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Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920

  1. Ecco Aprile che spunta dalle colline. 


    Molte cose da fare.


    Un nuovo rapporto con le mie energie di base.


    La nuova terapia m’impegna un po’.


    Il sole che sorge è di buon auspicio.

     

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    1. sweetlovelylips

      sweetlovelylips

      Come Mary Poppins. Belissima foto! :x

  2. Fuori piove fitto e insistente.


    Il canto dell'usignolo, da più di un'ora, indifferente all'acqua, riecheggia brillante.

     

     

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  3. A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle circostanze mi rendo conto che c’è come una distanza tra me e me. C’è un dentro e un fuori. E quando mi vedo allo specchio, mi domando che rapporto ci sia tra quella lì fuori e questa qui dentro.

    A dire il vero, io sto sempre con questa qui, dentro. Sento, penso, scrivo, telefono, vado, faccio. Mi sembra di essere un punto che ha un certo margine di consapevolezza. Dirigo il faro su qualcosa. E più mi ostino a guardarla e più mi sembra che sia diversa da quello che si dice di solito. E questo mi piace, perché è come se si aprisse un mondo nuovo dove viaggiare, muovere, fare, e vedere.

    Io sono questo punto da cui guardo le cose e faccio. E nel fare muovo il corpo, cammino, parlo. Ma non mi vedo mai dall’esterno. So che vado fuori, ma non mi guardo mai da fuori.
Solo quando sono allo specchio, la mattina, e mi pettino. E allora mi viene da chiedere: ma quella lì sono io?
    E chi sono io? E chi voglio essere?
    Beh, non vorrei decidere questa questione allo specchio. Vorrei, semplicemente, che la mia immagine esterna dicesse – a coloro che mi vedono da fuori, esattamente quella che io sono, all’interno. E credo che succeda, anche se non controllo.
    Malgrado le apparenze, non credo che la gente sia stupida. Credo al contrario che la gente sappia vedere le cose, dietro l’immagine. Credo che quando si guarda allo specchio rimanga forse un momento frastornata e si chieda anche: ma quello lì sono io?,  ma poi, con uno scossone, dica: io sono questo qui!

     

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    1. melissa2407

      melissa2407

      La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.

       

  4. “Io non cerco, trovo”, disse l’artista.

    
È la via umida del percorso alchemico.

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    1. daniele-173

      daniele-173

      L'artista Picasso.

  5. Noi ci parlavamo, ancora, la sera, affacciati alla finestra, sui giardini del quartiere, mentre la città trapassava dal tempo del lavoro e quello della casa. E tu dicevi spesso che non c’era tempo, nella giornata, per pensare a se stessi, alla propria vita, ai sogni, ai desideri… eri sempre preso da una qualche forma di compito che ti derivava dalla situazione.
    E mi dicevi: ma tu, ma tu, dove?
    E rimanevi così, a guardare dietro le mie spalle. E scuotevi il capo, e ripetevi: dove?

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    1. elvis06081994

      elvis06081994

      A volte siamo talmente presi dalle responsabilità dei nostri doveri quotidiani che ci dimentichiamo il nostro dovere di vivere.

  6. È vero, ne ho fatte di cotte e di crude. Se guardo indietro non posso fare a meno di vergognarmi per tutte le volte che non sono stata all’altezza. La fuga, invece di affrontare la situazione. Un percorso tutt’altro che lineare…

    Eppure, col tempo, un filo rosso collega tutte quelle esperienze, tutti quei cambiamenti di rotta… E ne costruisce il senso. E questo senso va nella direzione dell’innocenza.


    Paradossale: io creatrice di scompiglio e di casini, io disorganizzatrice e portatrice di confusione, che viaggio su una rotta attratta dall’innocenza.

     

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  7. Ciao! Come vivi la segregazione? Da oggi sono a casa anche io! Sto pensando a delle idee per foto orginali e casalinghe.

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      io ballo molto, provo scarpe e canto! tu?

  8. Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle erbe aromatiche. 
    Con i suoi segreti.

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      un saluto al sole, la nostra luce!

  9. Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanza!
     

