Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : L’esitazione e il dubbio sono parti importanti dell’architettura delle nostre vite. I   
    L’esitazione e il dubbio sono parti importanti dell’architettura delle nostre vite. Il nostro futuro è incerto. Ma l’incertezza ha i suoi piaceri: libertà, coincidenze, fantasie, creatività. Il non saper è qualcosa di prezioso. Regala la libertà di creare e di esplorare.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Sento dentro una discrepanza lancinante tra il mio corpo che si muove con le cose che   
    Sento dentro una discrepanza lancinante tra il mio corpo che si muove con le cose che fa e i fatti e le azioni che pensa. Nulla di nuovo, come dire... tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, ma io non parlo di progetti a lungo termine bensì di quotidiano, da come fare colazione a, a quale musica ascoltare prima di dormire, a cosa fare tra la colazione e la cena. E mi creo queste discrepanze da sola.
    Non so organizzarmi? Sono pigra? Non so. E se cerco di spiegare questo a qualcuno mi prende per un pazza, e chi ha grandi problemi allora? E chi ha questo? E chi ha quello?
    Ed io rimango lì a non capirci nulla. Forse è una forma di patologia.
    Mi hanno detto che alcuni se non leggono tutti i giornali che escono in un giorno stanno male, io se non faccio tutto ciò che partorisce la mia mente sto peggio, e questo vale anche per le emozioni.
    E ti giuro che ogni giorno, qualsiasi cosa faccia, è una violenza continua, devo impormi con la violenza inaudita nei confronti di me stessa. Potrei essere una potenziale pazza o una criminale assassina.
      NON SO COSA MI SALVA O COSA MI UCCIDE.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento :     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : E poi viene il momento della Buonanotte. 
E ci si addormenta con l'ultima fiaba.   
    E poi viene il momento della Buonanotte. 
E ci si addormenta con l'ultima fiaba.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo m   
    Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 

    Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Fiore notturno 
vivace fiore di primavera 
di spirito che si risveglia
 energia evoca   
    Fiore notturno 
vivace fiore di primavera 
di spirito che si risveglia
 energia evocata dall’avventura 
fuoco di chi ancora e ancora
 e ancora
 con occhi spalancati 
e battiti forti dentro il petto
 e respiri profondi
 e gambe che si svegliano
    fiore di buona notte
 fiore di sogni caldi
 fiore di ristoro
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Fiore notturno 
vivace fiore di primavera 
di spirito che si risveglia
 energia evoca   
    Fiore notturno 
vivace fiore di primavera 
di spirito che si risveglia
 energia evocata dall’avventura 
fuoco di chi ancora e ancora
 e ancora
 con occhi spalancati 
e battiti forti dentro il petto
 e respiri profondi
 e gambe che si svegliano
    fiore di buona notte
 fiore di sogni caldi
 fiore di ristoro
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo m   
    Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 

    Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da lullabyblue0 per l'aggiornamento : E poi viene il momento della Buonanotte. 
E ci si addormenta con l'ultima fiaba.   
    E poi viene il momento della Buonanotte. 
E ci si addormenta con l'ultima fiaba.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : C'era una volta, lontano lontano La favola realizza un distacco temporaneo dalla real   
    C'era una volta, lontano lontano
    La favola realizza un distacco temporaneo dalla realtà contingente, usuale.
 Nella favola possono avvenire cose meravigliose e magiche che nella realtà sembrano escluse.
 Nella favola il desiderio di realizzazioni meravigliose difficili o impossibili rafforza la sua fede.
 Tornando alla realtà dalla favola, la fiducia che i nostri sogni si realizzino davvero è più forte.
 Ai bambini (e non solo) piacciono le favole perché il mondo che sognano è un mondo dove i sogni si realizzano.
 Nella favola i sogni si realizzano senza il “duro” lavoro che viene predicato nella vita di tutti i giorni.
 La favola è una versione della meditazione trascendentale, dove si raggiunge lo stato del puro possibile.
 La favola è una critica della realtà: dice che l’esistente non è sufficiente.
 La favola è un addestramento alla creazione.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo m   
    Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 

    Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo m   
    Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 

    Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento :     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da raffaello115 per l'aggiornamento : Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo m   
    Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 

    Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : C'era una volta, lontano lontano La favola realizza un distacco temporaneo dalla real   
    C'era una volta, lontano lontano
    La favola realizza un distacco temporaneo dalla realtà contingente, usuale.
 Nella favola possono avvenire cose meravigliose e magiche che nella realtà sembrano escluse.
 Nella favola il desiderio di realizzazioni meravigliose difficili o impossibili rafforza la sua fede.
 Tornando alla realtà dalla favola, la fiducia che i nostri sogni si realizzino davvero è più forte.
 Ai bambini (e non solo) piacciono le favole perché il mondo che sognano è un mondo dove i sogni si realizzano.
 Nella favola i sogni si realizzano senza il “duro” lavoro che viene predicato nella vita di tutti i giorni.
 La favola è una versione della meditazione trascendentale, dove si raggiunge lo stato del puro possibile.
 La favola è una critica della realtà: dice che l’esistente non è sufficiente.
 La favola è un addestramento alla creazione.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : Scrivo di me, narro e sento che sono viva, che sono presente. Godo anche di una certa   
    Scrivo di me, narro e sento che sono viva, che sono presente. Godo anche di una certa euforia che la scrittura regala. Ma se dicessi che ho capito chi sono davvero, ingannerei me stessa. Intravedo che questa narrazione potrebbe durare all’infinito e mai mi mostrerebbe pienamente chi sono. Ho la netta sensazione, anzi, che io non sono completamente. E se cerco una realtà finita e definita non la troverò. Ne concludo che il proprio sé bisogna inventarselo. E qui entra in gioco l’arte.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Ci sono ideee che schizzano fuori
  colorate e calde, 
idee che brillano nella notte
   
    Ci sono ideee che schizzano fuori
 
    colorate e calde,
    
idee che brillano nella notte
 
    e nel silenzio,

    e il Nulla da cui ogni cosa esce 

    si rivela il Tutto
    
dove pescano i nostri sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Amore da bere   Ogni volta che prendo un caffè non posso fare a meno di pensarti… qua   
    Amore da bere
     
    Ogni volta che prendo un caffè non posso fare a meno di pensarti… qualcosa si rimescola e si scioglie dentro di me, proprio come lo zucchero che metto adesso: mezzo cucchiaio, lo so, non ti piacevano le cose sdolcinate, amavi i retrogusti amari di ogni situazione e soprattutto le cose vere, non edulcorate. Mettere lo zucchero nel tuo caffè era una cosa delicata, quasi da alchimista: spesso ero un po’ troppo distratta o soprappensiero e mettevo più zucchero del dovuto e tu allora mi guardavi con aria di rimprovero, come per dirmi…sei sempre la solita egoista, pensi solo a te, alle tue dosi ed alle tue esigenze, non cambierai mai.
     
    Ti penso bevendo orzo... l’orzo pare un succedaneo del caffè, riservato a chi non può bere per varie ragioni la caraibica e scura bevanda. Nulla di più sbagliato! Sono due cose diverse: l’orzo è riservato ad ore particolari, è una bevanda serale, silenziosa, notturna, intimista e invernale, da bere prendendo la tazza con due mani – proprio come tante volte ho preso il tuo mento - ed accostarla alla bocca lentamente, senza fretta, con lo sguardo perso fuori dalla finestra dai vetri appannati mentre scende una pioggia leggera e fredda. Tu non hai mai bevuto orzo in vita tua e mi prendevi in giro per questo mio gusto un po’ retrò, ma spesso sono proprio i contrasti a generare ricordi.
     
    Nelle nostre cene il vino non è mai mancato. Rigorosamente rosso. Il bianco ti dava disturbi allo stomaco, almeno così dicevi. Così insieme a te mi sono abituata pure io. E anche adesso continuo a bere vino rosso, pesce o carne che sia. Solo rosso, nonostante io tolleri anche il bianco, a tal punto che adesso non mi piace più o forse credo che non mi piaccia. Chissà. Di solito una bottiglia da 0,75 si svuotava in fretta. E le nostre cene approssimative acquistavano un’altra luce, sembravano preparate da grandi chef. No, non potrei mai stare con un astemio.

