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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920

  1. Gli alberi, si gli alberi.
    
Ci sta bene vicino.
 Fanno parte di me.
 Quante cose ho pensato e sentito in loro compagnia! 
La vita è viva.

     

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      l'autunno è tornato, anche da te ha iniziato il freddo?

    2. odessa1920

      odessa1920

      Freddo no, diciamo fresco la sera...

    3. nuncepenza6

      nuncepenza6

      i radiohead sono i radiohead!

  2. Ecco una bell'avventura. 
    Enrica aveva deciso di collezionare una lunga lista di cose belle ed errava per le le città e le campagne a fotografare ciò che nutriva la sua gioia di esistere.
    "Voglio prendermi cura della vita che mi è stata regalata", diceva, "perché dovrei lasciarla inquinare dalle brutture? Il fatto che esistano non comporta che io me ne debba nutrire. Quando vado a funghi nel bosco, scelgo quelli buoni e lascio perdere quelli velenosi".
    Lei ragionava così.

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  3. Seduta al bar, cos’aveva ordinato? Scelse di fissare le nuvole senza pensare a niente, lasciandosi assorbire dal gioco del tempo. Cos’aveva ordinato? Andrea ormai se n’era andato. E lei non voleva soffrirne. Non voleva per nessuna ragione al mondo soffrire nuovamente quelle stupide pene d’amore. Cos’aveva ordinato? A me piace scrivere, pensava, e immaginava di battere con destrezza e ritmo giusto sulla tastiera del suo Mac. Cos’aveva ordinato? Il dehors del locale era grazioso, attraversato da una luce naturale soffusa, filtrata da tendine bianche. S’intravedevano i tigli adulti e posati che sbucavano da grosse ferite circolari dell’asfalto, lungo il viale. Cos’aveva ordinato? Pensava di consolarsi con il piacere della scrittura. In fondo, l’unico amore costante di tutta la sua vita. Andrea, beh, come gli altri, poteva restare un passeggero del suo cuore. Che, come gli altri, l’aveva calpestato come uno zerbino. Cos’aveva ordinato?

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    1. nancy19821

      nancy19821

      La foto è bellissima,  degna della una scena di un film

    2. odessa1920

      odessa1920

      Grazie, apprezzo molto il complimento

       

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      bellissime parole, tue?

  4. Immersa nel sogno
     
    Forse è dai nostri sogni che scaturisce il mondo. 
    Le cose e gli eventi non sono che inviti a continuare a sognare.
    Il desiderio sostava tra i tuoi abbracci, nelle lusinghe del tramonto. 
    Un’onda anomala d’energia rinnova lo sguardo. 
    I piedi danzano impazienti.

    Spogliarmi di tutte le dottrine e ritrovare il linguaggio vergine, fanciullo. 
    Sostare nelle terre di confine. 

    Respiro con gli occhi il profumo delle tue forme e sono subito ebbra. 
    Sulla tua bocca, sapore d’albicocca nel momento in cui si schiude al sole.

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    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      la realtà onirica è sempre così bella...ma cosa succede quando ci si sveglia? la realtà è ciò che ci rimane e dobbiamo gestirla per quello che è. 

  5. Ricordo una notte d’estate nera nera. Io distesa sul letto con il mio pigiama. Io, il mio pigiama ed un ronzio più nero della notte. Fuori un silenzio quasi da camera anecoica. Un silenzio mai udito, ammesso che il silenzio si possa udire.Una zanzara era entrata nella mia camera, volava invisibile intorno a me, le sue ali come carta vetra sfregavano contro quel silenzio e lo affilavano e sentivo le lame taglienti di quella notte adagiarsi sulle mie vene.Dovevo togliere di mezzo quella zanzara, ma come? Ne avevo solo una percezione lontana, nonostante quasi mi sfiorasse non ero in grado di vederla. Improvvisamente il ronzio cessa, si era posata da qualche parte sul mio corpo ma non avevo la più pallida idea di dove fosse. Era troppo delicata, volatile ed impalpabile.Eppure proprio in quell’istante stava affilando il suo pungiglione pronto a trapassare la mia pelle e succhiare il mio sangue. In fondo faceva il suo sporco mestiere di zanzara ed io dovevo necessariamente schiacciarla.La mia mano si sposta lentamente verso l’interruttore, lei è ancora lì, la sento. Un lampo. Abbasso gli occhi sul mio corpo, quella notte indifeso come mai.Eccola, la vedo. Appena il tempo di sollevare il braccio e la zanzara riapre la sue ali, di nuovo quel ronzio. I miei movimenti erano troppo goffi e pesanti per contrastare tanta leggerezza.

