• Donna
  • Verona (VR)
  • Ultima Visita

Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920

  1. I’ve never had an overall strategy or a plan, you know? I’ve just always wanted to show off.
    Leonard Cohen
     
    È evidente che coloro che sono in grado di organizzare le loro risorse secondo un piano ben congeniato hanno costruito una macchina capace di ottenere risultati quantificabili e remunerativi. Sempre che sappiano essere intelligenti e perseveranti. Questo non mi è mai riuscito per la convinzione vagamente romantica che quel modo di vivere mi avrebbe fatto perdere tutta una polpa gustosa della vita, piena di emozione e d’intensità soggettive, senza le quali mi sarebbe sembrato di vivere solo di scheletro. Ovviamente tutto questo potrebbe essere soltanto la razionalizzazione di una sorta di pigrizia esistenziale, ma non voglio dar credito a questo sospetto. Preferisco immaginare di aver tracciato per me una via originale all’esistenza, capace di venire incontro ai miei sogni di lunga data. Parlo di sogni più che di progetti, perché la vaghezza del sogno mi dà più speranza della precisione del progetto. Lo so benissimo che sono piuttosto lontana dal conoscermi a fondo, ma proprio questa consapevole ignoranza apre una regione immensa per l’esplorazione avventurosa.

    IMG_8767.JPG

    1. ciribi72

      ciribi72

      non ti ricordavo con questa chioma folta!!!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Merito dell' extension :D

    3. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      una bella giravolta!

  2. Ne "La carta e il territorio" di Michel Houellebecq, il piccolo Jed Martin, che diventerà un pittore di successo, ha cominciato a dipingere fiori da bambino.
    La sua baby-sitter gli lanciava strane occhiate perché i bambini della sua età disegnano aerei da caccia, svastiche , mostri sanguinari,di rado i fiori.

    E L'autore commenta: "Jed ancora non lo sapeva ma i fiori non sono che organi sessuali, vagine variopinte che ornano la superficie del mondo, in balia della lubricità degli insetti”.

    IMG_9720.JPG

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      ti sta una meraviglia questo abitO!

  3. C’è anche un altro Natale. Di quello voglio parlare.
     

    È un piccolo Natale, rispetto a quello della religione e a quello della rinascita psicologica. Ma si attaglia molto bene alla vita quotidiana. E, forse, potrebbe significare molto più di quanto, ora, io non osi affermare.

    Certo, è connesso con la storia di quella forma della cultura che ha il nome di Filosofia.
    Mi voglio aiutare richiamando quella che per me è l’interpretazione più interessante del significato originario di Filosofia. Secondo questa interpretazione, il termine usato dai filosofi greci per indicare la loro “professione” – PHILO-SOPHIA – può essere tradotto più o meno come “aver cura di ciò che si mostra nella luce”.
    Infatti SOPHIA è il termine astratto relativo a SAPHES, luminoso, ciò che sta nella luce. La filosofia è dunque questo aver cura (amare) ciò che, uscendo dall’oscurità, viene alla luce e si mostra, si rende visibile. Direi, più precisamente, aver cura del mostrarsi stesso della cosa che viene alla luce. È del venire alla luce della cosa, che la filosofia si prende cura.
     
    Una conferma in tal senso si ritrova nel termine greco che indica ciò che viene tradotto solitamente come “verità” – e che è l’oggetto ambito della PHILO-SOPHIA. Questo termine è A-LETHEIA, che significa più o meno non-nascondimento, o disvelamento. La verità è, dunque, lo svelarsi, l’uscire fuori dal velo che la nasconde, il venire alla luce della cosa che così si mostra.
     
    L’espressione “venire alla luce” mi piace moltissimo e nella nostra lingua significa contemporaneamente “nascere” e rendersi visibile uscendo dal buio, appunto.
     
    Socrate diceva di se stesso, con un certo orgoglio, che era figlio di una levatrice e che lui stava facendo per i pensieri quello che la madre faceva per i bambini.
     