    Io non ho mai amato particolarmente la Coca Cola, per questioni sia ideologiche che organolettiche. Ricordo i nostri pomeriggi girovaghi navigando a vista, senza programmi o mete precise – cosa che tu detestavi. E puntualmente incrociando un bar qualsiasi la tua frase tipo era… voglio una Coca Cola, io cercavo di dissuaderti dalle tue intenzioni con ogni mezzo possibile ma sapevo che era vano. Così cedevo. Spesso aggiungevamo un pezzo di pizza al taglio per distogliere i nostri stomaci dal pranzo saltato, nonostante la tarda ed abbondante colazione. Una lattina, due cannucce. Poi pian piano ci prendevo gusto e tu reclamavi la tua parte. Io sorridevo guardandoti mangiare e aspirare fino all’ultima bollicina il fondo della lattina. E ancora adesso quel – glurr, glurr - rumore, per molti molesto e contrario ad ogni bon ton, mi riporta a te.
     
    Bevo l’acqua… l’acqua non riesco ad associarla direttamente a te, non che tu non sia stato trasparente. Certo il caffè, l’orzo, il vino e la Coca Cola sono bevande superflue, l’acqua invece è fondamentale per vivere, siamo praticamente fatti di acqua e io e te avremmo dovuto considerarci necessari proprio come l’acqua. Forse lo siamo stati e non ce ne siamo resi conto, proprio come l’acqua, di cui sentiamo l’esigenza solo durante periodi di siccità, quando la terra si schianta ed il sole punta dritto sulle nostre fronti accaldate. Ed ogni storia compie un ciclo, proprio come l’acqua, piove dall’alto, inaspettatamente, magari quando il cielo è scuro, poi tende verso il basso nelle profonde viscere della terra, si sposta seguendo le leggi della gravità, infine cambia di stato e torna su. Chissà dove.
     
    E adesso ho solo bisogno di pioggia.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Amore da bere   Ogni volta che prendo un caffè non posso fare a meno di pensarti… qua   
    Amore da bere
     
    Ogni volta che prendo un caffè non posso fare a meno di pensarti… qualcosa si rimescola e si scioglie dentro di me, proprio come lo zucchero che metto adesso: mezzo cucchiaio, lo so, non ti piacevano le cose sdolcinate, amavi i retrogusti amari di ogni situazione e soprattutto le cose vere, non edulcorate. Mettere lo zucchero nel tuo caffè era una cosa delicata, quasi da alchimista: spesso ero un po’ troppo distratta o soprappensiero e mettevo più zucchero del dovuto e tu allora mi guardavi con aria di rimprovero, come per dirmi…sei sempre la solita egoista, pensi solo a te, alle tue dosi ed alle tue esigenze, non cambierai mai.
     
    Ti penso bevendo orzo... l’orzo pare un succedaneo del caffè, riservato a chi non può bere per varie ragioni la caraibica e scura bevanda. Nulla di più sbagliato! Sono due cose diverse: l’orzo è riservato ad ore particolari, è una bevanda serale, silenziosa, notturna, intimista e invernale, da bere prendendo la tazza con due mani – proprio come tante volte ho preso il tuo mento - ed accostarla alla bocca lentamente, senza fretta, con lo sguardo perso fuori dalla finestra dai vetri appannati mentre scende una pioggia leggera e fredda. Tu non hai mai bevuto orzo in vita tua e mi prendevi in giro per questo mio gusto un po’ retrò, ma spesso sono proprio i contrasti a generare ricordi.
     
    Nelle nostre cene il vino non è mai mancato. Rigorosamente rosso. Il bianco ti dava disturbi allo stomaco, almeno così dicevi. Così insieme a te mi sono abituata pure io. E anche adesso continuo a bere vino rosso, pesce o carne che sia. Solo rosso, nonostante io tolleri anche il bianco, a tal punto che adesso non mi piace più o forse credo che non mi piaccia. Chissà. Di solito una bottiglia da 0,75 si svuotava in fretta. E le nostre cene approssimative acquistavano un’altra luce, sembravano preparate da grandi chef. No, non potrei mai stare con un astemio.

