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Noi d'altra parte sappiamo benissimo che non possiamo tornare indietro. La nostra vita ci appare nel bene e nel male come una entità rivelata come un dogma a cui noi dobbiamo e sentiamo di dover obbedire.
Anche gli amori per certi aspetti sono cosi. All'inizio la scoperta di un mondo nuovo, una giungla piena di creature sconosciute. La nostra curiosità ci fa avanzare. Passo dopo passo lentamente ci affezioniamo alle cose, ai gesti, agli odori. Quando quelle cose quei gesti quegli odori diventano inaspettatamente abituali e risaputi è troppo tardi per tornare indietro indenni. Il prezzo dell'abbandono è il dolore. -
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Sulla tomba di Bukowsky l’epitaffio dice: Don’t try, non cercare, non provarci.
È una sua poesia che si riferisce all’eventualità di fare lo scrittore, in sostanza se non sei convinto di una cosa non farla, se non ti ruggisce dentro non farla, inutile cercare, inutile sforzarsi di farla, riuscirà male, in ogni caso.
Questo principio credo vada applicato anche in altri campi, non solo alla scrittura. Amore compreso.
Non cercare, non cercare, no… rassegnati, può succedere, può non succedere, nulla cambia, inutile cercare, bisogna rassegnarsi al destino delle stelle, ascoltarle mentre bruciano, sentire i pianeti che girano intorno a noi, limitarsi a questo, senza alcuno sforzo.Don’t try!-
amo Bukoski, forse è il mio scrittore preferito; ma non conoscevo questo particolare...che ovviamente me lo fa amare ancora di più.
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Dopo aver scalato i quarantanove scalini della saggezza
alla ricerca di un indizio
Dopo aver rubato le battute migliori
nascosto dietro le quinte di un palcoscenico
Dopo aver indossato ogni tipo di maschera
Dopo essermi strappato la pelle
Dopo averti fatto ubriacare
Dopo avere immolato i miei giorni per te
Dopo essere entrato fino alle ginocchia nell'acqua gelida
per vederti ridere
Dopo aver ballato musica di merda
credendo di farti ridere
Dopo essermi illuso che alla fine mi avresti amato
Dopo aver progettato viaggi
Dopo averti letto i miei racconti inediti
Dopo averne accettato le tue critiche arbitrarie
Dopo averti fatto spazio nel mio letto
Dopo averti fatto spazio nelle mie vene
Dopo averti risparmiato quando ero già pronto ad ucciderti
Dopo aver preso a morsi i mobili della mia stanza
per non ucciderti
Dopo aver visto morire inosservate le mie battute migliori
Dopo averti amato
Avuto conferma di vento a favore
tolgo gli ormeggi
Massimo Volume -
Dentro di me sento forze che neppure io riesco a decifrare. Fisiche e metafisiche.
Voci mi dicono che non devo costruire e strutturare la mia vita, bensì destrutturarla e decomporla, scinderla nei singoli componenti.
La fisicità: quel vortice che mi investe impetuoso e che nelle storie che ho vissuto ho visto svanire e mescolarsi con la consuetudine e la ripetitività senza che io abbia trovato nessun appiglio per preservarla.
Forse è questa la molla che mi spinge verso la decomposizione della mia esistenza, non riesco a contrastare l'entropia che naturalmente mi accerchia. Troppo lavoro, troppa energia, troppa dedizione. A che pro?
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Ieri sera non ho visto la luna. Peccato... ma è quando c'è la luce del sole che vorrei vederla, compreso il suo lato oscuro.
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musiche bellissime...
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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— Perché, mia piccola regina,
mi fate morire di freddo?
Il re dorme, potrei, quasi,
cantarvi una canzone,
ché non udrebbe! Oh, fatemi
salire sul balcone!
— Mio grazioso amico,
il balcone è di cartapesta,
non ci sopporterebbe!
Volete farmi morire
senza testa?
— Oh, piccola regina, sciogliete
i lunghi capelli d’oro!
— Poeta! non vedete
che i miei capelli sono
di stoppa?
— Oh, perdonate!
— Perdono.
— Così?
— Così...?
— Non mi dite una parola,
io morirò...
— Come? per questa sola
ragione?
— Siete ironica... addio!
— Vi sembra?
— Oh, non avete rimpianti
per l’ultimo nostro convegno
nella foresta di cartone?
— Io non ricordo, mio
dolce amore... Ve ne andate...
Per sempre? Oh, come
vorrei piangere! Ma che posso farci
se il mio piccolo cuore
è di legno?
Sergio Corazzini, Dialogo di marionette -
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wow!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ci sono grandezze troppo relative e con valichi imponderabili. Io credo nelle coincidenze. Il difficile può diventare facile e viceversa. Anzi, neppure ce lo chiediamo. Ogni muro ha sempre un varco, ogni foresta un sentiero che l'attraversa.
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Complimenti al fotografo! Immagine artistica davvero.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Quando le stive delle mie navi saranno pulite, quando avrò buttato a mare la zavorra, sentirò di procedere leggera, e che il peso più grande da cui mi sarò liberata erano proprio i miei risentimenti.
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immanso l'oceano e bellissimo il testo + l'immagine!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Desidero pensare che c'è sempre una spiaggia nuova da cui ripartire per la grande avventura. Sono ignorante sulle cose della politica e dell'economia. Una spiaggia attende, da qualche parte...
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certo, bisogna sempre essere alla ricerca di luoghi dove si possa guardare il mare.
