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Risposte agli aggiornamenti di stato pubblicati da elvis06081994

  1. Ognuno vive all'altezza dei valori che ha .... 

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  2. Qualcuno non si accontenta dei suoi confini: vuol essere poesia.

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  3. ...

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  4. Chi è in grado di capire, sa che le parole sono inutili.

     

  5. Ciao

  6. Ciao

  7.  Le cose che ci appassionano sono le cose che ci svegliano.

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  8. ...

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  9. image.jpeg.c2e42bf062fffd5b14ee2e8cdb363796.jpeg

  10. Ciao @azzurromare11x, bella la casa con vista mare, ma anche tra colline verdi non è che sia da meno! xDumbria.jpg.388d987fe474e4a3a683dc3660c7df95.jpg

  11. Le disgrazie di Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre sostenne di essere più bella delle Nereidi,[2] un gruppo di ninfe marine particolarmente seducenti. Queste, offese, decisero che la vanità di Cassiopea aveva decisamente superato i limiti e chiesero a Poseidone, il dio del mare, di darle una lezione. Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (alcuni dicono anche un'inondazione) a razziare le coste del territorio del re Cefeo. Sbigottito per le devastazioni, con i sudditi che reclamavano una sua reazione, l'assediato Cefeo si rivolse all'Oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita. Gli fu detto che per quietare il mostro doveva sacrificare la sua figlia vergine: Andromeda.

    Ecco che allora l'innocente Andromeda fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre, che dalla riva guardava in preda al rimorso. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la fine imminente, l'eroe Perseo, fresco dell'impresa della decapitazione della Gorgone Medusa, capitò da quelle parti. Il suo cuore fu rapito alla vista di quella fragile bellezza in preda all'angoscia.andromeda.jpg.8bdfd15947b860cfd73b701c1c13df05.jpg

  12. ....il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all'altro affinché possa continuare il proprio cammino un po' meno solo.

    .....

    NERUDA  

    Per voi :) Queste parole tratte da una poesia meravigliosa

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  13. Mi chiamo Ester. Ho trent’anni. Voglio volare in alto, molto in alto. Ho energia in corpo e sono libera d’inventare la mia vita. Ora vedo chiaro.


    Sono uscita da una grande matassa appiccicosa che mi ha avvolta per molti anni in un chimismo inconcludente e infingardo. Una matassa che ha frenato i miei movimenti verso la vita come le mille ragnatele che imprigionavano Gulliver. Ve ne voglio parlare, benché non sia facile.


    Sapete quello che voglio dire. Quando corri e corri giorno dopo giorno e ti accorgi che sei sempre nello stesso posto. Quando ti rendi conto che non sapendo dove andare ti troverai sempre da qualche altra parte, ma non lì. E non ti spieghi come mai non impari niente che sia qualcosa e ti rigiri sempre negli stessi pensieri.


    Bene, alla fine ho realizzato com’è cominciato tutto. E come si è andato costruendo il grande polverone dove ho smarrito la bussola. Questa grande matassa appiccicosa, come la tela di un ragno, ha il suo punto d’origine, e io lo vedo chiaro, ora.


    Provo a dirvelo, benché sappia che non è facile spiegarlo.
Questo punto origine risale a molti anni addietro. Non riesco a capire come si sia potuto costituire, a sua volta. Ma a un certo punto ha preso una fisionomia chiaramente riconoscibile: era il desiderio ossessivo di essere un oggetto di desiderio.


    È probabilmente così che ho cominciato a costruire la mia identità.
Oggi so che sono bella e so che sono desiderata. Ma è una faccenda diversa. Sto parlando di altro. E vorrei essere chiara, evitare fraintendimenti. Sto parlando di me, della mia storia. Nessun trattato generale. Nessun manifesto.


    Essere desiderabile è una bella espressione. Bella quanto ambigua.


    Da giovanissima ero piuttosto grassa. Mi vergognavo un casino. Chi avrebbe desiderato una ragazzina con il mio corpo? Quale ragazzo avrebbe fatto certi pensieri su di me? E su questa preoccupazione, che mi è entrata in corpo senza premeditazione, piuttosto per passività, ho costruito una storia intera. Un romanzo di lotta contro me stessa, di aggressioni al mio corpo, di forzature della mia anima. Una storia che ha assorbito quasi tutte le mie energie per un tempo lunghissimo. E, per molto tempo, con magri risultati.

