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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Corteggio la Bellezza fin dal risveglio. 
Ne inspiro il profumo a fondo.
 Ne regalo a   
    Corteggio la Bellezza fin dal risveglio.
    
Ne inspiro il profumo a fondo.

    Ne regalo a piene mani.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Il Genius loci I luoghi sono importanti per pensare e per diventare. I luoghi ti plas   
    Il Genius loci
    I luoghi sono importanti per pensare e per diventare. I luoghi ti plasmano. Il prato dove vai a leggere e a raccogliere pensieri e le idee che ti sono saltate addosso durante la passeggiata. Oppure il tuo studio, con le finestre aperte. Il tuo studio dopo che hai fatto le pulizie. Dopo che hai tolto la polvere dietro i libri: quei batuffoli sconci che si aggrumano forse per le forze elettrostatiche. Questo luogo che ha tanti colori, una pianta e un paio di quadri alle pareti. Con il verso dei colombi proprio lì sopra. Ma anche l’area ristoro dell’Ikea, prima dell’ora pasti. Su quei tavoli vicino alla vetrata che dà sul parcheggio. O perché no? A un tavolo in uno dei ristori del centro commerciale, mentre la gente ti passa a fianco. Questa enorme fiumana di consumatori allettati dalle vetrine, o richiamati dai colori dell’area frutta e verdura.  I luoghi contribuiscono fortemente a modellare i nostri pensieri, come ci sentiamo e le idee che ci vengono in relazione alla nostra storia personale. Al nostro futuro.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da theoldandthesea per l'aggiornamento : Un salto. Vincere la gravità per un istante.  Il potere di volare, iniziando con la f   
    Un salto. Vincere la gravità per un istante. 
    Il potere di volare, iniziando con la fantasia.
    L’immaginazione ci conferma che non siamo totalmente vincolati alla legge di gravità.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : Buon e sereno pomeriggio carissima Odessa.   
    Buon e sereno pomeriggio carissima Odessa.
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a ciribi72 per l'aggiornamento : Ogni tanto va condivisa a mio avviso! Mi fa sentire un sacco di emozioni!   
    Ogni tanto va condivisa a mio avviso! Mi fa sentire un sacco di emozioni!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da wolfman830 per l'aggiornamento : Quasi odore Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Se   
    Quasi odore
    Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Settembre è un piano inclinato. Dopo agosto – “il mese più freddo dell’anno” – una infinita, piatta, uniforme, gialla e sabbiosa landa desolata, a settembre tutto lievemente si inclina e tutto discende, tutto si dipana, si srotola, si slaccia: i raggi del sole, le ore di luce, le ombre, la temperatura, la pioggia, le foglie, i sapori, gli odori…
     
    E le nuvole si abbassano, quasi come per cercare un contatto dopo essere state via per tanto tempo, sembra che dicano: ehi, siamo tornate! Guarda un po’ su! Le nuvole prendono forma, il cielo si popola, si anima… assumono le sembianze più strane, non si confondono, delineano i propri contorni, la propria personalità, sbuffano, si gonfiano, ma solo per chi le sa guardare.
     
    Ed io, giù giù, in basso, annuso l’aria e la terra, coloro gli odori come un cane con il naso al vento, cerco di usare l’olfatto, un senso quasi atrofizzato nell’uomo, forse proprio perché racchiude la nostra parte istintiva, utilizzato prevalentemente in due attività, che poi, non a caso, sono le più primordiali: mangiare e copulare.
     
    Ed poi ancora io, ancora più in basso, annuso te, a settembre, tu che assomigli un po’ a settembre, dopo il sole a picco e le spiagge affollate e le stelle cadenti e il sale sulla pelle e le docce fredde, selvatico e famelico, pudico ed insicuro procedi a scatti, ti acquatti, strisci, pronto ad afferrare, a mordere, e poi a fuggire, quasi senza lasciare scampo, quasi senza lasciare il tempo.
     
    Il tuo naso-rettile striscia e sguscia sulla mia pelle, sul mio petto, sulla mia schiena, mi annusi come in cerca di qualcosa, forse dell’odore perfetto, di un odore che si agganci al tuo, o forse di una sinergia di odori, di un odore ineluttabile, un odore che non sia né il mio, né il tuo, bensì qualcosa di sconosciuto alle tue narici ed alle mie, sconosciuto e familiare, un odore dove fuggire, nasconderti, ricominciare, rifugiarti, dove coprirti, un odore del tuo settembre.
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove…
Ma sanno che   
    I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove…
Ma sanno che non possono staccarsi troppo da terra: diventerebbero solo aria. Quindi tengono i piedi a terra e si allungano, si protendono… 
    Alla fine dei conti stanno cercando di sollevare la terra stessa – attaccata ai loro piedi – un po’ più su!

