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  1. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Oggi è il tempo in cui ognuno deve costruirsi i propri aquiloni per volare. E volare   
    Oggi è il tempo in cui ognuno deve costruirsi i propri aquiloni per volare. E volare è necessario per alleggerire il peso del nostro cammino nel mondo. Se non hai il tuo aquilone è dura sopportare la vita.  La letteratura si è spesa a lungo su “la fatica del vivere”. Sembra necessario stringere i denti e, al contempo, avere un aquilone che solleva l’animo. La mia vocazione è fabbricare aquiloni. Dopo l’uomo “mulo” che doveva sopportare il basto. E dopo l’uomo “leone” che ruggiva contro i limiti e lo sfruttamento, ora l’uomo “fanciullo” si domanda a cosa dire di sì. Per fare questo ha bisogno di leggerezza. E di aquiloni…





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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a gerbera0 per l'aggiornamento : chissà, magari può esserti utile, io spesso uso questi trucchetti quando scatto!!   
    chissà, magari può esserti utile, io spesso uso questi trucchetti quando scatto!!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da gerbera0 per l'aggiornamento : Stampe esotiche La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare   
    Stampe esotiche
    La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare la mia storia, sono in mezzo a una storia che vivo nell’atto stesso di raccontarla. Io sono affezionata al mio io narrante al punto da non preoccuparmi per niente se non ricorda esattamente quello che è successo e travisa i fatti solo per mantenere la propria dignità. Soprattutto adoro il mio io narrante nel momento stesso in cui inventa il suo futuro. E questo lo fa ogni giorno. È la sua attività principale.  Il mio presente è un io narrante che inventa il suo futuro.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovess   
    Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
    Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
    Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
    Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
    E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
    Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal   
    E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal sole, nel frinire delle cicale, e la lussuria degli insetti. 
    La vita correva più della nostra coscienza, e soltanto dopo cercavamo di ricordare…

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da gerbera0 per l'aggiornamento : Stampe esotiche La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare   
    Stampe esotiche
    La narrazione sì, quella fa proprio per me. Non faccio che raccontare la mia storia, sono in mezzo a una storia che vivo nell’atto stesso di raccontarla. Io sono affezionata al mio io narrante al punto da non preoccuparmi per niente se non ricorda esattamente quello che è successo e travisa i fatti solo per mantenere la propria dignità. Soprattutto adoro il mio io narrante nel momento stesso in cui inventa il suo futuro. E questo lo fa ogni giorno. È la sua attività principale.  Il mio presente è un io narrante che inventa il suo futuro.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal   
    E ci furono i giochi dell'erba secca, delle code di topo, dei cardi abbrustoliti dal sole, nel frinire delle cicale, e la lussuria degli insetti. 
    La vita correva più della nostra coscienza, e soltanto dopo cercavamo di ricordare…

  8. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO,  ESSERE CREATIVI,  PENSARE IN MODO   
    HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO, 
    ESSERE CREATIVI, 
    PENSARE IN MODO DIVERSO.
    MA SONO UN PO’ STANCA DEI MODELLI TITANICI CHE CI VENGONO PREDICATI.
    INSOMMA UN IMPEGNO PER CHI NON È ATTRATTO DAI SUPER EROI.
    UNA CREATIVITA’ DA VITA QUOTIDIANA IN lettere minuscole.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Basta poco, anzi non bastaù Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla v   
    Basta poco, anzi non bastaù
    Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla veranda c’era una sedia a dondolo. Era ancora di nonna. Veniva in quella casa d’estate, da bambina. Quanto tempo era passato?  Ora era il luogo giusto. Sarebbe stato un cambiamento profondo.
    Quando il passato ti pesa sul cuore, concentrati sul presente – le diceva la nonna. È facile, qui e ora, trovare la gioia e la pace.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna. Le notizie, ogni giorno erano terribili. Il mondo degli umani era questo. Ma bisognava che la morte assassina non uccidesse anche la capacità di immettere gioia e pace nella vita.
    Cercare nell’inferno ciò che inferno non è, coltivarlo, farlo durare, alimentarlo. Questo suggeriva il suo scrittore preferito.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovess   
    Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
    Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
    Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
    Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
    E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
    Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovess   
    Oggi il caldo mi dà una sensazione di infinito, come se il calore del sole non dovesse finire mai. Il caldo blocca il tempo, lo fonde con la mente e vi si incollano gli attimi. Ogni sensazione rimane appiccata a se stessa in un vortice senza inizio, né fine.
    Rischio di impazzire se penso che per una piccola inclinazione dell’asse terrestre si susseguono, una avanti all’altra per millenni, le stagioni, il caldo ed il freddo, la brina e la pioggia. Si susseguono, appunto, ogni giorno non è mai uguale a se stesso.
    Nonostante ciò so che dimenticherò il caldo di oggi. Sarà una giornata d’estate come tante altre, una delle tante. L’infinito dei giorni si correla all’infinito calore del sole e l’uno annulla l’altro, generando dimenticanza e perdita.
    Il canto delle cicale fuori mi riporta alla realtà: non c’è cosa più finita di una cicala. Un insetto che si sente ma non si vede ma che muore in poco tempo. Il canto delle cicale non è costituito da una sola cicala, non riesco a distinguerne una sola, sento un coro.
    E allora torno all’infinito: una cicala muore, una nasce, un milione cantano e tutto si sussegue, come le stagioni, come il sole che sorge e tramonta.
    Solo io e te siamo essere finiti con la coscienza di esserlo. L’universo non ha coscienza, la natura non ha coscienza, tutto procede senza coscienza, perché la coscienza porterebbe al caos ed alla pazzia.

