Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Voglio imparare da tutto ciò che è stato, voglio usare l'accesso all' archivio di con   
    Voglio imparare da tutto ciò che è stato, voglio usare l'accesso all' archivio di conoscenza che oggi i nuovi mezzi ci consentono… Ma voglio che i sogni siano più forti dei ricordi.
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    Voglio imparare da tutto ciò che è stato, voglio usare l'accesso all' archivio di conoscenza che oggi i nuovi mezzi ci consentono… Ma voglio che i sogni siano più forti dei ricordi.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : In definitiva mi piace sognare. E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta   
    In definitiva mi piace sognare.

    E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta del mondo per conquistarmi fin che basta la possibilità di farlo.

    Il sogno potrebbe non essere semplicemente una via di fuga da una realtà ingrata. Potrebbe essere il di più che manca, ciò che è irraggiungibile con gli strumenti del puro realismo, o come lo si voglia chiamare.

    Lo spazio del sogno è però qualcosa di concreto. Esige una certa disponibilità finanziaria. Esige una parziale liberazione dalle urgenze materiali. Perché il sogno ha bisogno di tempo libero dalle necessità.

    Il senso del lavoro per me è precisato dalla liberazione di tempo per una vita da sogno. Una vita ispirata e animata dal sogno.
    Vorrei riuscire in questo: che il lavoro mi liberi il tempo per sognare e che il sogno metta in moto un’operosità ispirata capace di solcare la dimensione concreta del vivere. Sono le parti dinamiche e complementari di una spirale che illustra abbastanza bene la mia politica di vita.

    Costruirla è la mia avventura. 
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : A metà dell’altro mese 
 Poggibonsi ho visitato
 per un libro che mi rese
 fiero, gra   
    A metà dell’altro mese 

    Poggibonsi ho visitato

    per un libro che mi rese

    fiero, grato ed esaltato.
    Son restato a Tavarnelle, 

    nella Valle della Pesa, 

    dove al lume delle stelle 

    la mia anima s’è arresa.
    Di vigneti e di cipressi 
    
il mio sguardo s’è colmato,

    ei volevan che restassi 

    di lor sempre innamorato.
    E di fatto li ho nel cuore 
    
dove resta il loro segno 

    che mi spinge per amore 
    
a eternarli nel disegno.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. F   
    Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. Faccio volentieri attività che richiedono molto tempo di solitudine. Fin da ragazzina amavo stare nei boschi e sugli alberi, lungo i fiumi e nei campi, da sola. Potevo immaginare indisturbata le mie avventure.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : A metà dell’altro mese 
 Poggibonsi ho visitato
 per un libro che mi rese
 fiero, gra   
    A metà dell’altro mese 

    Poggibonsi ho visitato

    per un libro che mi rese

    fiero, grato ed esaltato.
    Son restato a Tavarnelle, 

    nella Valle della Pesa, 

    dove al lume delle stelle 

    la mia anima s’è arresa.
    Di vigneti e di cipressi 
    
il mio sguardo s’è colmato,

    ei volevan che restassi 

    di lor sempre innamorato.
    E di fatto li ho nel cuore 
    
dove resta il loro segno 

    che mi spinge per amore 
    
a eternarli nel disegno.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : In definitiva mi piace sognare. E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta   
    In definitiva mi piace sognare.

    E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta del mondo per conquistarmi fin che basta la possibilità di farlo.

    Il sogno potrebbe non essere semplicemente una via di fuga da una realtà ingrata. Potrebbe essere il di più che manca, ciò che è irraggiungibile con gli strumenti del puro realismo, o come lo si voglia chiamare.

    Lo spazio del sogno è però qualcosa di concreto. Esige una certa disponibilità finanziaria. Esige una parziale liberazione dalle urgenze materiali. Perché il sogno ha bisogno di tempo libero dalle necessità.

