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Aggiornamenti di stato pubblicati da raffaello115

  1. ATTO DI FEDE
    Perché non è vero che tutti i sogni muoiono all'alba: alcuni riescono a sopravvivere persino alla prima doccia del mattino e ci accompagnano poi per il resto della giornata.
    Perché per me ci sono parole come "Eguaglianza" e "Solidarietà" che resteranno sempre vigenti, anche in un mondo che vuole abolirle.
    Perché la bellezza della prosa di Julio Cortàzar, o nella sinfonica poesia de "La Grande" di Schubert dimostrano come anche l'essere umano possa con il suo genio avvicinarsi alla potenza creativa di un tramonto nel Queensland o di una fioritura di Zygocactus in un autunno australe.
    Perché l'amicizia è un sentimento talmente genuino che può fiorire a qualsiasi latitudine...
    Perché se mi sono sposato a cinquant'anni significa che ho ancora qualche aspettativa in questo mondo di luci acrome e di sepolcri imbiancati.
    Perché non è detto che un affresco, sbiadito dal tempo e dall'umana incuria, non celi dietro alle sue pennellate, poesie di silenzi e di resurrezioni.
    Perché il domani non è che una forma immediata di metempsicosi applicata all'alternarsi del giorno e della notte.
    Perché anche il Giorno e la Notte si alternano tra le pieghe delle nostre vite e ci accompagnano silenziosi come in una lunga processione di speranze.
    Perché in un legno appena sbozzato dall'artista può già "in nuce" palpitare tutta l'enorme gamma di sentimenti dall'umano al divino...
    Perché io lo so che una frase non andrebbe mai cominciata con la parola "perché"(a meno che non si tratti di una frase interrogativa), ma oramai sono talmente disabituato a seguire le regole, a rispettare le frontiere e ad adeguarmi al comune pensare, che posso anche permettermi d'infrangere qualche regola innocente e con tutta la mia testardaggine continuare ad andare a caccia di idee, di arcobaleni e di unicorni in questo mio odeporico pellegrinare nell'onirico che fu e in quello che sarà.
    Perché io ci sono ancora: con tutti i miei difetti, con tutte le mie debolezze, con tutti i miei sogni inalbeggiati. Ci sono ancora. E amo. O almeno ci provo.
     
    Raffaello
     
    Robertson - Queensland - 18 maggio 2019

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  2. AUTORITRATTO
    Senza traccia di eco
    se non ai miei passi;
    senza specchi acquei,
    ovvero convenzionali,
    a restituire immagini,
    o forse sensazioni...
    Narciso solo in etere,
    essenza di coyote errante
    all'abbeverata dell'alba.
    Sto solo aspettando l'evolversi
    di questo processo occulto
    di quotidiana metempsicosi
    sul selciato ancora umido
    calpestando i ricordi:
    anche quelli che verranno...
    Firenze, 23 ottobre 2015
    Raffaello

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  3. BENVENUTI NELLA VALLE INCANTATA (Huon Valley Tasmania)
    Geeveston, Franklyn, Woodstock, Cygnet, Huonville... Sono solo alcuni dei centri abitati, di modestissime dimensioni, ma di grande suggestione, disseminati lungo la valle incantata... Ah no! Non si chiama così: il suo nome è Huon Valley, ma per me quella è davvero una valle incantata... Non vi troverete città d'arte o centri di particolare interesse artistico o architettonico (salvo magari qualche casa o qualche edificio di fine '800) ma un paesaggio variegato di un verde intenso in ogni sua sfumatura... e poi fiori: fiori ovunque, fiori nei giardini, ma anche sul ciglio della strada, fiori che crescono spontaneamente, fiori comuni anche alle nostre latitudini, come gli iris, le rose e le ginestre, ma anche fiori che non avevo mai visto prima...
    Durante il giorno vi capiterà spesso di vedere questi paesaggi sotto la pioggia, in un cielo plumbeo, ma con un po' di fortuna quelle stesse giornate possono anche diventare all'improvviso assolate e moderatamente tiepide.
    Poi, una mattina di metà novembre, quindi nel bel mezzo della primavera, Geeveston si è risvegliata circondata dalla neve...