  12. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO,  ESSERE CREATIVI,  PENSARE IN MODO   
    HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO, 
    ESSERE CREATIVI, 
    PENSARE IN MODO DIVERSO.
    MA SONO UN PO’ STANCA DEI MODELLI TITANICI CHE CI VENGONO PREDICATI.
    INSOMMA UN IMPEGNO PER CHI NON È ATTRATTO DAI SUPER EROI.
    UNA CREATIVITA’ DA VITA QUOTIDIANA IN lettere minuscole.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Basta poco, anzi non bastaù Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla v   
    Basta poco, anzi non bastaù
    Aveva riempito gli armadi di cibi freschi e sani. Sulla veranda c’era una sedia a dondolo. Era ancora di nonna. Veniva in quella casa d’estate, da bambina. Quanto tempo era passato?  Ora era il luogo giusto. Sarebbe stato un cambiamento profondo.
    Quando il passato ti pesa sul cuore, concentrati sul presente – le diceva la nonna. È facile, qui e ora, trovare la gioia e la pace.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna. Le notizie, ogni giorno erano terribili. Il mondo degli umani era questo. Ma bisognava che la morte assassina non uccidesse anche la capacità di immettere gioia e pace nella vita.
    Cercare nell’inferno ciò che inferno non è, coltivarlo, farlo durare, alimentarlo. Questo suggeriva il suo scrittore preferito.
    C’era tutto quel che serviva. Il cielo, il sentiero che si allontanava verso l’orizzonte e i quattro aceri di montagna.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO,  ESSERE CREATIVI,  PENSARE IN MODO   
    HO CAPITO CHE DOBBIAMO AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO, 
    ESSERE CREATIVI, 
    PENSARE IN MODO DIVERSO.
    MA SONO UN PO’ STANCA DEI MODELLI TITANICI CHE CI VENGONO PREDICATI.
    INSOMMA UN IMPEGNO PER CHI NON È ATTRATTO DAI SUPER EROI.
    UNA CREATIVITA’ DA VITA QUOTIDIANA IN lettere minuscole.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sfor   
    Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sformata, non come un pane appena sfornato, tutto profumato. Non so da cosa dipenda, certo il mio stile di vita negli ultimi tempi è piuttosto sbagliato, non mangio bene, dormo poco, penso male, ho mal d’amore. Insomma, faccio tutte quelle cose non si dovrebbero fare. Poi so benissimo cosa dovrei fare o cosa dovrei evitare di fare. Quindi devo attuare qualche buon proposito se voglio salvarmi.