Non importa dove, non importa il motivo per cui ci siamo arrivati.
Basta che il mare sia lì, aguardarci mentre noi ci perdiamo nell'infinito.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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L'inferno è vuoto... tutti i diavoli stanno qui.
William Shakespeare, La tempesta -
Lasciare fluire e respirare. Fluire e respirare, questo forse è lo stile, il modo che dovrei sviluppare in me.
Fluire è il contrario di bloccare, fluire implica assecondare il flusso degli eventi, senza usare troppa forza per condizionarli, fluire è muoversi indipendentemente dalla volontà, non esercitare la volontà per cambiare le cose perché le cose cambiate con la forza non cambiamo davvero, tendono a riappropriarsi di se stesse e a diventare ciò che dovevano diventare.
Respirare è seguire un ritmo, sentire il flusso e seguirne il ritmo, respiro dopo respiro, fermarsi se necessario e lasciare che ciò che ci deve lasciare ci lasci senza opporre troppa resistenza, respirare è sopportare l’assenza, il vuoto, riempirsi i polmoni d’aria e andare avanti.
Quindi sì… fluire e respirare. Basta solo questo.-
totale.
Il testo e l'immagine.
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odessa1920 e londoncalling6 ha aggiunto una reazione
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Non m’importava che cosa fosse il mondo. Volevo soltanto sapere come viverci. Forse, se scoprivi come viverci, imparavi anche che cos’era.
Ernest Hemingway -
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Kerouac...un'ispirazione continua.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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- Beat, è il beat da tenere, è il beat del cuore, è l'essere beat e malmessi al mondo e come l'essere a terra ai vecchi tempi e come nelle antiche civiltà gli schiavi ai remi che spingevano le galere a un beat e i servi che facevano vasi a un beat.
Cuore.
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beautifullmind0 e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissimo ritratto
il mattino "sporca" anche i sogni, talvolta..per questo non mi piace il momento del risveglio...oltre al fatto che ho sempre un sonno tremendo
Buongiorno Odessa!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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buona sera a te Carlo
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissimo scatto...intenso.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Uccidere è come tagliarsi le unghie dei piedi: all’inizio solo il pensiero ti rende pigro, ma quando cominci a tagliarle ti accorgi che fai molto più in fretta di quello che avevi pensato. Poi credi che passerà parecchio tempo prima di rifarlo, ma quando meno te lo aspetti sono ricresciute.
Da Kika, Pedro Almodovar -
Sto rileggendo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Rifletto sulle coincidenze, quelle di cui Kundera scrive a proposito
dell’incontro tra Tomas e Tereza. Un incontro è tanto più importante quanto più è mosso dalle coincidenze, ovvero da eventi che ci fanno convergere verso una persona in modo ineluttabile. Sono le coincidenze che dovrebbero muovere tutto, non la necessità.
La necessità è banale, scontata, prevedibile, meccanica. Le coincidenze invece hanno a che fare con il destino, quando noi ce ne accorgiamo esse si manifestano. Sì, perché spesso non ce ne accorgiamo, non ci facciamo caso e non allora succede nulla.
Tomas è andato in un piccolo paese della Boemia per lavoro, in verità doveva andarci il suo capo ma a causa della sciatica ha mandato lui. Poche ore prima di prendere il treno per tornare a Praga si ferma a bere un cognac in un locale dove lavora Tereza. Lei vede che ha un libro sul tavolo e questo fa scattare in lei una sorta di affinità elettiva nei confronti di Tomas (raramente in quel locale i clienti hanno un libro aperto sul tavolo). Mentre lei chiede cosa desidera a Tomas la radio suona un quartetto di Beethoven (anni fa Tereza ha ascoltato dal vivo quel brano e quella sera al concerto erano presenti lei, il farmacista del paesee la moglie. Tre spettatori per quattro musicisti. Quella musica per lei da quel momento ha rappresentato l’accesso ad un mondo superiore rispetto alla mediocrità ed alla grettezza della propria famiglia). Insomma tutte queste coincidenze fanno scattare qualcosa
in lei. Quella cosa strana e indefinibile che si chiama amore, forse.-
ho letto questo libro molti, moltissimi anni fa...
lo riaprirò presto, mi sei stata d'ispirazione!
Buon pomeriggio,
Marco.
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odessa1920 e londoncalling6 ha aggiunto una reazione
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Kundera...è vero, ogni tanto va riletto!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Quell'angolo di lago dove ti baciai
Capita che, viaggiando in auto certi luoghi in cui arrivi pensando ad altro ti richiamino alla mente persone ed eventi del passato.
“Lì è successo qualcosa che ci riguarda, ricordi?”, potresti dire se quella persona fosse presente.
Romanticismo?
Un po’ di commozione.
Poi la mente ridiventa fredda, il ragionamento si fa distaccato. È la coscienza “che sì, ma alla fine…”: è cosa passata.
Nessuna nostalgia.
È la consapevolezza che c’è uno spessore nelle cose che fai nel presente.
Che non tutto si riduce a quello che vedi scorrendo rapidamente in corso d’opera.
L’emozione è forse qui: nello scoprire che sei tu, la stessa, ma non più la stessa.
“Un'altra” e “la stessa" convivono nel discorso che ti riguarda.
E questo riporta lo sguardo verso il futuro. Forse è questo che apre un futuro.-
Parole profonde... Complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Complimenti, davvero!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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i viaggi interiori,
quelli più importanti per lo spirito.
Belle parole e piacere di conoscerti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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A volte è proprio così che mi sento..
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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