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ma wow!
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uno dei fiori più affascinanti a mio parere!
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sembri alice nel paese delle meraviglie
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un ballo con la luna!
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sicuramente sei una persona profonda dentro e meravigliosa fuori, sai prendere l'attimo migliore!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Nelle storie del nonno il mondo era colorato. Le montagne spesso erano rosse e sentieri interminabili solcavano pianure e attraversavano colline. Cantastorie incredibili venivano dall'Oriente e raccontavano di draghi e di principesse. Avevano sempre doni magici nelle tasche profonde delle loro casacche e si portavano a tracolla strumenti musicali che non avremmo mai immaginato.
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Ho visto poco nero su di te, sei molto colorata solitamente, ma ti confesso che ti sta proprio bene!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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hahahahah questa foto è troppo simpatica!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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mi sfugge il nome di quelle bellissime piante!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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So che sono piccola nell'universo. Non so neanche cosa voglia dire tutto questo. A volte ho l'impressione di muovere le cose con il pensiero. Molto spesso di essere mossa io per prima da un pensiero che è dentro le cose. Pur non sapendo cosa voglia dire, essere al mondo e e trafficare con le cose, immaginando di essere un soggetto, mi piace immensamente. Non ha proprio senso che tutto debba finire.Questa qui dev'essere una preghiera.Forse bisogna essere ubriachi per essere in sintonia con la vita.E le parole, a cui tengo tanto, forse non sono che una brezza su un fondale imponente che resta nelle buie profondità.
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forse hai ragione.. per capire veramente bisogna essere ubriachi!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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una bella passeggiata in mezzo alle vigne! che fortuna!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissimi colori!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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L’acqua può stare nello stato solido, liquido, aeriforme.Così immagino che le cose, il paesaggio che sta lì davanti, per esempio, possa esistere in stati diversi.Alcuni di questi possono essere evocati dalle macchie con cui le tue mani li rappresentano.L’immaginazione tende ad evadere dai confini del mondo usuale. Tende ad esplorare nella geografia che sta fuoriporta.Forse è di qui che si origina quel senso di leggerezza e di gioco che ci libera dal senso del dovere e dalle pressioni.
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che sensualità!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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w la solitudine! nostra grande amica
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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dalla foto direi che hai una pelle pazzesca! come la curi?
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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un fiore in mezzo ai fiori bellissima!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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oddio ti sei arrampicata sugli alberi? stupenda!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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“I’ve never had an overall strategy or a plan, you know? I’ve just always wanted to show off.”Leonard CohenÈ evidente che coloro che sono in grado di organizzare le loro risorse secondo un piano ben congeniato hanno costruito una macchina capace di ottenere risultati quantificabili e remunerativi. Sempre che sappiano essere intelligenti e perseveranti. Questo non mi è mai riuscito per la convinzione vagamente romantica che quel modo di vivere mi avrebbe fatto perdere tutta una polpa gustosa della vita, piena di emozione e d’intensità soggettive, senza le quali mi sarebbe sembrato di vivere solo di scheletro. Ovviamente tutto questo potrebbe essere soltanto la razionalizzazione di una sorta di pigrizia esistenziale, ma non voglio dar credito a questo sospetto. Preferisco immaginare di aver tracciato per me una via originale all’esistenza, capace di venire incontro ai miei sogni di lunga data. Parlo di sogni più che di progetti, perché la vaghezza del sogno mi dà più speranza della precisione del progetto. Lo so benissimo che sono piuttosto lontana dal conoscermi a fondo, ma proprio questa consapevole ignoranza apre una regione immensa per l’esplorazione avventurosa.
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una bella giravolta!
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ma che splendore di colori!
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oggi celebri il colore del sole!!!
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che profumo ha la felicità?
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ehh ti mimetizzi bene
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dove ogni bacio è concesso? ;)
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Gli esperti delle erbe che ho incontrato nelle mie “Passeggiate” parlano del mondo vegetale come di un universo in cui non regnerebbe l’individualità, come succede in quello umano. Piuttosto le piante si comporterebbero come un io collettivo, vale a dire un “Noi”. E questa mancanza di “io individuale” sarebbe la ragione della loro disponibilità generosa nei confronti di tutti i viventi, grazie alla quale si fanno nutrimento e medicina.Osservando con maggiore attenzione i prati in fiore - cosa che mi capita di fare quotidianamente di questi tempi - mi piange un po’ il cuore dover negare ai singoli fili d’erba, alle singole piantine, una sorta di individualità originale.Certamente questo sentimento è una proiezione del fatto che al mio “io” sono piuttosto attaccata. Ci tengo a distinguermi, ad essere originale, ad avere una mia storia, e così via. e mi dispiacerebbe molto dover sacrificare qualcosa di questa esigenza a un'entità collettiva coercitiva.E capisco anche, d'altra parte, che questo insistere che gli amici delle erbe fanno sul comportamento collettivo delle piante esprime l’esigenza di un “Noi” che viene dichiarata da più parti nella nostra società. Perché la nostra società sarebbe eccessivamente individualistica, chiusa all'altro, eccessivamente impegnata a contemplare il proprio ombelico. Una società di solitudine e spesso disperazione.Poter dire "Noi" è certamente nel cuore dell'uomo. Ascoltando bene il cuore sembra anche che il “Noi” che desideriamo non possa più essere del tipo di “Noi” che si sono conosciuti in passato, contrassegnati da un eccesso di chiusura, di rigidità, di conflittualità. Un “Noi” che aveva la necessità di contrapporsi aggressivamente a un “Loro” e che, parimenti, doveva reprimere in qualche misura – spesso moltissimo – la libertà individuale al suo interno.La creatività della nuova cultura si trova a dovere affrontare la sfida rappresentata dalla creazione di un “Noi” che sia non limitazione ma condizione della libera espressione degli individui e che non abbia necessità di contrapporsi a nessun “Loro” perché capace di viversi aperto a “Chiunque”. Sembra poco?
