Attività di reputazione

  1. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Sai, Harold, secondo me gran parte delle brutture di questo mondo viene dal fatto che   
    Sai, Harold, secondo me gran parte delle brutture di questo mondo viene dal fatto che della gente che è diversa permette che altra gente la consideri uguale.
     
    dal film Harold e Maude di Hal Ashby 
     
     
  2. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa.  È una sit   
    Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa. 
    È una situazione imbarazzante avere questa urgente voglia di conoscenza e rendermi conto di non sapere. Come se solo un debole fascio di luce fosse gettato su un piccolo spazio qui intorno sul terreno della realtà.

    Eppure, in questo debole fascio di luce emerge impudente un desiderio di vita e di vitalità irrefrenabile, spesso irruento, più sovente pacato ma intensissimo, struggente.

    Un desiderio che mi spinge ad agire, a tentare, a cercare, a inventare, a intraprendere, così come una fame atavica spinge un lupo a cercare una preda che ne plachi l’urgenza.

    Tutto ciò ha dato origine a una storia in cui si rovesciano le mie passioni. Una storia a cui tengo. E non solo come espressione dell’Io. Anche come dono alla vita.
    
Senza questa storia tutto sarebbe vuoto, per me.

    Una storia a modo mio. Una storia che costruisco ogni giorno trafficando col caso.

    Ho capito gradualmente che l’iniziativa e la responsabilità di questa storia spetta a me e che il primo passo di ogni giornata è alimentare la motivazione, nutrire il fuoco interiore. Ho capito che ogni mattina è come mettersi davanti a una tela bianca. E che sta a me trovare lo stato d’animo giusto, le energie forti, lo slancio vitale, capaci di superare l’inerzia e l’entropia.

    Col passare del tempo, con il moltiplicarsi delle esperienze, si è alimentata la fiducia e la speranza. Che ogni mattina, tuttavia, devono essere rinfrescate e nutrite. 
     
  3. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa.  È una sit   
    Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa. 
    È una situazione imbarazzante avere questa urgente voglia di conoscenza e rendermi conto di non sapere. Come se solo un debole fascio di luce fosse gettato su un piccolo spazio qui intorno sul terreno della realtà.

    Eppure, in questo debole fascio di luce emerge impudente un desiderio di vita e di vitalità irrefrenabile, spesso irruento, più sovente pacato ma intensissimo, struggente.

    Un desiderio che mi spinge ad agire, a tentare, a cercare, a inventare, a intraprendere, così come una fame atavica spinge un lupo a cercare una preda che ne plachi l’urgenza.

    Tutto ciò ha dato origine a una storia in cui si rovesciano le mie passioni. Una storia a cui tengo. E non solo come espressione dell’Io. Anche come dono alla vita.
    
Senza questa storia tutto sarebbe vuoto, per me.

    Una storia a modo mio. Una storia che costruisco ogni giorno trafficando col caso.

    Ho capito gradualmente che l’iniziativa e la responsabilità di questa storia spetta a me e che il primo passo di ogni giornata è alimentare la motivazione, nutrire il fuoco interiore. Ho capito che ogni mattina è come mettersi davanti a una tela bianca. E che sta a me trovare lo stato d’animo giusto, le energie forti, lo slancio vitale, capaci di superare l’inerzia e l’entropia.

    Col passare del tempo, con il moltiplicarsi delle esperienze, si è alimentata la fiducia e la speranza. Che ogni mattina, tuttavia, devono essere rinfrescate e nutrite. 
     
