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Aggiornamenti di stato pubblicati da fel55

  1.  

     

     

     

    Tinto qua e là

    Di rosa

    Il cielo saluta ormai

    Il suo astro morente.

    Vaga la mente e pensa

    Al sole calante

    Del nostro amore.

    Vivo è ancora

    Il mio sentimento per te,

    e anche l’affetto di coniuge.

    Perché – dimmi –

    Ancora il desiderio e la passione

    Mi spingono verso di te ,

    Mentre tu sembri

    Non provare più

    Attrazione verso di me?

    Eppure la giovinezza

    Ancora ti arride

    E la tua beltà

    Non è affatto sfiorita.

    Dimmi…perché

    La mia mente è confusa.

    1. motomotoemoto
    2. fel55

      fel55

      V: MONTI

      Pel giorno onomastico della mia donna

      ( canzone libera )

       

      Donna, parte più cara dell’anima mia,

      perché mi guardi muta in atto pensoso,

      e le tue pupille si fanno rugiadose

      di segrete stille?

      Intendo, o mia diletta, la cagione

      di quel silenzio e di quel pianto.

      L’eccesso dei miei mali ti toglie la favella,

      e discioglie in lacrime furtive il tuo dolore.

      Ma datti pace, e solleva il cuore

      ad un pensiero più degno di me e, insieme,

      della tua forte anima. La stella del viver mio

      s’appressa al suo tramonto : ma ti giovi sperare

      che non morrò del tutto : pensa che un nome

      non oscuro ti lascio, e tale che un giorno

      fra le italiche donne ti sarà bel vanto il dire :

      “ Io fui l’amore del cantore di Basville,

      del cantore che vestì l’ira di Achille

      di care itale note”.

      Soave rimembranza ancora ti sarà

      che ogni spirito gentile compianse i miei casi

      ( tra i lombardi qual è lo spirito che non sia gentile? ).

      Ma con tutto ciò poni nella mente

      che cerca un lungo soffrire chi cerca

      lungo corso di vita. Oh Teresa mia,

      e tu parimenti sventurata e cara figlia mia!

      Oh voi che sole temperate il molto amaro

      della mia triste esistenza con qualche dolcezza,

      poco manca che, lacrimando, chiuderete

      i miei occhi nell’eterno sonno! Ma sia breve

      per causa mia il lacrimare : chè nulla,

      fuor che il vostro dolore, sarà che mi gravi

      nel partirmi da questo mortal soggiorno

      troppo funesto ai buoni, in cui corte

      vivono le gioie e così lunghe le pene;

      ove non è già bello rimanere per dura prova,

      ma bello l’uscirne e far presto tragitto

      a quello dei ben vissuti a cui aspiro.

      E quivi di te memore, e fatto cigno immortale

      ( chè l’arte dei poeti in cielo è pregio e non colpa ),

      il tuo fedele, adorata mia donna,

      ti aspetterà cantando le tue lodi,

      finchè non giunga; e molto dei tuoi cari

      costumi parlerò coi celesti, e dirò quanta

      fu la tua pietà verso il miserando tuo consorte;

      e le anime beate, innamorate della tua virtù,

      pregheranno Dio che lieti e sempre sereni

      siano i tuoi giorni e quelli dei dolci amici

      che ne faranno corona : principalmente i tuoi,

      mio generoso ospite amato,

      che fai verace fede del detto antico,

      che ritrova un tesoro chi ritrova un amico.

       

       

       

       

       

       

       

  2. “ Fidàti colloqui d’amore “

    Ci porta il lento

    Risveglio del mattino

    E la pace effusa della sera.

    Il tuo capo

    Sul mio petto,

    Il tuo braccio avvinto

    Come laccio,

    Ti dico parole di miele,

    E tu rafforzi la tua morsa

    E miagoli come gattina

    In calore.

    Ma talora per un nonnulla

    Mi serbi rancore

    E mi porgi solo le terga,

    in tutto simile alla folle Luna.

     

  3. Ardo come un tempo

    Al luccichìo dei tuoi begli occhi.

    Taci, se mi vuoi dire

    Che ancora ti assillano

    Tristi pensieri e sordo rancore

    Ormai antico.