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Beh, in fondo ho bisogno di prati, fiori, aria aperta e non inquinata, colori. Camminare in campagna mi fa bene. Mi pare che quasi tutti oggi hanno bisogno di natura. Io abito vicino alla natura. Ce l'ho a portata di mano. Sì, a dire il vero, non potrei vivere senza tutta questa natura. Anche quel po' di vita intellettuale che mi attraversa funziona meglio quando ho i polmoni puliti. Spesso vado a leggere nei prati. Mi pare che si pensi meglio.
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K. aveva lunghe unghie affilate e taglienti e scavava tane nella carne. Aveva una casa di mattoni e cemento, tende di lino dietro alle finestre, un soffitto bianco sopra la testa ed un’auto lucida con cui spostarsi ma non è questo il punto. Nonostante tutto, nonostante tutti i suoi averi, di notte o nelle pause pranzo, usciva, come uscisse da se stesso, si affilava con cura le unghie rapaci e scavava tane nella carne, come un coniglio, una talpa, come un topo.
K. era senza posa, in perenne ricerca di un rifugio, di una consolazione, di una conferma, di un plusvalore, di giuste reazioni oltre le recinzioni, di inediti rituali, di occasioni occasionali, di brandelli di ideali, di incerti lacerti, di confini affini, di un motivo di resa o di vittoria.
K. scavava e scavava forse in cerca del centro della (sua) vita dove trovare almeno un frammento di nucleo ancora tiepido e scovarvi un po’ di pace o di effimero silenzio, perso tra la via dello zenith ed il nadir.
K. era un animale selvatico, aggressivo ed impaurito con gli occhi di latta e lo sguardo di latte che scolpiva e scandiva ogni notte. Un animale acquattato nel bosco dei giorni, con i muscoli in tensione, pronto a scattare, ad inarcarsi, a venerare, pronto ad esercitare la sua personale raccolta indifferenziata di emozioni.
Ed io sentivo, dentro di me, le sue zampe cieche ed i suoi occhi ansiosi, le tempie protese e le narici pulsanti andare sempre più a fondo senza trovare un fondo, e vedevo cumuli di carne smossa ovunque, in un eterno rimestare, calpestare, mescolare e confondere.
Poi ricordo di essermi chinata per stringere un po’ di quella carne ormai morta nel mio pugno socchiuso, e infine lasciarla lentamente scorrere via per gravità, verso il basso, tra il palmo e le dita in un lieve ed impalpabile fruscio. -
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Vero. sono bellissimi e mi trasmettono semrpe tanta positività con i loro colori e il loro essere leggiadri
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mi piace l’idea che al mattino del lunedì ci possiamo rapidamente lanciare un’occhiata per stimolarci a vicenda a ricollegarci col nostro sogno e a rimetterci in moto con la giovinezza della gioia che si ricrea nel cuore.La "giovinezza della gioia" è una figura dell’anima che mi piace molto. Diventare esperta nella gioia di vivere è quasi il mio destino. Una sorta di ossessione. Le ricadute entropiche che si verificano lungo il mio percorso non fanno altro che richiamarmi a questo impegno di fondo.
L’entropia è che a lasciare le cose andare si scende giù. Per salire al piano di sopra bisogna fare un po’ di scale.Io cerco sempre un ascensore…-
hai sempre dei vestiti bellissimi
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Un po' Alice nel paese delle meraviglie Solo perché non sei bionda, altrimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissime parole, bella tu e favolosa la collana! haahah
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ci sono momenti in cui è opportuno sedersi. Fermarsi, interrompere l’inseguimento delle cose da fare, smettere di pensare in termini di cose da fare.
Ci sono momenti in cui avverti che l’oblò attraverso cui guardi l’oceano della vita è troppo stretto e che hai bisogno di un orizzonte più vasto.
Momenti importanti durante i quali la vita stessa ti ripropone le domande di fondo: cosa sto facendo? E perché?
Momenti in cui avverti tutta la precarietà della tua consapevolezza e realizzi la portata della sfida che ti sollecita.
Momenti di silenzio senza di cui non ci sarebbe possibilità di senso.