, in questo ambito, era andato storto, ho intrapreso una lotta a ritroso. Nient’affatto tenera. Ma qui il travaglio dava i suoi risultati. Ho incominciato a ripensare tutta la mia vita in relazione a queste domande e, alla fine, ho capito. Ho visto la matassa. Ho visto la sua ambiguità. E ne sono uscita. 


    Tutti quei mulinelli aggrovigliati che mi ero costruita attorno al desiderio di essere desiderabile!


    Ho perforato la barriera da parte a parte. Ho raschiato la patina opaca che ottundeva il mio sguardo. E ora, finalmente, respiro l’aria fresca dei miei movimenti. Ora ho un sentiero all’aperto davanti a me, che mi porta alla mia meta.


    Vedo chiaro, so cosa fare.

     

     

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    1. fabulousme

      fabulousme

      Un pensiero bellissimo... tutti dovremmo aver chiaro di cosa fare nella propria vita... basta arrivarci , anche se a  piccoli passi... 

    2. elvis06081994

      elvis06081994

      Il modo di esprimersi dimostra più riguardo alle persone che le parole espresse. 

  2. E viene il momento in cui ci ricordiamo dei nostri sogni dell’infanzia, e dell’adolescenza. E che quello è il momento in cui possiamo decidere di ricominciare a sognare. E che questo prelude al riscatto della nostra storia. Questo apre la via alla libertà. Libertà dai legami e dalle paure, libertà dalle storie non nostre, e libertà che libera le nostre energie creative e il coraggio di tracciare la nostra rotta.

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    1. diegodelavega0

      diegodelavega0

      La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare :) 

    2. vitto071

      vitto071

      La natura ci circonda, è la nostra casa per eccellenza. Immergerci nella natura ci fa sentire meglio, e scarica le tensioni che si accumulano durante giornate impegnative ricche di impegni lavorativi, scolastici o familiari. 

      che bella foto :) 

  3. Ho sempre saputo, fin dai primi passi della mia vita che dovevo attraversare un lungo ponte per arrivare dove desideravo. 
Trovarlo, questo ponte, o addirittura costruirlo, gettarlo tra una riva – questa - e l’altra. Quale?


    È sempre stato un ponte verso un’altra riva che non era visibile. Come non è visibile il futuro. Come non è visibile la meta di un’avventura.
Sono ancora alla ricerca di un ponte e ancora cerco di intravedere dall’altra parte.


    Non è come progettare un’opera edilizia dove devi avere il disegno già pronto e completo. È piuttosto come un viaggio d’avventura, dove tracci ogni giorno la rotta.


    Il bello deriva proprio dal fatto che non conosci il futuro, ma gli vai incontro cercando di costruire il tuo destino trafficando con gli eventi.


    Per me il nocciolo della vita  sta nell’avventura dell’esistenza. 
Come le pagine di un diario. Tracce del movimento. Annotazioni a latere, talvolta. Lo slancio originario di un mattino, spesso. Il residuo emozionale alla sera, altre volte. Il contatto col sogno, sempre.

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    1. davidek1982

      davidek1982

      Wow, bellissima considerazione... molto profonda :)...

  4. Pensare in grande

    Pasqua è quando apri un uovo alla coque e salta fuori il pulcino.

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    1. martymartina1

      martymartina1

      Pensa, credi, sogna e  osa... ;)

  5. Primavera dal caldo estivo.


    Mari tropicali nella mente.

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  6. Quella che chiamo “ispirazione” ha a che fare con il soffio del vento, con il fruscio fugace del pensiero. Non è alla creatività delle invenzioni tecnologiche che penso in questo momento, ma al profumo del caffè, al sorriso nello sguardo, al dono di vedere lo spazio e il tempo che ci è dato da vivere come un regalo e un’occasione. Alla bellezza di sentire il risveglio del corpo dal torpore notturno e di ritrovare nelle pupille lo scoppiettio ragazzino dei propri sogni.

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    1. andreas-012

      andreas-012

      Il soffione rappresenta la metafora della vita: per fiorire bisogna intraprendere un lungo viaggio.