  4. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Mattino. La giornata è appena cominciata la fuori. Mentre qui dentro il desiderio è g   
    Mattino. La giornata è appena cominciata la fuori. Mentre qui dentro il desiderio è già sveglio. Ci sono le cose da fare. Vestite e calzate. Ma c’è anche una presenza inquieta, ancora informe, che urge. È il desiderio che non si vede ancora allo specchio. So che è lui che comanda. Più che gli aspetti esecutivi della giornata.
    E mi spinge a scrivere e a disegnare, magari solo scarabocchiare, alla ricerca di una forma, di un volto. Per poter chiamare le cose per nome.
    Capisco che è qui la mia ricchezza più intima e vera. Questa pressione interna che non equivale ancora ad un progetto ben architettato. Una pressione, piuttosto, in cerca di un progetto. Del suo progetto.
    Bussa insistente alla porta dell’intelligenza e dell’immaginazione. Le sollecita a partorire tentativi e interpretazioni.
    È lì la mia giovinezza.

    È lì il luogo dove incontro me stessa, oltre il già fatto, oltre ciò che già esiste.

    È quella la punta avanzata dell’Essere.

    È da lì che scruto il futuro.

    E tento di disegnarne i tratti, con gesti che non sono ancora nomi.
     
  5. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Come sono piccoli i gesti che riusciamo a fare! Piccoli gli oggetti che creiamo.  Pic   
    Come sono piccoli i gesti che riusciamo a fare! Piccoli gli oggetti che creiamo. 
    Piccoli i passi che spingiamo sul sentiero. 
    Piccoli per noi stessi, per la nostra mente, per l’immaginazione e il desiderio. 
     
  6. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa.  È una sit   
    Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa. 
    È una situazione imbarazzante avere questa urgente voglia di conoscenza e rendermi conto di non sapere. Come se solo un debole fascio di luce fosse gettato su un piccolo spazio qui intorno sul terreno della realtà.

    Eppure, in questo debole fascio di luce emerge impudente un desiderio di vita e di vitalità irrefrenabile, spesso irruento, più sovente pacato ma intensissimo, struggente.

    Un desiderio che mi spinge ad agire, a tentare, a cercare, a inventare, a intraprendere, così come una fame atavica spinge un lupo a cercare una preda che ne plachi l’urgenza.

    Tutto ciò ha dato origine a una storia in cui si rovesciano le mie passioni. Una storia a cui tengo. E non solo come espressione dell’Io. Anche come dono alla vita.
    
Senza questa storia tutto sarebbe vuoto, per me.

    Una storia a modo mio. Una storia che costruisco ogni giorno trafficando col caso.

    Ho capito gradualmente che l’iniziativa e la responsabilità di questa storia spetta a me e che il primo passo di ogni giornata è alimentare la motivazione, nutrire il fuoco interiore. Ho capito che ogni mattina è come mettersi davanti a una tela bianca. E che sta a me trovare lo stato d’animo giusto, le energie forti, lo slancio vitale, capaci di superare l’inerzia e l’entropia.

    Col passare del tempo, con il moltiplicarsi delle esperienze, si è alimentata la fiducia e la speranza. Che ogni mattina, tuttavia, devono essere rinfrescate e nutrite. 
     
  7. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere.  Sia   
    Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere. 
    Sia un saltellare a braccetto con l’immaginazione delle scene che fanno straordinaria la nostra storia.
     
     
  8. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac)   
    Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac). Il sesto è il diritto al bovarismo.

    Lo trovo giusto. Non forse nel senso del triste destino di Emma che Flaubert conduce inesorabilmente fino al suicidio.
 Ma certo nel senso di riuscire a vedere le cose diversamente da quelle che “sono”, a sognare delle felicità “irrealizzabili”, “irraggiungibili”.

    E questo perché la definizione di ciò che è e di ciò che è possibile fornita dal senso comunemente diffuso continua ad essere piuttosto taccagna. E, lungo il cammino dell’esistenza, siamo piuttosto incoraggiati dagli eventi a perdere il senso dell’abbondanza che aveva ispirato ancora le nostre fantasie di bambini.

    Ecco allora che i libri, e la lettura, possono nutrire – contrastando l’entropia – il sogno, la speranza, l’operosità gioiosa, la fiducia, …
 In una parola, l’arte di coltivare la gioia di vivere, sollevando quotidianamente dalla melma la nostra energia vitale.

