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Su di me

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  1. Che ti succede dolce Odessina ( se hai qualche annetto hai capito l'irriverente battuta). Fai reazioni con le faccine che ridono, hai aggiunto dati anagrafici ( non ne sono sicuro), mi fai pure i giochi di parole "tersi fini". Cosa succede, hai elaborato il lutto, hai finito il cognac. Spero ti averti strappato un sorriso; e pensare che quando vidi le prime volte il tuo profilo mi facevi cosi soggezione, ancora adesso ti dico la verità.

    Il tuo intervento è interessante su ciò che le donne intendono e vogliono e condivo il fatto che nella maggior parte dei casi la donna ha un rapporto di contemplazione della bellezza, che i maschi fraintendono. Come però ti dissi secondo me non è un problema di ingrifamento maschile, ma più il fatto che questo è un essere semplificato: due più due vuol dire quattro, si muove in linea retta e di ogni cosa vuole arrivare ad un dunque, non si muove per modelli intuitivi o emozionali ma in modo strumentale, per causa ed effetto, per logica deduttiva. Risponde ad uno stimolo salivando come l'esperimento dei cani di Pavlov nella psicologia comportamentista. Il tuo Odessa pensiero mi suscita anche un altra riflessione è una domanda che vorrei farti; facendola sono più interessato a come le donne agiscono piuttosto che cosa faresti tu, ma se non ti faccio una domanda diretta e personale ho il dubbio che non interverrai mai spontaneamente nel dialogo con una tua opinione. Arriviamo alla questione . Mi capita spesso ( ora meno perché esco poco e sfuggente come un topo) di fare questo tipo di incontri , per me molto enigmatici e suggestivi: incontri di sguardi fra sconosciuti di una certa intensità, in situazioni dove non ci può essere la scusa di una conoscenza conviviale, come incrociandosi per strada. Questi li vivo come fai tu, per quello che valgono (essendo comunque sfuggenti) delle volte solo contemplativi altre volte anche con risvolti immaginativi, ma sempre senza tattiche da mandrillo. Sono sicuro però, anche se in percentuale minima, che una parte di essi contiene un desiderio reale di conoscenza , il motivo non ha importanza, innamoramento, erotismo, incontri occasionali, forte curiosità, ecc. In questi casi trovo che per entrambi sia triste che non ci possa essere un proseguo, senza per questo che si debba arrivare ad un dunque prestabilito. Li trovo sempre così cinematografici, estremamente suggestivi. Perciò Odessa se ci incontriamo per strada come due sconosciuti, ma il nostro sguardo dura quel attimo in più del dovuto scattando in noi un desiderio, come ti comporti? Lanci un segnale ma aspetti che sia lui a farsi avanti, ti giri e ti metti a seguirlo , oppure fai che sia lui a seguirti, lo guardi, giri in un angolo appartato e attendi che arrivi? Una scusa: mi fai accendere, scusa che ora sono, ecc? E se non fosse desiderio, ma solo contemplazione o un ipnosi indotta dallo sguardo diretto, come faccio a capirlo? La tua risposta mi aiuterebbe a risolvere questi giochi di sguardi, che se capitano ogni tanto va bene, ma se troppi sono piacevoli ma disorientano, lasciandoti bloccato su come agire e capire. Nel mio caso possono arrivare anche a punte paradossali durando nel tempo e incrociando le stesse persone in luoghi differenti, facendo diventare la cosa alquanto surreale, patetica e grottesca..   Esiste il dizionario donnese-uomese?

    Ovviamente altre donne sono invitate a intervenire. 

     

    Su questi argomenti sul confronto uomo donna mi sono già misurato in passato con diversi e lunghi interventi. Ora non li faccio più perché vedo che creano un dibattito solo temporaneo. L'idea di trasportare sul web un collettivo permanente sull'argomento è ormai tramontata. Probabilmente è dovuto al fatto che questo è un social generalista, c'è ne vorrebbe uno dedicato. Per di più probabilmente il web non è lo strumento più adatto, la piazza, per fare stare insieme e dibattere persone con ideali che poi vanno a prendersi una bella birra di notte dopo una bella rissa politico ideologica. Sono cambiati anche i tempi, di collettivo ora c'è solo l'abbonamento famiglia dell'autobus. Questo ultimo mio intervento è un'eccezione suscitato dagli stimoli ( non salivare) che mi dà Odessa. Comunque a chi interessa questi sono i link dei miei interventi più significativi e demenziali sull'argomento è sui quali avete partecipato anche voi.

