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Aggiornamenti di stato pubblicati da marcusnolde962

  1. Streghe, volpi, e cacciatori
    (dall'immagine al testo)

    … tra le braccia il marchio della distruzione, dello scempio della ragione, del gusto sadico, dell'insensato godimento che si prova a infliggere dolore e morte… Si era d'autunno, indossavamo ampie e fulgide vesti di diverso colore, ma i capelli li avevamo arruffati: nessuno avevamo da far innamorare, e nemmeno portavamo con noi alcuna risata, alcun sorriso a noi tanto caro… Siamo arrivate fin qui a piedi nudi, calpestando il limo e la viscida bava di lumaca, per rivolgervi queste parole; queste parole sono per voi, ridicoli cuori di ghiaccio: in tre ora vi stiamo guardando, cieche di furia. La nostra è una cerimonia al nero d'anatra, al chiaror di stelle, di stelle senza voce, lontane, ebbene sì: finora impotenti; ma i nostri sono occhi di donne, di signore in rosa ma anche di diavoli sgomenti in cerca di quell'età dell'oro che è morta e non farà più ritorno; i nostri sono sguardi che chiedono pietà per l'anima di queste bestiole, ma che sono anche pronte a puntarvi il dito contro e scatenare su di voi la nostra ira impetuosa. Riponete le mazze, fate cessare il fragore dei fucili per la campagna, ponete fine al riso sgraziato dei curiosi, dei molluschi che v'accompagnano, zittite l'abbaiare dei segugi, fate placare il fiutare dei bassotti. Non lo vedete ciò che gocciola dalle foglie, tutto questo sangue che sa di dolore? Tutt'intorno i cespugli d'agrifoglio testimoniano il pianto bruciato, il fango è orribilmente marchiato da suole di stivali che corrono dietro alla preda. Ascoltate l'aria! essa risuona di grida ardenti di furia, di sibilare di pallottole. Guardate il bosco mentre sussulta, inorridisce, e vomita tutto il proprio disgusto, mentre una cappa grigia cala su di noi, una cortina di spietata disumanità.
    M. Nolde

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  2. … mentre spiumiamo di questioni ovali nuvole di fumo dolciastro si avviluppano una con l'altra, fluttuano, s'irradiano, s'inclinano. figurine lievi salgono fino al soffitto come uccelli argentei; crollano i pennacchi devastati, i gesti sono quelli di un peccato consumato, rimangono nella penombra frammenti di piaceri che ancora mordono e si aggrappano, trafelati, impastoiati.
    un linguaggio istantaneo sotto una lente colossale.

    M.N.

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  3. Incipit - Il diario sconcio e grottesco di Gilberto Conter

    https://marcusnolde962.wixsite.com/marcusnolde/il-diario-incipit

    Buona lettura.

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  4.  

  5. ... l'ultimo romanzo di Marcus Nolde https://marcusnolde962.wixsite.com/marcusnolde

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  6.  .

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    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissima fotografia!

    2. theoldandthesea
  7. Correzione Bozze, Editing, Ghostwriting.

    Se vi si è ficcata nella testa la balzana idea di scrivere un libro con l'intento di acquisire fama, facili soldi e onori di là dall'immaginabile, forse sono ancora in tempo e posso farvi desistere; ma se proprio non c'è verso dal farvi deviare da tale insano proposito, parliamone! Almeno, insieme, si tenterà di limitare i danni.

    Se il libro lo avete già scritto e, magari, fatto leggere a parenti e amici, sono sicuro che il giudizio che ne avrete ricavato sarà stato talmente lusinghiero da farvi camminare tre spanne sopra gli altri comuni mortali, e pensarvi quale il nuovo Hemingway, Joyce o Proust, e pertanto sarete già pronti a spedirlo a qualche casa editrice; spero tanto per voi che non l'abbiate fatto! oppure prossimi a pubblicarlo in proprio attraverso il self-publishing; cosa che caldamente più vi consiglio! È bello che la pensiate a questa maniera, ma vi assicuro che il più delle volte non è così; nessuno della vostra cerchia, tutte brave persone che vi vogliono un mondo di bene, avrà mai il coraggio di dirvi che il testo che avete scritto, cui avete dedicato mesi, notti insonni, e su cui avete versato lacrime e sangue, sia ripugnante e vada oltre ogni limite della decenza. Per questo ingrato e delicato compito ci sono i professionisti che ve lo possono dire con cognizione di causa, ma al tempo stesso vi possono guidare e consigliare, e far sì che il vostro testo scorra, sia grammaticalmente corretto e abbia un senso; insomma, che non vi siano scritte troppe idiozie; così che il lettore che ha acquistato il vostro libercolo non si penta, dopo aver letto poche pagine, di aver buttato denaro e vi maledica per l'eternità.

    Qualcuno ora balzerà sulla sedia e dirà: «Ma chi diavolo è questo qui che si permette di parlare in maniera così offensiva?»… Calmi, calmi… vi posso assicurare che qualunque scrittore, anche un José Saramago o un Günter Grass, tanto per citare due premi Nobel a caso, hanno avuto bisogno di un editor; e il motivo è semplice: quando si rimane a lungo su un testo lo si fa proprio, lo si metabolizza al punto da non accorgersi di errori banali o di incongruenze che invece non sfuggono a un lettore attento e puntiglioso, il quale prende in mano il testo per la prima volta; ma di questo e di come funziona nello specifico l'attività di editing avremo modo, se vi sarà occasione, di riparlarne in seguito.

