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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920

  1. E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal sole, nel frinire delle cicale, e la lussuria degli insetti. 

    La vita correva più della nostra coscienza, e soltanto dopo cercavamo di ricordare…

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Quando fai la giocherellona mi fai sbrodolare come i cani di Pavlov, mi devo ancora abituare al tuo lato simpaticone. Guarda tu cosa deve fare uno cui piaccciono i gatti.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Non sono solamente una malinconica rompipalle. So anche scherzare!

    3. hocuradite

      hocuradite

      A parte che a me le malinconiche piacciono, anzi ancor meglio se tormentate e veramente folli (spero che non mi dai del manico, è tutto scritto nella mia presentazione, che devo ammettere è anch'essa alquanto folle), nel tuo caso non ho mai dubitato che avessi anche un lato allegro/ironico e le tue foto parlano da sole (mi è rimasto il dubbio sulla forse burla nel caso del refuso). Ovviamente vedere il tuo lato allegro in ciò che scrivi lo trovo veramente delizioso. Insomma ti voglio alquanto schizofrenica: frignona, burlona, mattona, intellettualona, artisticona e.... lasciamo perdere .... battuta finale troppo scontata.

      Ps di 10 minuti dopo: avevo fatto un copia incolla di questo testo e per sbaglio l'ho incollato nella risposta ad una offerta di ingaggio lavorativo. me ne sono accorto in tempo. Bastava un clik e poi una pala per sotterarmi da solo. Si sono pazzo e me ne vergogno.

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  2. Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
    Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
    Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
    Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
    E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
    Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Dai Odessa, mi fai passare per un diffamatore da web e per il resto dopo tanti elogi ti posso fare anche qualche osservazione innocente.  Inoltre quando si scherza è facile dire cose  paradossali o non vere. Poi sai parlo di te perchè altri argomenti ti interessano  poco, mentre se parlo di te sei incuriosita. È  inevitabile poi qualche punzecchiatura. Dimmi tu invece se ci sono cose che ti piacciono che posso scriverti, altrimenti mi sembra di darti noia o fare pasticci.....Meno male che non mi sono azzardato a invitarti per un aperitivo, anche analcolico.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Il mio voleva essere un modo di scherzare non una critica nei tuoi confronti. 😊

    3. hocuradite
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  3. Basta poco, anzi non bastaù

    Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla veranda c’era una sedia a dondolo. Era ancora di nonna. Veniva in quella casa d’estate, da bambina. Quanto tempo era passato? 
    Ora era il luogo giusto. Sarebbe stato un cambiamento profondo.
    Quando il passato ti pesa sul cuore, concentrati sul presente – le diceva la nonna. È facile, qui e ora, trovare la gioia e la pace.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.
    Le notizie, ogni giorno erano terribili. Il mondo degli umani era questo. Ma bisognava che la morte assassina non uccidesse anche la capacità di immettere gioia e pace nella vita.
    Cercare nell’inferno ciò che inferno non è, coltivarlo, farlo durare, alimentarlo. Questo suggeriva il suo scrittore preferito.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      mi sa che non ho capito, ma sulla fiducia metto un cuore :P

       

    2. hocuradite

      hocuradite

      Vai tranquillo, Odessa è intoccabile e qualsiasa cosa fa va bene; al dire il vero una gentile padellata la meriterebbe ogni tanto, ma la teniamo così. Vai avanti così Odessa, che ti vogliamo tutti bene.

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      pensieri così fragili e veritieri, bravissima

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  4. HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO, 
    ESSERE CREATIVI, 
    PENSARE IN MODO DIVERSO.
    MA SONO UN PO’ STANCA DEI MODELLI TITANICI CHE CI VENGONO PREDICATI.
    INSOMMA UN IMPEGNO PER CHI NON
    È ATTRATTO DAI SUPER EROI.
    UNA CREATIVITA’ DA VITA QUOTIDIANA IN lettere minuscole.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Che bello. Non potevi che vivere in centro storico data la tua personalità. Anch'io cittadino anche se non esattamente centrista. Comunque la mia domanda e la tua disponibile risposta non sono state vane. Mi permettono di stilare un elenco di progetti, anche se ti sembrano strani non ti preoccupare.