  4. Belvedere

    Sui “Sassi” di Matera

     

     

    Non può mancarci, cara,

    La salita al Belvedere.

    Che spettacolo si presenta

    Ai nostri occhi stupiti!

    A fronte,

    Sulla dorsale collinare

    L’immenso drago

    Della nuova Matera

    Disteso per vari chilometri

    Da nord a sud.

    Giù nella profonda gravina

    Il torrente omonimo

    Si svolge tortuoso e sonnolento.

    Soffia il vento lieve e costante

    E scompiglia dolcemente

    I tuoi setosi lunghi capelli

    Mentre fissi sull’altra ripa scoscesa

    Le cavità d’accesso

    Alle millenarie chiese rupestri.

    Poi mi chiedi di avventurarci

    Tra quelle sottostanti al Belvedere

    E t’incanti a contemplare e studiare

    I brandelli di dipinti

    Di santi e storia sacra.

    Infine mi conduci quasi riluttante

    Tra i sassi murgiani

    Per esplorare il pianoro.

    E cerchi qualche punto appartato

    Per coprirmi di baci

    E stringermi al tuo petto,

    Ebbra di felicità

    Per l’insolita giornata.

     

     

     

     

     

     

    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      magnifica...Matera, i sassi...adoro questa città!

  5. Buona notte, anima mia.

    Già dormi,

    ma continui ad esserci

    nei miei pensieri

    e certo poi nei miei sogni.

    Sogni d’oro, amore mio.

    Mentre, in dormiveglia,

    cerco e sfioro il tuo braccio

    e intreccio le mie dita

    alle tue, già remissive,

    ascolto il tuo ritmico respiro.

    Sospiro e attendo il tuo risveglio

    dal primo profondo sonno

    e già pregusto la dolcezza

    del desiato amplesso,

    mentre la complice Diana,

    sorella di Febo Apollo dormiente,

    splende appieno in cielo.

     

     

     

    1. ciribi72

      ciribi72

      versi bellissimi...li hai scritti tu?

  6. Cessa di figurarmi

    Quale scellerato coniuge

    Ch’ha violato ingiustamente

    La fede nuziale.

    E’ vero: ho perduto l’anello nuziale,

    Ma per stupida fatalità!

    Non è mai mutato

    Il sentimento che nutro per te

    Negli abissi del cuore.

    E il mio pensiero

    È sempre

    Rivolto a te soltanto.

    Credimi:

    è l’unica realtà!

  7. Dalle stelle precipiterei

    Negli abissi,

    Se tu cessassi di amarmi

    Per tua o per mia colpa.

    Il cielo dell’anima mia

    Sarebbe sempre coperto di livore

    O in tutto simile a notte fonda.

    Buio sarebbe il futuro,

    Spenta ogni speranza di vita.

  8. Dalle stelle precipiterei

    Negli abissi,

    Se tu cessassi di amarmi

    Per tua o per mia colpa.

    Il cielo dell’anima mia

    Sarebbe sempre coperto di livore

    O in tutto simile a notte fonda.

    Buio sarebbe il futuro,

    Spenta ogni speranza di vita.

     

     

     

     

     

    1. fel55

      fel55

      VIII – Dall’argine

       

      Posa il meriggio su la praterìa.

      Non ala orma ombra nell’azzurro e verde.

      Un fumo al sole biancica;  via via

      fila e si perde.

       

      Ho nell’orecchio un turbinìo di squilli,

      forse campani di lontana mandra;

      e, tra l’azzurro penduli, gli strilli

      della calandra.

       PASCOLI

  9. Già l’Aurora

    Abbandona il talamo di Titone,

    l’alba è già vermiglia

    e vanisce il nero ammanto

    della Notte.

    Rivedo in te

    Purpurea rosa

    E bacio la tua bella mano,

    Che tiene il filo della mia vita.

    Tacciono le nostre favelle

    E ti fo catena delle mie braccia.

    Ti suggello con le mie mordaci labbra.

    Giostrano per celia

    Le nostre lingue innamorate.

    E prego la Sorte

    Che non ti divida mai da me.

     

     

  10. Già l’Aurora

    Abbandona il talamo di Titone,

    l’alba è già vermiglia

    e vanisce il nero ammanto

    della Notte.