    Ora è venuto il momento di fare le presentazioni, di dirvi chi sono. Mi chiamo Marcus Nolde, e questo è uno pseudonimo che uso per firmare i miei scritti; il mio vero nome ve lo dirò quando saremo entrati un poco più in confidenza; non è per scarsa fiducia ma perché voglio lasciare intorno a me un tenue alone di mistero, non abbiatevene a male! Dal 2014 mi dedico a tempo pieno alla scrittura. Ho all'attivo la pubblicazione di sei romanzi e due raccolte di racconti. In più racconti singoli di vario genere pubblicati su riviste online e in antologie in cartaceo, oltre a collaborazioni a firma doppia o in defilata veste di ghostwriter. (per maggiori informazioni: http://marcusnolde962.wixsite.com/marcusnolde) Al contrario di come si vantano in molti, non millanterò di essere colui che vi farà scalare le classifiche facendo impallidire Stephen King o Ken Follett; a quello ci dovrete pensare voi e sperare in tanta fortuna. Io posso solo mettere mano al vostro testo e farlo diventare qualcosa di cui non dobbiate vergognarvi. Sappiate che è sufficiente fare anche una volta soltanto una magra figura ed essere screditati per sempre.

    Non ho collaboratori, sono solo e basto e avanzo, e ci tengo a chiarire che non prendo tutti i lavori che mi capitano, ma solo quelli per cui ritengo valga la pena, e di generi narrativi che sono a me consoni: commedia, grottesco, insolito, umoristico, nonsense, avventura (anche come sceneggiature cinematografiche o teatrali). Posso fare qualche eccezione per i generi: storico, horror, thriller, giallo, fantascienza e saggi, questi ultimi se l'argomento è di mio interesse; ma non voglio sentire parlare di fantasy, rosa, erotico, fiabe e libri per bambini in genere, testi tecnici, tesi di laurea, storytelling, etc. Per questi è meglio che vi rivolgiate a qualcun altro.

    Io opero in questa maniera: dopo esserci scritti per email, parlati per telefono, o su Skype, visti di persona; ciò nel caso in cui vogliate raggiungermi, poiché io non mi sposto nemmeno se m'ammazzano! sarà mia premura inviarvi un accordo di riservatezza in cui dichiaro che il testo che mi sottoporrete non sarà divulgato in tutto o anche solo parzialmente a terzi, o a qualunque titolo utilizzato da parte mia. A quel punto m'invierete il testo in formato digitale, cui darò una prima ma attenta lettura. Dopo di che vi risponderò circa la mia volontà di mettervi mano. Per quest'operazione non è previsto alcun compenso, il che significa che non dovrete mettere mano al borsellino; sebbene, nel caso in cui lo vogliate, posso redigere una scheda di valutazione in cui evidenzio eventuali punti deboli e suggerisco come migliorare stile, dialoghi, descrizione ambienti, caratterizzazione personaggi, incipit, coerenza della trama, finale, etc. Questa scheda non è gratis; vi piacerebbe! Ma alla modica cifra di 70,00 o al massimo 100,00 euro. Con tale strumento potrete decidere se andare avanti da soli o avvalervi della mia collaborazione. A essere precisi: non è una vera e propria scheda di valutazione ma sono note inframmezzate o a margine del vostro testo.

    Ci tengo a informarvi che non faccio distinzione tra correzione di bozza e editing; da parte mia, quando metto mano a un testo, non è ammissibile, e moralmente riprovevole, correggere solamente i refusi, la punteggiatura bislacca, la grammatica creativa; se una frase non funziona, non è chiara, se vi sono incongruenze tra un capitolo e l'altro, se un paragrafo o un'intera sezione ritengo sia da riscrivere, non la posso lasciare così com'è, devo metterci mano; è più forte di me! Pertanto non farò differenziazioni o separazioni tra i vari livelli: bozza, editing formale, strutturale, etc., ma vi restituirò il testo al meglio, pur senza stravolgere concetti e adattandomi al vostro stile o cercando di avvicinarmi il più possibile a uno o più autori di vostro gradimento; starà poi a voi accettare o no i miei suggerimenti e correzioni: il testo, sia ben chiaro, è il vostro e siete sempre voi ad avere l'ultima parola.

    Detto ciò, il mio compenso varierà in base al lavoro che mi troverò a fare, ma nessuna sorpresa: saprete in anticipo quanto vi costerà. Tanto per togliervi la curiosità: potrà variare da un minimo di 1,50 euro a cartella (1800 car. spazi inclusi) nel caso in cui il testo scorra e non abbia bisogno di particolari interventi, fino a un massimo di 7,00 euro, ciò nel caso in cui debba sudare le proverbiali sette camicie per accomodarlo parola per parola e virgola dopo virgola.

    In caso di seria volontà da parte vostra sono disponibile a inviarvi gratuitamente 3/5 cartelle, in modo che possiate valutare la qualità del mio lavoro, comprendere se ci troviamo in sintonia, e pertanto decidere se affidarmi l'incarico.

    Altri servizi che vi posso offrire sono: sinossi breve o lunga, quarta di copertina, testi brevi di presentazione a uso social, impaginazione per cartaceo; per questi il prezzo è da concordare, ma non stiamo parlando di grandi cifre. Eseguo inoltre il lavoro di ghostwriter. In questo caso la collaborazione tra me e voi dovrà essere molto stretta: sarete tempestati da mie e-mail in cui vi chiederò i particolari più assurdi e che vi potranno sembrare insignificanti ma che mi serviranno per realizzare un romanzo o serie di racconti, singoli o collegati tra loro, su un episodio particolare della vostra vita, vacanze, storie divertenti o particolarmente rilevanti che vi sono capitate e che hanno lasciato in voi un segno. Questo servizio ha un costo indicativo di 40,00 euro a cartella, e un tempo previsto per un testo, ad esempio di 250000 battute, dai quattro ai sei mesi di lavoro da parte mia, più un altro mese per la revisione e l'impaginazione. Il pagamento di questo e degli altri servizi citati più sopra avverrà in modo rateale e, come se si trattasse di un'impresa edile, in base allo stato di avanzamento lavori; in ogni caso non sono tariffe definitive: litigando un pochino, discutendo, facendo il classico tira e molla, ci possiamo sempre mettere d'accordo.