    Ed ecco l’ultimo passo. La pratica dei filosofi per prendersi cura del venire alla luce del senso delle cose era il Logos, il pensiero che si sviluppa col discorso, tramite la parola. L’arte del fare da levatrice ai pensieri si esprime nella pratica accurata della parola.
     
    Ecco, ora ci sono tutti gli ingredienti per parlare sensatamente di questo piccolo Natale che evocavo all’inizio: il Natale del senso.
     
    La pratica del discorso, della parola, per aiutare il venire alla luce il senso delle cose. Questo è per me è filosofia, nella vita quotidiana.

    Non la pretesa di mettere le mani sulla Verità Incontrovertibile, sull’Essenza delle cose. Non la costruzione di Sistemi Onnicomprensivi che presumano di imprigionare la Verità dell’Universo.
    Ma la quotidiana cura di far nascere (venire in chiaro) il senso di quello che facciamo, che ci succede, che desideriamo, che ci fa male, che ci solleva, che ci nutre, che alimenta la nostra vitalità, e via discorrendo.

    Accostare quotidianamente ciò che sta nell’ombra, nell’oscurità, sperando che nella parola che pronuncio mostri il suo volto, che si lasci vedere. Dare la parola al senso che urge sotto la pelle delle cose.
     
    Ed è questa piccola nascita – ma così quotidiana – che voglio celebrare – insieme a quelle altre ben più importanti – in questo Natale.
     
    AVvXsEjCWVPOsDXoZh4iEiBBLFmH2AHX64GPyCOJaZyOSOSkYBZu_1RFGn2XOeUpMXhZ6l_3AjjZ4H1WfWD5IVr9AWGdAtRJrLri5jpYyC39ifN_r3jAdS6WZS1W1LUxZm4wb1U8oXu4KJI2LEhn0PL_eU09sNBveokcL8LSlje1BtyJN2JBK-RwvAOlZ3flfA=w486-h640
  4. Andare verso la notte di un bella giornata è prendere una strada che ti porta nel bosco.

    Una strada che conduce alla miniera segreta dei pensieri più cari.

    IMG_4599.JPG

    1. gerbera0

      gerbera0

      Un po' Alice nel paese delle meraviglie :) Solo perché non sei bionda, altrimenti! 

    2. odessa1920

      odessa1920

      In realtà la vera Alice (Alice Liddell) non era bionda però non ci somigliamo! :D

      alice_liddell_20_anni_1872_lewis_carroll.jpg

  5. Beh, in fondo ho bisogno di prati, fiori, aria aperta e non inquinata, colori. Camminare in campagna mi fa bene. Mi pare che quasi tutti oggi hanno bisogno di natura. Io abito vicino alla natura. Ce l'ho a portata di mano. Sì, a dire il vero, non potrei vivere senza tutta questa natura. Anche quel po' di vita intellettuale che mi attraversa funziona meglio quando ho i polmoni puliti. Spesso vado a leggere nei prati. Mi pare che si pensi meglio.
     
     

    IMG_6700.JPG

  6. Brivido della brezza meridiana nel calore estivo.

    Parole che evaporano dalla terra.
    
Liquidi discorsi di mare.

    Vele spalancate al respiro del cosmo.

    Pulsare di addomi scolpiti dal desiderio.
    E piedi scalzi sul trifoglio rigoglioso,

    trafitti dall’ombra della morte.