    Ma la presa di coscienza è avvenuta dopo che i risultati, finalmente, incominciarono a farsi vedere. Sono dimagrita, ho eliminato i brufoli, ho curato la dermatite incalzante, ho ottenuto acconciature adeguate, e ho fatto le mie conquiste…


    Sì, proprio quando potevo scrivere una lunga lista di obiettivi raggiunti, proprio allora mi sono resa conto che tutto questo non mi faceva sentire veramente bene, che guardandomi allo specchio, non riuscivo a vedermi bella con sincerità, che quando mi facevano dei complimenti, sorridevo, ringraziavo, ma, nel profondo del mio cuore, non ci credevo affatto.


    Cos’era che andava storto?


    Gli uomini non capiscono il dramma di noi donne. Stressate da una miriade di richieste, di aspettative. Ma neanche noi donne abbiamo le idee chiare. Ci siamo lasciate prendere troppo dal dover rispondere a certe aspettative. E, così facendo, ci siamo avvolte – siamo in molte – in una matassa di pensieri, preoccupazioni, cure, che ci hanno portato fuori da noi stesse, lontano dalle domande vere.


    Quali sono le cose veramente importanti per me?

    Che cosa ho da fare di utile a questo mondo?


    Dove risiede davvero il mio valore?


    Quando ho cominciato a sospettare che qualcosa, in questo ambito, era andato storto, ho intrapreso una lotta a ritroso. Nient’affatto tenera. Ma qui il travaglio dava i suoi risultati. Ho incominciato a ripensare tutta la mia vita in relazione a queste domande e, alla fine, ho capito. Ho visto la matassa. Ho visto la sua ambiguità. E ne sono uscita. 


    Tutti quei mulinelli aggrovigliati che mi ero costruita attorno al desiderio di essere desiderabile!


    Ho perforato la barriera da parte a parte. Ho raschiato la patina opaca che ottundeva il mio sguardo. E ora, finalmente, respiro l’aria fresca dei miei movimenti. Ora ho un sentiero all’aperto davanti a me, che mi porta alla mia meta.


    Vedo chiaro, so cosa fare.

     

     

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  14. Dovevi chiamarti l'uomo dei vinili, ottimi gusti comunque. Complimenti! :D

  15. E questa è per te... 

    E per chi ha voglia di relax... 

    Buon sabato sera 

    Lory 

  16. ...

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  17. ...

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  18. In questo periodo dell'anno ci sta tutta :(

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  19.  

  20. il mio lavoro è la mia vita.... pensavo fosse una cosa bella, invece è un'affermazione triste, molto triste! ho la fortuna di fare un lavoro che mi piace, mi consente di essere creativo, di fare gli orari che voglio. potrei dire di essere fortunato perchè lavorare per me è piacevole. ma ho tante (troppe) passioni che mi accorgo di trascurare e questo trascurare mi sta iniziando a far odiare il mio lavoro. rivoglio gli spazi liberi, gli spazi aperti, la solitudine e voglio potermi abbandonare alla fantasia.

    la solitudine?

    a me piace parlare, ascoltare, condividere, che faccio da solo? la vita è un insieme di attimi belli e brutti, momenti di gioia e serenità e momenti di incertezza e debolezza. questi momenti devono essere spartiti con altre persone, con qualcuno che ti completi altrimenti che vita è?

    qualcuno.... ecco, il problema è il qualcuno!

  21. Guardate quest'albero boliviano. E' quasi venerato e si dice che ascolti le confessioni (non le richieste) delle persone, per poi apparire in sogno accompagnato da un pianto o da una risata. Da questo se ne trae la direzione dell'auspicio.

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  22. facciamoci due risate va:D:D

    ci credereste che si possa trovare una lapide col seguente nome? chissà se è vera xD

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    Felice Pasqua voi :)

     

  23. facciamoci due risate va:D:D

    ci credereste che si possa trovare una lapide col seguente nome? chissà se è vera xD

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    Felice Pasqua voi :)

     

  24. Per un martedì sereno :)

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  25. considerazioni

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