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  4. CANTICO DELLA CREAZIONE DA CUDGEN LAKE
    In principio era solo una foresta, un’enorme inestricabile foresta intorno alle acque calme di Cudgen Lake. Poco più in là l’oceano con il suo alternarsi di tempeste e di onde leggere che rotolavano sulla spiaggia. Sopra il lago una nube: cirro-cumuli stratificatisi nella memoria arborea della foresta e una pioggia continua tra aria e terra, tra etere e mondo vegetale, tra il grigio variegato e cumuliforme e il verde botanico declinato in tutte le sue tonalità.
    Poi un giorno spiovve. Il grigio si fece pervinca e un fascio arcuato multicolore (quello che in seguito ebbe il nome di arcobaleno) si piantò incorporeo in mezzo al lago, traghettando pulsazioni arboree nel cielo e aliti di eteree sensazioni sulla terra.
    Le specie alate furono le prime a popolare questi paraggi: rondini e cornacchie, coockaburra e gazze, miners e cockatoo e tante, tante altre specie ancora in attesa di una denominazione. Furono loro a fecondare di voli i cieli divenuti oramai azzurri, furono loro a porre i propri nidi sugli eucalipti, tra le fronde delle palme, dei salici, delle jacarandas, dei gumtrees e di altre forme di vita ancora in attesa di una conveniente classificazione.
    Si dice che furono i volatili a generare, con i loro voli fecondi tutte le altre specie terrestri, e fu così che giunsero gli opossum, i dingo, i koala, i serpenti e tutte le altre specie terrestri. E infine giunsero gli umani…
    Si racconta che i primi abitatori di questi paraggi appartenessero a una civiltà primitiva, o quanto meno poco evoluta. Forse è vero. Di certo però vivevano in armonia con il lago e con l’oceano, con la foresta e con i gabbiani, con gli spiriti che alitano nelle montagne e nel becco dei Koockaburra.
    Vennero poi altri umani, più evoluti, sembra, a portare la civiltà. Ma questi ultimi non conoscevano le leggi che regolano la cosmica armonia di questi luoghi. Per questo lo spirito del grande oceano genera a volte tempeste e cicloni di pioggia e di vento tra il Tweed River e Byron Bay, a ricordare che la natura esige un suo equilibrio affinché possa donarci i suoi frutti generosi, poi, dopo aver calmato la sua furia pianta in mezzo al lago di Cudgen quel fascio arcuato multicolore (quello che oggi conosciamo come arcobaleno), solo per ricordarci che dobbiamo aver cura del lago e dell’oceano, della foresta e di tutte le creature ivi esistenti. Quel fascio arcuato multicolore altro non è che una mano tesa dal cielo per rinnovare il patto di convivenza tra tutte le specie.
    Amen.
    Cudgen Lake New South Wales – 29 dicembre 2017
    foto scattate a Cudgen Lake

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    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      wow.. bellissimo tutto! Bravo!

    2. raffaello115
    3. londoncalling6

      londoncalling6

      immagini di repertorio ma bellissime!

  5. CANTO DI PRIMAVERA LUNGO IL TWEED RIVER
    E ancora una volta chiudemmo gli occhi
    per svegliarci a primavera:
    qui, dove Marzo dà l'incipit all'autunno
    e Santa Claus annuncia l'estate...
    Come in un film che parla di pace
    o in uno sguardo che parla d'amore,
    giunse al delta la primavera
    e tra arcipelaghi di nostalgia
    e costellazioni di artefatti silenzi
    di voci e di vento vedemmo sciogliersi 
    segreti oceanici frantumatisi nell'onirico
    ... e nella sabbia e nella luna altri ricordi
    si tinsero di gioia.
    E ancora una volta chiudemmo gli occhi
    per svegliarci a primavera.
     
    Raffaello Bocciolini
     
    Banora Point (New South Wales)
     
    26 Marzo 2016

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    1. theoldandthesea

      theoldandthesea

      bellissima foto e bellissime parole! 

    2. londonercity

      londonercity

      I paesaggi che emozionano generano sentimenti che si mostrano anche con le parole. Quando vedete una cosa bella, pensate alla vostra espressione in quell'istante. E' un altro modo per esternare quel sentimento che state provando.