    IMG_8136.JPG

    1. fashionista0

      fashionista0

      un pò di relac non  fa male ;)

  7. Ci sono occasioni che vanno colte al volo, come un treno che passa e tu arrivi alla stazione in ritardo, senza biglietto, trafelato, sudato, accaldato, ma nonostante tutto riesci a salire proprio mentre le porte si stanno chiudendo. Che soddisfazione!
    Il problema è che spesso le occasioni, proprio come i treni, passano fuori orario e ti colgono alla sprovvista e impreparato . Le segui con gli occhi e immancabilmente in tempo reale cerchi di prefigurarti tutte le alternative possibili. E i secondi scorrono. Fai due e tre passi verso la porta di ingresso mentre l’altoparlante con voce metallica e impersonale annuncia: “Treno per K in partenza dal binario X”. Altri due o tre passi. La porta si avvicina. Ma nulla, tutto rimane allo stato latente, solo l’immaginazione va, sale su quel treno e parte con biglietto di sola andata o magari pure senza biglietto. Sarebbe senz’altro più trasgressivo.
     
    Il passato o astratti mondi del possibile invece ci tirano per la giacca come un bambino che vuole farci comprare il gelato alla cassa del supermercato. Io mi dico: - Non mi rimane altro che il futuro! -. Sono perfettamente cosciente di questo. Ed allora partono riflessioni e congetture. La razionalità, l’istinto, l’intelletto, la ragione, i sentimenti, lui, lei, gli altri…
     
    Mi urta quando l’istinto è dominato dall’intelletto: l’istinto scodinzolante - praticamente un cagnolino – che si accuccia obbediente ai piedi dell’intelletto che tutto pianifica e dispone. Così iniziano periodi di bassa considerazione di me stessa e non riesco a vivere serenamente né il presente, né il futuro. Periodi in cui vorrei solo dormire, senza peraltro riuscirvi.
     

    IMG_1722+copia.JPG

    1. odessa1920

      odessa1920

      Hanno sempre un loro fascino

    2. ciribi72

      ciribi72

      che treno stai attendendo? ;)

    3. fashionista0

      fashionista0

      aspettando Godot!

    4. Visualizza i commenti successivi  altro %s
  8. Conosceva bene quella strada che porta al Borgo Alto.

    La percorreva ogni fine settimana per andarlo a trovare.

    Ora la guarda da lontano, percorrendo la statale.

    E sorride…
     

    IMG_7144.JPG

  9. È molto saggio e molto zen impegnarsi nell’apprendimento di quel sapere che serve davvero alla vita, lasciando perdere quello che non serve a niente. 
    La storia è quella del barcaiolo e del grammatico. 
    Il grammatico dice al barcaiolo, che di grammatica sapeva niente, che aveva perso per questo metà della vita. Poi sopravviene la tempesta ed è il barcaiolo a domandare: hai imparato a nuotare? Il grammatico purtroppo no… e allora il barcaiolo gli fa notare che sta per perderla tutta la sua vita.

    Ma è anche semplicistico. Si presuppone che si sappia a priori cosa serve alla vita. E da questa partenza la definizione potrebbe essere piuttosto ristretta. Allora? 
    La mia idea è che è meglio navigare a fiuto. E quando incontri un sapere che non era nelle intenzioni imparare, vedere se riesci a capire a cosa potrebbe servire. Anzi, metterei in conto di andare incontro a saperi che non servono, per scoprire come farli servire.

     

    IMG_9892.JPG

    1. londoncalling6

      londoncalling6

      sublime

  10. È stata una giornata profumata. Il ricordo mi avvolge ancora un po’ la testa.
    È gratitudine quello che sento.

    IMG_7816.JPG

    IMG_7931.JPG

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      ma che splendore di colori!

    2. ciribi72

      ciribi72

      oggi celebri il colore del sole!!!

    3. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      che profumo ha la felicità?

  11. Felice per la nuova giornata.

    Mi preparo con un po’ d’eccitazione perché ho questo tempo davanti. E il desiderio di fare, d’inventare, di mettere al mondo, di entare nuove cose.

    So già che andrò per prima cosa a cercare un posto, tra gli alberi, a respirare la vita in solitudine, a distendere l’anima, a richiamare i miei sogni, a caricare il cuore di energia buona.
    
E già la voglia di fare pulsa sotto la pelle.

    Dipingerò il miglior giorno della mia vita.


     

    IMG_3391.JPG

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      magnifica!