    Il senso del lavoro per me è precisato dalla liberazione di tempo per una vita da sogno. Una vita ispirata e animata dal sogno.
    Vorrei riuscire in questo: che il lavoro mi liberi il tempo per sognare e che il sogno metta in moto un’operosità ispirata capace di solcare la dimensione concreta del vivere. Sono le parti dinamiche e complementari di una spirale che illustra abbastanza bene la mia politica di vita.

    Costruirla è la mia avventura. 
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : In definitiva mi piace sognare. E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta   
    In definitiva mi piace sognare.

    E naturalmente sono indotta a trafficare con la pasta del mondo per conquistarmi fin che basta la possibilità di farlo.

    Il sogno potrebbe non essere semplicemente una via di fuga da una realtà ingrata. Potrebbe essere il di più che manca, ciò che è irraggiungibile con gli strumenti del puro realismo, o come lo si voglia chiamare.

    Lo spazio del sogno è però qualcosa di concreto. Esige una certa disponibilità finanziaria. Esige una parziale liberazione dalle urgenze materiali. Perché il sogno ha bisogno di tempo libero dalle necessità.

    Il senso del lavoro per me è precisato dalla liberazione di tempo per una vita da sogno. Una vita ispirata e animata dal sogno.
    Vorrei riuscire in questo: che il lavoro mi liberi il tempo per sognare e che il sogno metta in moto un’operosità ispirata capace di solcare la dimensione concreta del vivere. Sono le parti dinamiche e complementari di una spirale che illustra abbastanza bene la mia politica di vita.

    Costruirla è la mia avventura. 
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vincent29264 per l'aggiornamento : A metà dell’altro mese 
 Poggibonsi ho visitato
 per un libro che mi rese
 fiero, gra   
    A metà dell’altro mese 

    Poggibonsi ho visitato

    per un libro che mi rese

    fiero, grato ed esaltato.
    Son restato a Tavarnelle, 

    nella Valle della Pesa, 

    dove al lume delle stelle 

    la mia anima s’è arresa.
    Di vigneti e di cipressi 
    
il mio sguardo s’è colmato,

    ei volevan che restassi 

    di lor sempre innamorato.
    E di fatto li ho nel cuore 
    
dove resta il loro segno 

    che mi spinge per amore 
    
a eternarli nel disegno.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. F   
    Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. Faccio volentieri attività che richiedono molto tempo di solitudine. Fin da ragazzina amavo stare nei boschi e sugli alberi, lungo i fiumi e nei campi, da sola. Potevo immaginare indisturbata le mie avventure.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. F   
    Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. Faccio volentieri attività che richiedono molto tempo di solitudine. Fin da ragazzina amavo stare nei boschi e sugli alberi, lungo i fiumi e nei campi, da sola. Potevo immaginare indisturbata le mie avventure.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. F   
    Sono sempre stato un tipo solitario. Quasi insofferente della compagnia prolungata. Faccio volentieri attività che richiedono molto tempo di solitudine. Fin da ragazzina amavo stare nei boschi e sugli alberi, lungo i fiumi e nei campi, da sola. Potevo immaginare indisturbata le mie avventure.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nu   
    a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nulla rispetto alle Maldive. Ho l’ombra fresca e la ventilazione, il tavolo e l’acqua ghiacciata con il succo di limone. Una montagna di libri e una miniera di fantasia. Il punto è che mi voglio bene e so che trattare le mie risorse personali, della mente e del corpo, con grande cura è un presupposto decisivo al pari, e probabilmente più, del trattare con la massima cura il rapporto con il mondo. La mia avventura mi ha insegnato questo principio che ho impresso nella zucca con un tatuaggio a fuoco.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nu   
    a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nulla rispetto alle Maldive. Ho l’ombra fresca e la ventilazione, il tavolo e l’acqua ghiacciata con il succo di limone. Una montagna di libri e una miniera di fantasia. Il punto è che mi voglio bene e so che trattare le mie risorse personali, della mente e del corpo, con grande cura è un presupposto decisivo al pari, e probabilmente più, del trattare con la massima cura il rapporto con il mondo. La mia avventura mi ha insegnato questo principio che ho impresso nella zucca con un tatuaggio a fuoco.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nu   
    a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nulla rispetto alle Maldive. Ho l’ombra fresca e la ventilazione, il tavolo e l’acqua ghiacciata con il succo di limone. Una montagna di libri e una miniera di fantasia. Il punto è che mi voglio bene e so che trattare le mie risorse personali, della mente e del corpo, con grande cura è un presupposto decisivo al pari, e probabilmente più, del trattare con la massima cura il rapporto con il mondo. La mia avventura mi ha insegnato questo principio che ho impresso nella zucca con un tatuaggio a fuoco.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da olti31 per l'aggiornamento : a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nu   
    a non crederci. Ma questo è possibile. Dal mio balcone vedo il mare! Qui non manca nulla rispetto alle Maldive. Ho l’ombra fresca e la ventilazione, il tavolo e l’acqua ghiacciata con il succo di limone. Una montagna di libri e una miniera di fantasia. Il punto è che mi voglio bene e so che trattare le mie risorse personali, della mente e del corpo, con grande cura è un presupposto decisivo al pari, e probabilmente più, del trattare con la massima cura il rapporto con il mondo. La mia avventura mi ha insegnato questo principio che ho impresso nella zucca con un tatuaggio a fuoco.
     