    3. fleurdelys00

      fleurdelys00

      mi lasci sempre senza parole :o:x

  6. Frammenti di musicale poesia
    invenni in uno scrigno sonoro
    adagiatosi in forma di aragosta
    lungo la Baia di Sydney,
    e udii le piú intense sinfonie risuonar nel vento
    tra cornacchie e aquile di mare
    volando a teatro sui rilievi di Tweed Heads.
    Mi mancavano le parole:
    lasciai allora che infiorescenze silvestri
    mi sbocciassero addosso, sulla camicia,
    poiché crescono spontanee e senza preavviso
    le piú belle canzoni.
     
    Andai poi a scavare i pensieri piú profondi
    tra naufragi urbani e campi di croci a perdita d'occhio
    con il cuore gonfio di lutti e di perdite.
    Poi un giorno ti trovai disegnata
    tra carte obliate e versi sparsi
    nella polvere di un cassetto
    ... e tornai a cercarti!
     
    Raffaello
     
    Robertson - Queensland - 4 ottobre 2013
     
    Foto scattata tre anni fa, a Beerwah, Queensland

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  7. Ho ancora parole non dette,
    in fondo all'anima,
    eppure intreccio ghirlande di parole
    ogni sera,
    poi nel vento e nel crepuscolo le disperdo,
    per te, amica che mi stai leggendo...
     
    Raffaello
    1. sarettalunetta

      sarettalunetta

      Raffaello sei sempre così profondo e ogni volta vorrei trovare delle parole giuste per risponderti ma mi lasci completamente senza parole. E poi, il poeta, qui sei tu! ❤️❤️

    2. raffaello115

      raffaello115

      Le parole giuste, cara sarettalunetta, sono quelle che ti sgorgano dal cuore. Sono quelle che raccoglie sulla spiaggia assieme alle conchiglie, o su un sentiero di montagna quando quando osservi il paesaggio e all'improvviso ti avvedi che c'è un fiore nel cammino... Le parole giuste non le trova il saggio, né l'erudito. Poiché le parole vagano nell'aria. Magari potrebbe avermele suggerite senza volere un'amica sconosciuta, lontana... Io ci metto soltanto un po' di pazienza per ordinarle in versi e poi... Gliele restituisco in forma di poesia.

      Buona notte amica mia! Buon riposo e dolci sogni! E se domani mattina avrai al risveglio una sensazione, un'immagine, un silenzio dal colore particolare, oppure un battito d'ali improvviso e leggero... Raccontamelo! Magari proprio lì ci saranno le parole giuste per la mia prossima poesia!

      Raffaello

      (nella foto, "Il valzer" di Camille Claudel)

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    3. sarettalunetta

      sarettalunetta

      le tue parole bellissime, le tue poesie mi rendono leggera e migliorano la mia giornata. Ordina in versi le parole che ti arrivano perché hai una dote incredibile, sei un poeta! 💋❤️

  8. IN UN CERCHIO DI POESIA
    Si chiude la notte
    in un cerchio di poesia:
    ed esce dallo specchio una voce,
    insensata glossolalia
    timidamente proferita
    tra le pagine di una notte qualsiasi
    in questo sogno australe
    che si perde e si moltiplica nel tempo.
    Si bruciano o si dimenticano i versi
    si accarezza il destino
    ... e si chiude la notte
    in un cerchio di poesia.
    Voci che si rincorrono
    dentro a uno specchio
    e armonie che ritornano:
    tornano anarchiche,
    sparse, imprevedibili,
    tornano con l'aroma,
    intenso e inconfondibile
    dell'incenso acre
    che invita al raccoglimento.
    Potrei svegliarmi all'alba
    con un canto nuovo tra le labbra,
    ma In questa notte
    sto davvero facendo fatica
    a devastare i versi
    che ho composto.
    Ma prima devo chiudere la notte
    in un cerchio di poesia.
    Solo così rinasceranno i sogni,
    solo così torneranno alla memoria
    le oceaniche onde di quand'era giovane il silenzio...
     
    Robertson -Queensland - 25 novembre 2017
     
    versi e fotografia di Raffaello

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  9. LE STAGIONI DEL CANTO
     
    In una morsa d'acciaio rovente
    d'estate ancora si canta,
    si canta e di sogno s'ammanta
    la malinconia che giunge silente.
    E ancora si canta in autunno
    quando Pomona bacia Vertumno.
    Si getta altra legna sul fuoco
    per ravvivare il canto invernale
    e sciogliere questa luna di sale
    quando il canto si fa più fioco.
    Dice il poeta che "è subito sera".
    Proprio ora che è già primavera.
     