    Bene! Ho terminato. Se ancora avete intenzione di far brillare a caratteri cubitali il vostro nome in prima di copertina potete scrivermi, e vedremo che cosa si potrà fare.

    marcusnolde962@gmail.com

    #servizi #correzionebozze #editing #ghostwriter #ghostwriting #autori #contemporanei #grottesco #leggere #libri #narrativa #racconti #romanzi #scrittori #scrivere #teatro #letteratura #commedia #narrativacontemporanea #nolde #marcusnolde

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  8. La faccia di un maiale

    racconto di Marcus L. Nolde su La nuova carne:

    https://www.lanuovacarne.it/la-faccia-di-un-maiale/narrativa/marcus-l-nolde/

     

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    1. ciribi72

      ciribi72

      bellissima anche la copertina! chi è l'artista che l'ha fatta?

    2. marcusnolde962
  9. 'ORCA TROIA!
    L'Iliade di Omero come non l'avete mai letta e come fino ad ora nessuno ha mai avuto il coraggio di tradurre dal Greco
    di Marcus Nolde, traduttor del gran traduttor dei traduttori
    http://marcusnolde962.wixsite.com/marcusnolde/single-post/2020/01/06/ORCA-TROIA---LIliade-di-Omero-come-non-lavete-mai-letta-e-come-fino-ad-ora-nessuno-ha-mai-avuto-il-coraggio-di-tradurre-dal-Greco---di-Marcus-Nolde-traduttor-del-gran-traduttor-dei-traduttori

     

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    2. nuncepenza6

      nuncepenza6

      potrebbe essere interessante! do un'occhiata!

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      corro immediatamente a leggere! Sono troppo curioso! 

    4. ciribi72

      ciribi72

      La leggerà stasera, tra una candela e un dolcetto

  10. Auguri a tutti da Don Felix e dal principe Topograf...

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    2. gerbera0

      gerbera0

      ahaha se ho capito bene, sei un genio!

    3. altomororicco

      altomororicco

      io concordo con dalia!

    4. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      secondo me è solo una curiosa coincidenza !! ahaha

  11. UNO DEI TANTI FINALI POSSIBILI

    di Marcus L. Nolde

     

    ­… personaggio, trama… o prima la trama e poi il personaggio? bel problema! le cose vanno di pari passo! (nota: sono cazzi! fine nota)… risolvo il problema: mi servo di una bozza di un racconto che ho già scritto, uno di quelli che fanno ampiamente cagare, non che gli altri siano meglio! ma tanto non li legge nessuno, e a me chemmifrega!… ambientazione: festa di piazza, in un paesino che sarebbe meglio se non ci fosse, tutto intorno solo nutrie e montarozzi di letame fumante che gronda liquame, il posto da dove chiunque abbia un poco di cervello dovrebbe scappare… non perdo altro tempo, e inizio con la pessima narrazione…

