- Uomo
- 35 anni
- La Spezia (SP)
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Bellissima foto!
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MONTALE
Clizia dice
Sebbene mezzo secolo sia scorso
potremo facilmente ritrovare
il bovindo nel quale si stette ore
spulciando il monsignore delle pulci.
Sul tetto un usignolo si sgolava
Ma non ebbe successo. Quanto al gergo
delle sagre del popolo o a quello
delle commedie o farse vive solo
in tradizioni orali, se con noi fosse
come un giorno un maestro del sermone umile
nonché del bronzeo della patrologia,
tutto sarebbe facile. Ma dove
sarà quel giorno e dove noi?
Se esiste un cielo e in esso molte lingue,
la sua fama d’interprete salirebbe
in altri cerchi ancora e il puzzle sarebbe
peggiore che all’inferno di noi sordomuti.
Clizia nel ‘34
Sempre allungata
sulla “ chaise songue “
della veranda
che dava sul giardino,
un libro in mano forse già da allora
vite di santi semisconosciuti
e poeti barocchi di scarsa reputazione
non era amore quello
era come oggi e sempre
venerazione.
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La bella Portovenere :)
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Eccoti una foto del mio mare. Purtroppo La Spezia non è una bella città sotto molti punti di vista.. uno di questi è indubbiamente l'industrializzazione del nostro porto.
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forse sai dirmi dove sono!
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Eccoti una foto del mio mare. Purtroppo La Spezia non è una bella città sotto molti punti di vista.. uno di questi è indubbiamente l'industrializzazione del nostro porto.
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Non prendere mai alla leggera l'amore. La verità è che la maggior parte della gente non ha mai avuto la fortuna di amar qualcuno; che duri solo oggi e una parte di domani, o duri tutta una lunga vita è la cosa più importante che può capitare ad un essere umano. Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perché non possono averlo. Ma io ti dico che è vero, che tu lo possiedi e che sei fortunato anche se domani morrai.
Ernest Hemingway, Per chi suona la campana -
DI GIACOMO
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Tutto si scorda
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore;
e una chitarra è amore
che non ha una sola corda.
Oggi sei tu; domani,
forse, un’altra sarà;
e poi un’altra, chissà,
se tempo ci rimane.
Occhi celesti o neri,
colore di giglio o di rosa,
sempre, sempre una sola cosa,
sempre gli stessi sospiri!
Se, sospirando, io dico :
“ Quanto mi sei costata! “,
tale e quale a qualche altra
tu sospiri con me…
Tutto, tutto si scorda,
tutto o si cambia o muore,
e una chitarra è amore,
che non ha una sola corda.
Ma, tremando,questa mano
certe volte si scorda :
e torna la prima corda
a tentare, piano piano.
E un sogno che desta
tante cose, o addormentate,
o lontane, o finite,
esce da sotto a queste dita…
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Buongiorno,
Buon lunedì... l’inizio della settimana mi mette sempre un certo disagio. Disagio perché ho sempre in mente di fare, di pensare, di progettare, di fare lettera, testamento... insomma di inventarmi cose che non ho fatto prima. Prima di quel lunedì. Come se il lunedì fosse un giorno magico e non aspettasse altro che i miei “sani” propositi.
Poi martedì è già un giorno più normale e mercoledì ho già dimenticato ciò che avevo in mente lunedì.
Infine giovedì e venerdì li vivo ormai aspettando il fine settimana sperando che il fine settimana sia come me lo aspetto.
Tutto ciò potrebbe intendersi come la metafora di molte storie d’amore.
Intanto mi vivo il tuo pensiero, il nostro incontro come un eterno lunedì che batte forte dentro di me.
Ed è bello.
La mia vita è piena di lunedì che battono forte e mi fanno compagnia quando sono da sola. -
S. DI GIACOMO
Da “ Ariette e sonetti “
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Pianoforte di notte
Un pianoforte di notte
suona di lontano
e la musica si sente
per l’aria sospirare.
E’ l’una . Dorme il vico
su questa ninna nanna
di un motivo antico
di tanto tempo fa.
Dio, quante stelle in cielo!
Che luna! E che aria dolce!
Quanto una bella voce
vorrei sentir cantare!
Ma solitario e lento
muore il motivo antico;
si fa più cupo il vico,
dentro all’oscurità.
L’anima mia soltanto
rimane a questa finestra.
Aspetta ancora. E resta,
incantandosi, a pensare.
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non vedo l'ora!
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Pontile forte dei marmi.
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Eccomi ancora una volta
A chiederti perdono
Per altra motivazione.
Avrei dovuto mostrare
Più comprensione
Del tuo momentaneo
Stato di salute
E dell’assillante peso
Delle cure di casa e dei nipotini,
Della latente paura per la mia sorte.
Ma vedi come ardo,
Forse senza speranza.
Vedi come basse porto
Le ciglia, e colme di mestizia.
Quante volte ancora
Dovrò supplicarti?
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