    Robertson - Queensland - 25 Settembre 2022
    Raffaello

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  10. LE STAGIONI DEL CANTO
    In una morsa d'acciaio rovente
    d'estate ancora si canta,
    si canta e di sogno s'ammanta
    la malinconia che giunge silente.
    E ancora si canta in autunno
    quando Pomona bacia Vertumno.
    Si getta altra legna sul fuoco
    per ravvivare il canto invernale
    e sciogliere questa luna di sale
    quando il canto si fa più fioco.
    Dice il poeta che "è subito sera".
    Proprio ora che è già primavera.
    Robertson - Queensland - 25 Settembre 2022
    Raffaello
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  11. MAL DI TASMANIA
    L'anno scorso di questi tempi stavamo preparando le valige per la Tasmania.
    Dicono che quando uno visita l'Africa e poi torna al proprio paese inizia a soffrire di mal d'Africa.
    Quando visitai il Kenya non ebbi a soffrire tale malessere.
    Il "mal di Tasmania" invece mi ha veramente colpito. La Tasmania è uno dei luoghi più belli che mi sia mai capitato di visitare...

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  12. MEMORIE
    Decadi di sentieri ne hanno edulcorato il ricordo:
    sono le memorie.
    Giungono inevitabili
    come sempre succede
    in questi tempi di bilanci e rendiconti,
    non tutti esprimibili con numerali.
    Semplici memorie a scavalcare questi inverni australi:
    ancora se ne avverte il retrogusto
    quando piovono orizzontali
    verso un futuro con il fiato corto.
    Nient'altro che memorie,
    forgiate dai sogni
    e setacciàtesi in una clessidra,
    là, dove c'è ancora qualcosa da sognare,
    qualcosa da ghermire,
    ... e tanto da rimembrare.
     
    Robertson, Queensland.
     
    27 Dicembre 2020
    (nella foto: un amarylis del mio cortile)

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  13. Mi piace leggere. Sono sempre stato un lettore compulsivo. Fin da bambino... Leggo soprattutto libri di storia dell'arte, di storia, di archeologia, ma anche di letteratura, sia essa narrativa, poesia o teatro. Leggo anche filosofia, saggistica... Insomma... Leggo tanto e di tutto! (Un po' meno i libri a carattere scientifico).
    Amo leggere, ma soprattutto amo leggere quei libri che "mi leggono". Sì, poiché con i libri si può instaurare un rapporto bidirezionale: io li leggo, ma a volte anche loro leggono me, magari mi giudicano pure: mi leggono dentro e mi costringono a pensare, a mettermi in gioco... Penso per esempio a certe opere teatrali di Ibsen, a certe poesie di Machado o di Charles Cros, penso alla prosa elegante e raffinata di Bufalino, così diversa da quella più asciutta ma comunque efficace di Svevo... Eppure entrambi mi hanno in qualche modo "costretto" a tornare a sfogliare le loro pagine, magari per cercare di carpirvi un qualcosa che mi era sfuggito la volta precedente...
    E ché dire poi della musica? Ascoltando Serrat può capitare anche di ritrovarsi in musica i versi di Machado, e allora diventa una conversazione a tre: la poesia, la musica e io... Ma ci sono musiche anche senza parole, musiche nelle quali la lirica è composta unicamente di note musicali disposte magistralmente sul pentagramma: è il caso della Sinfonia "La Grande" di Schubert, oppure di certe composizioni di Thelonious Monk... Oppure a volte la musica è sì accompagnata dalle parole, ma magari le parole non sono importanti, a volte basta l'atmosfera che la musica riesce a creare, come il blues per esempio, e allora le parole si possono anche ascoltare ma di certo passano in secondo piano...
    E poi ci sono quelle opere d'arte che mi parlano, che mi sfidano, che a volte mi paiono talmente impenetrabili che quasi sembra stiano prendendosi gioco di me: mi sfidano a osservarle, a carpirne i segreti, e mi invitano a tornare a guardarle, ad analizzarle, ad andare a informarmi sui libri... Già! I libri! Ero proprio partito da quelli! E così alla fine succede che tutto si mischia insieme: i libri, la poesia che si trova coglie in un concerto per pianoforte di Rachmaninov o in una tela di Giorgione, al pari di una poesia di Quasimodo. E poi... Quale personaggio più poetico del generale Aureliano Buendìa in Cent'anni di Solitudine? C'è la melodia di Silvio Rodriguez sempe carica di significati e di impegno politico e la melodia delle linee che si intersecano in un'architettura brunelleschiana, come nella Cappella dei Pazzi, per esempio... I libri mi parlano della Valle dei templi di Agrigento e delle saghe finlandesi del Kalevala, delle atmosfere dei romanzi di Turgenev e della filosofia di Seneca...
    Passano gli anni e la vista non è più quella di un tempo. "E un vedo nemmen'un prete sulla neve!" Direbbe la mamma nel suo bellissimo eloquio fiorentino... Lo so, ci vedo poco oramai, ma continuo a leggere. E quando non potrò più leggere... Allora mi limiterò a osservare quello che la natura ha da offrirmi. Ma di certo lo farò sulla scorta di tutte le mie letture...