     

     

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    1. vincent29264

      vincent29264

      Se qualcosa non ti manca non occupa i tuoi pensieri poiché è già presente nela tua vita, non devi desiderarla ma viverla

  10. La mia casa è il possibile

     

    Certo, ti verranno in mente i versi di Emily, la grande. E anche a me.


    Il sole era così limpido, oggi. E l’acqua del canale…


    Fin dal primo mattino – mi sono alzata prestissimo…

    Mi meraviglio sempre di essere viva e di vedere e di sentire.


    E mi piace la mia storia. È una bella storia. Di caduta e di riscatto, fino a questa cosa impossibile a dire – perché il linguaggio è così usuale …- che io chiamo fede, o gioia di vivere, qualcosa del genere.

    Per questo – credo – nascono i poeti. Per questo si diventa poeti. Quando tutto quello che senti premere nel cuore è troppo grande per dirlo nel linguaggio usuale, quello della spesa, del lavoro o della scienza. E allora la mia casa è un cedro dalle grandi braccia, e la mia anima vola con le ali dell’aquila, e tutto quello che era la realtà diventa una regione lontana del mio viaggio. E l’essere non è più ciò che è di fatto, ma il possibile. Il possibile è la vera dimensione dell’essere. E il possibile è un cavaliere su un destriero parato a guerra, dalla luccicante armatura, dai pennacchi color porpora, che sfida l’impossibile, divorandolo sotto i suoi zoccoli.

     

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    1. ok1803

      ok1803

      bellissima foto :)

  11. Io mi sono detta: il desiderio è come il movimento delle piante verso il fiore, e verso il frutto.  Il desiderio sa di te più di quanto le scienze del corpo e dell’anima sanno. Io mi sono detta: è folle, è un’altra logica, ma prendi sul serio il desiderio. Il desiderio che ti abita. Il desiderio che sa chi sei e che cosa vuoi essere. E credi. Pazzamente, follemente, credi che il tuo desiderio è parte di te e di quel viaggio che tu sei. Il desiderio è la rotta tracciata nel tuo essere. Il desiderio non si misura sulle cose che sono lì, attorno a te. Il desiderio dice qual è il mondo in cui tu puoi essere vero fino in fondo. Prendilo sul serio. Non lasciare che il tuo desiderio sia condannato all’ombra delle case della città che t’incombe addosso. Il tuo desiderio è il leader della tua vita. Seguilo. E credi.

     

     


     

     

     

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    1. vincent29264

      vincent29264

      Desiderio. La domanda che mi pongo è: cos'è il desiderio in sé? non so che rispondere a proposito ma mi sovviene un ricordo di un film visto tempo addietro, molto tempo addietro, "il silenzio degli innocenti", in cui il famigerato cannibale spiegava all'agente del FBI, come noi umani desideriamo, spiegandogli che il desiderio nasce dal di fuori di noi e non dentro di noi, ovvero osservando quell'oggetto che in noi stimola curiosità e soprattutto quella bramosia di possederlo, avvolte non avendo nemmeno le idee chiare su il perché ne desideriamo il possesso.

  12. Immersa nel sogno
     
    Forse è dai nostri sogni che scaturisce il mondo. 
    Le cose e gli eventi non sono che inviti a continuare a sognare.
    Il desiderio sostava tra i tuoi abbracci, nelle lusinghe del tramonto. 
    Un’onda anomala d’energia rinnova lo sguardo. 
    I piedi danzano impazienti.

    Spogliarmi di tutte le dottrine e ritrovare il linguaggio vergine, fanciullo. 
    Sostare nelle terre di confine. 

    Respiro con gli occhi il profumo delle tue forme e sono subito ebbra. 
    Sulla tua bocca, sapore d’albicocca nel momento in cui si schiude al sole.

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    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      la realtà onirica è sempre così bella...ma cosa succede quando ci si sveglia? la realtà è ciò che ci rimane e dobbiamo gestirla per quello che è. 

  13. Pensare in grande

    Pasqua è quando apri un uovo alla coque e salta fuori il pulcino.

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    1. martymartina1

      martymartina1

      Pensa, credi, sogna e  osa... ;)

  14. Io voglio allargare la visione. So che siamo un segmento molto piccolo di una storia cominciata 4 miliardi di anni fa. Ormai è impossibile non pensare che siamo stati ameba, pesce, rana, scimmia e super-scimmia. Ed è impossibile non pensare che tra 4 miliardi di anni il sole si spegnerà. E allora?