    … la musica è scadente, di una tristezza mortificante; organetto, fisarmonica e mandolino! un terzetto che da almeno venti minuti sta frantumando i coglioni al protagonista di questo disgraziatissimo racconto… più al centro, sul palco (quantunque chiamarlo palco sia una parola grossa! infatti lo hanno messo insieme con una ventina di cassette di frutta e vi hanno posato sopra delle assi da ponteggio) v'è una coppia di saltimbanchi, due idioti con tanto di patentino da idioti, il loro intento è di far ridere; poveri noi!… uno è in piedi, avvicina le labbra al collo di una bottiglia, fa finta di bere, e lo fa anche male! finalmente termina di bere, guarda il pubblico, soddisfatto, solleva la bottiglia, la pone in bella mostra, la porta ancora più in alto, la agita; mah?! il suo compagno, l'altro demente, è a terra, sdraiato su un fianco; che cazzo ci faccia in quella posizione non lo saprei proprio dire! ma andiamo avanti: mio malgrado mi trovo tra il pubblico, qualcuno mi potrebbe chiedere perché io mi trovi qui, e domandarmi se non abbia niente di meglio da fare in questo cazzo di pomeriggio di questa domenica infame… ancora un attimo di pazienza! gli direi, tra poco, mia bella testina, capirai il perché della mia presenza in questa merdosa piazzetta ad assistere a questo penoso spettacolo… il tizio che ho vicino mi rivolge la parola sebbene io non gliene abbia dato motivo; non è forse chiaro a costui che dal mio fare non sono uno che ama il chiacchiericcio? ho forse dato l'impressione di essere il tipo di persona cui si può dare confidenza?… non molla, si avvicina ancora di più, persino mi sorride! che sfacciato! lui, come se me ne fregasse qualcosa, mi dice: è una parodia… ah, sì! esclamo, e gli domando, è una parodia di che? ma non gli lascio il tempo di rispondere ed esprimo il mio autorevole giudizio, è una parodia di merda! ecco quello che è!… quell'altro insiste, forse non ha capito che cosa ho detto, e continua: è la parodia di un vincitore di un gran premio di automobilismo!… ah, allora il premio è grande, non è piccolo! fanculo, speravo di più! (lo so, è una battuta del cazzo; posso fare meglio, ma vi avevo anche avvertito che il racconto non sarebbe stato un granché)… finalmente l'uomo comprende dal mio sconclusionato discorso che non è aria e si allontana; sono contento, contento di essermelo levato dai coglioni! mi sforzo, poco in verità, a pensare quale possa essere il titolo di tale pessima rappresentazione, 1a possibilità: il pelo di babilonia, 2a possibilità: cranio canino, 3a possibilità: triplice follia stronza… credo che non sia nessuno di questi tre; forse più avanti mi informerò se ce ne sarà il tempo, anche se la cosa non è che mi interessi molto… davanti a me vi è una signora con in testa un gran cappello con le piume, è bassa, pienotta, indossa un vestitino leggero, mi viene voglia di toccarle la chiappa destra, pare soda, è invitante… la signora con in testa il gran cappello con le piume si volta e mi dice: sono davvero divertenti!… non ci vedo più dallo sdegno e le do una manata sul culo… porco! villano! mi fa quella, è evidente che non ha gradito, e si allontana… e anche questa me la sono levata dai coglioni, e fanno due!… mi faccio largo tra la folla, un paio di gomitate, pesto anche i piedi a qualcuno. finalmente arrivo fin sotto il palco… ci siamo! mi dico, ora inizia il bello! ora ci sarà da divertirsi!… estraggo la mia pistola e, bang! sparo a quello che è in piedi e che tiene la bottiglia in mano; il rumore è stato forte; tutti si sono spaventati, molti si sono gettati a terra; alcuni strisciano come vermi tentando di allontanarsi in cerca della salvezza, qualcuno, più coraggioso degli altri, si alza in piedi e fugge; finalmente il saltimbanco molla la presa e la bottiglia cade a terra, scrash! esplode in mille pezzi, mille frammenti di vetro che sul tavolato del palchetto galleggiano tra la schiuma! il guitto è bianco in volto, paralizzato, lentamente si rianima, si guarda la mano, non quella che reggeva la bottiglia, l'altra, quella che mi ha messo davanti quando stavo per sparare, di certo con l'intenzione di parare il colpo; ah, che idiota! la allontana, la avvicina, la guarda ancora, la mostra al pubblico, ma il pubblico non guarda perché è ancora con la faccia a terra; la sua mano ha un buco nel mezzo, si vede attraverso; ah che spettacolo! ah la mia che splendida mira! ma potrei anche fare meglio, per esempio ora potrei sparare di nuovo e piantargli un buco in fronte, solo che difficilmente si vedrebbe dall'altra parte, almeno non credo, e poi non sono qui per questo… mormorio, qualcuno del pubblico si alza in piedi... cazzo fate? stronzi! dico ad alta voce, poi sparo un altro colpo e, scrank! mando in frantumi una vetrina che è sull'altro lato della piazza; tutti sono di nuovo a terra… così ci siamo! continuo con voce più pacata, è così che si fa, bravi bambini!… qualcuno singhiozza; un altro bestemmia; un altro ancora prega… zitti! porca di quella puttana! non vedete che qui c'è qualcuno che sta lavorando?… ora sono tutti in silenzio, un religioso silenzio… musica! faccio al trio; e quelli si guardano stupiti… alzo la pistola, dito sul grilletto, e la punto loro contro; adesso hanno capito, e iniziano a suonare… più allegro! voglio sentire qualcosa di più allegro, porca troia! li incito, non la rottura di coglioni che avete suonato fino ad adesso!… eseguono; ora il ritmo è più veloce, la musichetta che dovrebbe essere frizzantina è, invece, sempre più angosciosa. sbagliano le note, ogni quattro ne mancano tre, un gran casino! è chiaro che hanno paura, paura che svuoti loro addosso l'intero caricatore; l'idea, in verità, mi viene, ma mi trattengo… giunge in piazza a sirene spiegate una volante della polizia; qualcuno deve avere telefonato e averli avvertiti; ne scendono in quattro, pistole in pugno… getti la pistola! mi dice uno che pare essere il capo; mi fa piacere che mi abbia dato del lei e non del tu, almeno è una persona educata!… mi volto verso di loro e domando: che volete?… getti la pistola! ripete quello; è chiaro che sebbene sia una personcina a modo, di fantasia non deve averne molta!... io non ci penso nemmeno di gettare la pistola sul lastricato di questa piazza schifosa sporca di sputi e tappezzata di cicche di sigarette, la mia pistola nuova! e la infilo alla cintura dei calzoni, stando bene attento a non tirare il grilletto e a spararmi nei coglioni… i poliziotti si avvicinano… in ginocchio! a terra! mi ordinano; bene! almeno hanno cambiato frase!… ma manco per il cazzo! rispondo, non sono venuto qui per inginocchiarmi e pregare… in ginocchio!… ancora?! dico io, ma allora non ci siamo capiti… sto per far loro notare quanto il loro vocabolario sia limitato ma non faccio in tempo ad aprire bocca; tre di loro mi sono addosso e mi gettano a terra, mentre il quarto mi tiene sotto tiro; manette! mi sollevano senza grazia; sono un po' brutali; uno mi toglie la pistola… ehi, stai attento! gli dico, è nuova nuova!… mi cacciano a viva forza dentro la volante, ci avviamo; il viaggio è di mio gusto: a tutta velocità e a sirene spiegate. in un battibaleno giungiamo al posto di polizia; mi hanno fatto accomodare, proprio così hanno detto, in una cella di sicurezza, il posto in fondo è accogliente! ho visto di peggio! attendo, e intanto mi dico che qualcosa succederà; non si fa vivo nessuno per una buona mezzora, devono essere tutti in pausa caffè, immagino… finalmente la porta si apre ed entra una giovane ragazza in gonna e giacchetta… chi cazzo sarà mai? mi chiedo io, però con una così ci farei volentieri un giro… perché ha sparato a quell'uomo? mi chiede la giovinotta senza nemmeno prima salutare… un po' di cortesia e di buona educazione non guasterebbe, e che cazzo! penso io… perché ha sparato al saltimbanco?… mi rendo conto che anche questa ha il vocabolario limitato, o forse è soltanto non in vena di fare conversazione… allora? mi incalza… è semplice! le rispondo, l'ho fatto perché avevo bisogno di uno spunto… spunto per cosa?… per scrivere una storia, e che cazzo! è mai possibile che tutti quanti voi siate così ottusi?! ora le spiego, ho trovato una bellissima immagine che raffigurava una mano con un buco nel mezzo, ma purtroppo non si vedeva dall'altra parte, ma sotto la pelle vi era qualcosa che somigliava a un foglio di carta, allora mi sono detto perché non sparare a qualcuno così da fargli un bel buco nel palmo della mano e poi vedere che cosa succede in seguito, così da poter scrivere una storia, una bella storia; ed ecco il risultato! questa è la storia cui io e lei stiamo prendendo parte… è questa sarebbe la storia? mi domanda la fichetta, vuole dirmi che io e lei in questo momento stiamo facendo parte della storia?… mia cara signorina poliziotta, per scrivere ci vuole il sangue, non basta avere l'ispirazione, quella è sufficiente per scrivere le stronzate che si leggono oggi… e per curiosità, quale sarebbe la storia?… ma allora non ha capito! io ho sparato a quel tizio perché volevo incontrarla, perché dovevo incontrarla! almeno questo era l'intento dell'autore del racconto… incontrare me? ma se nemmeno mi conosce! e poi, che cosa c'entra l'autore di questo racconto?… lasci stare! è una storia lunga e per certi versi anche triste; l'importante è che ci siamo incontrati e che ora ci conosciamo, appare lampante!… bene! dice lei, apparendo soddisfatta, l'inizio di questo suo racconto abbiamo capito com'è, c'è lei che vede un disegno e ne trae ispirazione, e per avere un maggiore riscontro visivo decide di sparare a un povero disgraziato che sta recitando su un palco… ci tengo a precisare che non era un granché come attore!… questo non ha importanza… ha importanza, eccome! se lasciassimo sempre fare non so dove andremmo a finire!… bene! e la storia come continua?… che io e lei ci innamoriamo, ci sposiamo, e abbiamo tanti bambini; una tranquilla e lunga vita insieme! ah, ci tengo a precisare che ho un affare in mezzo alle gambe che è un pennello, roba da leccarsi i baffi, anche se è meglio che le donne i baffi non li abbiano!… lei, con aria di mezzo disgusto non dà troppo peso alla mia recente rivelazione e dice: non credo proprio che le cose andranno così, pennello o non pennello! lo scenario mi appare alquanto improbabile; ma mi dica, per curiosità, e se al mio posto fosse venuto a interrogarla un mio collega uomo?… sarebbe stato lo stesso, rispondo, la storia sarebbe andata avanti con lui, figli esclusi, ovviamente! ci saremmo cacciati la lingua in bocca, toccati un poco nelle parti intime, roba da froci, insomma! poi quello avrebbe aperto la porta e saremmo scappati insieme, tenendoci per mano, entrambi con le minchie dure; non crede che questo sia possibile?… non credo proprio!… non crede che io abbia la minchia dura? e perché allora non si avvicina? su! venga! non sia timida. tasti! tasti!… il gonfiore sotto la patta dei miei calzoni si è fatto imponente, oserei dire preoccupante, sebbene non ci sia nulla da temere… la giovane donna è attratta irresistibilmente da me, mi si avvicina, iniziamo a baciarci teneramente… io, sebbene le manette mi impediscano di manovrare a dovere, le tocco delicatamente il seno, roba piccola purtroppo! avrei preferito ritrovarmi a tastare qualcosa di più consistente… lei mugola di piacere, le sollevo la gonna, lei, con un rapido movimento, mi toglie le manette, ora la posso abbracciare, stringere, le nostre lingue si incontrano di nuovo, le passo una mano dietro e le abbasso le mutandine; sono rosa, avrei immaginato un altro colore! si siede sul tavolo, allarga le gambe, è chiaro che vuole che io mi dia da fare! procedo... ma questo è solo uno dei tanti finali possibili, quello che ha scelto quella testa di carciofo dell'autore. altri ve ne potrebbero essere: potrei appiccare un bell'incendio all'interno del posto di polizia; lingue di fuoco che avvolgono le pareti, fumo, un caldo soffocante, tutti che urlano, che corrono, che cercano di mettersi in salvo, un gran casino, insomma, e io che approfitto del trambusto per darmi alla fuga, beffando i poliziotti; ah che ridere! ah che bella immagine! oppure la potrei gettare sul drammatico: impiccarmi alle sbarre della cella in cui mi hanno rinchiuso, non che la cosa mi garbi molto, ma un suicidio è sempre un bel finale a effetto, su questo non ci sono cazzi! e se invece a qualcuno venisse la bella idea di rinchiudermi in un manicomio? anche se si dovrebbe dire centro di salute mentale, detto così pare molto più grazioso! forse incontrerei persone interessanti: un giulio cesare, un napoleone. avrei la compagnia di tanti altri rincoglioniti come me, mi bombarderebbero di tranquillanti che giorno dopo giorno arriverebbero a fottermi il cervello in maniera definitiva… mettetela come vi pare; io mi sono rotto il cazzo di questo racconto. il finale sceglietelo voi!