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  14. NEL SOGNO (al babbo)
    Dall'alto di un sogno,
    nel cuore svuotato,
    appeso a una notte senza luna
    il tuo sogno mi è apparso.
    Ti alzi dal letto,
    lo sguardo nel vuoto,
    poi d'improvviso
    un inaspettato bagliore
    t'illumina gli occhi:
    ti guardo e mi sorridi.
    Mi riconosci e mi parli,
    cancellando in un istante
    le nebbie maligne
    che la ragione ottundono.
    E' solo un istante,
    e come il tuo toscano
    che tra le dita si va spegnendo,
    così il tuo sguardo
    nel vuoto si affievolisce.
    Perduto nel vuoto lo sguardo
    non sai più chi sono ...
    "Babbo! Mi senti?"
    Ma già ritorna la notte
    nel tuo vuoto mirare
    e al tuo mondo di miti senili,
    d' inafferrabili nebbie
    e colori oramai spenti,
    ritorni in silenzio,
    babbo...
     
    Robertson (Queensland - Australia) - 10 febbraio 2022
     
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    Nella foto: Ritratto di Vecchio con il nipote (1490 circa).
    Domenico Ghirlandaio.
    Musée du Louvre -  Paris

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  15. OGGI AVEVO VOGLIA DI DIRE QUALCOSA DI PROFONDO
    Quando talor frattanto,
    forse, sebben così;
    giammai piuttosto alquanto
    ordunque come e non bensì?
    Ecco repente d'altronde,
    quasi eziandio perciò,
    anzi, altresì laonde
    purtroppo invan; però...
    Ma se perfin mediante,
    quantunque attesoché,
    ahi! Ancorchè nonostante,
    ... E conciossiacosaché.
    Firenze, 12 novembre 2014
  16. SAMHAIN'S NIGHT FROM THE OTHER HEMISPHERE
    It was Samhain's night, it was a Celtic dream speaking my same language, because sometimes no one sings better than an ancient silence, and there's no better fellow than an angel dipping in the acqueous crystal of an unexpected moon.
    It was Samhain's night, and I saw some of its northern atmospheres walking straight in through a Queensland's storms, because its wrong compass always marked toward south, toward Tasmanian lands.
    It was Samhain's night: I saw a vagabond sitting on a huge stone. Someone heard him whispering a song. It's not clear language was it. Everybody knew it would have been his very last song: "It was Samhain's night".
    It was Samhain's night and the vagabond poet would have soon faded away. His song generated a thick darkness that would have soon swallowed him and his songs.
    It was Samhain's night, but I was still looking for the evening, even though the evening wads already closing its invisible eyes to the dusk and the night had fallen already. Sad eyes nostalgically looking toward east, toward Toowoomba or Warwick...
    It was Samhain's night and Tasmanian's shore was still far away. Nonetheless there was always a new shade every time he started a new refrain of that same song.
    It was Samhain's night, and a silence, every kind of silence started overlapping the wind song far in the distance...
    Raffaello
    Brisbane - 30th November 2016
  17. Solitudini che si sfiorano
    nel respiro soffocato del silenzio
    e tra gli occhi una luna a mezzogiorno...
    Poi, tra angeli viaggiatori
    senza etichetta ne' convenzioni,
    un incontro occasionale in aeroporto
    E con un nuovo incenso in gola ripartire
    ... Ripartire tra siderali imperi,
    o forse solo ritornare.
    Ritornare ai luoghi, ritornare nel tempo...
     
