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Contenuti pubblicati da odessa1920

  1. Il silenzio di Dio

     

    Sì, a quell’ora lì, Ernst, di solito, parlava con Dio.


    Beh, ad essere più corretti, si dovrebbe affermare che parlava a Dio. Dio, infatti, stava sempre zitto. Non riuscivi a tirargli fuori una parola che fosse una parola. Ma, di Dio, sappiamo niente e quindi ritorniamo ad Ernst.


    Quella sera era quasi fine settembre.


    Insomma, i primi segnali dell’autunno, con un immenso rimpianto per l’estate… – perché Ernst amava l’estate. Amava tutto dell’estate. Ma soprattutto, andare vestito leggero e stare quasi sempre scalzo. Amava che l’essudorazione traspirasse direttamente nell’aria, senza dover attraversare diversi strati di vestiti. Amava l’acqua del fiume dove si bagnava per rimescolare il sangue, e amava quel brulicare d’esistenze che osservava nei campi e lungo i sentieri di campagna. E tutto il resto: il canto delle cicale, i pomodori d’agosto, l’ombra delle pergole e il vino bianco freddo… e le ragazze vestite appena di petali colorati.


    … Quella sera, Ernst parlava a Dio. E gli diceva:
     

    Beh, vedi, è difficile avere a che fare con te.


    Innanzi tutto, hai sempre ragione. Cioè, non ci piove… Possiamo dire perché questo? perché quello?, ma tu stai zitto e tiri dritto. Lo so, tu sei il capo, ma in questo modo, scusa se mi permetto…


    Hanno assicurato che in principio era il Logos, cioè il Verbo, la Parola. Ma tu di spiccicare due parole con me in un linguaggio schietto e comprensibile, per carità, questo proprio non ti salta in mente.
 Mi viene voglia, a volte, di inviarti lassù, da qualche parte, dove diavolo (pardon) tu sia, qualche corso di comunicazione, sai la Scuola di Palo Alto, e cose del genere. Perché forse sei rimasto indietro… Sai? Anche Dio ha bisogno di riciclarsi, insomma un bel master di outplacement…
     

    Ma tu da quell’orecchio non ci senti.
     

    No, guarda, non è per lamentarmi. Perché, a dire il vero, a me piace questa vita, e la mia avventura. E sono sorpreso di tutte le meraviglie che accadono e del fatto che i miei sogni si vanno realizzando, giorno dopo giorno, con un crescendo che a volte m’imbarazza, perché riesco a mala pena a digerire gli eventi… e la sorpresa.


    Non è per lamentarmi. Io sto bene.
Però delle volte…
     

    Insomma, quello che non capisco di te è il tuo silenzio.
 

    Sei peggio di uno psicanalista lacaniano!

    E m’interrogo, anche, sul significato di questo tuo comportamento. Sai, lo so che tu hai sempre ragione – anche se mi rompe – e, dunque, mi dico: avrà le sue ragioni. E poi cerco d’immaginare.


    Che non sia che, in questo modo – voglio dire con tutto questo silenzio (proprio non mi consideri!…) – tu l’hai studiata apposta perché noialtri ci sforzassimo da fare da soli, e crescere, e diventare dei padreterno – in qualche modo – anche noi?


    Insomma, che sia un trucco, un espediente, che, alla fine, risulta bene per noi? Che, altrimenti, ci metteremmo sotto la tua gonna – beh, a dire il vero non so se Dio abbia una gonna, ma si fa per dire – e non avremmo spinte a crescere?
     

    Vedi? Cerco di darti ragione? Ma dimmi tu se ti viene in mente di mandarmi un segnale, qualcosa che mi dica a chiare lettere: bene, sei sulla pista giusta…
     

    Era ormai il tempo delle prime avvisaglie d’autunno. Ernst parlava più o meno in questi termini con Dio – o meglio, a Dio, perché Dio rimaneva muto. Poi, finiva quasi sempre nello stesso modo.


    Beh, diceva tra sé e sé, meglio così. Stando zitto, Dio mi consente di pensarlo a modo mio. E’ forse il dono più bello che una figura così ingombrante come lui possa fare a noialtri mortali…

     
    E detto questo, passava a lavare i piatti e riordinare la cucina.

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      una ninfa del lago! non sarò il primo a dirtelo sicuramente ;)

    2. ciribi72

      ciribi72

      mi hai tenuta incollata allo schermo !!! bravissima

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      che tenera che sei!

