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Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwards – una maestra fantastica nell’arte del disegno – diceva: “Quando ad un bambino dici che quello è un cane, smetterà di guardarlo”. Ormai ha un nome. E col nome un concetto. E le parole si mettono insieme. La logica è il loro campo magnetico d’aggregazione. Ne nasce un quadro di significati. L’occhio si sposta sul quadro e, pigramente, non ritorna a ciò che ha visto e che potrebbe continuare a guardare. Allora nascono le definizioni, e la voglia di vivere si veste di quelle definizioni come di vestiti al pranzo di gala della cultura. E ci sono i maestri di cerimonie. E i galatei. A questo punto hai perso il contatto.
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ma questa statua cosa rappresenta?
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stai benissimo in rosso!
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È molto saggio e molto zen impegnarsi nell’apprendimento di quel sapere che serve davvero alla vita, lasciando perdere quello che non serve a niente.La storia è quella del barcaiolo e del grammatico.Il grammatico dice al barcaiolo, che di grammatica sapeva niente, che aveva perso per questo metà della vita. Poi sopravviene la tempesta ed è il barcaiolo a domandare: hai imparato a nuotare? Il grammatico purtroppo no… e allora il barcaiolo gli fa notare che sta per perderla tutta la sua vita.Ma è anche semplicistico. Si presuppone che si sappia a priori cosa serve alla vita. E da questa partenza la definizione potrebbe essere piuttosto ristretta. Allora?La mia idea è che è meglio navigare a fiuto. E quando incontri un sapere che non era nelle intenzioni imparare, vedere se riesci a capire a cosa potrebbe servire. Anzi, metterei in conto di andare incontro a saperi che non servono, per scoprire come farli servire.
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sublime
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una dea!
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togli il fiato!
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Nelle piante io vedo una traccia fisica di un potente slancio verso l'alto. Un allungare le mani della Terra per aggrapparsi al cielo, per sganciarsi da una presa che la trattiene, per sollevarsi alla leggerezza dell'aria e volare. O anche, il costruire pazientemente gradini per una scalata, riprendendo pazientemente il lavoro, ogni mattina, ogni stagione....
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una fata della natura!
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che agilità! complimenti!
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Ma chi c’è in ogni “io”?
Siamo tutti parte di un’unica cosa o girovaghiamo a tentoni in una foresta piena d’imprevisti?Perché ci emozioniamo tanto quando incontriamo qualcuno da vicino? E ci sentiamo così intimi?Ho un terrazzo, sul lato ovest del mio appartamento. È al secondo piano. Si vede il cielo. Di solito guardo a est, il sorgere del sole. Ma ora vedo uscire dall’ombra quest’apertura verso ovest.Ovest è l’America. Ovest è l’invito a uscire dalla grotta. A guardare più lontano del tuo naso.Ad affidarti al fiuto oltre il già noto. A rischiare. Ad annaspare nel buio, ma consapevole dei tuoi talenti e della tua resistenza.Ovest è anche uscire dalle tue categorie. A immaginare che le cose avvengono anche in altri modi. E a provarci.Io adoro i ragazzi che scappano dalle prigioni e tentano la propria avventura.Piango per quelli che hanno troppe cose belle da lasciare per cercare di essere vivi ancora a lungo. Ed esplorare il possibile.Per quanto mi riguarda, ho una voglia pazza di ricominciare. E sono amica dei movimenti profondi delle tue viscere.È la mia storia. La mia avventura. C’incontreremo?-
ma lo voglio anch'io questo kimono giallo!
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esisteva anche di altri colori?
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Essere positivi a tutti i costi?
Ma come sono aridi questi esseri positivi tutti concentrati sul successo. Non vedono altro attorno alla loro marcia trionfale. Sono capaci d’amare? Di essere amati?
Nell’amore c’è sempre malinconia. Per quello che s’intuisce potrebbe avvenire e che irrimediabilmente non avviene. Una sorta di contraddizione della vita. Forse allusione a qualcosa d’altro, senza di cui la vita stessa diventa ad un’unica dimensione: povera. -
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L’albero disobbediente
Per vocazione o per dispetto,
era saltato di qua dal muretto.