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=14445&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=15351&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=16413&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=17040&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=15558&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=28291&type=status

    https://people.virgilio.it/profilo/hocuradite/169846/?status=17385&type=status

     

    Il seguente intervento di risposta è pubblicato anche separatamente sulla mia bacheca.

    1. odessa1920

      odessa1920

      Bene… andiamo con ordine. Non ho colto l’irriverente battuta. 

      Ammetto di avere usato faccine sorridente ma non ho aggiunto dati anagrafici (poi controllo)
      Non ho elaborato lutti (quel che è stato è stato) e non bevo.
      Il sorriso però c’è stato.
      Semplicemente vivo dei momenti malinconici e momenti più giocosi e questo poi si riflette in ciò che scrivo.
      In questo periodo sono piuttosto entusiasta ed elettrizzata. Sono alla vigilia di una prima teatrale in un posto importante e suggestivo dove amoreggerò con un bel ragazzo (per questioni sceniche ma perché non coglierne il lato positivo)
       
      Dunque… tu mi chiedi quale sarebbe la mia reazione in un ipotetico scambio audace di sguardi con uno sconosciuto, giusto?
      Bene.. Difficile risposta! Non mi è mai capitato. Mi sono capitati sguardi audaci ma non con passanti.
      Se capitasse probabilmente non farei nulla. Se proprio mi dovesse piacere da impazzire forse insisterei con lo sguardo ma decisamente aspetterei una sua mossa. Ammetto di non essere particolarmente ardimentosa. Sarò un po’ all’antica ma preferisco che sia l’uomo che si esponga. Al massimo io posso far capire in modo discreto la mia disponibilità. 
      In caso di ragazzi poco intrepidi (vedi il post della confessione amorosa) purtroppo si resta in una specie di limbo che non porta da nessuna parte. Non ci posso far nulla però. Io sono fatta così. E comunque non ho grossi rimpianti nella mia vita. Si vede che chi vuol capire capisce.
    2. hocuradite

      hocuradite

      Ti ringrazio della tua risposta. È importante per me perché conferma il fatto che, anche se una donna fosse intraprendente, all'uomo è sempre richiesto che faccia l'ultima mossa, anche a rischio di muoversi al buio. Al buio vuol dire rischiare di non interpretare in modo corretto il segnale lanciato dalla donna, risultando inopportuno e fastidioso. Irriverenti e stupidìni come sempre i miei giochi di parole, si riferisce a come veniva chiamato, "dolce Euchessina", un conosciuto "prodotto" di diversi anni fa. Naturalmente non volevo giudicarti o definirti ma solo giocare con una persona interessante e farti ridere. Comunque avevo sentito nell'aria qualcosa di diverso e positivo che mi permetteva di farlo anche se ho rischiato. Ovviamente la cosa è reciproca, quando vuoi prendermi in giro (o anche criticarmi) la cosa è sempre molto gradita. Quello che di solito mi ferisce è l'indifferenza o essere usato a mia insaputa ( se lo so e lo fai capire è diverso e posso stare anche al gioco). Per finire vorrei ragionare sulle tue ultime parole chiedendoti, anche se sembrano essere ragionamenti teorici, di considerarli come aspetti di vita reale su cui riflettere. Per prima cosa hai ragione a dire che bisogna accettarsi per come si è, sforzarsi ad essere diversi potrebbe risultare addirittura patetico. Però accettarsi vuol dire non desiderare essere altro; se invece questo desiderio c'è, allora, se qualcuno ti prende per mano per farti esplorare ignoti mondi e modi diversi di essere, non devi fare resistenza e abbandonarti perciò all'ignoto con curiosità, fiducia e un poco di follia. C'è anche il mio solito pensiero disincantato da aggiungere: tutto ha un prezzo, ogni cosa si muove in base alla motivazione. Anche il più pauroso diventa intrepido per proteggere ad esempio i propri figli. Non fai una certa cosa per paura, ma se quella cosa da ottenere vale di più della paura, allora per conclusione aritmetica la fai: ad esempio se la paura di baciarti vale 100 e non ti bacio è perché forse l'amore che ho per te vale 90 non 110. Forse il vostro amore non valeva di più della paura di ottenerlo (anche la tua, non solo la sua): forse la paura vi ha salvato da un amore reale ma infelice, dal momento che " prima o poi i conti tornano".

      Ti consiglio quando hai tempo la lettura dei miei link perché li reputo interessanti e divertenti, anche se forse distanti dal tuo stile e modo di sentire. Ti scrivo ancora.

    3. theoldandthesea

      theoldandthesea

      condivido assolutamente