       

       

  7. È come se nella pianta ci fosse, in incognito, il desiderio del fiore, e nel fiore ci fosse – in incognito – il desiderio del frutto.
    Nel momento in cui questo incognito diventa un po’ consapevole, s’innesca il processo. L’avventura. E incominci a diventare altro. 

    E l’altrove incomincia a diventare qui.

     

     

     

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  8. C’è musica sulla strada.


    Un richiamo insistente, irresistibile.

    
Questa è l’avventura, la mia.


    Ho fatto dell’inquietudine il mio motore.


    Mi struggo ogni giorno.


    Non posso star seduta.


    Sono un arco teso.

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  9. Queste foto mi parlano di luoghi dove è facile distendersi. Ma anche pensare. Immaginare. Io adoro pensare per libere associazioni. Come una passeggiata in campagna senza meta, lasciandosi portare da quello che succede.


    Le fotografie fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. Fermandosi a guardare le immagini SI PENSA!

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    1. elvis06081994

      elvis06081994

      Innamorato delle tue foto

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      che bel colore!

    3. vitto071

      vitto071

      Che  colori vivaci!!

  10. Lunga l'attesa. Poi, finalmente, arriva Primavera.
    Colori, ancora pallidi di notte, si affacciano timidi in cerca di sole.
    Un fuoco dentro, caminetto del corpo, distende rigori antichi.
    Sogni con ali colorate, farfalle del desiderio,
    tentano le porte del tempo.
    È ora...

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      che fiori!

    2. nuncepenza6

      nuncepenza6

      questi colori mi danno molta spensieratezza

    3. londoncalling6

      londoncalling6

      giallo giallo ovunque!

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  11. Non che creda che i miei pensieri salveranno il mondo. Hanno però una funzione importante per la vitalità della mia esistenza, degli umori, dell’atteggiamento nei confronti della vita, delle situazioni. Mi aiutano a chiarire i miei desideri veri, a orientarmi nelle situazioni, a intravedere delle vie percorribili. 
Mi sono affezionata ai processi di pensiero. Li godo, li gusto. Ho diversi modi di pensare. Con le parole, le mappe mentali, le macchie, le fotografie e anche con la musica. 

    Mi nutro con piacere dei libri che contengono molti spunti di processi creativi. Incontro in questo modo personaggi vivaci, brillanti, gioiosi, da cui rubo a piene mani spunti, procedure, esercizi, stimoli. 
I pensieri che coltivo e i processi con cui penso hanno un ruolo importante nel mantenere accesa dentro di me la gioia di vivere. Di sicuro questo non ha un gran peso per la salvezza del mondo, ma per quel pezzettino di mondo rappresentato dalla mia vita, beh, ce l’ha eccome.

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      che leggi?

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      lettura impegnativa?

    3. odessa1920

      odessa1920

      un libro prestato

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  12. Dio, quant’è bello camminare al sole 


    e respirare aria e Primavera!


    Per dirla bene mancan le parole, 


    come all’amore quando vien la sera.

    La meraviglia ti procura ebbrezza 


    che ti solleva il cuore molto in alto 


    dove svanisce ogni ombra di tristezza 


    e in sogno ti trasporta con un salto.

    Ed ecco il cuore si scopre ragazzino, 

    
anche se dentro un corpo appesantito, 

    
e sente amore camminar vicino 


    destando d’avventura l’appetito.

    Le gambe riscoprono fierezza 
e l’occhio, 

    schiarito quasi in gioco, 

    
torna a vedere con gaudio la bellezza 


    che dalle cose emana, messe a fuoco.

    Mi sembra di tornare alla campagna 


    dell’infanzia che più non c'è,

     
nel fresco bosco ai piedi della montagna 


    dove condussi il mio primo re

    e gli frugai le fiabe tra i capelli, 


    bevendogli il sorriso da quegli occhi 

    
che ancora rammento tanto belli 


    da riprodur nel cuor forti rintocchi.

    Certo! vorrei che il cambio di stagione 


    ancora mi portasse la magia 


    di sgusciar fuori dal bozzolo prigione 


    come farfalla nuova, vita mia!

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    1. fashionista0

      fashionista0

      colore primavera!