     
  17. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento   
    Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento la commozione di averti accanto. Per lo più si ride, si scherza. Ciò che mi colpisce di più è come, senza parlarci tanto, guardiamo nella stessa direzione.

    Siamo in viaggio.
A
    ndiamo da qualche parte.

    Non sappiamo gran che delle cose che ci avvolgono e che ci destinano.

    Mi piace pensare che stiamo vivendo e che, vivendo, contribuiamo alla vita.

    Soffrire, essere tristi, sentirsi soli, smarriti… non è un peccato.

    Un pungolo ci rende inquieti. Evitiamo la noia con ogni espediente. Facciamo finta di essere saggi. Cerchiamo di giocare le nostre carte.

    Siamo anche tanto entusiasti di quello che mettiamo in gioco.

    Domani – forse – il pensiero andrà più a fondo.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Un giorno forse conoscerò il mare.
 Seduta sugli scogli 
 lascerò i pensieri vaporar   
    Un giorno forse conoscerò il mare.

    Seduta sugli scogli 

    lascerò i pensieri vaporar nell'aria

    e sciogliersi l'io dimentico di sé.
    
E sarà solo quel che c'è,

    d'odor salmastro.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento   
    Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento la commozione di averti accanto. Per lo più si ride, si scherza. Ciò che mi colpisce di più è come, senza parlarci tanto, guardiamo nella stessa direzione.

    Siamo in viaggio.
A
    ndiamo da qualche parte.

    Non sappiamo gran che delle cose che ci avvolgono e che ci destinano.

    Mi piace pensare che stiamo vivendo e che, vivendo, contribuiamo alla vita.

    Soffrire, essere tristi, sentirsi soli, smarriti… non è un peccato.

    Un pungolo ci rende inquieti. Evitiamo la noia con ogni espediente. Facciamo finta di essere saggi. Cerchiamo di giocare le nostre carte.

    Siamo anche tanto entusiasti di quello che mettiamo in gioco.

    Domani – forse – il pensiero andrà più a fondo.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento   
    Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento la commozione di averti accanto. Per lo più si ride, si scherza. Ciò che mi colpisce di più è come, senza parlarci tanto, guardiamo nella stessa direzione.

    Siamo in viaggio.
A
    ndiamo da qualche parte.

    Non sappiamo gran che delle cose che ci avvolgono e che ci destinano.

    Mi piace pensare che stiamo vivendo e che, vivendo, contribuiamo alla vita.

    Soffrire, essere tristi, sentirsi soli, smarriti… non è un peccato.

    Un pungolo ci rende inquieti. Evitiamo la noia con ogni espediente. Facciamo finta di essere saggi. Cerchiamo di giocare le nostre carte.

    Siamo anche tanto entusiasti di quello che mettiamo in gioco.