“Ho la mia vita, io non m’imbranco!”era il suo motto, scritto sul tronco.E sviluppandosi di qua dal murolui ce l’aveva molto più duro.“Beh – gli dicevano i suoi fratelli –forse di qua noi siam meno belli?”“Questo argomento, via!, qui non regge.Io sono libero e voi siete gregge!” -
La principessa triste
Io penso, Principessa, che sempre il mondo per noi è stato troppo. Siamo consapevoli dei nostri limiti nel momento in cui avvertiamo questo troppo. Ma il punto è da un'altra parte. Un mondo troppo è un mondo interessante, da esplorare, da meravigliarsene, da giraci dentro, da trafficarci in mezzo...Non è questo il troppo che senti tu. Il tuo troppo è che non vuoi più giocare, non vuoi più essere sorpresa. Vuoi solo aver avuto! -
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una foto nella foto :)
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il riflesso dell'anima!
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Ci sono occasioni che vanno colte al volo, come un treno che passa e tu arrivi alla stazione in ritardo, senza biglietto, trafelato, sudato, accaldato, ma nonostante tutto riesci a salire proprio mentre le porte si stanno chiudendo. Che soddisfazione!
Il problema è che spesso le occasioni, proprio come i treni, passano fuori orario e ti colgono alla sprovvista e impreparato . Le segui con gli occhi e immancabilmente in tempo reale cerchi di prefigurarti tutte le alternative possibili. E i secondi scorrono. Fai due e tre passi verso la porta di ingresso mentre l’altoparlante con voce metallica e impersonale annuncia: “Treno per K in partenza dal binario X”. Altri due o tre passi. La porta si avvicina. Ma nulla, tutto rimane allo stato latente, solo l’immaginazione va, sale su quel treno e parte con biglietto di sola andata o magari pure senza biglietto. Sarebbe senz’altro più trasgressivo.Il passato o astratti mondi del possibile invece ci tirano per la giacca come un bambino che vuole farci comprare il gelato alla cassa del supermercato. Io mi dico: - Non mi rimane altro che il futuro! -. Sono perfettamente cosciente di questo. Ed allora partono riflessioni e congetture. La razionalità, l’istinto, l’intelletto, la ragione, i sentimenti, lui, lei, gli altri…Mi urta quando l’istinto è dominato dall’intelletto: l’istinto scodinzolante - praticamente un cagnolino – che si accuccia obbediente ai piedi dell’intelletto che tutto pianifica e dispone. Così iniziano periodi di bassa considerazione di me stessa e non riesco a vivere serenamente né il presente, né il futuro. Periodi in cui vorrei solo dormire, senza peraltro riuscirvi.-
che treno stai attendendo? ;)
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aspettando Godot!
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Luoghi dove l’amore è sensualità diffusa di vapori e profumi, luci ambrate e musica sottile, eco suadente di poesia del deserto.E i tuoi occhi, accessi segreti alle profondità d’incantesimi inauditi.Un giardino lussureggiante il tuo corpo, ove l’io muore smarrito tentando itinerari di salvezza con la punta delle dita.
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è il tuo colore questo!
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una fata dei boschi!
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Stai una meraviglia eh!
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questa foto è arte!
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a volte fa veramente bene!
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pioggia sulla pelle, toglie i pensieri!
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Ho guardato meglio le erbacce lungo il sentiero della mia passeggiata.Mi pareva evidente che lì ci fosse una vitalità irrefrenabile. Quella era la sede di un discorso vivente nella grande conversazione costituita dal mondo. Lì gli eventi erano imprevedibili e tutto si ridefiniva passo passo nella spontaneità dell’improvvisazione. Mentre nel campo coltivato, lì accanto: tutto era già predeterminato, prevedibile, finalizzato ad un obiettivo tassativo.Avvertivo un movimento di spontanea simpatia per la vitalità delle erbacce e anche un forte desiderio di imitazione.
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il tuo profilo è pura poesia, non c'è niente da fare! Bravissima!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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un insieme di bellissimi colori!
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sempre sul pezzo!
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sei un raggio di sole nella tempesta!
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Ciao Odessa, stai veramente bene!
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wowww dove ti trovavi qui?? molto oriental!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Lo ammetto: la vita del pensiero, le strade dell’immaginazione, la ricerca del senso tramite la parola, costituiscono l’aspetto più gustoso della mia vita. Naturalmente non separato dalla realtà materiale.
Il fascino sta proprio qui: impastare la vita mentale con la sostanza materiale della vita. Il pensiero, i sogni, l’immaginario, sono per me come il lievito che viene mescolato alla pasta del mondo per farne – pane profumato – la vita sensata e avventurosa.
Assistere alla nascita del pensiero e vedere emergere la forma materiale in cui esso si esprime sono di fatto impossibili a distinguere nei momenti più felici della creazione.
Ho sempre desiderato che tutta la mia vita fosse come fare un bel quadro.-
ma che posa bella! brava!!!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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molto bella e mai volgare! complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissima!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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