  2. E arriva il tempo come un giardino, un parco immenso, straordinario, dove si va a leggere, a parlare, a innamorarsi, a progettare, a costruire nei discorsi e nelle libere relazioni le molteplici tracce e i rapidi abbozzi di possibili sentieri. L’intelligenza infinita della  natura e quella umana da poco risvegliata dialogano creativamente come mai, e il Dio passeggia lieto tra gli umani godendone i discorsi acerbi e generosi.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissima con i tacchi sul prato!! una favola!

    2. theoldandthesea

      theoldandthesea

      stai benissimo! ti trovo molto in forma!

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      un'odessa pensierosa!

  3. Consapevole dei pericoli della notte, Sherazade inventava storie avvincenti che chiedevano ancora un giorno per soddisfare la curiosità. 

    E anche noi facciamo in quel modo: raccontandoci storie avvincenti riusciamo a superare la notte e a desiderare un altro giorno.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      aspettavi il tuo principe?

    2. odessa1920

      odessa1920

      Sì, ma non è arrivato

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      questa luce di dona molto!

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  4. Quanta gioia in un albero fiorito! Un sogno, un pensiero invitante, quel respiro largo, l’orizzonte che si estendo sconfinato.  Quella sottile intensa energia che tiene acceso il corpo e sveglia la mente.  Che saltella come un ragazzino curioso.  Un gioco che ti fa dimenticare l’ora dei pasti.

     

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      che bei colori primaverili!

    2. ciribi72

      ciribi72

      che fiori erano? li conosci?

    3. odessa1920

      odessa1920

      Lagestroemia indica

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  5. Questo è l'Altrove. Dunque c'è in qualche dimensione parallela e vicina.
    Incredibile. Non è possibile accettare a lungo un mondo a una sola dimensione.

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    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      bellissimo l'acquariO!!! ma è aperto?

    2. odessa1920

      odessa1920

      Certo che è aperto

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      prossima tappa, prossima gita!!!

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  6. Vivo nel Sogno, mentre i piedi camminano sulla terra.

    Vista da fuori faccio cose, mi sposto e traffico. Ma la mia vita vera, consapevole e sognante, è in una dimensione interiore, in una sorta di film dell’anima. Un doppio del mondo di terra, congruo col mio desiderio di senso.

    Vedo di più di quello che mi consentono gli occhi. E i miei sentimenti, i pensieri, i progetti, hanno origine tutti in quello spazio mentale dove si svolge la gran parte della mia esistenza.

    Ma quel mondo si volatilizzerebbe se le mie mani non toccassero e le gambe non marciassero. Il mondo di terra è l’ancora che rende il sogno reale. È la parola fisica che dice il mondo mentale.

    In quel mondo mi immagino esploratrice dell’essere, tentata di "sistemarmi" ad ogni porto raggiunto e poi rimessa in cammino dall’inquietudine del nomade. Pirata più che turista.

    Ho l’impressione che la mia vita sia un aperitivo. E mi attira la prospettiva di un pasto completo. Quasi sempre gli antipasti bastano a saziarmi, cosicché non ho più capacità per il resto... Finché non si ricrea l’appetito.

    Mi piace essere feconda, come un albero che produce frutti perché è la sua natura e il suo piacere. E li lascio per strada a chi se ne voglia nutrire, mentre procedo. Non voglio essere trattenuta nemmeno dalle cose belle.

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  7. Un salto. Vincere la gravità per un istante. 

    Il potere di volare, iniziando con la fantasia.

    L’immaginazione ci conferma che non siamo totalmente vincolati alla legge di gravità.

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    1. odessa1920

      odessa1920

      Non troppo nel vuoto :-)

    2. beautifullmind0

      beautifullmind0

      lasciare la terra sicura per il futuro, è un bel salto da fare!!