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    2. altomororicco

      altomororicco

      quoto! molto ben fatto! bravo

    3. lullabyblue0

      lullabyblue0

      mi sono forse persa dei passaggi...ma si sa quando uscirà??

    4. nuncepenza6

      nuncepenza6

      questa me la leggo bene stasera che sono libero!! 

  12. Non ci si rende conto di quale pericolo si corre nel momento in cui si fanno girare le balle a uno scrittore: lui potrebbe prendere lo sgradevole importuno per un orecchio e inserirlo a viva forza tra le righe di un suo racconto o romanzo. Ovviamente senza farne il nome, ma descrivendolo nei minimi particolari, in maniera che tutti, anche la sua anziana maestra delle elementari, che non lo vede da più di quarant'anni, lo riconosca. A quel punto ne esalterà le qualità negative, il che, detto in bell'Italiano, significa che lo sputtanerà fino all'inverosimile; poco importa se queste sue caratteristiche sono reali o inventate, quello che conta è ciò che la gente vuol credere, e tutti, solitamente, sono più propensi a dar credito al peggio; ciò è garantito, fidatevi! Infine, dopo averlo condito a dovere, negli ultimi paragrafi della narrazione gli destinerà la parte di chi muore abbandonato da tutti, carico di sensi di colpa, preda della vergogna, e tra atroci e indicibili sofferenze… Meditate, gente! Meditate a quale pericolo si può andare incontro!

