Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da mimamima18 per l'aggiornamento : Lo so che te lo sei fatto diverse volte questo discorso. Ora te lo riproduco. Ti ci r   
    Lo so che te lo sei fatto diverse volte questo discorso. Ora te lo riproduco. Ti ci riconoscerai. 
Ti sei detta quanto segue.

    Sono venuta al mondo senza averlo deciso. Non c’ero. Mi ci sono trovata. Un po’ per volta. Perché quando mi sono accorta di esserci c’ero già da tempo. E mi chiedo: che senso ha?

    Quando mi hanno detto che sono nata perché i miei genitori avevano fatto certe cose, beh, sì, qualcosa della mia venuta al mondo l’ho afferrata. Ma dal mio punto di vista, voglio dire dal punto di vista di una storia narrata dalla protagonista, all’inizio, quell’inizio in cui all’improvviso tu ci sei stata – e prima non c’eri – e non te ne sei nemmeno accorta – e che te ne sei accorta più tardi come se la consapevolezza fosse un frutto tardivo dell’essere – beh, voglio dire che all’inizio, se tu volessi raccontare la tua storia, c’è un vuoto, uno strapiombo oscuro che ti tronca il discorso.
Tu sei comparsa – te ne sei accorta dopo che questo era avvenuto – e non sai veramente perché, chi, cosa…

    Io ci ho pensato diverse volte. E rimango ogni volta senza parole. E a scriverci sopra ne uso tante proprio perché di fatto non ho le parole che ci vorrebbero. Questo mi batte in testa: mi sono trovata tante volte a raccontare di cose fatte, di avventure, di emozioni, di accidenti e di decisioni, insomma di cose che potrebbero riempire una storia…, ma a partire da un inizio in cui… io non c’ero e quindi che non saprei narrare.

    Io non posso finire di meravigliarmi del fatto che mi sono accorta di esserci e che potevo raccontare di me una storia quando già era successo che ci fossi, che venissi al mondo. Ma quella storia, quella che mi ha portato ad esserci, quella non avrei saputo davvero come raccontarla.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. I   
    Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. Il momento in cui i più anziani, un tempo, tiravano fuori dalla memoria storie che incantavano i piccini. Mentre le ragazzine lanciavano occhiate furtive dall'altra parte della strada.
     
     
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    Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. Il momento in cui i più anziani, un tempo, tiravano fuori dalla memoria storie che incantavano i piccini. Mentre le ragazzine lanciavano occhiate furtive dall'altra parte della strada.
     
     
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    Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. Il momento in cui i più anziani, un tempo, tiravano fuori dalla memoria storie che incantavano i piccini. Mentre le ragazzine lanciavano occhiate furtive dall'altra parte della strada.
     
     
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    Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. Il momento in cui i più anziani, un tempo, tiravano fuori dalla memoria storie che incantavano i piccini. Mentre le ragazzine lanciavano occhiate furtive dall'altra parte della strada.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : A me la musica piace, mi pare che sia dappertutto, la musica, e che qualsiasi movimen   
    A me la musica piace, mi pare che sia dappertutto, la musica, e che qualsiasi movimento del corpo, il respiro, il battito del cuore, le gambe mentre cammino o corro… Sia musica. 
    Se c’è una cosa che rimpiango, forse l’unica cosa, è di non aver ancora imparato a suonare, comporre, a mettere in moto i suoni in maniera soddisfacente…
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da edudecoy per l'aggiornamento : E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.     
    E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da edudecoy per l'aggiornamento : E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.     
    E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.
     
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    E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.
     
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    A me la musica piace, mi pare che sia dappertutto, la musica, e che qualsiasi movimento del corpo, il respiro, il battito del cuore, le gambe mentre cammino o corro… Sia musica. 
    Se c’è una cosa che rimpiango, forse l’unica cosa, è di non aver ancora imparato a suonare, comporre, a mettere in moto i suoni in maniera soddisfacente…
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia   
    Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia d’olio, assorbite dalle anime come l’olio dal panno carta. Le parole dell’interiorità hanno colmato una grande sete. Plurisecolare, credo.

    Ma ora sembra che il discorso si ripeta, che la ruota giri su se stessa.

    C’è un orizzonte in uscita? L’interiorità non è sufficiente a cambiare il mondo.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Affido i miei umori ai pensieri più belli.       
    Affido i miei umori ai pensieri più belli.
     
     
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    Affido i miei umori ai pensieri più belli.
     
     
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    Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia d’olio, assorbite dalle anime come l’olio dal panno carta. Le parole dell’interiorità hanno colmato una grande sete. Plurisecolare, credo.

    Ma ora sembra che il discorso si ripeta, che la ruota giri su se stessa.

