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Ti guardo negli occhi, amico mio, e sento musica.
Musica è la parola.
Musica che entra dentro, come un soffio d’anima.
E mi entra dentro.
E ci resta.
A lungo, amico mio.
E si cammina – nei ritagli del tempo
Sui sentieri del parco più vicino.
Si cammina, nelle pieghe del tempo.Il tempo occupato dal lavoro e dalle strategie.
Sarà questo il Sabato della vita?
Un sabato esiguo – sull’orologio della vita.
Sui sentieri del parco…
Quando siamo lì – nel tempo vuoto – sembra tutto strano.Ci vengono pensieri come uccelli tropicali.
Come se la geografia del quotidiano fosse – di fatto – un paese straniero.
Il paese di un altro – di altri – un altro paese.
Perché camminiamo vicini, sui sentieri del parco – dove corre tutta questa gente?
Ti guardo negli occhi e sento questa musica.Mentre guardiamo, strabici, percorsi alternativi.
Perché l’arte è entrata nel nocciolo caldo della nostra vita.
Paradossi e contraddizioni non fanno che eccitare una prorompente vitalità.
Dove guardano i tuoi occhi, amico mio?E i miei?
È questo il Sabato?
Le foglie degli ontani diconoChe sono idee nuove quello che cerchiamo.
Le incontreremo sui sentieri del parco?
Guarda come corrono i bambini!
E tu sorridi – indimenticabile.
Quel tuo sorriso che viene dall’anima.
E io penso: idee nuove, è questo che cerchiamo.
Camminiamo nel parco più vicino.Un ritaglio di tempo – tutto qui.
Ritaglio nel tempo del lavoro e delle strategie.
Per un istante abbiamo visto come un altro paese.
Il nostro?
E ora?
Siamo all’estero?