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odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Io l’ho già detto che ho spesso la sensazione di camminare nel dormiveglia e mi doman
Io l’ho già detto che ho spesso la sensazione di camminare nel dormiveglia e mi domando se anche gli altri siano come me. Questa specie di nebbia che accompagna i miei movimenti, anche quando sono in perfetta salute è uno dei miei stupori più curiosi per quel che mi riguarda.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi
Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi riguardano. Che rientrano nella mia storia.
Ma il gusto che provo nel raccontare storie non è solo estetico. Rifletto sul fatto che ogni vita è una storia. La mia. Ma anche quella di ognuno dei miei interlocutori. E arrivo presto alla conclusione che raccontare la propria storia è un modo per fare della propria vita una storia. Infatti, c’è il rischio di dispersione. Mille cose da fare, tanti eventi che accadono. Molti eventi attesi che non accadono… Tutto questo potrebbe disperdere. L’attenzione e la vita. Immagino che lo potrebbe. Oppure fornirebbe materiale solo ad una storia raccontata da un altro. Ma che tu racconti la tua storia è un’altra faccenda. Vuol dire che hai intenzione di vivere una storia.
Raccontare la tua storia presuppone che tu voglia esserne il protagonista. Che tu voglia una vita a modo tuo. Che tu sappia trovare o inventare un filo conduttore che attraversa tutte quelle molte giornate, tutti quegli innumerevoli eventi, che ti senti dietro le spalle. E anche che, nei momenti di stallo, tu non pensi che sei niente, ma che, anche quando non lo sai, delle cose accadono che ti riguardano.
Una volta le storie si potevano raccontare solo alla fine. La fine, l’ultimo capitolo, è in realtà il momento in cui si può vedere il filo rosso che ha collegato gli eventi.
Ma esistevano anche i diari di viaggio. Ed erano storie. Nel diario di viaggio si parte sempre dalla fine, ma dalla fine che ancora non è avvenuta. È la fine desiderata, il sogno che si vuole realizzare. Nel diario di viaggio, sappiamo che siamo partiti per andare là. E raccontiamo quello che oggi è avvenuto in rapporto a quella nostra meta.
Ed è un po’ di questo genere la storia che io racconto.
Ho deciso di arrivare là. Ho un mio sogno. E racconto quello che accade alla luce della meta che mi sono prefissa.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : Ho sempre amato le energie sostenibili .
Ho sempre amato le energie sostenibili.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : Vita come musica Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino
Vita come musica
Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
Già fatto?
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E, intanto, il desiderio. Io ho preso sul serio il desiderio. Che chiamo sogno. Da te
E, intanto, il desiderio.
Io ho preso sul serio il desiderio. Che chiamo sogno. Da tempo, ho fatto questo. Prendere sul serio il desiderio che ti abita.
Il desiderio. Che meraviglia che tu sia un desiderio. E che mistero. Cosa desideri? Cosa vuoi? E, lo vuoi ancora? Oppure hai lasciato affievolire questa voce che una volta ti sbatteva contro le pareti della tua casa, e ti chiedeva di uscire a avventurarti?
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussure
E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussureggiante esplosione di energie, che si esprimevano nei suoi gesti ordinari, quotidiani e che consentivano ai suoi sogni più profondi e più grandi di muoversi liberamente tra le mura di casa e negli ambienti in cui operava.
Era convinta che la vita trovasse la sua espressione significativa nella gioia e che la gioia fosse a portata di mano, e che tutto - anche le sfide e le tristezze - contenesse mille sentieri per condurre alla gioia, o piuttosto mille porte e finestra da cui la gioia potesse entrare.
Le domande che le facevano compagnia in ogni momento si riferivano al come trovare nuove idee e nuove vie per espandere la propria capacità di sentire, di intendere e di trovare. E il gioco della creatività non smetteva un attimo di sorprenderla.
La sua esistenza era un’avventura succulenta. Gratitudine e gioia erano lo stesso sentimento.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Un certo tipo di cose movimenti gratuiti per esplorare ovvio anche lo spirito dell
Un certo tipo di cose
movimenti gratuiti per esplorare
ovvio anche
lo spirito dell'impresa
in altri termini l'avventura umana
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega d
Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega del cervello.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi
Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi riguardano. Che rientrano nella mia storia.