    Scritto a Doha, Qatar. 11 ottobre 2022
    Raffaello
  18. TREGUA
    All'ombra del silenzio
    a questo vago tuonar di astri,tra corpi celesti,
    viaggi intrapresi e abbandonati,
    riposar le mente e le braccia
    nell'insonnia vegetale,
    lasciando alle palme e agli eucalipti
    la pena di vegliare
    sui sogni inconclusi
    sui volti inalbeggiati,
    sui ricordi immemori di tronch offesi e inutili rivalse.
    Una tregua senza tempo,
    una fioritura di jacaranda
    moltiplicata nella pietra vittoriana,
    qualche crepuscolo a Sunnybank,
    qualche melodia di sirena
    smarritasi alle sponde di Tweed River
    ... e la tua presenza: sempre vigile nei sogni e nei risvegli;
    tumulti di passioni
    e istanti prolungati in contemplazione.
    Guelfi e Ghibellini possono attendere!
    Raffaello Bocciolini
    Brisbane - George V Square - 29 settembre 2013

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  19. Carlos Santana è internazionalmente riconosciuto come un grande chitarrista oltre che compositore (nonché discreto cantante).
    Javier Batiz viceversa, è abbastanza poco conosciuto, o per lo meno è conosciuto soltanto in Messico.
    Eppure Batìz è stato il maestro di chitarra di Santana (di Santana e anche di altri rockettari messicani, come Alejandro Lora). Santana ha sempre reso omaggio a Batìz e ha sempre parlato di lui come di un grande artista.
    Durante il mio lungo soggiorno in Messico ho avuto la fortuna di vedere dal vivo Carlos Santana in concerto al Palacio de los deportes. Quando Santana si esibisce nel suo Messico, non solo offre agli spettatori un concerto più generoso nella sua durata, ma addirittura invita sempre come "guest star" il suo vecchio insegnante di chitarra. Le due chitarre, quella di Santana e quella di Batìz insieme sono uno spettacolo unico... Provate ad ascoltare questo brano, "Blues for Salvador" e sentirete le due chitarre che quando si toccano fanno scintille...
     

     

     

    1. nuncepenza6

      nuncepenza6

      Pazzesco. Lui l'ho sempre amato! 

    2. raffaello115

      raffaello115

      E dovresti sentirlo quando duetta con Javier Batìz....

       

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      wow... il migliore di tutti i tempi

  20. Mistico, scarno, essenziale, bellissimo questo presepe del pittore pistoiese Pietro Bugiani che lo dipinse nel 1928.
    Si tratta di una Natività ispirata a Masaccio, Angelico, Domenico Veneziano e ai maestri fiorentini del XV secolo, ma Bugiani, allora giovanissimo artista, la reinterpreta in maniera molto personale, ambientandola in quella splendida vallata che è la Val di Bure, appena fuori dal città di Pistoia.
    Auguro a tutti un Buon Natale.

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  21. TRA ESTRO E UTOPIA
    Non so se fu Estro o Utopia chi qui mi condusse...
    Salpai una sera dalle sponde del web
    e quivi approdai in silenzio,
    a questa comunità virtuale, senza volti,
    ma profondi nell'anima i sentimenti...
    Tra estro e utopia vive la parte più leggera di me.
     
    Raffaello
     
    Firenze, 27 gennaio 2016
    (Foto: dal mio giardino a Robertson, Queensland, Australia)

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      Io aspetto con ansia la primavera per veder sbocciare questi fiori belli e profumati!

    2. raffaello115

      raffaello115

      Nel mio giardino, fleurdelys00 ci sono sempre dei fiori in qualsiasi stagione. Il clima, caldo e umido li fa crescere facilmente. Alcuni sono addirittura fiori spontanei...

       

    3. fleurdelys00

      fleurdelys00

      il mio sogno!