    2. ciribi72

      ciribi72

      trovi sempre dei luoghi bellissimi!

    3. nuncepenza6

      nuncepenza6

      ma che belle fotooooo!!! 

  12. Gli esperti delle erbe che ho incontrato nelle mie “Passeggiate” parlano del mondo vegetale come di un universo in cui non regnerebbe l’individualità, come succede in quello umano. Piuttosto le piante si comporterebbero come un io collettivo, vale a dire un “Noi”. E questa mancanza di “io individuale” sarebbe la ragione della loro disponibilità generosa nei confronti di tutti i viventi, grazie alla quale si fanno nutrimento e medicina.
     
    Osservando con maggiore attenzione i prati in fiore - cosa che mi capita di fare quotidianamente di questi tempi - mi piange un po’ il cuore dover negare ai singoli fili d’erba, alle singole piantine, una sorta di individualità originale.
     
    Certamente questo sentimento è una proiezione del fatto che al mio “io” sono piuttosto attaccata. Ci tengo a distinguermi, ad essere originale, ad avere una mia storia, e così via. e mi dispiacerebbe molto dover sacrificare qualcosa di questa esigenza a un'entità collettiva coercitiva.
     
    E capisco anche, d'altra parte, che questo insistere che gli amici delle erbe fanno sul comportamento collettivo delle piante esprime l’esigenza di un “Noi” che viene dichiarata da più parti nella nostra società. Perché la nostra società sarebbe eccessivamente individualistica, chiusa all'altro, eccessivamente impegnata a contemplare il proprio ombelico. Una società di solitudine e spesso disperazione.
     
    Poter dire "Noi" è certamente nel cuore dell'uomo. Ascoltando bene il cuore sembra anche che il “Noi” che desideriamo non possa più essere del tipo di “Noi” che si sono conosciuti in passato, contrassegnati da un eccesso di chiusura, di rigidità, di conflittualità. Un “Noi” che aveva la necessità di contrapporsi aggressivamente a un “Loro” e che, parimenti, doveva reprimere in qualche misura – spesso moltissimo – la libertà individuale al suo interno.
    La creatività della nuova cultura si trova a dovere affrontare la sfida rappresentata dalla creazione di un “Noi” che sia non limitazione ma condizione della libera espressione degli individui e che non abbia necessità di contrapporsi a nessun “Loro” perché capace di viversi aperto a “Chiunque”. Sembra poco?

     

    IMG_7255.JPG

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      questa foto urla LIBERTAAA!!!

  13. Ho guardato meglio le erbacce lungo il sentiero della mia passeggiata.
    Mi pareva evidente che lì ci fosse una vitalità irrefrenabile. 
Quella era la sede di un discorso vivente nella grande conversazione costituita dal mondo. Lì gli eventi erano imprevedibili e tutto si ridefiniva passo passo nella spontaneità dell’improvvisazione. Mentre nel campo coltivato, lì accanto: tutto era già predeterminato, prevedibile, finalizzato ad un obiettivo tassativo.

    Avvertivo un movimento di spontanea simpatia per la vitalità delle erbacce e anche un forte desiderio di imitazione.
     

    IMG_3973.JPG

    IMG_4148.JPG

    1. gerbera0

      gerbera0

      il tuo profilo è pura poesia, non c'è niente da fare! Bravissima! 

    2. theoldandthesea

      theoldandthesea

      un insieme di bellissimi colori! 

    3. fleurdelys00

      fleurdelys00

      sempre sul pezzo!

  14. I sogni tendono a fuggire al tramonto.

    Lasciano la buccia del mondo come astronavi scontente.

    I sogni ci stanno troppo stretti quaggiù.
    
I poeti guardano oltre i tetti con nostalgia.

    Ma si raffreddano, se si allontanano troppo.
    
Perché il fuoco acceso è nel cuore.

    Nel camino di casa. 
    Qui dentro.