    2. tacchialti94

      tacchialti94

      un quadro vivente!

    3. nuncepenza6

      nuncepenza6

      una bella ballerina!

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  13. Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanza!

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    1. lullabyblue0

      lullabyblue0

      che bellezza!

    2. ciribi72

      ciribi72

      che bellezza

    3. fashionista0

      fashionista0

      stupenda!

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  14. Qual è il prezzo della libertà? – domandava un amico.

    
Io pensavo: e che significa essere liberi?

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    1. lullabyblue0

      lullabyblue0

      sei sempre meravigliosa!

    2. ciribi72

      ciribi72

      ma che bei colori!

    3. fashionista0

      fashionista0

      wow!

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  15. Decisi che semmai mi fossi costruita un castello, sarei uscita spesso, lasciandomi il castello alle spalle. In fondo, mi sentivo più libera a girovagare sul territorio aperto e a ricominciare ogni volta daccapo.

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    1. luci6500

      luci6500

      Domanda che ti avrei fatto anch'io, notizie sul Castello, meraviglioso!

    2. lullabyblue0

      lullabyblue0

      vorrei anch'io un castello

    3. odessa1920

      odessa1920

      Valeggio sul Mincio

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  16. Che la vita ritornasse ad essere viva. Misteriosa. Sorprendente. … Come nelle favole. Come quando eravamo bambini.

     

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      dove hai trovato quel divano?

    2. altomororicco
    3. odessa1920

      odessa1920

      Un divano perso nella campagna 

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  17. Se non sentissi il piacere delle parole disegnerei.

    Disegnare si può fare in silenzio. Sono perfino convinta che venga meglio (non dover parlare quando disegni, non dover dare spiegazioni…).

    Ma le parole mi piacciono. E quando parlo cerco di disegnare rapidamente quello che vedo. Nella libertà dei pensieri che scorrono in testa, che sono una sorta di danza che nasce dal sapere di essere, dalla gioia di sentire e vedere tutto questo.

    Dico tutto questo perché non oso più definire il mondo, la vita, non ne ho più voglia. Non ho quasi più voglia di parlare di, preferirei parlare con, con le voci di tutto il mondo, della natura e della città, del cielo e della terra.

    Parlare come danzare con tutto ciò che si muove e che è vivo. Anche il mondo umano, non solo ciò che chiamiamo natura, mi lascia stupita. Tutta questa rete creata dalla tecnologia e che consente a tutti noi di comunicare. Il movimento incessante di noi formichine, e quello imprendibile dei nostri pensieri.

    Con chi parlo quando parlo da sola? È così bello quando parlo da sola. Sono sicura che non è solo guardarsi nello specchio. È trasmettere da qualche parte, entrare in contatto con. Lo dice anche la canzone (Io lo so che non sono solo anche quando sono solo). Parlare da sola è come disegnare.

    Stamattina il sole ha fatto un grosso buco nelle nuvole. L’aria è fresca. Le finestre sono aperte. C'è aria di primavera.

    La recherche... 

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    1. daliahnera

      daliahnera

      anche da te vedo c'è molto vento!

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      sembra un luogo di campagna!

    3. altomororicco

      altomororicco

      che freschezza questa foto!

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  18. Il mondo, la natura, il cielo, il sole, l’aria, le nubi, le campagne, gli alberi, le piante, il torrente, i ciottoli, i fiori… m’incantano. E il canto degli usignoli che trovo al mattino. E che spesso mi sveglia.
    E anche gli umani, che spesso mi spaventano. E le città, gli aerei, le autostrade, i computer e i droni…
    Quando penso agli uomini penso a quello che avviene dentro di me e che immagino avvenire dentro ogni altro.


    Una storia che evolve, fatta di pensiero, sentimento, passione, gioia e dolore, sconfitte e vittorie, guidata dal desiderio.


    Che s’intreccia – e l’ispira – con una vicenda che si vede da fuori, come in un film. Per me fatta di piccole cose, per altri di imprese grandiose.
    Il mio mondo è un incanto che io celebro a parole e fotografie, che incamerano slanci del cuore e uno sguardo meravigliato.

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      w il giallo!