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  22. AUTOPROFEZIA
     
    Abiterai foreste luminose
    e società anonime di onde e gabbiani,
    senza tregua andrai volteggiando
    da un oceano all'altro,
    ogni volta recando in te amori silenti,
    destinati a sfociare in un solo grande amore.
    Perderai una fortuna
    ai tavoli verdi del sentimento,
    ma continuerai a scommettere,
    a giocarti tutto con il sorriso,
    anche quando gli anni
    avranno devastato il tuo sorriso.
     
    Cambierai più sentieri che scarpe,
    ghermirai al volo segreti variegati
    senza afferrarne quasi mai il senso
    e solo alla fine dei tuoi giorni
    alla tua estrema dimora,
    senza croce ne' iscrizione,
    accorreranno i labari lacerati,
    tutti i sogni che hai inseguito
    i tuoi voli siderali
    e un silenzio lungo un'eternità.
     
    Robertson - Queensland - 24 Novembre 2017
     
    Raffaello
     

     

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  23. Proprio oggi è il mio compleanno!

    Per uno che come me, ha viaggiato tanto e talvolta vissuto in paesi stranieri, è normale che possa essere successo di trascorrere compleanni lontano dalla mia città. Mi è così capitato negli anni di brindare al mio compleanno in un villaggio sperduto sulla cordigliera centrale di Porto Rico, a Montreal, a Cali, a Santo Domingo, a Città del Messico, Amburgo a Pàtzcuaro… Diversi compleanni. come quello di oggi, li ho trascorsi in Australia… Ma oggi vorrei brevemente ricordare non i compleanni, ma, mi si perdoni l’orrendo neologismo le “compledecadi”.

    La mia prima compledecade, cioè i miei primi dieci anni li festeggiai, come è logico, a Firenze. La mamma mi organizzò una festicciola al bar vicino a casa, alla quale erano invitati i miei amici e compagni di scuola. Tra i pochi ricordi che ho di quel giorno… la torta di compleanno, anzi, la candelina. Non erano più dieci candeline, bensì una sola candela, un po’ più grande, che recava la scritta “10”.

    La mia seconda compledecade la trascorsi invece mio malgrado a Como. In se’ Como non sarebbe un brutto posto per festeggiare la ricorrenza dei vent’anni. Il problema fu che ero in caserma. Avevo iniziato la ferma da appena una settimana e quel mondo militare che non ho mai amato mi parve ancora peggiore di quello che in realtà era. Ero al CAR e fu forse questa la mia peggiore compledecade.

    Nemmeno la terza compledecade fu un granché. Mi trovavo a Città del Messico, ancora una volta mio malgrado. Non starò qui a tediare il lettore raccontando le circostanze che mi trassero in quella metropoli…

    Molto migliore è stata senz’altro la mia quarta compledecade. Quella la trascorsi ad Amburgo, assieme alla mia compagna di allora, ospite di Michael e Silvia, due ottimi amici. Durante quel soggiorno di circa un mese, oltre ad Amburgo, che già conoscevo, visitai anche luoghi interessantissimi, come Brema, Lubecca, Berlino, Goslar, Braunschweig. Quella sì, che è stata una bella compledecade.

    La migliore di tutte le mie compledeadi è stata sinora la quinta. Quella la trascorsi a Firenze, ma fu un giorno davvero speciale. Mi recai a Palazzo Vecchio per sposarmi. Quando si prende una decisione del genere, si sa, significa che si hanno aspettative per il futuro. E di aspettative quel giorno ne avevo davvero tante.

    La mia prossima compledecade sarà invece fra tre anni. Cosa farò quel giorno? Sinceramente non lo so.
    Non è necessario che lo trascorra in qualche luogo esotico facendo chissà cosa. A quest’età i compleanni acquistano un sapore diverso. Mi basterebbe che fosse una giornata tranquilla, da passare con chi amo e sempre con qualche aspettativa per il futuro.

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    1. fleurdelys00

      fleurdelys00

      Mi sono persa il tuo compleanno :( Auguri (anche se in ritardo)! Siete una coppia bellissima e credo che tu sia una persona molto interessante con cui parlare, perché credo che tu abbiamo molto da raccontare ed un modo di vivere profondo!

    2. raffaello115

      raffaello115

      il pericolo più grande nella vita di ciascuno di noi è che sia la vita a viverci, anzichè esser noi a viver la vita. E ancora peggio è il non rendersi conto che la vita che stiamo vivendo non è quella che vorremmo, bensì quella che il destino o magari qualcuno travestito da destino ci ha imposto...