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Nel cuore del bosco mi venne in mente qualcosa che avevo letto sulla dendrocronologia   
    Nel cuore del bosco mi venne in mente qualcosa che avevo letto sulla dendrocronologia. 
So, come sanno tutti, che gli anelli concentrici del tronco degli alberi indicano l’età della pianta. Mi pare che il primo a intuirlo fu Leonardo, il solito genio. 
 Ogni tanto leggo le cose di Tiziano Fratus che va alla ricerca degli alberi monumentali. La loro età è sbalorditiva. So di un Pinus Longaeva del Nevada, tagliato nel 1964 alla veneranda età di quasi 5.000 anni. E di un abete rosso scoperto in Svezia che dall’alto dei suoi 9.550 anni è il decano della vita sulla terra. È la stessa età della civiltà umana se si pensa che l’inizio dell’agricoltura viene fatta risalire a circa 10.000 anni fa. 
 Nel cuore del bosco mi guardo attorno immaginando che da qualche parte ci sia uno di questi vegliardi. Mi sorprende il loro silenzio sulle cose che hanno potuto osservare. Forse un giorno, con altre tecniche, potremo farli raccontare.  
E penso a quanto corta appare al confronto la mia esistenza.
    Bisogna che recuperi in intensità quello che perdo in longevità!    
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Con chi parlo quando parlo da sola? Forse la vita è una persona.
 Se taccio e ascolto   
    Con chi parlo quando parlo da sola?
    Forse la vita è una persona.

    Se taccio e ascolto, mi sembra di sentirla.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da wolfman830 per l'aggiornamento : Quasi odore Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Se   
    Quasi odore
    Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Settembre è un piano inclinato. Dopo agosto – “il mese più freddo dell’anno” – una infinita, piatta, uniforme, gialla e sabbiosa landa desolata, a settembre tutto lievemente si inclina e tutto discende, tutto si dipana, si srotola, si slaccia: i raggi del sole, le ore di luce, le ombre, la temperatura, la pioggia, le foglie, i sapori, gli odori…
     
    E le nuvole si abbassano, quasi come per cercare un contatto dopo essere state via per tanto tempo, sembra che dicano: ehi, siamo tornate! Guarda un po’ su! Le nuvole prendono forma, il cielo si popola, si anima… assumono le sembianze più strane, non si confondono, delineano i propri contorni, la propria personalità, sbuffano, si gonfiano, ma solo per chi le sa guardare.
     
    Ed io, giù giù, in basso, annuso l’aria e la terra, coloro gli odori come un cane con il naso al vento, cerco di usare l’olfatto, un senso quasi atrofizzato nell’uomo, forse proprio perché racchiude la nostra parte istintiva, utilizzato prevalentemente in due attività, che poi, non a caso, sono le più primordiali: mangiare e copulare.
     
    Ed poi ancora io, ancora più in basso, annuso te, a settembre, tu che assomigli un po’ a settembre, dopo il sole a picco e le spiagge affollate e le stelle cadenti e il sale sulla pelle e le docce fredde, selvatico e famelico, pudico ed insicuro procedi a scatti, ti acquatti, strisci, pronto ad afferrare, a mordere, e poi a fuggire, quasi senza lasciare scampo, quasi senza lasciare il tempo.
     
    Il tuo naso-rettile striscia e sguscia sulla mia pelle, sul mio petto, sulla mia schiena, mi annusi come in cerca di qualcosa, forse dell’odore perfetto, di un odore che si agganci al tuo, o forse di una sinergia di odori, di un odore ineluttabile, un odore che non sia né il mio, né il tuo, bensì qualcosa di sconosciuto alle tue narici ed alle mie, sconosciuto e familiare, un odore dove fuggire, nasconderti, ricominciare, rifugiarti, dove coprirti, un odore del tuo settembre.
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove…
Ma sanno che   
    I poeti hanno una spiccata tendenza a volare, a partire per un altrove…
Ma sanno che non possono staccarsi troppo da terra: diventerebbero solo aria. Quindi tengono i piedi a terra e si allungano, si protendono… 
    Alla fine dei conti stanno cercando di sollevare la terra stessa – attaccata ai loro piedi – un po’ più su!