    M. Nolde - Vendette letterarie in proprio e anche conto terzi - prezzi modici e possibilità di rateizzazione.

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    2. gerbera0

      gerbera0

      bella condivisione! gracias!

    3. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      non ci hai ancora spiegato cosa è successo :( 

    4. lullabyblue0

      lullabyblue0

      ottima riflessione!

  13. http://marcusnolde962.wixsite.com/…/…/06/CHE-SPLENDIDA-FESTA
    Tanto peggio di così non può andare! lo sputtanamento ha raggiunto negli ultimi tempi vette che nemmeno avrei osato immaginare; pertanto vi regalo questo delizioso raccontino che spicca nel panorama letterario italiano (forse anche in quello mondiale) come una merda di cane sulla neve. Buona lettura! Marcus

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    2. nuncepenza6

      nuncepenza6

      w il bere per due!

    3. fashionista0

      fashionista0

      pronto per il weekend ahaha

    4. tacchialti94

      tacchialti94

      2 is better than 1 ahah!!

  14. "Fare della propria vita un'opera d'arte", non lo dico io; lo diceva Gabriele d'Annunzio.

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  15. … mille luci accese sebbene sia pieno giorno, schiamazzi, applausi, qui è tutto un grande parco divertimenti. ma quale divertimento?! salgono sulla ruota mica per ammirare il panorama, no! ci salgono per lanciare scaracchi di sotto, in testa alla gente; che burloni! ma oggi, nella prima corsa, anche se è bene precisare che la ruota non corre ma gira su se stessa, nella prima corsa, dicevo, quando a un certo punto la ruota si è fermata, un tizio mai visto prima si è alzato in piedi all'interno del suo carrello, ha allargato le braccia e si è messo ad abbaiare: uauhf, uauhf, faceva… chissà cosa voleva dire? io non comprendo il linguaggio canino… poi ha iniziato a sporgersi e: uauhf, uauhf, di nuovo ad abbaiare. infine ha spiccato un balzo, un bel balzo, roba da atleti! meglio chiarire che questa ruota non è molto alta, una trentina di metri o poco più, ma è come gettarsi dal decimo piano di un palazzo, roba mica da ridere! la discesa dell'aspirante suicida (nota: aspirante perché mentre cadeva non era ancora morto; ovvio. fine nota.) lo devo riconoscere è stata molto composta, le braccia lungo il corpo, è sceso a piombo, leggermente inclinato, il busto piegato solo di un poco all'indietro. è atterrato di piedi, insaccandosi. una volta schiantatosi a terra si poteva ammirare il suo sterno al posto delle ginocchia; ah, che spettacolo! se fosse riuscito a rimettersi in piedi sarebbe stato alto 50 centimetri. credo sia morto sul colpo, almeno spero per lui, io ero lontano, e non mi sono avvicinato subito, prima mi sono acceso una sigaretta, sullo sfondo la grande ruota mi faceva da aureola, un santo! e poi, dovevo ancora finire di truccarmi. oggi la giornata è iniziata così; che ci volete fare!

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    2. chiaraoscura4

      chiaraoscura4

      sono curiosa di sapere chi è il fotografo! potrebbe essere Lachapelle?

    3. marcusnolde962

      marcusnolde962

      Non saprei. Mi dispiace ma non sono in grado di risponderti.

    4. londoncalling6

      londoncalling6

      bellissimo tutto. Foto spettacolare

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    2. fleurdelys00

      fleurdelys00

      bellissima raccolta!

    3. nuncepenza6

      nuncepenza6

      ahaha interessante!

    4. beautifullmind0

      beautifullmind0

      ottime idee anche per i regali di natale!

  16. .

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    1. daliahnera

      daliahnera

      Un cielo rotto, ma sempre brillante

    2. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      wow questo è l'emblema del dolore che diventa amore. Tutto il male si trasforma in bene

  17. James Joyce - Ulisse - 1922

    Risultati immagini per ulisse joyce mondadori

    1. daliahnera

      daliahnera

      un classico che personalmente non passa mai di moda!

    2. marcusnolde962

      marcusnolde962

      ... non è un libro da leggere, ma da immergersi nelle pagine.

    3. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      concordo marcus...Joice è pazzesco!