      Io non credo di esser sempre riuscito a vivere la mia vita. Ma almeno ci ho sempre provato...

       

    3. tacchialti94

      tacchialti94

      Bellissimo scatto! complimenti!

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  24. CARTA ABIERTA A LEANDRO EN SU DIA DE CUMPLEANOS
    La canción que aquì te dedico habrìa debido quizás dedicártela hace unos años: son consejos que un padre le da a su hijo, pero segùn veo, ya has seguido estos consejos por tu cuenta. Hoy, en el día de tu trigésimo cumpleaños, ya puedes decir que eres un hombre, un hombre en su plena madurez, Es por eso que cada vez que te veo no puedo evitar sentirme orgulloso de ti.
    Tal vez mi orgullo paternal me impide verte de manera diferente, pero ciertamente has pasado por todas esas etapas que conducen a la madurez, y las has enfrentado bien, dosificando sabiamente esa seriedad y ligereza necesarias para llegar a convertirte en un hombre. Y esto también me hace sentir orgulloso de ti.
    Estoy tan orgulloso de ti, que te escribo en castellano, no por el hecho de que domines este idioma (además del inglés), sino porque quiero asegurarme de que Jenny  también lo lea y lo entienda bien, para que sepa que el mío es un orgullo que va más allá del comprensible orgullo paterno. Porque realmente eres una persona especial. E si en los tiempos de la escuela me hiciste desesperar, en realidad las cosas fundamentales para enfrentarte a la vida las aprendiste todas, o casi todas, y las aprendiste muy bien. Dedicación, gratitud, sentido de responsabilidad, generosidad, resiliencia, fortaleza de carácter, espíritu de adaptación, coraje, pero también alegría, deseo de vivir la vida plenamente y ofrecer todas estas cualidades a las personas cercanas a ti.
    Como padre, solo puedo sentirme orgulloso de ti.
    Parece que ni siquiera este virus sea capaz de afectar tu cumpleaños. Por supuesto, lamento que estés celebrando tus treinta años en esta situación tan difícil, tan irreal y anómala, pero veo que ya has preparado todo para superar este momento también.
    Vuelvo a decirte que yo siempre estaré cerca de ti, pero en este caso me olvidaría de que en los últimos tiempos ha sucedido más a menudo que yo haya necesitado de tu ayuda y no viceversa. Me gusta tu manera de enfrentarte a la vida, me gusta cómo logras vivir la vida. Porque después de todo, vivir bien la vida no significa nada más que vivirla. Vivirla sin dejar que ella te viva. Y esto lo estás haciendo muy bien.
    Es por eso que repito una vez más que estoy orgulloso de ti. Qué tengas un feliz cumple!

    IL BABBO

     

     

    1. ciribi72

      ciribi72

      una poesia che diventa musica, magica!

    2. daliahnera

      daliahnera

      ottima traccia per un pomeriggio di relax! no?

    3. fashionista0

      fashionista0

      una traccia pieno di amore, bellissima!

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  25. RIFLESSIONI

    Da qualche settimana passo molto tempo in giardino: è quasi l'unica uscita che mi concedo di questi tempi...
    Tra i tanti fiori che popolano il giardino, questi piccoli fiori bianchi non sono certo i più accattivanti, eppure... Mi sorprende questa loro capacità di adattarsi con poco: nascono e sfioriscono nel giro di tre settimane, basta loro molto poco per tirare avanti. Crescono all'ombra di altre piante più grosse abbarbicandosi alle loro radici. Crescono addirittura sui muri, tra micro-interstizi tra mattonella e mattonella. E vi rimangono fieramente attorcigliati. Attaccati a quel minimo di deposito di terra sul quale fiorire. Sono i fiori che resistono.
    E nella loro breve vita ci danno un messaggio semplice, semplice: resistete anche voi, umani, resistete...

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    1. ciribi72

      ciribi72

      l'immagine mi da un sacco di forza! teniamo duro!

    2. tacchialti94

      tacchialti94

      forza e coraggio! torneremo fortissimi!

    3. fleurdelys00

      fleurdelys00

      la natura rompe ogni tipo di muro <3

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