      Piano A (fattibile se non ci sono i soliti ostacoli): L'oggetto misterioso.

      Piano B (possibile ma ad'da venì): La guardona.

      Piano C (impossibile, ma non si sa mai): Un suggestivo cimitero

      ps: si diceva che il personale è politico, per cui mi faccio gli affaracci tuoi e ti chiedo: perchè non dai una risposta a quel invito per un aperitivo; mi sembra che si è sempre comportato bene con te, merita una risposta, il silenzio è un pò gelido.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Discorso un po' nebuloso... non ho capito il nocciolo...

      E... va bene risponderò all'invito.

    3. hocuradite

      hocuradite

      Sono uno dei miei momenti deliranti, ma hanno sempre un significato che quando svelato crea un effetto sorpresa. Diciamo che è il mio mondo immaginario e idealizzato molto pronunciato, simile per certi versi al tuo. Spesso una prigione, molte volte fonte di intuizioni soprprendenti che hanno ricadute nel reale, in altri casi un rifugio consolatorio nel quale chi accetta di farsi rapire trova un riparo e divertimento rispetto ad una realtà fin troppo pesante. Comunque nella sintesi il nocciolo sono le forme e le azioni immaginarie, ma con ricadute nel reale, espresse e desiderate  che ha il fatto di sapere dove abiti. Forse hai capito meno di prima, importante è abbandonarsi senza capire a queste suggestioni, perchè prima o poi qualcisa di buono ne esce. Inoltre è un mio modo per capire chi vuole giocare incuriosito  e chi invece prende le distanze.

      Quando e se questi momenti non ci saranno più sarò diventato adulto ma nello stesso tempo capirò di essere invecchiato.

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  5. Psicocena
     
    Serata lenta lenta. Ho mangiato un pomodoro geneticamente modificato enorme rosso rosso tagliato a fette con valeriana verde verde, pepe nero nero ed origano, il tutto accompagnato da Chianti rosso rosso a volontà e olio verde verde. Ma non un verde trasparente, un verde intenso e denso. Poi un pezzo di parmigiano giallo giallo, due noci ed una fetta di melone, di quello arancione arancione e succoso.
    Mancava qualcosa al mio palato… apro la dispensa di casa mia e agguanto con inaudita violenza due quadretti di cioccolata con percentuale di cacao al 99% nera nera e amara amara. La lascio sciogliere in bocca come un’ostia. Lenta lenta.
    Contemporaneamente metto sul gas la mia caffettiera da due riempita d’orzo marrone marrone, ricolma. L’orzo quando esce non ti avvisa prima, come il caffè, e allora per precauzione metto sul bricco della caffettiera un paraschizzi e aspetto, paziente. Poi lo vedo eiaculare in silenzio, virile, con tutta la sua potenza, la sua schiuma. Arriva all’orlo, chiudo il gas. E quando il cioccolato si è quasi sciolto in bocca bevo l’orzo… poi è il momento del giallo giallo. Un bicchiere di limoncello gelato fatto dalla mia cara vicina di casa, prima da sniffare, poi da bene a piccoli sorsi. Mi piace agguantare il bicchiere con le pareti appannate, umide e fredde, portarlo alla bocca, appoggiare le labbra e aspirare leggermente. E respiro.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Si dice refuso? Tanto per parlare "studiato": "poi da bere a piccoli sorsi". Per te che ami la parola ( ma forse non il tuo pubblico, o forse il privato pubblico o il pubblico privato) penso che ci tieni a saperlo. Il mio lato parallelo comico dissacrante poi vorrebbe farti le battutte su "ammazza quanto maggni e bbevi", ma poi non so mai se riesco a strapparti un sorriso. Per il resto già lo sai quello che penso del tuo scrivere e comunque c'è chi è diventato cieco (non saprai mai gli innumerevoli sottintesi che ci sono).