    2. daliahnera

      daliahnera

      quei fiori sono meravigliosi!

    3. londoncalling6
  19. Ieri era un ramo secco ed oggi era erba bambina.
    Stava sorridendo. E aveva voglia di fare.

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    1. daliahnera

      daliahnera

      bellissima!

    2. fashionista0

      fashionista0

      bucolica! e andiamo di natura!

    3. tacchialti94
  20. Io e te, non ci conosciamo, eppure ci illudiamo di amarci, di desiderarci, di averci, di possederci.
     

    Io e te, ci conosciamo, eppure ci illudiamo di amarci, di desiderarci, di averci, di possederci.
     

    Io e me: no comment.


    E quando moriremo sarà lo stesso.

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    1. odessa1920
    2. daliahnera

      daliahnera

      wow che splendore!

    3. fashionista0

      fashionista0

      scarpe stupende!

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  21. Lo ammetto: le mie opinioni e i miei stati d’animo oscillano e mutano. E mettere per iscritto le mie idee non fa che favorire la presa di coscienza della loro mutevolezza. Come i proverbi, che vanno bene tutti, anche se sono uno il contrario dell’altro, mi sembrano sempre vere anche se si contraddicono.
    Malgrado questa mutevolezza, nel lungo periodo, ho la sensazione forte che certe direzioni di marcia, nel profondo, sono rimaste le stesse. A volte le ribadisco espressamente, con il sospetto di non fare perfettamente centro. Altre volte, affiorano da sé alla luce del sole, con lo stupore di riconoscerle mie. Potrei dire che io sono la storia di queste mutevolezze, ma anche che sono l’osservatore di questa storia – e quindi un altro. Delle volte sono così, delle volte sono cosà… E so che è questa mutevolezza che rende più vario e interessante il panorama e il viaggio. Alla fine potrei dire che non ho capito niente, ma che è stato appassionante. Insomma, ricomincerei daccapo, o meglio: andrei avanti all’infinito.

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      nella savana?

    2. daliahnera

      daliahnera

      sembri una modella anni 70!

    3. fashionista0

      fashionista0

      pennichella!

  22. Lei diceva che la Primavera si vede da fuori nei fiori e nelle gemme, nel sole e nell’aria.
 Ma aggiungeva, che la Primavera è una vitalità che viene da dentro e rinnova. Ricrea, restaura, fa nascere ancora.
     

    E lui mi diceva che è il momento, il luogo esistenziale, dove avviene il miracolo della rinascita. Può essere in qualsiasi posto, a qualsiasi età. Ma sicuramente è dentro.

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  23. Ammiro molto le filosofie orientali e me ne nutro. Lo Zen è ricco di suggestioni per la pace del cuore, la presenza, la consapevolezza, la freschezza dell’esistere, la saggezza di danzare con la vita. Non credo che il messaggio di queste filosofie sia quello di entrare nel nirvana della stasi. L’avventura e l’azione hanno bisogno di una quiete interiore, profonda, capace di durare, perseverare, reggere, rinfrescare. Perché chi cammina tutto il giorno si sporca i piedi e la sera deve lavarli e distendere le gambe. Ma la pienezza della vita è creazione. Contemplarla è fantastico, vederne la bellezza è divino, ma la meraviglia stessa e lo stupore fanno l’incanto di voler partecipare al gioco.

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    1. gerbera0

      gerbera0

      pausa pennichella!

  24. La pace e la tranquillità le voglio dopo la morte. Ora preferisco darci dentro ed emozionarmi e meravigliarmi e soffrire ed esultare e trafficare con le mani nella pasta del mondo, e aprire un varco nella siepe perché quello che porto dentro venga alla luce, e arrivare stanca la sera. La pace che apprezzo e il silenzio sono quelli che abitano gli interstizi tra una parola e l’altra, tra un’azione e l’altra. Quei silenzi significativi che fanno corpo con le note stesse della melodia, dove le energie si ricreano e il significato ha tempo di venire a galla. Come nel disegno – gli spazi vuoti che delimitano il pieno e fanno tutt’uno con esso.

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    1. gerbera0

      gerbera0

      che sfilata!