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che classe!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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una divinità!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Oggi ho percorso a piedi una strada che di solito faccio in auto.
Una strada come tante, di quelle da cui passo ogni giorno quasi senza farci caso. Prima, seconda, terza e via. Arancione, rosso, verde e via. Questa mattina però un passo dopo l’altro ho notato particolari mai visti: quel profumo di pane di quel forno, quel circolo con quegli anziani seduti a parlare di come va il mondo, quell’appartamento con un giardino che non sembra essere in città e quasi quasi mi comprerei, quel micio rosso alla finestra che mi ha strappato un sorriso...
Sì, forse per ricucire una storia quasi persa bisognerebbe ripercorrerla a piedi.
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quando guardiamo le cose con calma, un passo per volta, scopriamo sempre qualcosa di più
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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bellissima foto
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ciao Odessa,bellissima sta foto, 6 veramente un'artista
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Scozia :-)
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saporicalabresi ha aggiunto una reazione
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Sto rileggendo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Rifletto sulle coincidenze, quelle di cui Kundera scrive a proposito
dell’incontro tra Tomas e Tereza. Un incontro è tanto più importante quanto più è mosso dalle coincidenze, ovvero da eventi che ci fanno convergere verso una persona in modo ineluttabile. Sono le coincidenze che dovrebbero muovere tutto, non la necessità.
La necessità è banale, scontata, prevedibile, meccanica. Le coincidenze invece hanno a che fare con il destino, quando noi ce ne accorgiamo esse si manifestano. Sì, perché spesso non ce ne accorgiamo, non ci facciamo caso e non allora succede nulla.
Tomas è andato in un piccolo paese della Boemia per lavoro, in verità doveva andarci il suo capo ma a causa della sciatica ha mandato lui. Poche ore prima di prendere il treno per tornare a Praga si ferma a bere un cognac in un locale dove lavora Tereza. Lei vede che ha un libro sul tavolo e questo fa scattare in lei una sorta di affinità elettiva nei confronti di Tomas (raramente in quel locale i clienti hanno un libro aperto sul tavolo). Mentre lei chiede cosa desidera a Tomas la radio suona un quartetto di Beethoven (anni fa Tereza ha ascoltato dal vivo quel brano e quella sera al concerto erano presenti lei, il farmacista del paesee la moglie. Tre spettatori per quattro musicisti. Quella musica per lei da quel momento ha rappresentato l’accesso ad un mondo superiore rispetto alla mediocrità ed alla grettezza della propria famiglia). Insomma tutte queste coincidenze fanno scattare qualcosa
in lei. Quella cosa strana e indefinibile che si chiama amore, forse.-
ho letto questo libro molti, moltissimi anni fa...
lo riaprirò presto, mi sei stata d'ispirazione!
Buon pomeriggio,
Marco.
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londoncalling6 e odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Kundera...è vero, ogni tanto va riletto!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Vita come musica
Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
Già fatto? -
I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove… Ma sanno che non possono staccarsi troppo da terra: diventerebbero solo aria. Quindi tengono i piedi a terra e si allungano, si protendono…
Alla fine dei conti stanno cercando di sollevare la terra stessa – attaccata ai loro piedi – un po’ più su!
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il nero ti dona proprio!! (anche in estate / autunno)
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Nelle piante io vedo una traccia fisica di un potente slancio verso l'alto. Un allungare le mani della Terra per aggrapparsi al cielo, per sganciarsi da una presa che la trattiene, per sollevarsi alla leggerezza dell'aria e volare. O anche, il costruire pazientemente gradini per una scalata, riprendendo pazientemente il lavoro, ogni mattina, ogni stagione....
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una fata della natura!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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che agilità! complimenti!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ma che bel posto
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Ma tu credi al ‘per sempre’?Il ‘per sempre’ è come credere in Dio. Credo ad un certo modo di stare insieme, ad uno stato mentale a tempo indeterminato, ad un ‘per sempre’ virtuale che poi magari nella realtà non si rivela tale ma in quel momento la tua testa ed il tuo cuore non si pongono limiti temporali. E questa sensazione è già tanto per me.
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Un testo assolutamente non scontato...
"People spend so much time
Every single day
Runnin' 'round all over town
Givin' their forever away
But no not me, I won't let my forever roam
And now I hope I can find my forever home
So give me your forever
Please your forever
Not a day less will do, from you."-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
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ahaha che simpatica questa immagine...stiamo riposando tanto in questi giorni mi sa ahah
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Certamente! Ho imparato che gli umori vanno coltivati. Che il campo della mente e del cuore merita di essere accudito. Il pensare merita attenzione. Il dialogo interiore è importante per ottenere un atteggiamento più fecondo nei confronti della vita, degli eventi, dei progetti. I sogni possono diventare una forza potente. Che l’impresa nel mondo si coniuga con un’impresa dentro di sé. Che tutto questo può diventare una vita sensata, affascinante, appassionata. Giorno dopo giorno.