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    2. daliahnera

      daliahnera

      oddio quale sarebbe il senso? @marcusnolde962 mi farebbe piacere saperlo :(

    3. scompaiomatorno

      scompaiomatorno

      Dai Marcus!! siamo curiose / i!! diccci il sensooo

    4. marcusnolde962

      marcusnolde962

      ebbene, una piccola anticipazione: il primo incontro tra il ratto e don Felix

      [...] Felix si allontanò volgendo le spalle al centro abitato per puntare in direzione della periferia… Non più gravato dal senso di soffocamento che le alte facciate dei palazzi gli avevano fino a quel momento procurato, riacquistò un parziale buon umore. Lieto di avvertire in sé tale cambio di stato, si guardò intorno, non vide nessuno e, accantonata una leggera ombra di verecondia, ne approfittò per imbastire un canto, improvvisando le parole:
      ˗ Ramingo, ruminando i pensieri miei, meglio di così ragionar non potrei, ohiei, ehi, ehi; a chi mette il carro davanti ai buoi, ohioi, ohi, ohi…
      Felix terminò di stornellare, poiché la sua attenzione fu attratta da una lattina che giaceva coricata al centro del marciapiede. Non ebbe esitazione, coordinò i movimenti e la calciò fanciullescamente, per poi commentare tra sé la propria ardita impresa, considerando quanto fosse stato valente il colpo che aveva sferrato con la punta della scarpa, la fulminea zampata a quel cilindretto di sottile lamierino, la decrescente sequenza dei tre chiassosi rimbalzi! Tempo addietro avrebbe fatto meglio, ma si considerò tuttavia soddisfatto. Seguitò, spavaldo, fronte alta e occhio rivolto al plumbeo cielo autunnale. Il freddo cominciava a farsi sentire, ma per fortuna non pioveva! Tirò su un moccio con il naso. Dalla tasca del cappotto estrasse un fazzoletto di carta e vi soffiò dentro, rumorosamente. Nel frattempo si dedicò ad ammirare i variopinti rifiuti al margine della strada. Con lo sguardo spaziò oltre, verso il centro della carreggiata. Notò l'asfalto rabberciato, chiazzato di geometrici rammendi, un taccone dietro l'altro. All'improvviso vi fu una folata di vento, e un brandello di plastica lattescente prese a librare nell'aria; Felix lo seguì con la vista. Proseguendo a calcare il marciapiede si ritrovò davanti a un ammasso di rifiuti, una catasta imponente che gli sbarrava il passo. Guardò con curiosità la singolare collezione! Si bloccò. Vide un cartoccio crepitante che si muoveva a scatti e per meglio seguire lo spostamento gli puntò contro il dito indice. Lesse con attenzione la scritta che era stampigliata sopra, in larghi caratteri policromi, originale e roboante. Dal suo interno emersero un muso affilato, lunghi baffi cinerini, e occhietti vispi e scuri.
      ˗ Che hai da guardare, con quegli occhi sgranati da civetta rimbambita? ˗ gli chiese il ratto ˗ Non hai mai visto qualcuno fare colazione?
      ˗ Con le patatine? A quest'ora? ˗ obiettò Felix, confuso per la fantastica e improvvisa apparizione e non sapendo bene che rispondere.
      ˗ Perché, non si può? ˗ lo incalzò il ratto, con fare arrogante.
      ˗ De gustibus
      Felix inserì un motto latino con l'intenzione di fare bella figura e di porre fine alla sconnessa conversazione.
      ˗ De gustibus? ˗ ripeté il ratto, pensoso ˗ Sei venuto qui in autobus?
      ˗ No, a piedi.
      ˗ Ah, mi pareva: la linea è stata soppressa!
      ˗ Ma tu chi sei? ˗ gli chiese Felix.
      ˗ Una volta ero un principe, ma adesso non più! Tu ti starai chiedendo, lo vedo dalla tua espressione da scimmia pelosa che hai stampata sul viso, se si è trattato di un incantesimo, di un maleficio o roba del genere. Niente di tutto questo, la spiegazione è più semplice: cambia il vento, sbagli ad arruffianarti, punti sul cavallo sbagliato, ed è un attimo essere radiati, gettati in un angolo buio a marcire tra i rifiuti o, peggio ancora, tra polverose scartoffie! Tenere sempre il piede in due scarpe, te lo consiglio, meglio se in tre, si è più sicuri… Tripode! Tripode! Ah perché non sono nato tripode? Mai fare affermazioni avventate! Zitto! Bocca cucita! Se proprio devi, se qualcuno te lo chiede, tu rispondi che 'sto schifo di pianeta è piatto come uno stuoino, che gli asini volano e i topi parlano; evita di comportarti alla maniera di un triste e presuntuoso imbecille e segui il mio consiglio! Ora basta, a ogni buon conto! Ti dico che è venuto il momento di risalire la china, riconquistare le vette sfavillanti, le piramidi con la punta rivestita d'oro; e lo farò con il tuo aiuto, che tu lo voglia o no! Ora baciami e poniamo termine a questo periodo di autentica e pura sfiga!…
      ˗ Baciarti? Fossi matto! Te lo puoi scordare!
      ˗ … ma prima aspetta che finisca ciò che resta di questo sacchetto di patatine; ho un untuoso lavoro da portare a termine io, che ti credi, tze!
      Il ratto riprese a sgranocchiare con gusto. Terminato anche l'ultimo frammento, balzò di nuovo fuori dal sacchetto e cominciò a girare intorno a Felix. Gli salì su una scarpa, sollevò il corpo nella parte superiore, e con le zampe prese a lisciarsi i lunghi baffi bruni. Non intenzionato a rinunciare il ratto gli domandò:
      ˗ Che facciamo? O ti abbassi tu, o salgo io. Il tempo passa, non possiamo rimanere qui come due rimbambiti ad aspettare che si faccia notte! ˗ Felix era confuso, esitava; il ratto continuò, allettandolo: ˗ Una volta tornato il magnifico campione che ero un tempo, potremmo andarcene in giro a spassarcela, al cinema, al luna-park, al night-club! T'introdurrei negli ambienti eleganti, quelli che contano, ti farei entrare nel giro, conosceresti gran signori, autentici assassini, squali camuffati da pesciolini! Potrei anche scrivere un articolo su di te, sulle imprese più o meno memorabili che stai per compiere.
      ˗ Che ne sai tu delle mie imprese?
      ˗ Io so tutto, e se non so, invento! Posso ricoprirti di onore o di fango, per me è lo stesso; ma non posso mica venire così, con le poco nobili sembianze di topo di fogna! Non puoi lasciarmi in questo posto, in questa miniera di merda a cielo aperto, maledetto! Consideralo come un atto di umanità nei confronti di un povero essere che se la sta passando male. Su, dai! Vedo che ti ho quasi persuaso, che stai per cedere. Abbassa del tutto quella tua misera guardia di cartone e molla il colpo! ˗ Poco convinto, Felix appoggiò un ginocchio a terra, allungò il braccio e stese la mano con il palmo rivolto verso l'alto; il ratto, zampettando a gran velocità, vi salì sopra e disse:
      ˗ Era ora che ti decidessi! Baciami, minchione!
      Felix piegò il gomito e avvicinò il ratto, il braccio era tremolante; avvertì i baffi ispidi fargli il solletico. Chiuse gli occhi, si fece coraggio e lo baciò. Quando riaprì gli occhi, il ratto era sparito.

