- Donna
- Verona (VR)
-
Ultima Visita
Aggiornamenti di stato pubblicati da odessa1920
-
Per strada (tanta gente) ti ho visto, stavo per chiuderti gli occhi con le mani ma poi mi sono accorta che non eri tu. Era un altro uomo che ti assomigliava.
I particolari ci attraggono e ci ingannano insieme.
In quel preciso istante ho preso coscienza che potrei innamorarmi di 1000 altri uomini che non sono te.
Dunque l’amore non esiste.-
Street style, bellissima realtà! complimenti!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
La scala
Tra quelle villette c’era un’apertura da dove filtrava, in una certa ora del giorno, la luce abbagliante del sole. A quell’apertura si poteva accedere tramite una scalinata rustica, edificata all’inizio del secolo scorso. Le donne del paese avevano raccontato a ognuno di noi ragazzi immancabilmente la stessa versione della leggenda e che, cioè, se qualcuno di noi avesse avuto un sogno da realizzare sarebbe dovuto salire per quella scaletta nell’esatta ora del giorno in cui la luce abbagliante fosse filtrata tra le case e poteva esser certo, in questo modo, che il suo sogno sarebbe stato un giorno una realtà.
-
Vedevo mia madre guardare la televisione. S’immergeva in una di quelle storie romantiche che a lei piacevano tanto. La vedevo, risucchiata dal film, provare sentimenti, passioni, dolore e gioia. Alla fine del film chiudeva la televisione e ritornava nella sua vita quotidiana, nella sua realtà, di cui non era affatto felice, e che io immaginavo grigia. Ero un ragazzina stupida. Non conoscevo mia madre, lo spessore delle sue decisioni, della sua pazienza, della sua sopportazione sacrificale. Vedevo questa scena della televisione e pensavo che non fosse giusto. Che non fosse giusto vivere intensamente nell’evasione di un film, per ritornare, a trasmissione terminata, nella prosa della quotidianità. Pensavo che si trattasse di una rinuncia. Dicevo a me stessa: io non voglio VEDERE storie. Voglio AVERE una storia. Ero stupida. Non vedevo che mia madre AVEVA la sua storia, drammatica e coraggiosa. E non vedevo che io ero una delle ragioni di quella storia. Ma quel non voler VEDERE le storie della televisione o del cinema ma AVERE la mia storia, costruire la mia storia, questo mi è rimasto dentro per sempre e ha avuto un peso preponderante nelle zigzaganti vicende della mia esistenza.E ho sempre amato le persone che prendono in mano la propria vita e si costruiscono una storia seguendo ciò che amano.
-
sempre tutto bellissimo: le parole, le foto, tu :)
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
fantastica rappresentazione della serenità! bravissima
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
assurdo come tu riesca a catturare immagini e "tenerel" per sempre, condividendole con noi...
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
-
beh, il set decisamente sembra di qualità!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
Lei vagava nel deserto: l’orizzonte degli eventi era completamente sgombro, escluso il tramonto di un sole rosso. Non c’è un tramonto uguale all’altro, si diceva. E mentre pensava lasciava le sue impronte sulla sabbia. Non aspettava, si limitava a camminare con lentezza e costanza con la sua spada tra le mani.
-
Mi piaceva andare, percorrere ogni giorno una tappa del viaggio. Sapendo che c’era una meta, o forse solo una direzione di marcia. E mi piaceva pensare che ogni giorno avrebbe avuto le sue scoperte, le sue avventure. E che per prendere ogni volta le mie decisioni mi sarei affidato a una bussola interna. Mi sarei fermato ogni giorno il tempo necessario per diventare più consapevole di ciò che facevo ed avveniva. E avrei voluto lasciare una traccia del mio passaggio.
-
La strada si allargava man mano che ci si allontanava dal villaggio.
Tu eri partita. Eri partita ogni mattina. Sapevi che un giorno tutto sarebbe finito. Ma ora eri in cammino. E la meraviglia alimentava il fuoco del tuo desiderio. Vedere a volte basta. Ma tu avevi bisogno di costruire.
E anche domani ripartirai…-
wow...che splendore...molto rock and roll
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
Danza alla lunaLa ricerca del senso della vita come processo intellettuale approda al nulla. Nulla che tenga e che afferri, che commuova e incanti. E anche questo è importante.E se decidi di inventarlo, il senso, ascoltando il desiderio, e di metterlo alla prova vivendo a quel modo, allora le risposte della realtà potrebbero incantarti.Il senso è sentire che la Vita risponde alle tue follie.