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a wolfman830 per l'aggiornamento : ma buona giornataaaa   
    ma buona giornataaaa
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : La luna, finalmente,
 e qui sotto, il lampione.
 La luna è una focaccia 
di senape sp   
    La luna, finalmente,

    e qui sotto, il lampione.

    La luna è una focaccia
    
di senape spalmata,

    ti mostra quella faccia

    un po' maleducata.

    Sembra che voglia ridere

    di tutti i tuoi pensieri.
    
E se ne sta lì fissa,

    senza domani o ieri.
    "Che fai tu luna in ciel?",

    domanderà il poeta.

    E lei silente osserva

    restandosene quieta
    
e suscita nel cuore

    quella domanda strana

    che urge il senso a tutto,

    da splendida puttana.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Con chi parlo quando parlo da sola? Forse la vita è una persona.
 Se taccio e ascolto   
    Con chi parlo quando parlo da sola?
    Forse la vita è una persona.

    Se taccio e ascolto, mi sembra di sentirla.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da wolfman830 per l'aggiornamento : Quasi odore Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Se   
    Quasi odore
    Settembre. Mese obliquo. Giorni obliqui. Ore oblique. Minuti obliqui. Settembre è un piano inclinato. Dopo agosto – “il mese più freddo dell’anno” – una infinita, piatta, uniforme, gialla e sabbiosa landa desolata, a settembre tutto lievemente si inclina e tutto discende, tutto si dipana, si srotola, si slaccia: i raggi del sole, le ore di luce, le ombre, la temperatura, la pioggia, le foglie, i sapori, gli odori…
     
    E le nuvole si abbassano, quasi come per cercare un contatto dopo essere state via per tanto tempo, sembra che dicano: ehi, siamo tornate! Guarda un po’ su! Le nuvole prendono forma, il cielo si popola, si anima… assumono le sembianze più strane, non si confondono, delineano i propri contorni, la propria personalità, sbuffano, si gonfiano, ma solo per chi le sa guardare.
     
    Ed io, giù giù, in basso, annuso l’aria e la terra, coloro gli odori come un cane con il naso al vento, cerco di usare l’olfatto, un senso quasi atrofizzato nell’uomo, forse proprio perché racchiude la nostra parte istintiva, utilizzato prevalentemente in due attività, che poi, non a caso, sono le più primordiali: mangiare e copulare.
     
    Ed poi ancora io, ancora più in basso, annuso te, a settembre, tu che assomigli un po’ a settembre, dopo il sole a picco e le spiagge affollate e le stelle cadenti e il sale sulla pelle e le docce fredde, selvatico e famelico, pudico ed insicuro procedi a scatti, ti acquatti, strisci, pronto ad afferrare, a mordere, e poi a fuggire, quasi senza lasciare scampo, quasi senza lasciare il tempo.
     
    Il tuo naso-rettile striscia e sguscia sulla mia pelle, sul mio petto, sulla mia schiena, mi annusi come in cerca di qualcosa, forse dell’odore perfetto, di un odore che si agganci al tuo, o forse di una sinergia di odori, di un odore ineluttabile, un odore che non sia né il mio, né il tuo, bensì qualcosa di sconosciuto alle tue narici ed alle mie, sconosciuto e familiare, un odore dove fuggire, nasconderti, ricominciare, rifugiarti, dove coprirti, un odore del tuo settembre.
     

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Il sole sta lavorando per aprirsi un varco tra le nubi. L’aria è fresca e pregna di e   
    Il sole sta lavorando per aprirsi un varco tra le nubi. L’aria è fresca e pregna di energie. Potenze non ancora dette abbastanza. Che le parole cercano di plasmare, assetate di luce.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwa   
    Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwards – una maestra fantastica nell’arte del disegno – diceva: “Quando ad un bambino dici che quello è un cane, smetterà di guardarlo”. Ormai ha un nome. E col nome un concetto. E le parole si mettono insieme. La logica è il loro campo magnetico d’aggregazione. Ne nasce un quadro di significati. L’occhio si sposta sul quadro e, pigramente, non ritorna a ciò che ha visto e che potrebbe continuare a guardare. Allora nascono le definizioni, e la voglia di vivere si veste di quelle definizioni come di vestiti al pranzo di gala della cultura. E ci sono i maestri di cerimonie. E i galatei. A questo punto hai perso il contatto.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Con chi parlo quando parlo da sola? Forse la vita è una persona.
 Se taccio e ascolto   
    Con chi parlo quando parlo da sola?
    Forse la vita è una persona.