       

  18. Don Felix - Incipit

    GIORNO UNO

    Alfonso Felice Cassano, o don Felix com'erano soliti chiamarlo per semplicità i pochi che avevano a condividere le quotidiane vicende con lui, si muoveva nel suo ampio soggiorno in preda a una più che manifesta eccitazione. Da giorni una sempre più incalzante inquietudine si era impossessata del suo corpo e della sua coscienza, scavandone tra le più inaccessibili pieghe, e pareva non avesse volontà di allentare la presa. L'uomo, lungo, allampanato, non più giovane, in mano stringeva una copia fresca di stampa de Il Quotidiano Preferito, suo acquisto puntuale da tempi immemorabili; non una manifestazione di devoto e fedele attaccamento alla testata giornalistica, bensì un difetto di volontà, mascherato dalla consuetudine, una disposizione mentale pigra e ostile a qualunque innovazione. Rivolse un rapido sguardo d'insieme alla prima pagina. Storse il muso dai vaghi tratti equini ed emise un debole e prolungato sospiro. Aprì il giornale nel mezzo, a caso. Strizzò gli occhi, aggrottò la fronte, e solchi profondi comparvero sinuosi. Sollevò il labbro superiore rivelando gli incisivi, e il suo volto si espresse in una sofferente smorfia di disgusto. Saltando da un articolo all'altro lesse poche, desolanti righe. Ansimò, infastidito; il petto gli si gonfiò di sdegno. Lungo la sua gola si sollevò un principio di acido rigurgito; strinse i denti per trattenerlo. Avvertì un senso di nausea, ansia, un sentimento di avvilente impotenza. Deglutì con fatica. Richiuse il giornale e lo pose in cima a una colonna di altri quotidiani impilati con ordine sul piano in vetro di un basso tavolino. Decise di abbandonare quelle tristezze e di dedicarsi ad altro, avrebbe concentrato le proprie energie su un'attività più ripagante. Si voltò, e rapido, a fronte alta, si allontanò di un paio di passi; ma ebbe un ripensamento, si arrestò, grugnì, tornò indietro, e considerò la pila di carta e inchiostro. Ebbe un moto di stizza e dalla sua gola scaturì una soffocata espressione di sofferenza.
    ˗ Hugh, povera la mia patria! Povero il mio bel paese! Tra tutti, quello dove un tempo si stava meglio al mondo, e che ora è ridotto a poco più di un escremento di cane per colpa di quattro politicanti, di farabutti, di speculatori senza scrupoli, di avanzi di galera!… Mosse in modo repentino l'avambraccio, come a scacciare un insetto ripugnante e molesto, e con l'ossuto dorso della mano colpì la pila dei giornali; le copie, scrosciando, rovinarono a terra, sparpagliandosi. Il suo volto si contrasse in una maschera grottesca, e con ampie e decise falcate, abbandonò la stanza. 

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    2. daliahnera

      daliahnera

      ahh anch'io leggendo pensavo facessi una "lettura" (se possiamo chiamarla cosi) giornaliera, condividendo con noi qualche passo interessante del libro...ho capito male io?

    3. marcusnolde962

      marcusnolde962

      prometto di pubblicare altri estratti, e a seguire, forse, qualche mio commento.

    4. ciribi72

      ciribi72

      bellissima riflessione!!

  19. Ultimo nato in casa Nolde (fiocco azzurro)
    Don Felix - romanzo di Marcus L. Nolde
    Dalla quarta di copertina:
    Individui di dubbia moralità, avvenenti prostitute, figure confuse, bizzarri assistenti e molti altri ancora, incrociano don Felix in una grigia periferia urbana e lo accompagnano in una grottesca avventura che ha inizio quando il protagonista di questa storia si accorge di provare dentro di sé un fuoco di ribellione tale da indurlo a concepire, tra espressioni di follia e lucidi ragionamenti, uno stravagante e inutile piano che lo condurrà, vestendo i panni di un moderno don Chisciotte, a un tragicomico epilogo.
    Disponibile in cartaceo e in e-book dalla mia vetrina autore su Lulu.

    http://www.lulu.com/shop/marcus-l-nolde/don-felix/paperback/product-24290696.html

     

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    2. daliahnera

      daliahnera

      tutto quello che faccio è fatto con attenzione!! sono un pò distratta ultimamente ma sempre sull'attenti!!

    3. ciribi72

      ciribi72

      Non posso fare altro che prendere appunti!! ottimo!! 

    4. nuncepenza6

      nuncepenza6

      leggendo i tuoi post, sale una certa fame di sapere! vogliamo più infos!! ;)

  20. Risultati immagini per llosa pantaleon

    1. daliahnera

      daliahnera

      Mia grande mancanza, devo assolutamente recuperare

    2. tacchialti94

      tacchialti94

      stai pubblicando un sacco di ottime idee regalo..natale si avvicina e mi stai aiutando un sacco ahaha!!!

  21. EGkXWmrWkAI7E8I?format=jpg&name=medium

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    2. beautifullmind0

      beautifullmind0

      un tocco di colore nella tormenta!

    3. daliahnera

      daliahnera

      wow...sembra una cartolina...l'hai scattata tu?

    4. marcusnolde962

      marcusnolde962

      @daliahnera Certo che no! Come fotografo sono un vero disastro!

  22. Condominium - James G Ballard - (1975)

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    2. marcusnolde962
    3. daliahnera

      daliahnera

      questo ad esempio mi manca...dovrei leggerlo secondo te? non so bene se possa essere il mio genere

    4. marcusnolde962

      marcusnolde962

      @daliahnera non saprei... inserisco libri che mi hanno detto qualcosa riguardo a trama, stile, emozioni. la lettura è attività individuale, diversa per ognuno di noi. lo stesso testo può essere recepito in maniera differente da più lettori, l'unico che sa veramente che cosa si cela tra le righe è chi lo ha scritto.