Ma il gusto che provo nel raccontare storie non è solo estetico. Rifletto sul fatto che ogni vita è una storia. La mia. Ma anche quella di ognuno dei miei interlocutori. E arrivo presto alla conclusione che raccontare la propria storia è un modo per fare della propria vita una storia. Infatti, c’è il rischio di dispersione. Mille cose da fare, tanti eventi che accadono. Molti eventi attesi che non accadono… Tutto questo potrebbe disperdere. L’attenzione e la vita. Immagino che lo potrebbe. Oppure fornirebbe materiale solo ad una storia raccontata da un altro. Ma che tu racconti la tua storia è un’altra faccenda. Vuol dire che hai intenzione di vivere una storia.
Raccontare la tua storia presuppone che tu voglia esserne il protagonista. Che tu voglia una vita a modo tuo. Che tu sappia trovare o inventare un filo conduttore che attraversa tutte quelle molte giornate, tutti quegli innumerevoli eventi, che ti senti dietro le spalle. E anche che, nei momenti di stallo, tu non pensi che sei niente, ma che, anche quando non lo sai, delle cose accadono che ti riguardano.
Una volta le storie si potevano raccontare solo alla fine. La fine, l’ultimo capitolo, è in realtà il momento in cui si può vedere il filo rosso che ha collegato gli eventi.
Ma esistevano anche i diari di viaggio. Ed erano storie. Nel diario di viaggio si parte sempre dalla fine, ma dalla fine che ancora non è avvenuta. È la fine desiderata, il sogno che si vuole realizzare. Nel diario di viaggio, sappiamo che siamo partiti per andare là. E raccontiamo quello che oggi è avvenuto in rapporto a quella nostra meta.
Ed è un po’ di questo genere la storia che io racconto.
Ho deciso di arrivare là. Ho un mio sogno. E racconto quello che accade alla luce della meta che mi sono prefissa.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi
Mi piace raccontare storie. In definitiva riesco a raccontare bene solo storie che mi riguardano. Che rientrano nella mia storia.
Ma il gusto che provo nel raccontare storie non è solo estetico. Rifletto sul fatto che ogni vita è una storia. La mia. Ma anche quella di ognuno dei miei interlocutori. E arrivo presto alla conclusione che raccontare la propria storia è un modo per fare della propria vita una storia. Infatti, c’è il rischio di dispersione. Mille cose da fare, tanti eventi che accadono. Molti eventi attesi che non accadono… Tutto questo potrebbe disperdere. L’attenzione e la vita. Immagino che lo potrebbe. Oppure fornirebbe materiale solo ad una storia raccontata da un altro. Ma che tu racconti la tua storia è un’altra faccenda. Vuol dire che hai intenzione di vivere una storia.
Raccontare la tua storia presuppone che tu voglia esserne il protagonista. Che tu voglia una vita a modo tuo. Che tu sappia trovare o inventare un filo conduttore che attraversa tutte quelle molte giornate, tutti quegli innumerevoli eventi, che ti senti dietro le spalle. E anche che, nei momenti di stallo, tu non pensi che sei niente, ma che, anche quando non lo sai, delle cose accadono che ti riguardano.
Una volta le storie si potevano raccontare solo alla fine. La fine, l’ultimo capitolo, è in realtà il momento in cui si può vedere il filo rosso che ha collegato gli eventi.
Ma esistevano anche i diari di viaggio. Ed erano storie. Nel diario di viaggio si parte sempre dalla fine, ma dalla fine che ancora non è avvenuta. È la fine desiderata, il sogno che si vuole realizzare. Nel diario di viaggio, sappiamo che siamo partiti per andare là. E raccontiamo quello che oggi è avvenuto in rapporto a quella nostra meta.
Ed è un po’ di questo genere la storia che io racconto.
Ho deciso di arrivare là. Ho un mio sogno. E racconto quello che accade alla luce della meta che mi sono prefissa.