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    1. altomororicco
    2. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Le notti estive sono le più belle...ma quando torna l'autunno?

    3. odessa1920

      odessa1920

      Amo l'autunno, triste stagione che si addice ai ricordi.

  6. Lei diceva: non accontentarti! 

    Sii felice di viaggiare, felice della tua avventura. E sii ambizioso. Non rinunciare mai a ciò che tu sogni.
    Lo diceva al tramonto.

    Voleva che restasse dentro la carne.
     

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      Accontentarsi fa male, bisogna imparare ad aevolvere il proprio pensiero verso una nuova dimensione di noi

    2. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Bellissime opere alla vista!

  7. Il senso della vita
     
    Jodorowsky dice che la vita non ha senso. La ricerca del senso della vita è una faccenda intellettuale. La vita è tutto fuor che intellettuale. La vita bisogna viverla. 
     
    Io penso che la domanda sul senso della vita abbia anch’essa il suo posto importante nel vivere la vita. Per questo motivo non ci si deve sbarazzare così frettolosamente di una domanda che ha le radici nel più profondo di noi.
    Si può cercare di capire il senso di questa domanda, che non si accontenta certo di una risposta concettuale.
    Quella domanda vuole sentire (il “senso”) la presenza di qualcosa che rende la vita veramente vivibile. Vuole sentire che la vita è buona, che l’ama, che la nutre, la sostiene ed è pronta a sconfiggere tutte le sue paure. Qualcosa che è in grado d’infondere fiducia e slancio creativo, invitando alla creazione quotidiana dell’essere.
    Poiché questa garanzia non è immediatamente presente, poiché si presenta di primo acchito come un’Assenza, ecco la domanda, che non è solo domanda di sapere, è domanda di avere, di ricevere, di sentire dentro. È Desiderio.
    E allora questa domanda, alla fine, è un invito a cercare (non solo con l’intelletto) il Santo Graal.
     
    Ed è questa ricerca stessa, la sfida che pone alla fiducia, il coraggio che richiede, lo slancio per certi versi folle cui si affida, che fa “sentire” il senso della vita.
     

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      belle, veramente belle parole

    2. theoldandthesea

      theoldandthesea

      La vera felictà sta proprio nel percorso personale che facciamo inconsciamente verso di essa. La felicità è un bene utopico. 

  8. La buona morte

     

    Zio Tonino, detto Tati, 

    vi dirò come morì.
    
Un mattino in mezzo ai prati 
    
molto presto lui partì. 

    Con il sole all'orizzonte 

    una musica ascoltò: 

    gli fluiva nella mente ... 

    e con essa se ne andò. 
    
Così quello che alla gente, 

    giustamente, fa temere 
    
per lui, allor, senza far niente, 
    
fu un momento di piacere.

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      bellissime immagini!

    2. odessa1920
  9. Passeggiare sulle Scotland Highlands guardando il mare.

    Ricordare che il mondo é più grande da qui.
    Lasciare riecheggiare le grandi domande a cui non si ha risposta.
    Lasciarsi sedurre dall'incanto ...

    E rinforzare i polpacci.

     

     

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  10. Sognatori sugli scogli

     

    E penso a te, caro amico,
    mai incontrato, mai toccato.

    eppure presente,
    eppure amato.

    Per te furono creati
    tratti di sogno, tratti di colore

    e fosti tu a dare alle gambe
    l'energia del moto

    e al cuore l'audacia di procedere
    senza cadute.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      DA UN SOGNO VERO, CIRCA LE 17.00 DEL 30 AGOSTO 2019, DA QUALCHE PARTE IN LOMBARDIA. 