    IMG_8509.jpg

    1. ciribi72

      ciribi72

      panorama pazzesco!

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      che cielo! dove eri?

    3. odessa1920

      odessa1920

      Lungo il Mincio

  15. I'm looking for...

    something unexpected

    oh
     
     
     
    IMG_9151.JPG
     
    IMG_9023.JPG
    1. diegodelavega0

      diegodelavega0

      bellissima donna e bellissimo posto :) 

    2. fabulousme

      fabulousme

      wow che bello! 

  16. Il mio amore è un ragazzo  che si fa strada tra i rami del bosco, con le gambe rinnovate nel vigore, il petto coraggioso destato dal vento e nel ventre la fiducia dell’anima bambina.
     
     
    IMG_1294.JPG
  17. Il Mondo Reale dev’essere davvero un luogo terribile. Un luogo dove le idee innovative non funzionerebbero mai. Le tue idee innovative e visionarie. 

    Il Mondo Reale è una scusa per gente imbevuta di pessimismo. Possiamo lasciare nel Mondo Reale coloro che amano viverci. 

    Noi sogniamo.

     

    IMG_9429.JPG

    IMG_9401.JPG

  18. L’acqua può stare nello stato solido, liquido, aeriforme.

    Così immagino che le cose, il paesaggio che sta lì davanti, per esempio, possa esistere in stati diversi.

    Alcuni di questi possono essere evocati dalle macchie con cui le tue mani li rappresentano.

    L’immaginazione tende ad evadere dai confini del mondo usuale. Tende ad esplorare nella geografia che sta fuoriporta.

    Forse è di qui che si origina quel senso di leggerezza e di gioco che ci libera dal senso del dovere e dalle pressioni.

    IMG_1646 copia.JPG

  19. Lavoro al testo, con la musica. Miglioro. Un soul che esce dal corpo. Pulsa il tamburo nel cervello e il giorno nicchia tra le nuvole: respira caldo malgrado l’ombra e la foschia. Meglio col passare delle ore e forse esco.

    Non al raduno. No, non alla festa. Troppe parole, oggi, laggiù. Oggi voglio parole di silenzio: sanno di caramello.

    Un'insalata per pranzo mi lascia leggera a sentire il ritmo della vita. E seguo il volo dei pensieri attraversare gli spazi.

    La bellezza di andare. Penso.
    Insopportabile essere trattenuta.
    Intollerante, strappo la pelle dai rovi e sogno il vento.

    Bisogna scappare dice lo spirito, e vuol dire semplicemente che bisogna andare.

    Andare è il modo dei cavalli e degli umani.

    Ho imparato a fare, strada facendo.

    La casa stessa si crede vascello.

    Scrivo in piedi ad alta voce, calibrando il fiato come nel canto.

    E canto, in effetti, come un poeta che sta bene nel mondo solo passandoci attraverso. 
     
     
    IMG_4253.JPG
  20. Le luci dei giardini, qui sotto, e la casa di Marcello.

    Marte è un puntino sopra i lampioni.

    Andrò a leggere. Ho bisogno di parole e di pensieri per costruire consapevolezza. 
Prima di crollare dal sonno voglio sapere chi sono e cosa ho fatto e dove vado e perché.
    Almeno un po’!

    IMG_9941.JPG

    1. daliahnera

      daliahnera

      che sensualità!

    2. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      w la solitudine! nostra grande amica

  21. Lì dove mi aveva portato si vedeva una sorta di gigante dai capelli lunghissimi, che aveva in mano un grosso coltello affilato. Egli separava con colpi netti il giorno dalla notte, la veglia dal sonno, che prima erano uniti. 
    E io potevo vedere i sogni infilarsi velocemente, prima della separazione, nella parte notturna del taglio. I sogni erano colori. E sembrava strano che scegliessero di nascondersi nella parte oscura. Mentre la parte chiara, deprivata al colore dei sogni, diventava grigia.