-
mi ricorda un vecchio video di Brittany spears!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
Lo sai che la risposta è salire a cavallo e andare.Non c’è da tergiversare. L’intelligenza del fare sa le cose in anticipo.
Ma resta consapevole.
La vita è questa incredibile avventura.
Non sai niente e sogni.
Tu segui i tuoi sogni. E vai incontro a ciò che riconoscerai come il tuo destino.
Non demonizzare l’intelligenza e la ragione. È sbagliato.
Ma inventa col cuore la tua storia.
Non farai mai abbastanza errori da impedirti di saltare nei tuoi sogni.-
Tutto quello che dici è non necessità mai di aggiunte, dici sempre tutto, con perfezione.
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
-
-
-
All’alba e al tramonto, quando ti fermi per qualche momento, senti che tutto questo è vero. E non sapresti dire che significa vivere, e nemmeno cosa significhi “essere”.Ma sai il tuo desiderio originario. Lo senti dentro e sai che tutto nasce da lì, tutto dipende da quello. E ti proponi ogni volta, ogni giorno, di alimentare quella fiamma. Perché quello è il motore dell’interesse, dell’iniziativa. Non soffrirai mai la noia, così come non l’hai mai sofferta. Non ti fermerai a recriminare, a vendicarti, a rimpiangere. Finché hai quel desiderio, la vita sarà la creatura meravigliosa e sfuggente che corteggerai del tutto naturalmente, rendendoti il più amabile possibile per ottenere i suoi favori.
-
Le era sembrato che il mondo fosse così interessante da meritare di essere raccontato per intero. Rendendosi conto che a dirlo a parole, però, sarebbe stato troppo lungo, aveva deciso di narrarlo a immagini. Poi si accorse che anche in questo modo l’impresa sarebbe stata impossibile e si rassegnò a dire soltanto quello che si sarebbe potuto presentare dopocena.E non riusciva a togliersi dalla testa la domanda: quel che non si racconta continua ancora ad esistere?
-
...e autunno fu..che bellezza questo arancio...che bellezza questo "calore" autunnale!
-
odessa1920 ha aggiunto una reazione
- Visualizza i commenti successivi altro %s
-
Vita come musica. Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
-
Nasce il giorno qua davanti.
Non è necessario che sia un giorno uguale a ieri.
È possibile che qualcosa di nuovo si sia insinuato nella logica delle cose.
Lo avverto come una sorta di urgenza dentro di me.
Dentro questo rettangolo consapevole che è la coscienza.
Dentro il nucleo caldo di ciò che chiamo “Io”.
E intendo rispondere, fermandomi un po’ e facendomi di nuovo le vecchie, care, domande: Dove voglio andare? Cosa sto facendo? Sono soddisfatta? Cosa posso fare?
Voglio rimettere in fila le cose.
Non per riallinearmi al passato, ma per aprire una strada verso il futuro.
Ho bisogno di ridisegnare la mappa.
L’orizzonte. La visione.
E di farlo da ferma, non di corsa. -
Le città come i boschi. Perché no? Nessuna lontananza tra i grattacieli e la natura. Non essere costretti a scegliere tra modernità e tradizione, per via dell'aria che si respira. La tecnologia non è distanza dalla natura. Noi andiamo a imparare dalla natura tecnologie sofisticate, messe a punto da millenni di evoluzione. Ora stiamo riflettendo sulla compatibilità, sul funzionamento dei sistemi ecologici. Siamo una specie capace di apprendere.
E i nostri sogni non sono la notte oscura, lontana dalla creazione operosa. Sono la notte magica dove la vita ci parla delle sue grandi attese. Possiamo essere consapevoli dei nostri limiti e del fatto grandioso di essere portatori dei sogni stessi della vita. Questa è l'epoca degli eroi del quotidiano. E dei modi gentili di prendersi cura del mondo. L'economia diventerà sempre più blu. E i nostri pensieri creativi.
L'universo attende le nostre ondate esplorative. -
-
-
-
-
“Me l’ha detto un uccellino!”, così diceva mia nonna materna, quando intuiva qualcosa che avevo fatto e che tenevo in segreto.All’inizio ho creduto che quell’uccellino esistesse davvero. Poi ho capito che è una facoltà intuitiva che abbiamo dentro e che può suggerire qualcosa d’importante per la gestione della nostra stessa vita.Oggi affido le decisioni che mi riguardano quasi totalmente a quella vocina interiore.E, quando mi parla, mi affretto ad annotare i suoi suggerimenti, per non perderli per strada.