    2. odessa1920

      odessa1920

      Il sorriso me l'hai strappato anche se la mia non si può certo definire una cena pantagruelica. :-)

    3. hocuradite

      hocuradite

      Gentile signora Sorsa Dabbene, fusa, che fa le fusa ma che non vede la refusa

      uso l'ironia come una forma di comunicazione affettiva e per essere efficace bisogna esasperare. Lo so che hai mangiucchiato; bisogna dire che però quando ti feci la battuta sul cognac, mi risposi che tu non bevi, alla faccia del Chianti Chianti nero nero. Grazie della faccina sorridente, ti faccio una confidenza: anch'io ho bisogno ogni tanto di chi mi faccia un sorriso  sincero come il tuo.

  6. A che serve andare in altalena? Sento un forte richiamo a impiegare il mio tempo in cose che non hanno a che fare con l’utilità, con un obiettivo, con l’esecuzione di un progetto. Avere l’agenda sgombra e il tempo tutto mio. Per fare quello che mi salta in testa, o lasciarmi sedurre dagli eventi casuali, degli incontri inaspettati. Lasciare che sia il cavallo a decidere il sentiero.
    È certo una reazione, un tentativo di riscatto rispetto a ciò che vivere per un obiettivo mi ha fatto perdere del viaggio. Ovviamente adoro avere un’avventura, una direzione di marcia, un sogno da realizzare. E mi piace essere operosa e utile. Ma c’è una misura migliore che mi chiama, migliore di quella che ho mantenuto nel passato. E prima di morire voglio realizzarla. Voglio vivere i miei obiettivi dando molto più spazio a ciò che nutre il cuore e la mente e il corpo.

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  7. E io voglio una sinfonia di colori per questo oggi.
    Idee fredde, sideree, per non addormentarmi nel miele.
    E un contatto con l'ignoto che non sia di semplici emozioni.
    Fare, ecco tutto. E mente lucida.

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  8. A volte è a sera che riprende il volo.

    Sfilacciati rivoli di forze intrecciano energie
 e i sogni colorano l’anima di nuove avventure.
     

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  9. "Prenda i farmaci e non ne abusi. Soprattutto: attento al transfer!" sibilò lo psichiatra, salutandomi sulla soglia della sua magione cittadina. "Tranquillo, Professore" - e lui già chiudeva la porta, tra le devastazioni motorie che i tic gli producevano. Di seguito, traversai viale della Lizza, sul far della sera quasi primaverile e, dopo 995 passi, mi ritrovai in Piazza del Campo, finalmente. Che splendida veduta - e luce improvvisa si spalancava tra i vicoli già ombrosi della cinta senese. C'era gente in giro ma io non la guardavo, intimorito dalle possibili seduzioni che uomini e donne potevano esercitare su quel me che si dibatteva, a detta dello strizzacervelli, tra paure e disabilità affettive. Strano a dirsi, una piccola scrofa che attraversava la Piazza mi tolse di colpo ogni pensiero. La seguii e quella sera la baciai, in Contrada dell’Onda, dentro un nirvana di ciottoli e tufo.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Racconto stupendo e anche le immagini entrano in esso. La frase "nirvana di ciottoli e tufo" è inoltre puro erotismo intellettuale. Pochi capiranno cosa intendo, forse tu.

      Grazie che hai deciso di esistere in questa forma terrestre e così allietare tutti noi.

  10. Di fatto la mia mente predilige la logica a posteriori: prima faccio qualcosa e poi capisco perché l'ho fatto... o comunque ci trovo mille ragioni!

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  11. Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sformata, non come un pane appena sfornato, tutto profumato. Non so da cosa dipenda, certo il mio stile di vita negli ultimi tempi è piuttosto sbagliato, non mangio bene, dormo poco, penso male, ho mal d’amore. Insomma, faccio tutte quelle cose non si dovrebbero fare. Poi so benissimo cosa dovrei fare o cosa dovrei evitare di fare. Quindi devo attuare qualche buon proposito se voglio salvarmi.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Quando crei ti scrivo per elogiarti, quando stai male, come adesso, mi fai tenerezza e dispiacere e vorrei scriverti qualcosa per tirarti su. Comunque vedo che hai già tutte le risposte che ti servono, per cui mi limito a dirti che mi dispiace per come stai.

    2. beautifullmind0

      beautifullmind0

      Creare un piano d'azione è già un buon primo passo. Vedrai che dopo aver deciso cosa fare per rimediare, con un po' di forza di volontà, tornerai a brillare!