      Eri in una scuola Odessa, contemporaneamente adulta e bambina, ero lì anch'io e sentivo che dovevo avere cura di te, perché eri smarrita ma al tempo stesso geniale come gli autistici, eri orfana, senza più genitori. Ti proteggevo anche dagli altri, perché curiosi volevano il tuo genio; c'erano anche altre cose, ma al risveglio i ricordi si sono dissolti. Solo ora che leggendoti scrivi di sogni, io ti parlo del mio e di questa strana coincidenza, altrimenti avrei taciuto. Forse già oggi, al far della notte sarò di ritorno  nella mia sopportata città. Il piano A è ormai abbandonato.

    2. odessa1920

      odessa1920

      È bello ricordare i sogni. Ultimamente sogno molto, ma i dettagli svaniscono dopo qualche minuto dal risveglio. Rimangono le sensazioni e a volte le emozioni che il sogno regala. A volte anche negative. Ahimè.

  11. Bufali al pascolo

    Brucano ignari nella docile tranquillità del pascolo, affidati alle risposte d’istinti antichi, semmai un rumore improvviso desti loro il sospetto.

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    1. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      ma che bei montoni! dove li hai trovati? non sembra un paesaggio italiano!!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Scozia :-)

  12. Bisogno di natura. 
    Bisogno di un’esistenza sostenibile. 
    Bisogno di una mente non inquinata. Di un pensiero ecologico. 
    Bisogno di un modo di vivere piacevole. Di un modo di costruire gioioso e pulito. 
    Bisogno di avventura da bambini, leggera e avvincente. 
    Bisogno del piacere della consapevolezza.

     

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    1. last.wave

      last.wave

      diciamo anche "bisogno di un nuovo umanesimo"

    2. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      ma che stupendo! è un ariete? che bellezza, ne sono innamorata

  13. E, prima di sera, il castello, dove riecheggiava il canto del vento e si levavano sogni d'avventura, a sorvolare il mondo.

     

     

     

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    1. odessa1920

      odessa1920

      Vero... ci sono paesaggi e atmosfere che restano dentro per sempre.

    2. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      spero di poter leggere presto un tuo bel resoconto di questo viaggio!!

    3. odessa1920

      odessa1920

      Non ne ho mai fatti, in genere scrivo di emozioni momentanee

       

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  14. Io penso tutto il giorno a ciò che voglio, a ciò che desidero. E lancio la mia immaginazione a esplorare i sentieri possibili. Le pietre di guado che mi consentano il passaggio.

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    1. odessa1920

      odessa1920

      Apprezzo sia chi ascolta che chi si esprime. L'importante è non forzare e non essere forzati. Ho scelto questa piattaforma per i miei pensieri e quindi non disdegno (del tutto) la comunicazione. Diciamo che sono una solitaria che sta bene in compagnia.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Per quanto riguarda il mio mondo immaginario cambia molto con i miei stati d'animo e non ha contorni definiti. Sono piuttosto volubile (non si era capito eh?) spazio dalla nera disperazione al più rosa degli entusiasmi. Se dovessi banalizzare un mondo ideale sarebbe sempre in viaggio, sempre esteticamente bello e molto musicale. Solitario... ma non troppo!

    3. hocuradite

      hocuradite

      Quote

      La tua salomonica e materna risposta ha messo a tacere i cani che litigano. Se percepisci una forzatura se puoi comunicalo, perché spesso non ci si accorge di farla, per quanto si può stare attenti l'entusiasmo spesso ci rende inconsapevolmente invadenti e ricattatori. Intelligente e ironica affermazione la tua, una solitaria che sta bene in compagnia, sei troppo forte.

      Grazie del tuo sogno "reale" che mi hai regalato, mi ha permesso di conoscerti un po' di più. Il tuo sogno è in qualche modo simile al mio, solo che non ho avuto il dono della musicalità, altrimenti la mia vita sarebbe stata diversa, probabilmente più felice. Se pubblichi avvisami! Il saluto lo evito altrimenti in questo momento sarebbe un....