    Ed è questo che fa la differenza.
     
     
  9. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : La brina e il sole
 Queste le parole     
    La brina e il sole

    Queste le parole
     
  10. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac)   
    Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac). Il sesto è il diritto al bovarismo.

    Lo trovo giusto. Non forse nel senso del triste destino di Emma che Flaubert conduce inesorabilmente fino al suicidio.
 Ma certo nel senso di riuscire a vedere le cose diversamente da quelle che “sono”, a sognare delle felicità “irrealizzabili”, “irraggiungibili”.

    E questo perché la definizione di ciò che è e di ciò che è possibile fornita dal senso comunemente diffuso continua ad essere piuttosto taccagna. E, lungo il cammino dell’esistenza, siamo piuttosto incoraggiati dagli eventi a perdere il senso dell’abbondanza che aveva ispirato ancora le nostre fantasie di bambini.

    Ecco allora che i libri, e la lettura, possono nutrire – contrastando l’entropia – il sogno, la speranza, l’operosità gioiosa, la fiducia, …
 In una parola, l’arte di coltivare la gioia di vivere, sollevando quotidianamente dalla melma la nostra energia vitale.

    Ed è questo che fa la differenza.
     
     
  11. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac)   
    Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac). Il sesto è il diritto al bovarismo.

    Lo trovo giusto. Non forse nel senso del triste destino di Emma che Flaubert conduce inesorabilmente fino al suicidio.
 Ma certo nel senso di riuscire a vedere le cose diversamente da quelle che “sono”, a sognare delle felicità “irrealizzabili”, “irraggiungibili”.

    E questo perché la definizione di ciò che è e di ciò che è possibile fornita dal senso comunemente diffuso continua ad essere piuttosto taccagna. E, lungo il cammino dell’esistenza, siamo piuttosto incoraggiati dagli eventi a perdere il senso dell’abbondanza che aveva ispirato ancora le nostre fantasie di bambini.

    Ecco allora che i libri, e la lettura, possono nutrire – contrastando l’entropia – il sogno, la speranza, l’operosità gioiosa, la fiducia, …
 In una parola, l’arte di coltivare la gioia di vivere, sollevando quotidianamente dalla melma la nostra energia vitale.

    Ed è questo che fa la differenza.
     
     
  12. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere.  Sia   
    Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere. 
    Sia un saltellare a braccetto con l’immaginazione delle scene che fanno straordinaria la nostra storia.
     
     
  13. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o   
    Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o il peso degli errori commessi, perfino la paura di avere una vita priva di senso, una storia insignificante, neanche una storia..
… e tu riesci ad accennare quel tuo sorriso leggero, a scuotere pazientemente la testa, e a ricominciare daccapo, respirando profondamente. 
     
  14. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere.  Sia   
    Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere. 
    Sia un saltellare a braccetto con l’immaginazione delle scene che fanno straordinaria la nostra storia.
     
     
  15. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere.  Sia   
    Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere. 
    Sia un saltellare a braccetto con l’immaginazione delle scene che fanno straordinaria la nostra storia.
     
     
  16. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o   
    Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o il peso degli errori commessi, perfino la paura di avere una vita priva di senso, una storia insignificante, neanche una storia..
… e tu riesci ad accennare quel tuo sorriso leggero, a scuotere pazientemente la testa, e a ricominciare daccapo, respirando profondamente. 
     
  17. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o   
    Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o il peso degli errori commessi, perfino la paura di avere una vita priva di senso, una storia insignificante, neanche una storia..
… e tu riesci ad accennare quel tuo sorriso leggero, a scuotere pazientemente la testa, e a ricominciare daccapo, respirando profondamente. 
     
  18. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o   
    Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o il peso degli errori commessi, perfino la paura di avere una vita priva di senso, una storia insignificante, neanche una storia..
… e tu riesci ad accennare quel tuo sorriso leggero, a scuotere pazientemente la testa, e a ricominciare daccapo, respirando profondamente. 
     