    Rivedo in te

    Purpurea rosa

    E bacio la tua bella mano,

    Che tiene il filo della mia vita.

    Tacciono le nostre favelle

    E ti fo catena delle mie braccia.

    Ti suggello con le mie mordaci labbra.

    Giostrano per celia

    Le nostre lingue innamorate.

    E prego la Sorte

    Che non ti divida mai da me.

     

     

  11. Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole

    Fino agli anni Cinquanta

     

    Or che nella corte del vicinato

    Sirio lentamente s’asconde

    Dietro i crinali dell’Appennino,

    Si smorza il chiasso dei fanciulli.

    Ad una ad una escono dalle case-grotte

    Le madri e le figlie da marito

    Ch’hanno di già approntato

    Il modesto desinare ai mariti o ai padri.

    Han tempo fino all’imbrunire e oltre,

    Per spettegolare o lamentarsi,

    Quando stanchi e affamati

    Gli uomini tornano dai campi seminati

    O dai piccoli orti o dalle vigne proprie,

    talora dalle altrui proprietà.

    L’asino o il mulo a lor dinanzi

    Avanzano zoccolando sul selciato sconnesso.

    Qual più gonfia qual meno

    Donzolano le bisacce

    E canta l’acqua di fonte nei barili.

    Le fiasche son vuote, più di vino che d’acqua.

    La parca cena li ristora, il vino, prezioso

    E perciò misto ad acqua, li disseta.

    Indi assisi sul muricciolo con gusto

    Aspirano tabacco dalla pipa attempata

    O dallo spinello fresco di paziente fattura.

    Han poco tempo per scambiare

    Qualche parola coi vicini di casa,

    Già che la stanchezza del duro lavoro

    Ormai ha il sopravvento e calano

    Le palpebre, di tanto in tanto.

    Le donne di casa han sparecchiato

    E lavato le stoviglie, non tante.

    Ora mettono a letto i loro uomini e bambini,

    Spengono i costosi lumi e tornano

    A confabular con le vicine.

    Che mai si dicon tra loro?

    E’ presto detto: nascite, matrimoni e lutti,

    Figli e acciacchi, gioie e dolori,

    Speranze e delusioni.

    Anche l’andamento del tempo

    È tema ricorrente, perché dai capricci del cielo

    Dipende ogni spiga, ogni legume,

    Ogni tronco di vite, ogni dono dell’orto,

    Ogn’erba selvatica o medicinale.

    Vita semplice e dura, scandita

    Dalla vicenda incessante delle stagioni. 

    Vita breve per ogni sorta di male,

    Che non risparmia bambini, gestanti,         Puerpere, uomini sfiancati dalle fatiche

    Dal primo mane a tarda sera,

    Più di rado anziane dalla pelle grinzosa.

    Eppur vita tranquilla, più che nel dopoguerra

    Frenetico, incalzato da presunto progresso.

     

     

     

     

    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      bellissimi versi!

      Grazie @fel55

  12. Nei “ Sassi di Matera “al calar del sole

    Fino agli anni Cinquanta

     

    Or che nella corte del vicinato

    Sirio lentamente s’asconde

    Dietro i crinali dell’Appennino,

    Si smorza il chiasso dei fanciulli.

    Ad una ad una escono dalle case-grotte

    Le madri e le figlie da marito

    Ch’hanno di già approntato

    Il modesto desinare ai mariti o ai padri.

    Han tempo fino all’imbrunire e oltre,

    Per spettegolare o lamentarsi,

    Quando stanchi e affamati

    Gli uomini tornano dai campi seminati

    O dai piccoli orti o dalle vigne proprie,

    talora dalle altrui proprietà.

    L’asino o il mulo a lor dinanzi

    Avanzano zoccolando sul selciato sconnesso.

    Qual più gonfia qual meno

    Donzolano le bisacce

    E canta l’acqua di fonte nei barili.

    Le fiasche son vuote, più di vino che d’acqua.

    La parca cena li ristora, il vino, prezioso

    E perciò misto ad acqua, li disseta.

    Indi assisi sul muricciolo con gusto

    Aspirano tabacco dalla pipa attempata

    O dallo spinello fresco di paziente fattura.