       

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  15. Oggi è il tempo in cui ognuno deve costruirsi i propri aquiloni per volare. E volare è necessario per alleggerire il peso del nostro cammino nel mondo. Se non hai il tuo aquilone è dura sopportare la vita. 
    La letteratura si è spesa a lungo su “la fatica del vivere”. Sembra necessario stringere i denti e, al contempo, avere un aquilone che solleva l’animo. La mia vocazione è fabbricare aquiloni. Dopo l’uomo “mulo” che doveva sopportare il basto. E dopo l’uomo “leone” che ruggiva contro i limiti e lo sfruttamento, ora l’uomo “fanciullo” si domanda a cosa dire di sì. Per fare questo ha bisogno di leggerezza. E di aquiloni…

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    1. beautifullmind0

      beautifullmind0

      Dove hai scattato queste foto? Veramente belle! 

    2. odessa1920
  16. Un piccolo angolo di mondo. Una piccola tessera di un immenso puzzle.
    Là dentro scorrono quelle storie che da sole costituiscono altrettanti mondi.
    E io sto qui a guardare.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      • Sbagliato in pieno, se la foto l'hai scattata tu ovviamente il piede non è tuo, anche se magari rapita dalla scena ti sei amputata un piede per simbiosi. Comunque ti posso dire che jeans e scarpe sportive ti stanno molto bene; con gonnellina e scarpe da ballerina sei deliziosa ma forse troppo Alice.
    2. odessa1920

      odessa1920

      Mi vesto così unicamente in viaggio... e nemmeno troppo spesso :) 

    3. hocuradite

      hocuradite

      Peccato mi saresti piaciuta in stile psicopatico: nel quotidiano con jeans e maglietta, fresca, giovane, divertente, urbana. Ecco che poi in certi momenti, in giardini decadenti, in antiche ville abbandonate, fra viali dannunziani ti trasformi in Alice, un pò eterea, sognante e con risvolti misteriosi e un pò inquietanti in stile "Che fine ha fatto Baby Jeane" o " Viale del tramonto".

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  17. Io sono sempre questa, una che cammina attraversando prati pieni di colori e di vita, una sempre in cerca di una città ideale che sta sempre oltre l'orizzonte. Una che cammina... 
    Soprattutto con la testa, con l’immaginazione.

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  18. Stampe esotiche

    La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare la mia storia, sono in mezzo a una storia che vivo nell’atto stesso di raccontarla. Io sono affezionata al mio io narrante al punto da non preoccuparmi per niente se non ricorda esattamente quello che è successo e travisa i fatti solo per mantenere la propria dignità. Soprattutto adoro il mio io narrante nel momento stesso in cui inventa il suo futuro. E questo lo fa ogni giorno. È la sua attività principale. 
    Il mio presente è un io narrante che inventa il suo futuro.

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    1. gerbera0

      gerbera0

      che belle parole, tutta farina del tuo sacco?

  19. E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal sole, nel frinire delle cicale, e la lussuria degli insetti. 

    La vita correva più della nostra coscienza, e soltanto dopo cercavamo di ricordare…

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Quando fai la giocherellona mi fai sbrodolare come i cani di Pavlov, mi devo ancora abituare al tuo lato simpaticone. Guarda tu cosa deve fare uno cui piaccciono i gatti.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Non sono solamente una malinconica rompipalle. So anche scherzare!

    3. hocuradite

      hocuradite

      A parte che a me le malinconiche piacciono, anzi ancor meglio se tormentate e veramente folli (spero che non mi dai del manico, è tutto scritto nella mia presentazione, che devo ammettere è anch'essa alquanto folle), nel tuo caso non ho mai dubitato che avessi anche un lato allegro/ironico e le tue foto parlano da sole (mi è rimasto il dubbio sulla forse burla nel caso del refuso). Ovviamente vedere il tuo lato allegro in ciò che scrivi lo trovo veramente delizioso. Insomma ti voglio alquanto schizofrenica: frignona, burlona, mattona, intellettualona, artisticona e.... lasciamo perdere .... battuta finale troppo scontata.

      Ps di 10 minuti dopo: avevo fatto un copia incolla di questo testo e per sbaglio l'ho incollato nella risposta ad una offerta di ingaggio lavorativo. me ne sono accorto in tempo. Bastava un clik e poi una pala per sotterarmi da solo. Si sono pazzo e me ne vergogno.