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odessa1920 ha aggiunto una reazione a vitto071 per l'aggiornamento : Buon pomeriggio
Buon pomeriggio
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Un certo tipo di cose movimenti gratuiti per esplorare ovvio anche lo spirito dell
Un certo tipo di cose
movimenti gratuiti per esplorare
ovvio anche
lo spirito dell'impresa
in altri termini l'avventura umana
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega d
Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega del cervello.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E, intanto, il desiderio. Io ho preso sul serio il desiderio. Che chiamo sogno. Da te
E, intanto, il desiderio.
Io ho preso sul serio il desiderio. Che chiamo sogno. Da tempo, ho fatto questo. Prendere sul serio il desiderio che ti abita.
Il desiderio. Che meraviglia che tu sia un desiderio. E che mistero. Cosa desideri? Cosa vuoi? E, lo vuoi ancora? Oppure hai lasciato affievolire questa voce che una volta ti sbatteva contro le pareti della tua casa, e ti chiedeva di uscire a avventurarti?
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussure
E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussureggiante esplosione di energie, che si esprimevano nei suoi gesti ordinari, quotidiani e che consentivano ai suoi sogni più profondi e più grandi di muoversi liberamente tra le mura di casa e negli ambienti in cui operava.
Era convinta che la vita trovasse la sua espressione significativa nella gioia e che la gioia fosse a portata di mano, e che tutto - anche le sfide e le tristezze - contenesse mille sentieri per condurre alla gioia, o piuttosto mille porte e finestra da cui la gioia potesse entrare.
Le domande che le facevano compagnia in ogni momento si riferivano al come trovare nuove idee e nuove vie per espandere la propria capacità di sentire, di intendere e di trovare. E il gioco della creatività non smetteva un attimo di sorprenderla.
La sua esistenza era un’avventura succulenta. Gratitudine e gioia erano lo stesso sentimento.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Un certo tipo di cose movimenti gratuiti per esplorare ovvio anche lo spirito dell
Un certo tipo di cose
movimenti gratuiti per esplorare
ovvio anche
lo spirito dell'impresa
in altri termini l'avventura umana
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega d
Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega del cervello.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Un certo tipo di cose movimenti gratuiti per esplorare ovvio anche lo spirito dell
Un certo tipo di cose
movimenti gratuiti per esplorare
ovvio anche
lo spirito dell'impresa
in altri termini l'avventura umana
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega d
Le ore sognanti sul far della sera, col rintocco di idee gagliarde nel retrobottega del cervello.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussure
E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussureggiante esplosione di energie, che si esprimevano nei suoi gesti ordinari, quotidiani e che consentivano ai suoi sogni più profondi e più grandi di muoversi liberamente tra le mura di casa e negli ambienti in cui operava.
Era convinta che la vita trovasse la sua espressione significativa nella gioia e che la gioia fosse a portata di mano, e che tutto - anche le sfide e le tristezze - contenesse mille sentieri per condurre alla gioia, o piuttosto mille porte e finestra da cui la gioia potesse entrare.
Le domande che le facevano compagnia in ogni momento si riferivano al come trovare nuove idee e nuove vie per espandere la propria capacità di sentire, di intendere e di trovare. E il gioco della creatività non smetteva un attimo di sorprenderla.
La sua esistenza era un’avventura succulenta. Gratitudine e gioia erano lo stesso sentimento.
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odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussure
E lei portava dentro l’animo quelle intense emozioni di bellezza, abbondanza, lussureggiante esplosione di energie, che si esprimevano nei suoi gesti ordinari, quotidiani e che consentivano ai suoi sogni più profondi e più grandi di muoversi liberamente tra le mura di casa e negli ambienti in cui operava.
Era convinta che la vita trovasse la sua espressione significativa nella gioia e che la gioia fosse a portata di mano, e che tutto - anche le sfide e le tristezze - contenesse mille sentieri per condurre alla gioia, o piuttosto mille porte e finestra da cui la gioia potesse entrare.
Le domande che le facevano compagnia in ogni momento si riferivano al come trovare nuove idee e nuove vie per espandere la propria capacità di sentire, di intendere e di trovare. E il gioco della creatività non smetteva un attimo di sorprenderla.
La sua esistenza era un’avventura succulenta. Gratitudine e gioia erano lo stesso sentimento.
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