    Han poco tempo per scambiare

    Qualche parola coi vicini di casa,

    Già che la stanchezza del duro lavoro

    Ormai ha il sopravvento e calano

    Le palpebre, di tanto in tanto.

    Le donne di casa han sparecchiato

    E lavato le stoviglie, non tante.

    Ora mettono a letto i loro uomini e bambini,

    Spengono i costosi lumi e tornano

    A confabular con le vicine.

    Che mai si dicon tra loro?

    E’ presto detto: nascite, matrimoni e lutti,

    Figli e acciacchi, gioie e dolori,

    Speranze e delusioni.

    Anche l’andamento del tempo

    È tema ricorrente, perché dai capricci del cielo

    Dipende ogni spiga, ogni legume,

    Ogni tronco di vite, ogni dono dell’orto,

    Ogn’erba selvatica o medicinale.

    Vita semplice e dura, scandita

    Dalla vicenda incessante delle stagioni. 

    Vita breve per ogni sorta di male,

    Che non risparmia bambini, gestanti,         Puerpere, uomini sfiancati dalle fatiche

    Dal primo mane a tarda sera,

    Più di rado anziane dalla pelle grinzosa.

    Eppur vita tranquilla, più che nel dopoguerra

    Frenetico, incalzato da presunto progresso.

     

     

     

     

    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Grazie Fel!!! Sei molto gentile e condividere sulla Community questi versi bellissimi!

    2. fel55

      fel55

      Se è vero

      Che ancor m’accetti

      Quale amante e sposo

      Indissolubilmente a te congiunto,

      E’ vero anche

      Che la tua fiducia traballa

      E ti rode la gelosìa latente

      • Credimi – immotivata.

        Quali prove ancora

        Ti attendi?

        T’amo ancora…

        come sempre

        E mai potrei…

        Fare a meno di te!

  13. Nell’orecchio mi favella

    Amica voce

    E mi assicura che anche tu

    Corrispondi

    Al mio appassionato amore,

    Come prima,

    Forse più di prima,

    Ora che si fa più greve

    Il fardello degli anni,

    E si avvicina ambìto

    Il cinquantesimo volger di anni

    Da che davanti a Dio

    E agli uomini

    Ci giurammo reciprocamente

    Di continuare ad amarci

    Fin che morte non ci separi.

     

     

     

  14. Se è vero

    Che ancor m’accetti

    Quale amante e sposo

    Indissolubilmente a te congiunto,

    E’ vero anche

    Che la tua fiducia traballa

    E ti rode la gelosìa latente

    • Credimi – immotivata.

      Quali prove ancora

      Ti attendi?

      T’amo ancora…

      come sempre

      E mai potrei…

      Fare a meno di te!

  15. Se è vero

    Che ancor m’accetti

    Quale amante e sposo

    Indissolubilmente a te congiunto,

    E’ vero anche

    Che la tua fiducia traballa

    E ti rode la gelosìa latente

    • Credimi – immotivata.

      Quali prove ancora

      Ti attendi?

      T’amo ancora…

      come sempre

      E mai potrei…

      Fare a meno di te!

    1. tacchialti94

      tacchialti94

      Bellissima! Grazie @fel55!

  16. Se è vero

    Che ancor m’accetti

    Quale amante e sposo

    Indissolubilmente a te congiunto,

    E’ vero anche

    Che la tua fiducia traballa

    E ti rode la gelosìa latente

    • Credimi – immotivata.

      Quali prove ancora

      Ti attendi?

      T’amo ancora…

      come sempre

      E mai potrei…

      Fare a meno di te!

    1. fel55

      fel55

      Dalle stelle precipiterei

      Negli abissi,

      Se tu cessassi di amarmi

      Per tua o per mia colpa.

      Il cielo dell’anima mia

      Sarebbe sempre coperto di livore

      O in tutto simile a notte fonda.

      Buio sarebbe il futuro,

      Spenta ogni speranza di vita.

       

       

       

       

       

    2. fel55

      fel55

      Ardo come un tempo

      Al luccichìo dei tuoi begli occhi.

      Taci, se mi vuoi dire

      Che ancora ti assillano

      Tristi pensieri e sordo rancore

      Ormai antico.