    Io non ho mai amato particolarmente la Coca Cola, per questioni sia ideologiche che organolettiche. Ricordo i nostri pomeriggi girovaghi navigando a vista, senza programmi o mete precise – cosa che tu detestavi. E puntualmente incrociando un bar qualsiasi la tua frase tipo era… voglio una Coca Cola, io cercavo di dissuaderti dalle tue intenzioni con ogni mezzo possibile ma sapevo che era vano. Così cedevo. Spesso aggiungevamo un pezzo di pizza al taglio per distogliere i nostri stomaci dal pranzo saltato, nonostante la tarda ed abbondante colazione. Una lattina, due cannucce. Poi pian piano ci prendevo gusto e tu reclamavi la tua parte. Io sorridevo guardandoti mangiare e aspirare fino all’ultima bollicina il fondo della lattina. E ancora adesso quel – glurr, glurr - rumore, per molti molesto e contrario ad ogni bon ton, mi riporta a te.
     
    Bevo l’acqua… l’acqua non riesco ad associarla direttamente a te, non che tu non sia stato trasparente. Certo il caffè, l’orzo, il vino e la Coca Cola sono bevande superflue, l’acqua invece è fondamentale per vivere, siamo praticamente fatti di acqua e io e te avremmo dovuto considerarci necessari proprio come l’acqua. Forse lo siamo stati e non ce ne siamo resi conto, proprio come l’acqua, di cui sentiamo l’esigenza solo durante periodi di siccità, quando la terra si schianta ed il sole punta dritto sulle nostre fronti accaldate. Ed ogni storia compie un ciclo, proprio come l’acqua, piove dall’alto, inaspettatamente, magari quando il cielo è scuro, poi tende verso il basso nelle profonde viscere della terra, si sposta seguendo le leggi della gravità, infine cambia di stato e torna su. Chissà dove.
     
    E adesso ho solo bisogno di pioggia.  
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a fleurdelys00 per l'aggiornamento : Oggi ho voglia di rilassarmi! conoscevi questa cover?     
    Oggi ho voglia di rilassarmi! conoscevi questa cover?
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : Sul terrazzo prego pensieri. 
 Pensieri che aprano il mondo, 
 pensieri come finestre   
    Sul terrazzo prego pensieri. 

    Pensieri che aprano il mondo, 

    pensieri come finestre, 

    per uscire dall'impasto delle cose, 

    svincolarmi dalla gravità. 
    
Pensieri mongolfiera 

    per volare oltre il recinto. 

    Pensieri lievito che sollevino la pasta del corpo, 

    facendo anima dentro la carne. 
    
Pensieri di largo respiro 

    per il desiderio di essere.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : Scrivo di me, narro e sento che sono viva, che sono presente. Godo anche di una certa   
    Scrivo di me, narro e sento che sono viva, che sono presente. Godo anche di una certa euforia che la scrittura regala. Ma se dicessi che ho capito chi sono davvero, ingannerei me stessa. Intravedo che questa narrazione potrebbe durare all’infinito e mai mi mostrerebbe pienamente chi sono. Ho la netta sensazione, anzi, che io non sono completamente. E se cerco una realtà finita e definita non la troverò. Ne concludo che il proprio sé bisogna inventarselo. E qui entra in gioco l’arte.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Ci sono ideee che schizzano fuori
  colorate e calde, 
idee che brillano nella notte
   
    Ci sono ideee che schizzano fuori
 
    colorate e calde,
    
idee che brillano nella notte
 
    e nel silenzio,

    e il Nulla da cui ogni cosa esce 

    si rivela il Tutto
    
dove pescano i nostri sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da carmal2 per l'aggiornamento : Ci sono ideee che schizzano fuori
  colorate e calde, 
idee che brillano nella notte
   
    Ci sono ideee che schizzano fuori
 
    colorate e calde,
    
idee che brillano nella notte
 
    e nel silenzio,

    e il Nulla da cui ogni cosa esce 

    si rivela il Tutto
    
dove pescano i nostri sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : La cura di sé è una sorta di viavai interiore che smonta e rimonta l’anima.   
    La cura di sé è una sorta di viavai interiore che smonta e rimonta l’anima.