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  20. Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
    Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
    Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
    Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
    E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
    Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Dai Odessa, mi fai passare per un diffamatore da web e per il resto dopo tanti elogi ti posso fare anche qualche osservazione innocente.  Inoltre quando si scherza è facile dire cose  paradossali o non vere. Poi sai parlo di te perchè altri argomenti ti interessano  poco, mentre se parlo di te sei incuriosita. È  inevitabile poi qualche punzecchiatura. Dimmi tu invece se ci sono cose che ti piacciono che posso scriverti, altrimenti mi sembra di darti noia o fare pasticci.....Meno male che non mi sono azzardato a invitarti per un aperitivo, anche analcolico.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Il mio voleva essere un modo di scherzare non una critica nei tuoi confronti. 😊

    3. hocuradite
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  21. Basta poco, anzi non bastaù

    Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla veranda c’era una sedia a dondolo. Era ancora di nonna. Veniva in quella casa d’estate, da bambina. Quanto tempo era passato? 
    Ora era il luogo giusto. Sarebbe stato un cambiamento profondo.
    Quando il passato ti pesa sul cuore, concentrati sul presente – le diceva la nonna. È facile, qui e ora, trovare la gioia e la pace.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.
    Le notizie, ogni giorno erano terribili. Il mondo degli umani era questo. Ma bisognava che la morte assassina non uccidesse anche la capacità di immettere gioia e pace nella vita.
    Cercare nell’inferno ciò che inferno non è, coltivarlo, farlo durare, alimentarlo. Questo suggeriva il suo scrittore preferito.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      mi sa che non ho capito, ma sulla fiducia metto un cuore :P

       

    2. hocuradite

      hocuradite

      Vai tranquillo, Odessa è intoccabile e qualsiasa cosa fa va bene; al dire il vero una gentile padellata la meriterebbe ogni tanto, ma la teniamo così. Vai avanti così Odessa, che ti vogliamo tutti bene.

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      pensieri così fragili e veritieri, bravissima

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  22. HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO, 
    ESSERE CREATIVI, 
    PENSARE IN MODO DIVERSO.
    MA SONO UN PO’ STANCA DEI MODELLI TITANICI CHE CI VENGONO PREDICATI.
    INSOMMA UN IMPEGNO PER CHI NON
    È ATTRATTO DAI SUPER EROI.
    UNA CREATIVITA’ DA VITA QUOTIDIANA IN lettere minuscole.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Che bello. Non potevi che vivere in centro storico data la tua personalità. Anch'io cittadino anche se non esattamente centrista. Comunque la mia domanda e la tua disponibile risposta non sono state vane. Mi permettono di stilare un elenco di progetti, anche se ti sembrano strani non ti preoccupare.

      Piano A (fattibile se non ci sono i soliti ostacoli): L'oggetto misterioso.

      Piano B (possibile ma ad'da venì): La guardona.

      Piano C (impossibile, ma non si sa mai): Un suggestivo cimitero

      ps: si diceva che il personale è politico, per cui mi faccio gli affaracci tuoi e ti chiedo: perchè non dai una risposta a quel invito per un aperitivo; mi sembra che si è sempre comportato bene con te, merita una risposta, il silenzio è un pò gelido.

    2. odessa1920

      odessa1920

      Discorso un po' nebuloso... non ho capito il nocciolo...

      E... va bene risponderò all'invito.

    3. hocuradite

      hocuradite

      Sono uno dei miei momenti deliranti, ma hanno sempre un significato che quando svelato crea un effetto sorpresa. Diciamo che è il mio mondo immaginario e idealizzato molto pronunciato, simile per certi versi al tuo. Spesso una prigione, molte volte fonte di intuizioni soprprendenti che hanno ricadute nel reale, in altri casi un rifugio consolatorio nel quale chi accetta di farsi rapire trova un riparo e divertimento rispetto ad una realtà fin troppo pesante. Comunque nella sintesi il nocciolo sono le forme e le azioni immaginarie, ma con ricadute nel reale, espresse e desiderate  che ha il fatto di sapere dove abiti. Forse hai capito meno di prima, importante è abbandonarsi senza capire a queste suggestioni, perchè prima o poi qualcisa di buono ne esce. Inoltre è un mio modo per capire chi vuole giocare incuriosito  e chi invece prende le distanze.