    C’è un orizzonte in uscita? L’interiorità non è sufficiente a cambiare il mondo.
     
     
     
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    Affido i miei umori ai pensieri più belli.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia   
    Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia d’olio, assorbite dalle anime come l’olio dal panno carta. Le parole dell’interiorità hanno colmato una grande sete. Plurisecolare, credo.

    Ma ora sembra che il discorso si ripeta, che la ruota giri su se stessa.

    C’è un orizzonte in uscita? L’interiorità non è sufficiente a cambiare il mondo.
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la mus   
    Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la musica di sottofondo e tu che cerchi di immaginare la colonna sonora del film. Mentre la scena scorre.

    La rive gauche…, che cosa stai vedendo? Parigi. La prima gita scolastica all’estero, ricordi? Era bello esplorare il mondo con la tua classe del liceo. Li ricordi? Perfettamente. Li ricordo quei ragazzi. Enzo ed Elena, allora fidanzatini,  si sono sposati poi. E Luca? Santo cielo! Con la macchina fotografica che faceva scatti a ripetizione. E le storie di Sara, che non arrivava al treno all’ora della partenza, per via di quel fidanzatino che si era trovata strada facendo…

    
Non piove più. Ora tornerà il bel tempo e il caldo e le nostre lamentele… Tutto questo e quella luce diversa.

    Ma ci sei Diego? Mi ascolti?
 Mi hai detto cose ragionevoli, ma la cosa carina è stata che me le dicessi. Hai tentato di provocarmi e di scuotermi un po’. Tu sembri rassicurato da tanto tempo, molto prima che io mi ponessi domande in proposito. Hai una bella faccia. Questo mi dice molto. E so che sei capace di mantenerla tale molto a lungo. Io … continuo ad essere piuttosto inquieta, ma…

    Quando è stato? ieri, mi sembra. Già fin dalle prime ore del mattino. È stato allora, sì, credo che sia avvenuto in quella fascia oraria, io andavo al bosco. In quel momento non pioveva. E io andavo a vedere gli effetti del temporale nella mia tenuta boschiva.

    Vogliamo rappresentarla come una scena dialogo?

    Ecco:

    Io: Che sta succedendo?

    Voce: Stai conoscendo un periodo nuovo. Il peso e la fatica della mente. E ti sei spaventata a morte?

    Io: E che altro potrei fare?

    Voce: Accetta tutto questo. Affidati. Abbandonati. Se sei furba, fa’ di più: di’ che hai la fortuna di esplorare una nuovo passo della vita e cerca di divertirti. Di scoprire. C’è ancora avventura nella tua vita.
     
    E Thomas? Che stai facendo? Perché non ti sento da tanto tempo? Ce l’hai una versione di La Vie en Rose? Lo so che tu suoni sempre orchestre celestiali. Scrivi una nota o due per me. Mi fa piacere sentire un po’ di melodia.

    E così, credo di essermi arresa. E anche con sollievo. Quanto è faticoso lottare per imporre alla vita, costantemente, il tuo volere.

    Forse dipende da quel che ci hanno messo addosso da piccoli, forse, non so… poi impariamo un linguaggio e molte cose sono già formate lì dentro. Quando pensi, pensi con il linguaggio che hai imparato e vedi quello che il linguaggio ha già visto. E diventa difficile rinnovare la percezione del mondo e della vita.

    Ma non è tutto qui. C’è anche qualcosa di selvaggio che si agita dentro. Quello che non ti fa accettare del tutto passivamente gli usi e costumi vigenti e neanche le dottrine e le chiese. Quello che protesta, rivendicando una presa genuina del senso del vivere. Che non si sa neanche cosa la possa fornire. Ma il selvaggio non demorde certo per questo.

    E io sono appesa a questo dilemma: tra la selvaggia che non osa accogliere una saggezza già confezionata e una pavida che diventa falsamente cedevole.
Sembra, comunque, che mi sia arresa in qualche modo. Vediamo… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la mus   
    Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la musica di sottofondo e tu che cerchi di immaginare la colonna sonora del film. Mentre la scena scorre.

    La rive gauche…, che cosa stai vedendo? Parigi. La prima gita scolastica all’estero, ricordi? Era bello esplorare il mondo con la tua classe del liceo. Li ricordi? Perfettamente. Li ricordo quei ragazzi. Enzo ed Elena, allora fidanzatini,  si sono sposati poi. E Luca? Santo cielo! Con la macchina fotografica che faceva scatti a ripetizione. E le storie di Sara, che non arrivava al treno all’ora della partenza, per via di quel fidanzatino che si era trovata strada facendo…

    
Non piove più. Ora tornerà il bel tempo e il caldo e le nostre lamentele… Tutto questo e quella luce diversa.