  16. Fantastico!
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : L’unica cosa che so è di non sapere. …e  non ne sono neanche tanto sicura.   
    L’unica cosa che so è di non sapere. …e  non ne sono neanche tanto sicura.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Stanotte ho sognato un vecchio saggio, con il volto di James Hillman, che mi sussurra   
    Stanotte ho sognato un vecchio saggio, con il volto di James Hillman, che mi sussurrava all'orecchio: "Tratta tutte le cose come se avessero un'anima!".
    ... Sto facendo le pulizie di casa….
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da giasone007 per l'aggiornamento : Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo   
    Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo sapevo, vita passata, aspettavo di traslocare nel posto strano dove oggi mi trovo.
    Eccomi qua, infatti, dentro un giallo disperso.
    Credevo, allora, di farmi anima ed emozioni e, invece, eccomi, sono corpo, esigenze materiali da soddisfare con somma difficoltà.
    Sono ciance, queste, lo so: non interessano nessuno.
    Dicevo: in quel periodo gironzolavo, aspettando lo spirito, non mangiavo e non bevevo, mi nutrivo di oppio e di sogni.
    Un giorno, percorrendo il Passeig de Gracia, in piena Barcellona, assistetti a un fenomeno strabiliante: un uomo cadde sotto un tram, il tram non frenò nemmeno per scherzo e triturò l’uomo letteralmente. Passato il tram, la massa informe si rianimò, si fece forma di forme e onde tonde e rotonde e volò nella natura.
    Poco dopo, interrogando gli astanti, capii che era morto Antoni Gaudì.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sfor   
    Allora… devo rimediare a qualche cosa. Non mi sento in forma, mi sento piuttosto sformata, non come un pane appena sfornato, tutto profumato. Non so da cosa dipenda, certo il mio stile di vita negli ultimi tempi è piuttosto sbagliato, non mangio bene, dormo poco, penso male, ho mal d’amore. Insomma, faccio tutte quelle cose non si dovrebbero fare. Poi so benissimo cosa dovrei fare o cosa dovrei evitare di fare. Quindi devo attuare qualche buon proposito se voglio salvarmi.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da giasone007 per l'aggiornamento : Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo   
    Era il 1926. Vagavo fantasma tra le varie città d’Europa. Ero in punto di morte e lo sapevo, vita passata, aspettavo di traslocare nel posto strano dove oggi mi trovo.
    Eccomi qua, infatti, dentro un giallo disperso.
    Credevo, allora, di farmi anima ed emozioni e, invece, eccomi, sono corpo, esigenze materiali da soddisfare con somma difficoltà.
    Sono ciance, queste, lo so: non interessano nessuno.
    Dicevo: in quel periodo gironzolavo, aspettando lo spirito, non mangiavo e non bevevo, mi nutrivo di oppio e di sogni.
    Un giorno, percorrendo il Passeig de Gracia, in piena Barcellona, assistetti a un fenomeno strabiliante: un uomo cadde sotto un tram, il tram non frenò nemmeno per scherzo e triturò l’uomo letteralmente. Passato il tram, la massa informe si rianimò, si fece forma di forme e onde tonde e rotonde e volò nella natura.
    Poco dopo, interrogando gli astanti, capii che era morto Antoni Gaudì.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da scompaiomatorno per l'aggiornamento : L’unica cosa che so è di non sapere. …e  non ne sono neanche tanto sicura.   
    L’unica cosa che so è di non sapere. …e  non ne sono neanche tanto sicura.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Concretezza... Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata   
    Concretezza... Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata a forma di giaciglio dove scaldarsi e chiudere gli occhi senza nessuna paura.   In fondo aspiro a questo. A un punto di riferimento con la giusta (ma non troppa) componente di concretezza ma anche con tanti satelliti che apportano quell'effimera e sospesa immaterialità necessaria ad una vita.  Anche l'inaffidabilità però mi piace. Un'inaffidabilità complementare alla concretezza ma non meno necessaria.    Non tutti però possono permettersi quell'inaffidabilità  e allora scattano le frustrazioni e le mortificazioni dentro e fuori dal corpo.   Com’è difficile raggiungere un equilibrio.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Ogni giorno della nostra vita ci capita una cosa davvero strana. Chiudiamo gli occhi,   
    Ogni giorno della nostra vita ci capita una cosa davvero strana. Chiudiamo gli occhi, dimentichiamo ciò che ci circonda e ci mettiamo in viaggio verso un mondo fantastico. In questo regno immaginario possono capitare cose straordinarie, orribili, meravigliose, impossibili. Alla fine riprendiamo coscienza, apriamo gli occhi e continuiamo a vivere come se non fosse successo niente di particolare. Eppure…

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Stanotte ho sognato un vecchio saggio, con il volto di James Hillman, che mi sussurra   
    Stanotte ho sognato un vecchio saggio, con il volto di James Hillman, che mi sussurrava all'orecchio: "Tratta tutte le cose come se avessero un'anima!".
    ... Sto facendo le pulizie di casa….
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da nuncepenza6 per l'aggiornamento : Concretezza... Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata   
    Concretezza... Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata a forma di giaciglio dove scaldarsi e chiudere gli occhi senza nessuna paura.   In fondo aspiro a questo. A un punto di riferimento con la giusta (ma non troppa) componente di concretezza ma anche con tanti satelliti che apportano quell'effimera e sospesa immaterialità necessaria ad una vita.  Anche l'inaffidabilità però mi piace. Un'inaffidabilità complementare alla concretezza ma non meno necessaria.    Non tutti però possono permettersi quell'inaffidabilità  e allora scattano le frustrazioni e le mortificazioni dentro e fuori dal corpo.   Com’è difficile raggiungere un equilibrio.