    Se taccio e ascolto, mi sembra di sentirla.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignorant   
    Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignoranti – terribilmente ignoranti – in materia. Il nostro sentimento era pieno di nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere, di quello che le nostre storie passate sarebbero potute diventare. E sentivamo che questa era ignoranza. Come rimpiangere i libri e i film letti o visti.

    La punta della nostra coscienza ci diceva che l’amore era davanti, e che doveva essere scoperto e inventato.
 Noi sentivamo che non c’erano limiti a questo. Né l’età, né il denaro, né il sapere. 
    Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’Amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. E, oltre a pulire le nostre cantine, sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. In fondo, pulivamo le nostre cantine, e gettavamo nei cassonetti decenni di passato, solo per essere leggeri come gli opliti. Per avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.  
    La luce e l’aria di quell’Agosto – che molti dicevano morto – ci dava come l’abbrivio di un discorso e di un racconto che solo noi avremmo potuto continuare.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Forse l’universo ama giocare. Una persona audace ama mettersi in gioco. Chi dice di n   
    Forse l’universo ama giocare.
    Una persona audace ama mettersi in gioco.
    Chi dice di non avere sogni li ha solo dimenticati.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : La luna, finalmente,
 e qui sotto, il lampione.
 La luna è una focaccia 
di senape sp   
    La luna, finalmente,

    e qui sotto, il lampione.

    La luna è una focaccia
    
di senape spalmata,

    ti mostra quella faccia

    un po' maleducata.

    Sembra che voglia ridere

    di tutti i tuoi pensieri.
    
E se ne sta lì fissa,

    senza domani o ieri.
    "Che fai tu luna in ciel?",

    domanderà il poeta.

    E lei silente osserva

    restandosene quieta
    
e suscita nel cuore

    quella domanda strana

    che urge il senso a tutto,

    da splendida puttana.

  22. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignorant   
    Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignoranti – terribilmente ignoranti – in materia. Il nostro sentimento era pieno di nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere, di quello che le nostre storie passate sarebbero potute diventare. E sentivamo che questa era ignoranza. Come rimpiangere i libri e i film letti o visti.

    La punta della nostra coscienza ci diceva che l’amore era davanti, e che doveva essere scoperto e inventato.
 Noi sentivamo che non c’erano limiti a questo. Né l’età, né il denaro, né il sapere. 
    Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’Amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. E, oltre a pulire le nostre cantine, sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. In fondo, pulivamo le nostre cantine, e gettavamo nei cassonetti decenni di passato, solo per essere leggeri come gli opliti. Per avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.  
    La luce e l’aria di quell’Agosto – che molti dicevano morto – ci dava come l’abbrivio di un discorso e di un racconto che solo noi avremmo potuto continuare.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : Forse l’universo ama giocare. Una persona audace ama mettersi in gioco. Chi dice di n   
    Forse l’universo ama giocare.
    Una persona audace ama mettersi in gioco.
    Chi dice di non avere sogni li ha solo dimenticati.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ciribi72 per l'aggiornamento : La luna, finalmente,
 e qui sotto, il lampione.
 La luna è una focaccia 
di senape sp   
    La luna, finalmente,

    e qui sotto, il lampione.

    La luna è una focaccia
    
di senape spalmata,

    ti mostra quella faccia

    un po' maleducata.

    Sembra che voglia ridere

    di tutti i tuoi pensieri.
    
E se ne sta lì fissa,

    senza domani o ieri.
    "Che fai tu luna in ciel?",

    domanderà il poeta.

    E lei silente osserva

    restandosene quieta
    
e suscita nel cuore

    quella domanda strana

    che urge il senso a tutto,

    da splendida puttana.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da londoncalling6 per l'aggiornamento : Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwa   
    Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwards – una maestra fantastica nell’arte del disegno – diceva: “Quando ad un bambino dici che quello è un cane, smetterà di guardarlo”. Ormai ha un nome. E col nome un concetto. E le parole si mettono insieme. La logica è il loro campo magnetico d’aggregazione. Ne nasce un quadro di significati. L’occhio si sposta sul quadro e, pigramente, non ritorna a ciò che ha visto e che potrebbe continuare a guardare. Allora nascono le definizioni, e la voglia di vivere si veste di quelle definizioni come di vestiti al pranzo di gala della cultura. E ci sono i maestri di cerimonie. E i galatei. A questo punto hai perso il contatto.