    Ognuno di noi sta lavorando all’interno di una evoluzione creatrice che va verso l’alto, anche se nel piccolo periodo si sale e si scende drammaticamente.


    Mi piace pensare che il contributo che ognuno di noi può dare sta nella creatività, nel produrre doni e tentativi di soluzione. Nel migliorare le condizioni di vita. Nel dare strumenti e piccole macchine per credere e operare.


    Trovo una gran gioia nel cercare itinerari di pensiero creativo, nel partorire ogni giorno qualcosa che nutre la mia vitalità e quella della mia tribù.

    
Il nostro contributo è piccolo, ma si somma a quello di tantissime altre persone in ogni angolo del mondo. E ora abbiamo anche i mezzi per condividere.

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    1. olti31

      olti31

      Pensiero molto profondo...soprattutto perchè sicuramente ognuno di noi dona sicuramente qualcosa al nostro mondo :) Buona serata Odessa 

  15. Non  credere che quello che conta davvero siano gli agganci, le relazioni importanti, la solida base finanziaria di partenza… Non è così.
    Ciò che conta in maniera invincibile è la testardaggine, la determinazione instancabile, la capacità di andare avanti malgrado tutto, l’alto livello di energia.

     

     

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    1. vitto071

      vitto071

      ciò che non ti uccide ti rende più forte :)

  16. Stasera in cielo vigila l’incanto,
    la luna si nasconde e fa le fusa,
    quella ragazza che commossa ha pianto
    perché lui l’ha chiamata “la sua musa”
    ora si annota sull’agenda un verso
    che lascerà sul letto domattina:
    “quando non ami è tutto tempo perso,
    se mi sorridi ti sarò vicina!”

     

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    1. maurigoli

      maurigoli

      che cuore tenero e dolce hai Odessa!

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  17. Ma via!, siamo tutti uomini comuni.

    Voglio dire che ci stanchiamo, facciamo quel che possiamo, abbiamo le nostre fisime, delle volte leoni, altre volte coglioni.
    In qualche modo pensiamo. Cerchiamo di guidare la nostra vita con quella cosa che chiamiamo pensiero. Siamo consapevoli fino a un certo punto e siamo consapevoli che oltre questo limite è il buio.
    Cerchiamo di lottare contro le cose, ci diamo da fare.  E quando lo sforzo ci sembra eccessivo, al di là della nostra portata, semplicemente, ci arrendiamo.
    Personalmente, mi sono arresa tante volte. Quando ringalluzzisco tendo a strafare. Ma prima o poi arrivo al limite. E allora mi arrendo. E confesso che ho imparato che nella resa c’è una pace straordinaria, che non sospettavo quando ero più giovane. Allora mi sembrava un disonore. Ora no.
    Quando mi arrendo so che la vita è troppo al di là del mio controllo e del mio potere. Che altro potrei fare di più saggio?
    Però c’è una cosa nuova. Nella resa io mi affido. In un certo senso, mi abbandono come si abbandona un bimbo ai propri genitori. Ma a chi mi abbandono, io?  

     

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    1. vincent29264

      vincent29264

      beh, ci si abbandona ai propri pensieri, ai ricordi, a sé stessi praticamente; si è un po' troppo grandi per essere coccolati dai genitori.

  18. La cultura dell’etica del lavoro, della performance, porta a vantarci di dormire poco, di mangiare in fretta, di portarsi il lavoro a casa e cose del genere. Ma questa è davvero una virtù? La salute e la serenità non dovrebbe avere la priorità in una vita felice? E ancora: siamo sicuri che chi lavora tanto lavori davvero bene? 

     

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    1. vincent29264

      vincent29264

      le cose di fretta non sono mai le migliori, è quel tipico arrangiamento che diamo alla vita quando non sappiamo da parte dividerci prima per le cose eccessive che proponiamo di fare.

      Purtroppo siamo solo esseri umani e coma tali abbiamo dei limiti, a dirla tutta, quei limiti altro non sono che un essere che non è più capace di esprimere tutto ciò che la nostra essenza (l'anima) riesce a immaginare.