    Domani – forse – il pensiero andrà più a fondo.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fabulousme per l'aggiornamento : Il giorno in cui mi staccai dalla mia ombra…       
    Il giorno in cui mi staccai dalla mia ombra…
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : E fu così che ci accorgemmo che i replicanti erano già tra noi. Ci assalì il dubbio c   
    E fu così che ci accorgemmo che i replicanti erano già tra noi. Ci assalì il dubbio che fossimo anche noi dei replicanti. Avevamo paura di scoprire qualcosa del genere. I nostri sentimenti erano davvero nostri? Le nostre fantasie erano forse di qualcun altro? I nostri sogni erano il frutto dei nostri veri desideri? 
    Non eravamo più sicuri che provare qualcosa ci mettesse in contatto con la nostra identità. Chi sentivamo, quando sentivamo?

    Com’era cominciata questa storia? 
    La mia amica Frida, per esempio, quando leggeva un romanzo d’amore si accendeva nell’anima come una torcia di ginepro e non smetteva di parlarne con verve per ore e ore. Ma quando ritornava al suo lavoro e alle sue relazioni personali, al suo amante e alla sua famiglia, si trasformava in una Frida spenta, un’altra Frida…

    Betty amava fantasticare con calore di fronte alla pubblicità. Una vita immaginaria si sprigionava dalle riviste femminili di cui era una vera cultrice, desumeva i suoi sentimenti del giorno dall’oroscopo…, ma quando ritornava nella realtà quotidiana diventava un televisore spento. Uno schermo sintonizzato su un canale senza segnale.
    Com’era cominciato tutto questo?

    Avevamo l’impressione di vivere le nostre vite (le nostre?) per interposta persona. Tutto scorreva come da programma, salvo che la fonte dell’eccitazione non sembrava venire da dentro. Più che altro eravamo spettatori di noi stessi e c’illudevamo d’avere la regia del film che si proiettava dentro.

    Ma c’erano altri fenomeni inquietanti.

    Una sorta di megaepidemia di mancanza d’autostima – come si chiamava allora.

    I problemi si trasformavano in un parlare dei problemi: la fame nel mondo era diventato un parlare della fame nel mondo, la crisi della famiglia era un parlare della crisi della famiglia, la realizzazione di sé era un parlare della realizzazione di sé, i morti nei paesi di guerra e degli attentati terroristici era un parlare dei morti, e tutto questo parlare ci lasciava perfettamente uguali a prima che ne parlassimo, una volta che la spina era staccata. 
    La psicologia era un parlare elaboratissimo dell’anima, che con l’anima aveva perso i contatti.

    Avevamo la spiacevole sensazione che noi tutti fossimo in gran parte scollegati – da cosa? La vita pensata diventava un pensare la vita (di chi?).

    Gli aggettivi sembravano avere una vita propria senza alcun collegamento con qualche sostantivo.

    C’era ancora qualcuno che fosse il soggetto reale delle sue passioni?

    Le colpe erano diventati spiacevoli sensi di colpa, e la fierezza era un sentimento che provavamo vedendo certi film, come L’ultimo Samurai…

    Come fosse cominciato tutto questo era impossibile da stabilire.

    Ma alcuni di noi cominciarono a rendersene conto e ritrovarono un nucleo minimale d’identità proponendosi una sorta di risveglio.

    Smettemmo di ingozzarci tutti i giorni d’informazioni e di spettacoli.

    Molti si decisero per lunghi periodi di vita selvaggia nelle foreste o nei parchi nazionali.

    Volevamo una sorta di palestra per disimparare.

    Ci scollegammo temporaneamente dalle varie centrali che immaginavano per noi.

    Scegliemmo attività in cui lo sforzo muscolare fosse predominante.

    Volevamo scoprire se e in che misura fossimo ancora di carne umana.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Un giorno forse conoscerò il mare.
 Seduta sugli scogli 
 lascerò i pensieri vaporar   
    Un giorno forse conoscerò il mare.

    Seduta sugli scogli 

    lascerò i pensieri vaporar nell'aria

    e sciogliersi l'io dimentico di sé.
    