    Ma ci sei Diego? Mi ascolti?
 Mi hai detto cose ragionevoli, ma la cosa carina è stata che me le dicessi. Hai tentato di provocarmi e di scuotermi un po’. Tu sembri rassicurato da tanto tempo, molto prima che io mi ponessi domande in proposito. Hai una bella faccia. Questo mi dice molto. E so che sei capace di mantenerla tale molto a lungo. Io … continuo ad essere piuttosto inquieta, ma…

    Quando è stato? ieri, mi sembra. Già fin dalle prime ore del mattino. È stato allora, sì, credo che sia avvenuto in quella fascia oraria, io andavo al bosco. In quel momento non pioveva. E io andavo a vedere gli effetti del temporale nella mia tenuta boschiva.

    Vogliamo rappresentarla come una scena dialogo?

    Ecco:

    Io: Che sta succedendo?

    Voce: Stai conoscendo un periodo nuovo. Il peso e la fatica della mente. E ti sei spaventata a morte?

    Io: E che altro potrei fare?

    Voce: Accetta tutto questo. Affidati. Abbandonati. Se sei furba, fa’ di più: di’ che hai la fortuna di esplorare una nuovo passo della vita e cerca di divertirti. Di scoprire. C’è ancora avventura nella tua vita.
     
    E Thomas? Che stai facendo? Perché non ti sento da tanto tempo? Ce l’hai una versione di La Vie en Rose? Lo so che tu suoni sempre orchestre celestiali. Scrivi una nota o due per me. Mi fa piacere sentire un po’ di melodia.

    E così, credo di essermi arresa. E anche con sollievo. Quanto è faticoso lottare per imporre alla vita, costantemente, il tuo volere.

    Forse dipende da quel che ci hanno messo addosso da piccoli, forse, non so… poi impariamo un linguaggio e molte cose sono già formate lì dentro. Quando pensi, pensi con il linguaggio che hai imparato e vedi quello che il linguaggio ha già visto. E diventa difficile rinnovare la percezione del mondo e della vita.

    Ma non è tutto qui. C’è anche qualcosa di selvaggio che si agita dentro. Quello che non ti fa accettare del tutto passivamente gli usi e costumi vigenti e neanche le dottrine e le chiese. Quello che protesta, rivendicando una presa genuina del senso del vivere. Che non si sa neanche cosa la possa fornire. Ma il selvaggio non demorde certo per questo.

    E io sono appesa a questo dilemma: tra la selvaggia che non osa accogliere una saggezza già confezionata e una pavida che diventa falsamente cedevole.
Sembra, comunque, che mi sia arresa in qualche modo. Vediamo… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daniele-173 per l'aggiornamento : Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la mus   
    Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la musica di sottofondo e tu che cerchi di immaginare la colonna sonora del film. Mentre la scena scorre.

    La rive gauche…, che cosa stai vedendo? Parigi. La prima gita scolastica all’estero, ricordi? Era bello esplorare il mondo con la tua classe del liceo. Li ricordi? Perfettamente. Li ricordo quei ragazzi. Enzo ed Elena, allora fidanzatini,  si sono sposati poi. E Luca? Santo cielo! Con la macchina fotografica che faceva scatti a ripetizione. E le storie di Sara, che non arrivava al treno all’ora della partenza, per via di quel fidanzatino che si era trovata strada facendo…

    
Non piove più. Ora tornerà il bel tempo e il caldo e le nostre lamentele… Tutto questo e quella luce diversa.

    Ma ci sei Diego? Mi ascolti?
 Mi hai detto cose ragionevoli, ma la cosa carina è stata che me le dicessi. Hai tentato di provocarmi e di scuotermi un po’. Tu sembri rassicurato da tanto tempo, molto prima che io mi ponessi domande in proposito. Hai una bella faccia. Questo mi dice molto. E so che sei capace di mantenerla tale molto a lungo. Io … continuo ad essere piuttosto inquieta, ma…

    Quando è stato? ieri, mi sembra. Già fin dalle prime ore del mattino. È stato allora, sì, credo che sia avvenuto in quella fascia oraria, io andavo al bosco. In quel momento non pioveva. E io andavo a vedere gli effetti del temporale nella mia tenuta boschiva.

    Vogliamo rappresentarla come una scena dialogo?

    Ecco:

    Io: Che sta succedendo?

    Voce: Stai conoscendo un periodo nuovo. Il peso e la fatica della mente. E ti sei spaventata a morte?

    Io: E che altro potrei fare?