    3. ciribi72

      ciribi72

      sei formidabile

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  8. Il Genius loci

    I luoghi sono importanti per pensare e per diventare. I luoghi ti plasmano. Il prato dove vai a leggere e a raccogliere pensieri e le idee che ti sono saltate addosso durante la passeggiata. Oppure il tuo studio, con le finestre aperte. Il tuo studio dopo che hai fatto le pulizie. Dopo che hai tolto la polvere dietro i libri: quei batuffoli sconci che si aggrumano forse per le forze elettrostatiche. Questo luogo che ha tanti colori, una pianta e un paio di quadri alle pareti. Con il verso dei colombi proprio lì sopra. Ma anche l’area ristoro dell’Ikea, prima dell’ora pasti. Su quei tavoli vicino alla vetrata che dà sul parcheggio. O perché no? A un tavolo in uno dei ristori del centro commerciale, mentre la gente ti passa a fianco. Questa enorme fiumana di consumatori allettati dalle vetrine, o richiamati dai colori dell’area frutta e verdura.  I luoghi contribuiscono fortemente a modellare i nostri pensieri, come ci sentiamo e le idee che ci vengono in relazione alla nostra storia personale. Al nostro futuro.

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    1. odessa1920

      odessa1920

      In questo periodo "Lessico famigliare"

    2. beautifullmind0

      beautifullmind0

      bello quel libro? me lo consigli?

    3. odessa1920

      odessa1920

      A me piace, come gli altri libri della Ginzburg

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  9. Corteggio la Bellezza fin dal risveglio.

    
Ne inspiro il profumo a fondo.


    Ne regalo a piene mani.

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      che piante sono? non le riconosco

    2. odessa1920

      odessa1920

      Io mi intendo pochissimo di botanica

  10. Nel cuore del bosco mi venne in mente qualcosa che avevo letto sulla dendrocronologia. 
So, come sanno tutti, che gli anelli concentrici del tronco degli alberi indicano l’età della pianta. Mi pare che il primo a intuirlo fu Leonardo, il solito genio. 

    Ogni tanto leggo le cose di Tiziano Fratus che va alla ricerca degli alberi monumentali. La loro età è sbalorditiva. So di un Pinus Longaeva del Nevada, tagliato nel 1964 alla veneranda età di quasi 5.000 anni. E di un abete rosso scoperto in Svezia che dall’alto dei suoi 9.550 anni è il decano della vita sulla terra. È la stessa età della civiltà umana se si pensa che l’inizio dell’agricoltura viene fatta risalire a circa 10.000 anni fa. 

    Nel cuore del bosco mi guardo attorno immaginando che da qualche parte ci sia uno di questi vegliardi. Mi sorprende il loro silenzio sulle cose che hanno potuto osservare. Forse un giorno, con altre tecniche, potremo farli raccontare. 
    
E penso a quanto corta appare al confronto la mia esistenza.
    Bisogna che recuperi in intensità quello che perdo in longevità!
     
     

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    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissima foto!

  11. I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove…
Ma sanno che non possono staccarsi troppo da terra: diventerebbero solo aria. Quindi tengono i piedi a terra e si allungano, si protendono… 

    Alla fine dei conti stanno cercando di sollevare la terra stessa – attaccata ai loro piedi – un po’ più su!

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      che eleganza! ti invidio!

    2. ciribi72

      ciribi72

      il nero ti dona proprio!! (anche in estate / autunno)

  12. Quasi odore

    Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Settembre è un piano inclinato. Dopo agosto – “il mese più freddo dell’anno” – una infinita, piatta, uniforme, gialla e sabbiosa landa desolata, a settembre tutto lievemente si inclina e tutto discende, tutto si dipana, si srotola, si slaccia: i raggi del sole, le ore di luce, le ombre, la temperatura, la pioggia, le foglie, i sapori, gli odori…
     

    E le nuvole si abbassano, quasi come per cercare un contatto dopo essere state via per tanto tempo, sembra che dicano: ehi, siamo tornate! Guarda un po’ su! Le nuvole prendono forma, il cielo si popola, si anima… assumono le sembianze più strane, non si confondono, delineano i propri contorni, la propria personalità, sbuffano, si gonfiano, ma solo per chi le sa guardare.
     

    Ed io, giù giù, in basso, annuso l’aria e la terra, coloro gli odori come un cane con il naso al vento, cerco di usare l’olfatto, un senso quasi atrofizzato nell’uomo, forse proprio perché racchiude la nostra parte istintiva, utilizzato prevalentemente in due attività, che poi, non a caso, sono le più primordiali: mangiare e copulare.
     

    Ed poi ancora io, ancora più in basso, annuso te, a settembre, tu che assomigli un po’ a settembre, dopo il sole a picco e le spiagge affollate e le stelle cadenti e il sale sulla pelle e le docce fredde, selvatico e famelico, pudico ed insicuro procedi a scatti, ti acquatti, strisci, pronto ad afferrare, a mordere, e poi a fuggire, quasi senza lasciare scampo, quasi senza lasciare il tempo.
     