  19. Ti conobbi in quel villaggio 


    che scrivevi poesie.


    So che non trovai il coraggio 


    allor di leggerti le mie. 

    Ma promisi che avrei scritto 


    con impegno la bellezza 


    che mi aveva lì sconfitto, 


    dal tuo volto, giovinezza.

    Certamente ho lavorato 


    con costanza ardimentosa, 


    credo alfin che in mezzo al prato 

    
sia fiorita quella rosa.

     

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    1. elvis06081994

      elvis06081994

      bellissimo fiore :D

       

  20. È una ricchezza, questo l’ho capito. E l’apprezzo. Avere dei sogni e cose che ti piace fare. E fare quello. 

    
Fare le cose che ami fare, per cui hai una vera passione, è come essere, è come diventare quello che sei. E ad essere la gente è felice. 
Perché essere è un verbo attivo e anche transitivo. 

    Come virgulti della vita, che non smettono mai di crescere e fiorire, e dare frutti.

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  21. Il était agréable de se promener le matin le long des jardins du Château.

     

     

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    1. umbertoivre

      umbertoivre

      chi è figliola questo nobile fortunatissimo fidanzato ? io TVB ma sono quasi 60enne e sposato A SanctaRomanaeEcclesiaerumACSacEm.to

  22. Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento la commozione di averti accanto. Per lo più si ride, si scherza. Ciò che mi colpisce di più è come, senza parlarci tanto, guardiamo nella stessa direzione.

    Siamo in viaggio.
A

    ndiamo da qualche parte.


    Non sappiamo gran che delle cose che ci avvolgono e che ci destinano.


    Mi piace pensare che stiamo vivendo e che, vivendo, contribuiamo alla vita.


    Soffrire, essere tristi, sentirsi soli, smarriti… non è un peccato.


    Un pungolo ci rende inquieti. Evitiamo la noia con ogni espediente. Facciamo finta di essere saggi. Cerchiamo di giocare le nostre carte.


    Siamo anche tanto entusiasti di quello che mettiamo in gioco.

    Domani – forse – il pensiero andrà più a fondo.

     

     

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    1. vitto071

      vitto071

      bellissima foto :) 

  23. È molto saggio e molto zen impegnarsi nell’apprendimento di quel sapere che serve davvero alla vita, lasciando perdere quello che non serve a niente. 
    La storia è quella del barcaiolo e del grammatico. 
    Il grammatico dice al barcaiolo, che di grammatica sapeva niente, che aveva perso per questo metà della vita. Poi sopravviene la tempesta ed è il barcaiolo a domandare: hai imparato a nuotare? Il grammatico purtroppo no… e allora il barcaiolo gli fa notare che sta per perderla tutta la sua vita.

    Ma è anche semplicistico. Si presuppone che si sappia a priori cosa serve alla vita. E da questa partenza la definizione potrebbe essere piuttosto ristretta. Allora? 
    La mia idea è che è meglio navigare a fiuto. E quando incontri un sapere che non era nelle intenzioni imparare, vedere se riesci a capire a cosa potrebbe servire. Anzi, metterei in conto di andare incontro a saperi che non servono, per scoprire come farli servire.

     

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      sublime

  24. Tra le betulle


    un cinguettio fugace

    
una brezza leggera


    e tanta pace.

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    1. altomororicco

      altomororicco

      chissa che buon profumo di autunno!

  25. La pace e la tranquillità le voglio dopo la morte. Ora preferisco darci dentro ed emozionarmi e meravigliarmi e soffrire ed esultare e trafficare con le mani nella pasta del mondo, e aprire un varco nella siepe perché quello che porto dentro venga alla luce, e arrivare stanca la sera. La pace che apprezzo e il silenzio sono quelli che abitano gli interstizi tra una parola e l’altra, tra un’azione e l’altra. Quei silenzi significativi che fanno corpo con le note stesse della melodia, dove le energie si ricreano e il significato ha tempo di venire a galla. Come nel disegno – gli spazi vuoti che delimitano il pieno e fanno tutt’uno con esso.

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    1. gerbera0

      gerbera0

      che sfilata!