  19. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Samo vivi. Siamo ancora vivi. 
È come scoprirsi rinati!
 Ah sì! Ora ci si può mettere   
    Samo vivi. Siamo ancora vivi.
    
È come scoprirsi rinati!

    Ah sì! Ora ci si può mettere al lavoro.
    
I tuoi sogni. Quelli sono la tua verità.

    Ci sarà qualche marchingegno qui dentro.

    Non importa. Hai voglia di fare.
    
E sai dove andare.
     
     
  20. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Come sono belli i piedi di coloro che portano buone notizie!      
    Come sono belli i piedi di coloro che portano buone notizie! 
     
  21. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Nel segreto fascino del viaggio certamente c’è il piacere di vedere nuovi paesaggi, n   
    Nel segreto fascino del viaggio certamente c’è il piacere di vedere nuovi paesaggi, nuova gente, nuove abitudini, nuovi modi di essere. Diciamo: il piacere del nuovo. Viaggiare è uscire dal proprio mondo e incontrare l’altro. E quando s’incontra l’altro, prima lo si riconduce al noto, per rassicurarsi, e poi ci si rende disponibili per vedere oltre il noto.


    Ed è qui che si comincia a cambiare. Perché l’altro ha per vocazione quella di manifestarsi come la parte mancante di sé. È sorprendente la gioia di scoprire che l’altro era ciò che ci mancava. Come se noi fossimo un tutto, frammentato in infiniti mondi, che il viaggio ci permette di incontrare e di mettere insieme.


    Io, nel viaggio, mi muovo un po’ a caso. Voglio dire: senza un piano preordinato in maniera rigorosa. Forse è perché non so esattamente dove devo andare. O forse è perché mi appare piacevolmente romantica l’idea di lasciarmi “guidare dal cavallo” mentre procedo. Con il segreto desiderio di scoprire che nulla avviene a caso e che ciò che incontro è in qualche modo sorprendente indirizzato proprio a me.


    Alcune cose, però, si sono chiarite e fissate nel corso del cammino. Per esempio, che sono attratta da una qualità di vita indipendente dalle pressioni sociali, cercata e riconosciuta ascoltando quella voce interiore che molti chiamano “il cuore” e trovando una verifica nel sentimento che mi occupa quando faccio certi passi. E mi rendo conto della verità di ciò che si dice quando si sottolinea che la gioia di vivere è legata a cose piccole, semplici, quotidiane, come il camminare tra i boschi o su sentieri di montagna, parlare con amici sinceri in maniera spontanea, riuscire a  vivere facendo le cose che ami perché scaturiscono da inclinazioni naturali. E provare il piacere della consapevolezza che si costruisce considerando nella quiete le cose che succedono e sentire che il nucleo si se stessi in qualche modo evolve. Poter immaginare che le cose che si fanno in questo modo, pur nella loro limitatezza, sono il dono migliore che puoi fare alla vita, al mondo, agli altri.


    “Vivere a modo mio” è stata la mia bandiera da quando mi sono messa consapevolmente in cammino e non intende essere un atto di presunzione nei confronti di qualcuno o qualcosa. Ma semplicemente quello che ho detto.


    Mi piace pensare che è in questo modo che cerco la realizzazione dei miei sogni. E non mi attira per nulla “quel successo là”, quello rappresentato sul palcoscenico delle celebrità. Mi rendo conto che “quel” successo non ti consentirebbe più di vivere a modo tuo, affidato com’è a una macchina della “visibilità” che prende il sopravvento sui tuoi veri bisogni e desideri, rendendoti schiavo di una recita infinita.
    

Quando vado a scrivere in un prato di collina, so che questo è il culmine della gioia di esistere. E quando racconto le storie bellissime che incontro so che celebro la bellezza e il coraggio dell’animo umano.