  17. Se è vero

    Che ancor m’accetti

    Quale amante e sposo

    Indissolubilmente a te congiunto,

    E’ vero anche

    Che la tua fiducia traballa

    E ti rode la gelosìa latente

    • Credimi – immotivata.

      Quali prove ancora

      Ti attendi?

      T’amo ancora…

      come sempre

      E mai potrei…

      Fare a meno di te!

  18. Soffocami di baci,

    Colmami di carezze,

    Promettimi amore eterno,

    Anche se non lo merito

    Del tutto

    Per le mie incomprensioni

    E il mio innato maschilismo.

    Ti vivo sempre accanto,

    A fianco a te,

    Unica donna e padrona

    Della mia vita.

    Orsù, sorridimi

    Come sempre hai fatto

    In tanti momenti belli,

    Sempre vivi nella memoria,

    in eterno incancellabili.

     

     

  19. Soli.

     

    Altro non può desiderare

    Chi è innamorato come me.

    Esser soli

    È natura congeniale all’amore.

    A volte basta

    Guardarti mentre taci e pensi.

    E poche parole

    Bastano

    Per rompere il loquace silenzio.

    Una mia carezza,

    Il tuo rossore

    Basta pure

    Per intonare il canto dell’amore

    E toccare il cielo con un dito.

     

    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      meravigliosi versi...

  20. Solo ti chiedo

    Che tu mi lasci

    Sognare ancora

    Cieli sereni,

    Mare azzurro

    E monti innevati.

    E tu solo mi chiedi

    Vita tranquilla

    E trasparenza di pensieri,

    Amore sincero e unico.

    Troppo preziosa è

    La felicità coniugale.

    Tu lo sai, io lo so.

    Ma a noi non costa nulla

    Proteggerla,

    Perché l’amore di mezzo secolo

    E’ pietra di diamante.

     

     

  21. Solo ti chiedo

    Che tu mi lasci

    Sognare ancora

    Cieli sereni,

    Mare azzurro

    E monti innevati.

    E tu solo mi chiedi

    Vita tranquilla

    E trasparenza di pensieri,

    Amore sincero e unico.

    Troppo preziosa è

    La felicità coniugale.

    Tu lo sai, io lo so.

    Ma a noi non costa nulla

    Proteggerla,

    Perché l’amore di mezzo secolo

    E’ pietra di diamante.

     

     

     

  22. - Di te

    Ne ho fatto una donna-

    -E di te io ne ho fatto un uomo - 

    Avevi appena

    vent’anni

    ancora col volto

    di un’adolescente.

    Ed io poco più di

    ventisette ancora

    nient’affatto maturo

    e un po’ irrequieto.

    Insieme siamo

    divenuti grandi e

    presto capaci di

    costruire una

    famiglia felice,

    pur tra le consuete

    difficoltà della

    vita.

    Quanti progetti!

    1. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      lacrime, mi hai emozionata

  23. “ Cuore mio “ –

    Ti ripeto al

    Risveglio di ogni

    Mattino,

    Anche senza parole.

    “ Dolce compagna

    Di un’intera vita “-

    Vorrei ripeterti

    Anche quando fuori

    Non splende il sole

    E ti svegli stanca

    E di nero umore.

    Vorrei che ogni Mattino

    Fosse un nostro inno

    All’amore,

    Quello che mai muore

    Pur fra tante

    difficoltà.

     

     

  24. Oh! Il desiderio

    che non muore!

    Oh, la dolcezza

    del primo mattino!

    Svegliarsi anzitempo,

    fare l’amore  

    con l’amata,

    e riaddormentarsi

    stretti stretti.

    Osmosi di calore

    e di amore

    in soave dormiveglia!

     

     

  25. Ormai è solo

    Dolce malinconìa

    L’amore per te,

    Unico,

    Eterno.

    Solo alimento

    Della mia anima.

    E anche speranza,

    Se penso alla

    Verginalità

    Della tua anima

    E del tuo corpo,

    Vero tempio

    Della maternità,

    Forza invincibile

    Che ci unisce

    Per sempre,

    A dispetto di tutto.

    Potrebbe essere

    Anche di più,

    Fonte di felicità

    Costante,

    Se solo tu lo volessi

    Com’io lo voglio.