    3. lullabyblue0
  12. Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo sapevo, vita passata, aspettavo di traslocare nel posto strano dove oggi mi trovo.
    Eccomi qua, infatti, dentro un giallo disperso.
    Credevo, allora, di farmi anima ed emozioni e, invece, eccomi, sono corpo, esigenze materiali da soddisfare con somma difficoltà.
    Sono ciance, queste, lo so: non interessano nessuno.
    Dicevo: in quel periodo gironzolavo, aspettando lo spirito, non mangiavo e non bevevo, mi nutrivo di oppio e di sogni.
    Un giorno, percorrendo il Passeig de Gracia, in piena Barcellona, assistetti a un fenomeno strabiliante: un uomo cadde sotto un tram, il tram non frenò nemmeno per scherzo e triturò l’uomo letteralmente. Passato il tram, la massa informe si rianimò, si fece forma di forme e onde tonde e rotonde e volò nella natura.
    Poco dopo, interrogando gli astanti, capii che era morto Antoni Gaudì.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Mi disturba  scriverti perché mi costringi a farlo e ad essere ripetitivo e scontato, ma io un brano letterario di questa caratura raramente l'ho letto ancora, siamo a livello di capolavoro della letteratura. Lo so mi prenderai per pazzo, ma io su queste cose di solito ci prendo. Io di metterti le coppettine su queste cose di pregio non me la sento, lo trovo ridicolo, meglio il silenzio o, come faccio in questo momento, sperticarmi in elogi meritati.

      Potrei odiarti ma non smetterei mai di ammirarti.                           SU QUELLO CHE SCRIVI NON SO COSA MA FAI QUALCOSA.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Non so cosa rispondere a tale elogio. Per me provocare anche una piccola emozione è già una cosa enorme.

      Ti ringrazio.

    3. hocuradite

      hocuradite

      Non rispondere niente, prendi e porta a casa. Comunque ripetendomi ti assicuro che emozioni ne dai; sia da un punto di vista personale poichè tratti in modo stringente e partecipato  di tematiche esistenziali, sia da un punto di vista estetico per la tua capacità nel componimento. Oltre a ciò sappi che protresti avere successo a livello editoriale.

      Un po di chiacchere:

      meno male che mi hai risposto in tempo altrimenti una certa voglia di fare ancora  la finta poteva venirmi. Oggi mi sono fermato alla stazione della tua città per una coincidenza e poi sono ripartito. E tu dirai: ecche mi frega. Si hai ragione. Ma le chiacchere sono chiacchere. Poi c'era il sereno non di certo la pioggia. Se non mi emozionavi stai fresca che ti parlavo. A  dire il vero anche le tue immagini sono molto comunicative, perciò danno emozioni.

  13. L’unica cosa che so è di non sapere.
    …e  non ne sono neanche tanto sicura.

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    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Solo le persone davvero mature e non piene di sé, sono in grado di ammettere quello che hai scritto. Continua così! :) 

       

      P.S. stare a contatto con il prato, specialmente camminare a piedi nudi sull'erba, è una delle mie cose preferite, mi rigenera come poche altre cose al mondo sono in grado di fare :x

    2. odessa1920

      odessa1920

      Lo faccio spesso. Una cosa bellissima.

  14. Ci hai preso gusto a farmi le finte....

    1. hocuradite

      hocuradite

      hi.. hi.. hihiii.. volevo vedere se stavi attenta! Quante cose si imparano dai gatti. SVICOLO A TUTTA MANCINA ...... MIARAMEO!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Ho sempre avuto un gatto...

    3. hocuradite

      hocuradite

      E mio zio ha avuto il cimurro.

      E Ridaje... ti prenderei a randellate con un fazzoletto di seta.

      Dunque vediamo, chiediamo alla margherita:

      Umorismo inglese.

      Pattinaggio sugli specchi.

      Haiku (componimento breve e minimalista giapponese).

      Gatta Morta.

      Il cognac.

      Le esalazioni pestifere del fico decomposto.

      La caramella per la scimmia invadente.

      Il gioco del gatto con il topo.