La vita mi appare così immensamente ricca e vasta che ho la sensazione quasi inquietante di essere strutturalmente piuttosto indietro nell’apprendimento. Ma invece di scoraggiarmi, mi ridimensiono e mi lascio prendere dalla meraviglia dell’essere al mondo. E mi spoglio progressivamente delle mie pretese, e mi abbandono al mistero, alla corrente, ...non so neanche io dire a che cosa. Ma il sentimento è di una gratitudine immensa.

     
       
               
  22. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Nella nostra (mia) vita ci sono itinerari che ti portano a sperimentare la gioia e pe   
    Nella nostra (mia) vita ci sono itinerari che ti portano a sperimentare la gioia e perfino l’estasi dell’essere al mondo. È un po’ l’aspirazione dei vari itinerari della spiritualità. In armonia con la natura, la meditazione che ti collega con la profonda sacralità dell’universo, la pace del cuore, etc… Ecco, mi dico, questo è il Paradiso Terrestre. Non c’è bisogno di altro e tutto è colmo.
    Ma, a un certo punto emerge l’albero della conoscenza e tutto cambia. Mangi la mela e sei cacciato.
    La conoscenza è innanzitutto la consapevolezza che il tuo desiderio sopravanza ogni bene che hai, ogni cosa che esiste, ogni traguardo raggiunto. La conoscenza che ti fa “come” Dio – anche se solo nel senso che il tuo desiderio è senza limiti, infinito.
    E, mangiando questa mela, tu esci dal Paradiso Terrestre e ti metti al lavoro, intraprendi un cammino che è tutt’altro che pacifico, per conquistare l’altrove.
    Il sentimento che provavo in queste riflessioni non era quello di una colpa, ma piuttosto la scoperta di un trucco fantastico della vita, che ti spinge ad andare oltre. La cacciata dal paradiso Terrestre risultava, nella mia interpretazione, il processo stesso della creazione della vita.
 Il Paradiso Terrestre è il grembo materno, dove tutto è dolce e pacifico. Ma da cui, per essere e per vivere, vieni espulso.
 La trasgressione che rompe l’armonia originaria diventa un gesto coraggioso e creativo. La colpa diventa una “Felix culpa”.
 È analogo alla decisione dell’emigrante che va a cercare l’America, non perché in casa non ci sia abbastanza, ma perché ha scoperto – la conoscenza – che il suo cuore desidera di più.
     
  23. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Nella nostra (mia) vita ci sono itinerari che ti portano a sperimentare la gioia e pe   
    Nella nostra (mia) vita ci sono itinerari che ti portano a sperimentare la gioia e perfino l’estasi dell’essere al mondo. È un po’ l’aspirazione dei vari itinerari della spiritualità. In armonia con la natura, la meditazione che ti collega con la profonda sacralità dell’universo, la pace del cuore, etc… Ecco, mi dico, questo è il Paradiso Terrestre. Non c’è bisogno di altro e tutto è colmo.
    Ma, a un certo punto emerge l’albero della conoscenza e tutto cambia. Mangi la mela e sei cacciato.
    La conoscenza è innanzitutto la consapevolezza che il tuo desiderio sopravanza ogni bene che hai, ogni cosa che esiste, ogni traguardo raggiunto. La conoscenza che ti fa “come” Dio – anche se solo nel senso che il tuo desiderio è senza limiti, infinito.
    E, mangiando questa mela, tu esci dal Paradiso Terrestre e ti metti al lavoro, intraprendi un cammino che è tutt’altro che pacifico, per conquistare l’altrove.
    Il sentimento che provavo in queste riflessioni non era quello di una colpa, ma piuttosto la scoperta di un trucco fantastico della vita, che ti spinge ad andare oltre. La cacciata dal paradiso Terrestre risultava, nella mia interpretazione, il processo stesso della creazione della vita.
 Il Paradiso Terrestre è il grembo materno, dove tutto è dolce e pacifico. Ma da cui, per essere e per vivere, vieni espulso.
 La trasgressione che rompe l’armonia originaria diventa un gesto coraggioso e creativo. La colpa diventa una “Felix culpa”.
 È analogo alla decisione dell’emigrante che va a cercare l’America, non perché in casa non ci sia abbastanza, ma perché ha scoperto – la conoscenza – che il suo cuore desidera di più.
     