    Il tuo naso-rettile striscia e sguscia sulla mia pelle, sul mio petto, sulla mia schiena, mi annusi come in cerca di qualcosa, forse dell’odore perfetto, di un odore che si agganci al tuo, o forse di una sinergia di odori, di un odore ineluttabile, un odore che non sia né il mio, né il tuo, bensì qualcosa di sconosciuto alle tue narici ed alle mie, sconosciuto e familiare, un odore dove fuggire, nasconderti, ricominciare, rifugiarti, dove coprirti, un odore del tuo settembre.

     

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    1. tacchialti94

      tacchialti94

      noto che tutti celebrano la tua eleganza!! che bello!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Comincio a crederci xD

    3. ciribi72

      ciribi72

      complimenti per la posa!

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  13. Con chi parlo quando parlo da sola?

    Forse la vita è una persona.


    Se taccio e ascolto, mi sembra di sentirla.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      dove ti stavi dirigendo? :)

    2. wolfman830

      wolfman830

      sempre dritta, verso il sole!

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      sei arrivata alla meta ;)?

  14. La luna, finalmente,


    e qui sotto, il lampione.


    La luna è una focaccia

    
di senape spalmata,


    ti mostra quella faccia


    un po' maleducata.


    Sembra che voglia ridere


    di tutti i tuoi pensieri.

    
E se ne sta lì fissa,


    senza domani o ieri.

    "Che fai tu luna in ciel?",


    domanderà il poeta.


    E lei silente osserva


    restandosene quieta

    
e suscita nel cuore


    quella domanda strana


    che urge il senso a tutto,


    da splendida puttana.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      ma che bellezza! una ballerina!

    2. theoldandthesea

      theoldandthesea

      che voglia di liberta!

    3. wolfman830

      wolfman830

      balli nella notte?

  15. Forse l’universo ama giocare.
    Una persona audace ama mettersi in gioco.
    Chi dice di non avere sogni li ha solo dimenticati.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      il giallo è decisamente il colore dell'anno!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Per me lo è da anni xD

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      sei fenomenale!

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  16. Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignoranti – terribilmente ignoranti – in materia. Il nostro sentimento era pieno di nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere, di quello che le nostre storie passate sarebbero potute diventare. E sentivamo che questa era ignoranza. Come rimpiangere i libri e i film letti o visti.


    La punta della nostra coscienza ci diceva che l’amore era davanti, e che doveva essere scoperto e inventato.
 Noi sentivamo che non c’erano limiti a questo. Né l’età, né il denaro, né il sapere. 

    Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’Amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. E, oltre a pulire le nostre cantine, sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. In fondo, pulivamo le nostre cantine, e gettavamo nei cassonetti decenni di passato, solo per essere leggeri come gli opliti. Per avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.  

    La luce e l’aria di quell’Agosto – che molti dicevano morto – ci dava come l’abbrivio di un discorso e di un racconto che solo noi avremmo potuto continuare.

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    1. ciribi72

      ciribi72

      dove compri i tuoi abiti? sono strepitosi!

    2. odessa1920

      odessa1920

      Quasi tutti in inghilterra

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      che artista!

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  17. Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwards – una maestra fantastica nell’arte del disegno – diceva: “Quando ad un bambino dici che quello è un cane, smetterà di guardarlo”. Ormai ha un nome. E col nome un concetto. E le parole si mettono insieme. La logica è il loro campo magnetico d’aggregazione. Ne nasce un quadro di significati. L’occhio si sposta sul quadro e, pigramente, non ritorna a ciò che ha visto e che potrebbe continuare a guardare. Allora nascono le definizioni, e la voglia di vivere si veste di quelle definizioni come di vestiti al pranzo di gala della cultura. E ci sono i maestri di cerimonie. E i galatei. A questo punto hai perso il contatto.

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      ma questa statua cosa rappresenta?

    2. ciribi72

      ciribi72

      stai benissimo in rosso!

  18. Il sole sta lavorando per aprirsi un varco tra le nubi. L’aria è fresca e pregna di energie. Potenze non ancora dette abbastanza. Che le parole cercano di plasmare, assetate di luce.

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    1. malux195

      malux195

      ciaooo

       

       

    2. ciribi72

      ciribi72

      che cielo! dove ti trovavi?

