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Per cercare di evitare di perdere i soldi versati per i contributi può rivelarsi utile informarsi il prima possibile sui requisiti minimi richiesti per accedere al trattamento pensionistico. Ad oggi, ad esempio, per ottenere la pensione di vecchiaia bisogna avere almeno 67 anni e maturato 20 anni di contributi. A tal proposito è bene sottolineare che non sempre un anno di lavoro corrisponde ad un anno di contributi. Per questo, infatti, è necessario che lo stipendio percepito sia pari almeno ad un determinato importo che viene stabilito annualmente. Per quanto riguarda il 2024 è pari a circa 950 euro lordi mensili. Ne consegue che chi percepisce di meno, come ad esempio i lavoratori part time, devono lavorare più di dodici mesi per ottenere il riconoscimento di un anno di contributi. Chi ha intrapreso la carriera lavorativa dopo il 1996, inoltre, deve rispettare un altro requisito. Ovvero l'assegno pensionistico deve essere pari almeno all'importo dell'Assegno sociale. Tale valore, nel corso del 2024, corrisponde a 534,41 euro mensili. Se non si raggiungono i requisiti richiesti, purtroppo, si perdono tutti i soldi versati per i contributi e non si può andare in pensione all'età di 67 anni. Le persone che si ritrovano in questa situazione rischiano di dover attendere il raggiungimento del 71esimo anno di età. In quest'ultimo caso, infatti, non sono previsti limiti per quanto riguarda la liquidazione della pensione. Sono bensì sufficienti cinque anni di contributi, rispetto ai 20 richiesti negli altri casi. Onde evitare spiacevoli sorprese, pertanto, si consiglia di restare aggiornati sui requisiti minimi richiesti per andare in pensione in modo tale da essere sicuri di raggiungerli. Ma non solo, è importante evitare di lavorare in nero poiché in questo caso non è possibile ottenere il riconoscimento dei contributi ai fini pensionistici.
L'articolo Contributi non sufficienti per la pensione: che fine fanno i soldi versati dal lavoratore? proviene da Fisco - Investireoggi.it
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È considerato invalido il lavoratore la cui capacità lavorativa sia ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale. La legge stabilisce i requisiti sanitari e contributivi richiesti. Non è invece necessaria la cessazione dell'attività lavorativa.
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Don Fabrizio perde 200 euro a ramino prestati dalla sua fidanzata. Per recuperarli scippa una vecchietta che ne ha 150. Mentre Cantalamessa con la sua fidanzata, la stessa vecchietta dona 130 euro alla chiesa. Quanto perde o guadagna don Fabrizio?
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Andiamo con ordine: un contadino muore, perde la sua casa, la sua automobile. A questo punto molti cadono nell’inganno, infatti dopo l’emoji della macchina c’è un punto e non una virgola, per cui il contadino non perde anche la fidanzata, come tutti pensano inizialmente dopo una lettura veloce. La domanda non è che cosa perde per primo il contadino, ma cosa perde per primo la fidanzata?