  24. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Come sono belli i piedi di coloro che portano buone notizie!      
    Come sono belli i piedi di coloro che portano buone notizie! 
     
  25. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Nel segreto fascino del viaggio certamente c’è il piacere di vedere nuovi paesaggi, n   
    Nel segreto fascino del viaggio certamente c’è il piacere di vedere nuovi paesaggi, nuova gente, nuove abitudini, nuovi modi di essere. Diciamo: il piacere del nuovo. Viaggiare è uscire dal proprio mondo e incontrare l’altro. E quando s’incontra l’altro, prima lo si riconduce al noto, per rassicurarsi, e poi ci si rende disponibili per vedere oltre il noto.


    Ed è qui che si comincia a cambiare. Perché l’altro ha per vocazione quella di manifestarsi come la parte mancante di sé. È sorprendente la gioia di scoprire che l’altro era ciò che ci mancava. Come se noi fossimo un tutto, frammentato in infiniti mondi, che il viaggio ci permette di incontrare e di mettere insieme.


    Io, nel viaggio, mi muovo un po’ a caso. Voglio dire: senza un piano preordinato in maniera rigorosa. Forse è perché non so esattamente dove devo andare. O forse è perché mi appare piacevolmente romantica l’idea di lasciarmi “guidare dal cavallo” mentre procedo. Con il segreto desiderio di scoprire che nulla avviene a caso e che ciò che incontro è in qualche modo sorprendente indirizzato proprio a me.


    Alcune cose, però, si sono chiarite e fissate nel corso del cammino. Per esempio, che sono attratta da una qualità di vita indipendente dalle pressioni sociali, cercata e riconosciuta ascoltando quella voce interiore che molti chiamano “il cuore” e trovando una verifica nel sentimento che mi occupa quando faccio certi passi. E mi rendo conto della verità di ciò che si dice quando si sottolinea che la gioia di vivere è legata a cose piccole, semplici, quotidiane, come il camminare tra i boschi o su sentieri di montagna, parlare con amici sinceri in maniera spontanea, riuscire a  vivere facendo le cose che ami perché scaturiscono da inclinazioni naturali. E provare il piacere della consapevolezza che si costruisce considerando nella quiete le cose che succedono e sentire che il nucleo si se stessi in qualche modo evolve. Poter immaginare che le cose che si fanno in questo modo, pur nella loro limitatezza, sono il dono migliore che puoi fare alla vita, al mondo, agli altri.


    “Vivere a modo mio” è stata la mia bandiera da quando mi sono messa consapevolmente in cammino e non intende essere un atto di presunzione nei confronti di qualcuno o qualcosa. Ma semplicemente quello che ho detto.


    Mi piace pensare che è in questo modo che cerco la realizzazione dei miei sogni. E non mi attira per nulla “quel successo là”, quello rappresentato sul palcoscenico delle celebrità. Mi rendo conto che “quel” successo non ti consentirebbe più di vivere a modo tuo, affidato com’è a una macchina della “visibilità” che prende il sopravvento sui tuoi veri bisogni e desideri, rendendoti schiavo di una recita infinita.
    

Quando vado a scrivere in un prato di collina, so che questo è il culmine della gioia di esistere. E quando racconto le storie bellissime che incontro so che celebro la bellezza e il coraggio dell’animo umano.

La vita mi appare così immensamente ricca e vasta che ho la sensazione quasi inquietante di essere strutturalmente piuttosto indietro nell’apprendimento. Ma invece di scoraggiarmi, mi ridimensiono e mi lascio prendere dalla meraviglia dell’essere al mondo. E mi spoglio progressivamente delle mie pretese, e mi abbandono al mistero, alla corrente, ...non so neanche io dire a che cosa. Ma il sentimento è di una gratitudine immensa.