     

     

     

    AVvXsEiv-PEqojLRdTEnzbTxYXGeApY-8ovxdQYnYSmsN0XbAklNSOQ_fhsCvlVoOg8rplmDEROrZr1bgNW43aJIv27rMthhDH4VAhww1aBq_Mmpdmt80tvpehbiYS7ZrVbKAq_TCDnhZ_E1lIy-kIRQJBT9lV1cVjv393WJOWH3piSPFyEnkabtYtZw0NP_Zw=w480-h640

     

     
    1. maurigoli

      maurigoli

      auguri cara poetessa!

  22. Luoghi dove l’amore è sensualità diffusa di vapori e profumi, luci ambrate e musica sottile, eco suadente di poesia del deserto.
    E i tuoi occhi, accessi segreti alle profondità d’incantesimi inauditi.
    Un giardino lussureggiante il tuo corpo, ove l’io muore smarrito tentando itinerari di salvezza con la punta delle dita.

    IMG_1910.JPG

    IMG_1849.JPG

    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      è il tuo colore questo!

    2. tacchialti94

      tacchialti94

      una fata dei boschi!

    3. ciribi72

      ciribi72

      Stai una meraviglia eh!

    4. Visualizza i commenti successivi  altro %s
  23. Ma dai, non insistiamo sulla fatica di iniziare la giornata. Basta una scossetta interiore per scrollarsi la sonnolenza di dosso. E rotolare nella vita. Come farebbe un ragazzino con ancora il moccolo al naso. Non si deve pensare tutto prima. Si può prender coscienza delle cose, quanto basta, mentre ci si mescola al mondo. Noi siamo immersi in una grande corrente. Noi navighiamo a vista. Ed è piacevolissimo aver a che fare con la gente e trafficare con gli eventi. Mentre teniamo vivo il sogno e seguiamo i segnali del cuore.
    IMG_3619.JPG
  24. Mi piace l’idea che al mattino del lunedì ci possiamo rapidamente lanciare un’occhiata per stimolarci a vicenda a ricollegarci col nostro sogno e a rimetterci in moto con la giovinezza della gioia che si ricrea nel cuore.
    La "giovinezza della gioia" è una figura dell’anima che mi piace molto. Diventare esperta nella gioia di vivere è quasi il mio destino. Una sorta di ossessione. Le ricadute entropiche che si verificano lungo il mio percorso non fanno altro che richiamarmi a questo impegno di fondo.
    L’entropia è che a lasciare le cose andare si scende giù. Per salire al piano di sopra bisogna fare un po’ di scale.
    Io cerco sempre un ascensore…
     

    meno.jpg

    1. gerbera0

      gerbera0

      hai sempre dei vestiti bellissimi :) 

  25. Nel cuore del bosco mi venne in mente qualcosa che avevo letto sulla dendrocronologia. 
So, come sanno tutti, che gli anelli concentrici del tronco degli alberi indicano l’età della pianta. Mi pare che il primo a intuirlo fu Leonardo, il solito genio. 

    Ogni tanto leggo le cose di Tiziano Fratus che va alla ricerca degli alberi monumentali. La loro età è sbalorditiva. So di un Pinus Longaeva del Nevada, tagliato nel 1964 alla veneranda età di quasi 5.000 anni. E di un abete rosso scoperto in Svezia che dall’alto dei suoi 9.550 anni è il decano della vita sulla terra. È la stessa età della civiltà umana se si pensa che l’inizio dell’agricoltura viene fatta risalire a circa 10.000 anni fa. 

    Nel cuore del bosco mi guardo attorno immaginando che da qualche parte ci sia uno di questi vegliardi. Mi sorprende il loro silenzio sulle cose che hanno potuto osservare. Forse un giorno, con altre tecniche, potremo farli raccontare. 
    
E penso a quanto corta appare al confronto la mia esistenza.
    Bisogna che recuperi in intensità quello che perdo in longevità!
     
     

    IMG_1433_copia.JPG

    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissima foto!