      Quando e se questi momenti non ci saranno più sarò diventato adulto ma nello stesso tempo capirò di essere invecchiato.

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  23. Psicocena
     
    Serata lenta lenta. Ho mangiato un pomodoro geneticamente modificato enorme rosso rosso tagliato a fette con valeriana verde verde, pepe nero nero ed origano, il tutto accompagnato da Chianti rosso rosso a volontà e olio verde verde. Ma non un verde trasparente, un verde intenso e denso. Poi un pezzo di parmigiano giallo giallo, due noci ed una fetta di melone, di quello arancione arancione e succoso.
    Mancava qualcosa al mio palato… apro la dispensa di casa mia e agguanto con inaudita violenza due quadretti di cioccolata con percentuale di cacao al 99% nera nera e amara amara. La lascio sciogliere in bocca come un’ostia. Lenta lenta.
    Contemporaneamente metto sul gas la mia caffettiera da due riempita d’orzo marrone marrone, ricolma. L’orzo quando esce non ti avvisa prima, come il caffè, e allora per precauzione metto sul bricco della caffettiera un paraschizzi e aspetto, paziente. Poi lo vedo eiaculare in silenzio, virile, con tutta la sua potenza, la sua schiuma. Arriva all’orlo, chiudo il gas. E quando il cioccolato si è quasi sciolto in bocca bevo l’orzo… poi è il momento del giallo giallo. Un bicchiere di limoncello gelato fatto dalla mia cara vicina di casa, prima da sniffare, poi da bene a piccoli sorsi. Mi piace agguantare il bicchiere con le pareti appannate, umide e fredde, portarlo alla bocca, appoggiare le labbra e aspirare leggermente. E respiro.

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    1. hocuradite

      hocuradite

      Si dice refuso? Tanto per parlare "studiato": "poi da bere a piccoli sorsi". Per te che ami la parola ( ma forse non il tuo pubblico, o forse il privato pubblico o il pubblico privato) penso che ci tieni a saperlo. Il mio lato parallelo comico dissacrante poi vorrebbe farti le battutte su "ammazza quanto maggni e bbevi", ma poi non so mai se riesco a strapparti un sorriso. Per il resto già lo sai quello che penso del tuo scrivere e comunque c'è chi è diventato cieco (non saprai mai gli innumerevoli sottintesi che ci sono).

    2. odessa1920

      odessa1920

      Il sorriso me l'hai strappato anche se la mia non si può certo definire una cena pantagruelica. :-)

    3. hocuradite

      hocuradite

      Gentile signora Sorsa Dabbene, fusa, che fa le fusa ma che non vede la refusa

      uso l'ironia come una forma di comunicazione affettiva e per essere efficace bisogna esasperare. Lo so che hai mangiucchiato; bisogna dire che però quando ti feci la battuta sul cognac, mi risposi che tu non bevi, alla faccia del Chianti Chianti nero nero. Grazie della faccina sorridente, ti faccio una confidenza: anch'io ho bisogno ogni tanto di chi mi faccia un sorriso  sincero come il tuo.

  24. A che serve andare in altalena? Sento un forte richiamo a impiegare il mio tempo in cose che non hanno a che fare con l’utilità, con un obiettivo, con l’esecuzione di un progetto. Avere l’agenda sgombra e il tempo tutto mio. Per fare quello che mi salta in testa, o lasciarmi sedurre dagli eventi casuali, degli incontri inaspettati. Lasciare che sia il cavallo a decidere il sentiero.
    È certo una reazione, un tentativo di riscatto rispetto a ciò che vivere per un obiettivo mi ha fatto perdere del viaggio. Ovviamente adoro avere un’avventura, una direzione di marcia, un sogno da realizzare. E mi piace essere operosa e utile. Ma c’è una misura migliore che mi chiama, migliore di quella che ho mantenuto nel passato. E prima di morire voglio realizzarla. Voglio vivere i miei obiettivi dando molto più spazio a ciò che nutre il cuore e la mente e il corpo.

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  25. E io voglio una sinfonia di colori per questo oggi.
    Idee fredde, sideree, per non addormentarmi nel miele.
    E un contatto con l'ignoto che non sia di semplici emozioni.
    Fare, ecco tutto. E mente lucida.

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