  19. Ispirare prima di…

    La meraviglia dell’arte sta tutta nel momento magico detto ispirazione

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  20. È molto saggio e molto zen impegnarsi nell’apprendimento di quel sapere che serve davvero alla vita, lasciando perdere quello che non serve a niente. 
    La storia è quella del barcaiolo e del grammatico. 
    Il grammatico dice al barcaiolo, che di grammatica sapeva niente, che aveva perso per questo metà della vita. Poi sopravviene la tempesta ed è il barcaiolo a domandare: hai imparato a nuotare? Il grammatico purtroppo no… e allora il barcaiolo gli fa notare che sta per perderla tutta la sua vita.

    Ma è anche semplicistico. Si presuppone che si sappia a priori cosa serve alla vita. E da questa partenza la definizione potrebbe essere piuttosto ristretta. Allora? 
    La mia idea è che è meglio navigare a fiuto. E quando incontri un sapere che non era nelle intenzioni imparare, vedere se riesci a capire a cosa potrebbe servire. Anzi, metterei in conto di andare incontro a saperi che non servono, per scoprire come farli servire.

     

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      sublime

  21. Il Mondo Reale dev’essere davvero un luogo terribile. Un luogo dove le idee innovative non funzionerebbero mai. Le tue idee innovative e visionarie. 

    Il Mondo Reale è una scusa per gente imbevuta di pessimismo. Possiamo lasciare nel Mondo Reale coloro che amano viverci. 

    Noi sogniamo.

     

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  22. Lui sapeva molto di più sulla vita e dintorni.


    Io ascoltavo i suoi discorsi e contavo i miei giorni.


    Un giorno mi disse, con una certa commozione: 


    guarda, a volte mi siedo e penso,


    a volte mi siedo e basta!

     

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    1. londoncalling6

      londoncalling6

      togli il fiato!

  23. Nelle piante io vedo una traccia fisica di un potente slancio verso l'alto. Un allungare le mani della Terra per aggrapparsi al cielo, per sganciarsi da una presa che la trattiene, per sollevarsi alla leggerezza dell'aria e volare.
 O anche, il costruire pazientemente gradini per una scalata, riprendendo pazientemente il lavoro, ogni mattina, ogni stagione....

     

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      una fata della natura!

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      che agilità! complimenti!

  24. Ma chi c’è in ogni “io”? 

    

Siamo tutti parte di un’unica cosa o girovaghiamo a tentoni in una foresta piena d’imprevisti? 


     
    Perché ci emozioniamo tanto quando incontriamo qualcuno da vicino? E ci sentiamo così intimi? 


     
    Ho un terrazzo, sul lato ovest del mio appartamento. È al secondo piano. Si vede il cielo. Di solito guardo a est, il sorgere del sole. Ma ora vedo uscire dall’ombra quest’apertura verso ovest. 


     
    Ovest è l’America. 
Ovest è l’invito a uscire dalla grotta. A guardare più lontano del tuo naso. 
     
    

Ad affidarti al fiuto oltre il già noto. A rischiare. Ad annaspare nel buio, ma consapevole dei tuoi talenti e della tua resistenza. 


     
    Ovest è anche uscire dalle tue categorie. A immaginare che le cose avvengono anche in altri modi. E a provarci. 


     
    Io adoro i ragazzi che scappano dalle prigioni e tentano la propria avventura.
     
    

Piango per quelli che hanno troppe cose belle da lasciare per cercare di essere vivi ancora a lungo. Ed esplorare il possibile. 


     
    Per quanto mi riguarda, ho una voglia pazza di ricominciare. E sono amica dei movimenti profondi delle tue viscere. 
     
    

È la mia storia. La mia avventura. C’incontreremo? 

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      ma lo voglio anch'io questo kimono giallo!

    2. londoncalling6

      londoncalling6

      esisteva anche di altri colori?

    3. odessa1920

      odessa1920

      Mi pare solo in giallo

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  25. La luce della sala si è accesa nel castello
.

    Forse che il Re non riesce a dormire?
 

    O è la Regina che si aggira preoccupata tra le sale vuote?


    La Pricipessa, forse, che si appresta alla sua cavalcata notturna, sotto la luce della luna!

     

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    1. odessa1920

      odessa1920

      Castello scaligero di Valeggio sul Mincio

    2. fleurdelys00

      fleurdelys00

      non ci sono mai stata ma sembra un set di un film!

    3. londoncalling6

      londoncalling6

      sei perfetta in questa immagine!

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