E sarà solo quel che c'è,

    d'odor salmastro.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elisa2807 per l'aggiornamento : Un giorno forse conoscerò il mare.
 Seduta sugli scogli 
 lascerò i pensieri vaporar   
    Un giorno forse conoscerò il mare.

    Seduta sugli scogli 

    lascerò i pensieri vaporar nell'aria

    e sciogliersi l'io dimentico di sé.
    
E sarà solo quel che c'è,

    d'odor salmastro.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : E fu così che ci accorgemmo che i replicanti erano già tra noi. Ci assalì il dubbio c   
    E fu così che ci accorgemmo che i replicanti erano già tra noi. Ci assalì il dubbio che fossimo anche noi dei replicanti. Avevamo paura di scoprire qualcosa del genere. I nostri sentimenti erano davvero nostri? Le nostre fantasie erano forse di qualcun altro? I nostri sogni erano il frutto dei nostri veri desideri? 
    Non eravamo più sicuri che provare qualcosa ci mettesse in contatto con la nostra identità. Chi sentivamo, quando sentivamo?

    Com’era cominciata questa storia? 
    La mia amica Frida, per esempio, quando leggeva un romanzo d’amore si accendeva nell’anima come una torcia di ginepro e non smetteva di parlarne con verve per ore e ore. Ma quando ritornava al suo lavoro e alle sue relazioni personali, al suo amante e alla sua famiglia, si trasformava in una Frida spenta, un’altra Frida…

    Betty amava fantasticare con calore di fronte alla pubblicità. Una vita immaginaria si sprigionava dalle riviste femminili di cui era una vera cultrice, desumeva i suoi sentimenti del giorno dall’oroscopo…, ma quando ritornava nella realtà quotidiana diventava un televisore spento. Uno schermo sintonizzato su un canale senza segnale.
    Com’era cominciato tutto questo?

    Avevamo l’impressione di vivere le nostre vite (le nostre?) per interposta persona. Tutto scorreva come da programma, salvo che la fonte dell’eccitazione non sembrava venire da dentro. Più che altro eravamo spettatori di noi stessi e c’illudevamo d’avere la regia del film che si proiettava dentro.

    Ma c’erano altri fenomeni inquietanti.

    Una sorta di megaepidemia di mancanza d’autostima – come si chiamava allora.

    I problemi si trasformavano in un parlare dei problemi: la fame nel mondo era diventato un parlare della fame nel mondo, la crisi della famiglia era un parlare della crisi della famiglia, la realizzazione di sé era un parlare della realizzazione di sé, i morti nei paesi di guerra e degli attentati terroristici era un parlare dei morti, e tutto questo parlare ci lasciava perfettamente uguali a prima che ne parlassimo, una volta che la spina era staccata. 
    La psicologia era un parlare elaboratissimo dell’anima, che con l’anima aveva perso i contatti.

    Avevamo la spiacevole sensazione che noi tutti fossimo in gran parte scollegati – da cosa? La vita pensata diventava un pensare la vita (di chi?).

    Gli aggettivi sembravano avere una vita propria senza alcun collegamento con qualche sostantivo.

    C’era ancora qualcuno che fosse il soggetto reale delle sue passioni?

    Le colpe erano diventati spiacevoli sensi di colpa, e la fierezza era un sentimento che provavamo vedendo certi film, come L’ultimo Samurai…

    Come fosse cominciato tutto questo era impossibile da stabilire.

    Ma alcuni di noi cominciarono a rendersene conto e ritrovarono un nucleo minimale d’identità proponendosi una sorta di risveglio.

    Smettemmo di ingozzarci tutti i giorni d’informazioni e di spettacoli.

    Molti si decisero per lunghi periodi di vita selvaggia nelle foreste o nei parchi nazionali.

    Volevamo una sorta di palestra per disimparare.

    Ci scollegammo temporaneamente dalle varie centrali che immaginavano per noi.

    Scegliemmo attività in cui lo sforzo muscolare fosse predominante.

    Volevamo scoprire se e in che misura fossimo ancora di carne umana.