      Ma un momento.... chi sarebbe il gatto e chi il topo?

       

       

       

       

  15. Concretezza...
    Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata a forma di giaciglio dove scaldarsi e chiudere gli occhi senza nessuna paura.
     
    In fondo aspiro a questo. A un punto di riferimento con la giusta (ma non troppa) componente di concretezza ma anche con tanti satelliti che apportano quell'effimera e sospesa immaterialità necessaria ad una vita. 
    Anche l'inaffidabilità però mi piace. Un'inaffidabilità complementare alla concretezza ma non meno necessaria. 
     
    Non tutti però possono permettersi quell'inaffidabilità  e allora scattano le frustrazioni e le mortificazioni dentro e fuori dal corpo.
     
    Com’è difficile raggiungere un equilibrio.

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    1. giasone007

      giasone007

      ;)

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  16. Stanotte ho sognato un vecchio saggio, con il volto di James Hillman, che mi sussurrava all'orecchio: "Tratta tutte le cose come se avessero un'anima!".
    ... Sto facendo le pulizie di casa….

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  17. Ogni giorno della nostra vita ci capita una cosa davvero strana. Chiudiamo gli occhi, dimentichiamo ciò che ci circonda e ci mettiamo in viaggio verso un mondo fantastico. In questo regno immaginario possono capitare cose straordinarie, orribili, meravigliose, impossibili. Alla fine riprendiamo coscienza, apriamo gli occhi e continuiamo a vivere come se non fosse successo niente di particolare. Eppure…

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Pensavo di ignorarti questa notte lasciando orfane le tue parole anche se hanno una madre e diversi amanti, ma nel chiudere la finestra ho visto la pioggia, diffusa e incessante. E così ho pensato: la stessa pioggia nella sua immensità  è qui con me nello stesso istante che è lì con te, questo ci lega in un'unica presenza, ma rimane anche la sola vicinanza possibile.  Non rispondere ma ascolta la pioggia.

  18. Il lampione e la luna

     

     
    Ora è rossa, su nel cielo, 
    questa luna incantatrice. 
    Il lampione è un bianco velo, 
    sembra tinto di vernice. 
     
    Si vergogna al suo cospetto: 
    lei pulsante innamorata, 
    lui è freddo, circospetto, 
    ma ha già l’anima incantata.

     

     

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Grazie. Aspettavo un tuo pensiero al mondo. Ora posso alzarmi, chiudere la finestra, guardare un po di televisione e, fra sigarette e qualche bicchiere, aspettare che Morfeo a tradimento venga a rapirmi. Un sereno riposo anche a te.

  19. Noi abbiamo la necessità di credere all’incredibile. Solo così possiamo sopportare lo spettacolo di una realtà che non ci convince. Di una realtà che ci aggredisce con i suoi dati di fatto.
    Per noi la vera realtà non è quella che vediamo tutti i giorni ma quella che intravediamo quando ci affidiamo follemente ai nostri sogni impossibili.

     

     

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  20.  
    Guardo l’orizzonte e mi rendo conto della limitatezza di quel che so, di quel che faccio, di quel che sono. 
    Nello stesso tempo, l’orizzonte mi dà la consapevolezza del desiderio segreto di andare oltre, di allargare la mia conoscenza e la portata delle mie azioni.
    Il desiderio si precisa. 
    Essere più consapevole, conoscere oltre, guardare con occhi nuovi, trovare azioni che superino il piccolo orto dove mi trovo. 
    Esplorare il mondo, crescere ancora e trovare altri modi per contribuire.

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  21. Io, con il mio ombrello di primavera, sotto la pioggia. Il rumore delle auto mi culla mentre sto meditando se andare a casa o a fare la spesa. Penso a te e al tuo sguardo innamorato e alla mia voglia di deserti da esplorare. 
    Senza rimedio.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Non è il momento di commenti, li farò. Ora è solo il tempo di sentire l'improvvisa emozione che mi hai provocato.

      Un augurio per il tuo spettacolo.

  22. Coi cipressi ci parlava. Anche lei. Si fermava sovente vicino ai cimiteri. E poi i viali, vicino al lago di Garda. 
    Dal portamento elegante, profumato, speziato. Longevi. Le erano sempre piaciuti, fin da bambina.
     