    Voce: Accetta tutto questo. Affidati. Abbandonati. Se sei furba, fa’ di più: di’ che hai la fortuna di esplorare una nuovo passo della vita e cerca di divertirti. Di scoprire. C’è ancora avventura nella tua vita.
     
    E Thomas? Che stai facendo? Perché non ti sento da tanto tempo? Ce l’hai una versione di La Vie en Rose? Lo so che tu suoni sempre orchestre celestiali. Scrivi una nota o due per me. Mi fa piacere sentire un po’ di melodia.

    E così, credo di essermi arresa. E anche con sollievo. Quanto è faticoso lottare per imporre alla vita, costantemente, il tuo volere.

    Forse dipende da quel che ci hanno messo addosso da piccoli, forse, non so… poi impariamo un linguaggio e molte cose sono già formate lì dentro. Quando pensi, pensi con il linguaggio che hai imparato e vedi quello che il linguaggio ha già visto. E diventa difficile rinnovare la percezione del mondo e della vita.

    Ma non è tutto qui. C’è anche qualcosa di selvaggio che si agita dentro. Quello che non ti fa accettare del tutto passivamente gli usi e costumi vigenti e neanche le dottrine e le chiese. Quello che protesta, rivendicando una presa genuina del senso del vivere. Che non si sa neanche cosa la possa fornire. Ma il selvaggio non demorde certo per questo.

    E io sono appesa a questo dilemma: tra la selvaggia che non osa accogliere una saggezza già confezionata e una pavida che diventa falsamente cedevole.
Sembra, comunque, che mi sia arresa in qualche modo. Vediamo… 
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : Nelle mie camminate ho ripreso a sognare. Fantastico, trasportata dal benessere che q   
    Nelle mie camminate ho ripreso a sognare. Fantastico, trasportata dal benessere che questo provoca dentro di me. E la fiducia si sviluppa attorno alle mie fantasticherie e a queste sensazioni.

    E rientro in casa lievitata, ripulita dalla pesantezza.

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Vorrei affacciarmi alla finestra e vedere il mare.
 Vorrei scendere al porto, se ci f   
    Vorrei affacciarmi alla finestra e vedere il mare.

    Vorrei scendere al porto, se ci fosse.

    Salire sulla barca e andare.

    Non in alto mare, ma lungo la costa. A distanza tranquilla.
I
    l vento giusto. Il mare, agevole.
U
    na giornata di contemplazione e basta.

    Solo respirare, guardare, lasciare che la meraviglia della natura filtri dentro e diventi pensiero.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Vorrei affacciarmi alla finestra e vedere il mare.
 Vorrei scendere al porto, se ci f   
    Vorrei affacciarmi alla finestra e vedere il mare.

    Vorrei scendere al porto, se ci fosse.

    Salire sulla barca e andare.

    Non in alto mare, ma lungo la costa. A distanza tranquilla.
I
    l vento giusto. Il mare, agevole.
U
    na giornata di contemplazione e basta.

    Solo respirare, guardare, lasciare che la meraviglia della natura filtri dentro e diventi pensiero.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : Nelle mie camminate ho ripreso a sognare. Fantastico, trasportata dal benessere che q   
    Nelle mie camminate ho ripreso a sognare. Fantastico, trasportata dal benessere che questo provoca dentro di me. E la fiducia si sviluppa attorno alle mie fantasticherie e a queste sensazioni.

    E rientro in casa lievitata, ripulita dalla pesantezza.

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Adoro il mio balcone, anche la notte. 

 La notte d’agosto scavata tra le stelle cade   
    Adoro il mio balcone, anche la notte. 


    La notte d’agosto scavata tra le stelle cadenti in cerca di messaggi ai bordi del mistero. 
    

Perché vivo ai bordi del mistero. 
    

La notte, come la battigia che separa la spiaggia stretta del noto dall’oceano immenso dell’ignoto. 


    E guardo nel buio come si può guardare nell’altrove. 
    

E la vita stessa appare come la prua della nave che avanza nelle acque sconfinate navigando a vista. 


    E benedico il sapere, tutto il sapere che millenni hanno accumulato. Pur sapendo che è poco, è già immenso per la mia piccola mente. E vi posso accedere in qualche modo, per trarne conforto e indicazioni. 


    Ma la mia vita si accende sul balcone che guarda nella notte. E aguzza l’occhio per vedere ciò che non si vede e dare certezza a quello che spero, in attesa dell’alba. 


    Una grande fiducia invade l’animo che respira già le cose di oggi. E sembra che una musica accompagni la storia, dando ai piccoli gesti l’eco dell’impresa. 


    E anche stamani posso sentire gratitudine per poter progettare il modo, il come, in maniera che calzi non l’uomo in generale, ma proprio me, così come sono.