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"Lasciati di quando in quando i sentieri battuti e inoltrati fra i boschi.Troverai certo qualcosa che' non hai mai visto prima. Probabilmente si trattera' di una piccola cosa,pero' non ignorarla ..... "
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e io ti correrò dietro
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Che Lucia adorasse scrivere e che desiderasse diventare una scrittrice non c’era alcun dubbio. Una gran parte del suo tempo giornaliero lo passava a redigere un diario personale nell’intento di portare nella sua vita quella chiarezza che la parola è capace di offrire, ma anche semplicemente perché scrivere le procurava piacere, come potrebbe fare un massaggio, una camminata, o forse ancora di più: respirare.
Il punto era che nessuno attorno a lei - e perfino una grossa parte di lei - credeva che il suo amore per la scrittura le consentisse di guadagnarsi da vivere in maniera sufficiente. Le sembrava che dall’atto di battere quelle emozionate parole nere sulla pagina bianca dello schermo del Pc all’evento di una pubblicazione che ottenesse un numero dignitoso di vendite e di lettori ci fosse un vero e proprio abisso invalicabile.
E questo pensiero le procurava uno sconforto doloroso che sembrava rotolare irrimediabilmente verso la depressione. Allora chinava la testa e si rassegnava ad accettare quel lavoro da cameriera che certo sapeva fare dignitosamente, e che le offriva in questi tempi d’incertezza di portare a casa uno stipendio, ma senza consentirle mai di provare quell’eccitazione e quell’intima gratificazione che la scrittura le avrebbe dato.
Quella mattina, tuttavia, mentre beveva la sua tazza di caffè amaro, qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa che le riaccendeva la speranza, le stava-
molto concetto questa immagine! bella!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Disse: Noi umani, siamo esseri d’immaginazione.
Il che, più o meno, voleva dire che i nostri comportamenti, quello che facciamo, e quello che speriamo, e quello che desideriamo, dipendono da idee e pensieri che abbiamo in testa.
In altri termini, il nostro mondo, la qualità della nostra vita, nasce dai pensieri che coltiviamo. In questo senso, tutto dipende alla mente. O dal pensiero.
Cioè, non è vero che viviamo immersi ottusamente nel mondo oggettivo. Ma alle cose che capitano, agli eventi, noi diamo la forma che immaginiamo nella testa.
E questa roba che avviene nella testa noi possiamo coltivarla. Ci possiamo mettere le mani sopra e dargli una forma, se vogliamo.
La qualità delle nostre esperienze, di quello che viviamo e di quello che facciamo, può essere generata dai pensieri che scegliamo di coltivare.-
che classe!
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odessa1920 ha aggiunto una reazione
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Mi ha detto che il richiamo della Natura per lei è soprattutto desiderio di naturalezza. Coltiva un sentire limpido che prende le distanze con grazia dalle complicazioni sentimentali e dalle turbolenze emotive. Ha un’anima che scorre con modestia e tanta dignità tra le vicende dei giorni. Afferma di camminare nella direzione dei sogni, pensando che è la vita stessa che chiama da quella parte. Ha fiducia ma con gli occhi spalancanti e attenti. Sembra fragile, ma a parlarle con lei anche solo un po’ ho sentito una forza interiore tanto incrollabile quanto tranquilla. Quando mi guardava negli occhi mi sentivo scrutata nell’intimo.
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La Natura è rivelazione di Dio; l’Arte, rivelazione dell’uomo.
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elvis06081994 ha aggiunto una reazione
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Vedere il mondo dalla luna
C’è una gran luna stasera, appena levata in volo da sopra le colline. Nata rossa si sta schiarendo e attraverserà nella notte una volta celeste, nero profondo, spazzata dal vento e trapunta di stelle.
Spesso guardo le nostre vicende, la mia e quella di conoscenti, dalla sua altezza. Immersa
nell’oscuro mistero di questo universo che corre e gira e si espande chissaddove, chissà perché.
Da là, anche le nostre liti, le tensioni, e le guerre, e le follie di cui disseminiamo la nostra storia, si ridimensionano. Comunque sia, ci vedo tutti insieme su questo pianeta a occuparci in modi diversi e spesso scoordinati, per farne una casa ospitale. E questo da sempre. E con sorprendenti risultati.
Da lassù, nell’ignoranza madornale su ciò che siamo e sul senso dell’essere vivi, sento il desiderio di dare il mio contributo, modesto, tranquillo, ipotetico, all’impresa comune.
Mi viene in mente Leopardi che trovava la Natura estranea o addirittura matrigna, e che sentiva per questo il bisogno di richiamare gli umani alla solidarietà. Io non sento matrigna, né estranea, la Natura. Ma la sua amicizia mi appare problematica, ipotetica, desiderabile ma misteriosa.
E mi sembra di capire che una cosa come questa (l’amicizia dell’Universo), può solo essere oggetto di fede. Di una fede consapevole dei suoi limiti razionali, ma anche del suo potere di ricreare l’anima.
E di ispirare la solidarietà. -
Non è che non abbia un progetto, o un sogno, o desideri. Al contrario. Io vivo dei miei sogni, dei miei desideri. Li considero la mia realtà decisiva, la mia verità. Li considero come già reali. Mi comporto, infatti, come se fossero già qui. Ed è così che accolgo tutto quello che capita. In esso c’è il mio sogno che si realizza. E io vi lavoro come un giardiniere, sempre più solerte. Sto coltivando il giardino in cui nascono i miei sogni.
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Certe strade sanno dirlo meglio. Come certe persone.
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elvis06081994 ha aggiunto una reazione
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