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Uffa sempre a risponderti. Lo sapevo che ci sono corrispondenze fra noi nonostante le grandi diversità: amo quei sentieri  rurali e dannunziani dove cammini pensando ai ragazzi, amo i laghi, amo i cipressi, amo i cimiteri per la loro bellezza immobile e per le storie che ci raccontano.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Quando viaggio i cimiteri sono sempre una delle mie mete fisse.

    3. hocuradite

      hocuradite

      Non viaggio quel tanto per fare in modo che possa diventare anche per me un mia caratteristica; ma quando molti anni fa mi sono trasferito in città per prima cosa,  per conoscerla, visitai il cimitero. Ci ritornai un giorno per un semplice lavoro di spalatura della neve, ma questa è un'altra storia. Stavo pensando che quello che che ci accomuna è forse un certo romanticismo ottocentesco o magari un esistenzialismo o decadentismo alla francese. Ho letto una volta in una chat pubblica, da un esperto del settore, che merita una visita il campo santo di Genova, a quanto pare deve essere di una suggestione unica.

      Comunque è meglio chiudere il discorso perche chi ci legge e ci vede dall'esterno veramente pensa che siamo pazzi, ma pazzi veramente. Oppure dei ricchi annoiati  in cerca di cose originali ed emozioni forti.

      Ti scrivo ancora.

  23. Meta-fisica

    Talvolta accade - negli ultimi tempi più spesso – che io guardi un ragazzo solo per apprezzarne la bellezza e l’armonia del fisico. Nulla di più, niente secondi e terzi fini. O meglio potrei dire solo tersi fini. E con questo non penso che sia male quando guardo un ragazzo solo immaginando cose sconce. No, non credo sia male. Solo che nel primo caso mi godo come mai il trascendere di ogni traccia di fisicità che in qualche modo inquina e oscura certi punti di vista: senza compiere alcuno sforzo non immagino un dopo, situazioni che non avverranno mai, circostanze improbabili, situazioni che in qualche modo usurpano il momento, il presente, l’attimo in cui sto guardando. In questo caso semplicemente non immagino nulla, guardo e basta, come potrei guardare il mare, il sole, il cielo, una nuvola, un albero o un’opera d’arte.

    Quindi, ragazzo che sei sulla scalinata con i pantaloni bianchi e il vento che ti spettina i capelli, non fraintendere il mio sguardo, continua a scendere e vai per la tua strada.

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      sfortunatamente non comprenderà mai questo messaggio ma fraintenderà le tue intenzioni

    2. ciribi72

      ciribi72

      vero, la mente dell'uomo non risiede solo nella testa :P

    3. hocuradite

      hocuradite

      Ho commentato sulla mia bacheca per evitare di strumentalizzare il tuo dialogo. Se vuoi leggere la cena è servita.

  24. C'era nella parte vecchia della città un quartiere pieno di luna, magnificamente inquadrato dalla mia finestra.
    Vi risiedevano artisti venuti da ogni dove, pittori della Provenza, musici irlandesi e scrittori del medio oriente d'ispirazione Sufi. Claudio mi convinse a cercare di mettere un po' d'ordine nella mia vita, regalandomi un paio di risme di carta.
    Mi disse che viene il momento in cui conviene impegnarsi in qualcosa del genere, non perché qualcuno leggerà il manoscritto ma perché è spaventosamente triste l'idea che milioni di persone vivano tutta una vita, scorrendo rapidamente sopra le cose che li riguardano, senza fissare qualche appunto, qualche considerazione.
     

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Ringrazio il giorno che hai deciso per la prima volta di scrivere, perché le tue parole sono arrivate a tutti noi che ti ascoltiamo. Forse qui sei sprecata; se non un libro, data la frammentarietà dei tuoi scritti, meriteresti almeno un blog fatto come si deve.
      Musica toccante, tanto che sono qui contrito come un fagiano. Non so dove, come e perché questa mi sia familiare.

  25. Ho voglia di correre ma mi fermo volentieri ogni tanto.
     
    È allora che sento che sono.

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