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  1. CARDARELLI

    Amicizia

     

    Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni

     

     

    che, perduti nel tempo, c’incontrammo,

    alla nostra incresciosa intimità.

    Ci siamo sempre lasciati

    senza salutarci,

    con pentimenti e scuse da lontano.

    Ci siam riaspettati al passo,

    bestie caute,

    cacciatori affinati,

    a sostenere faticosamente

    la nostra parte di estranei.

    Ritrosie disperanti,

    pause vertiginose e insormontabili,

    dicevan, nelle nostre confidenze,

    il contatto evitato e il vano incanto.

    Qualcosa ci è sempre rimasto,

    amaro vanto,

    di non ceduto ai nostri abbandoni,

    qualcosa ci è sempre mancato.

     

    Amore

     

    Come chi gioia e angoscia provi insieme

     

     

    gli occhi di lei così m’hanno lasciato.

    Non so pensarci. Eppure mi ritorna

    più e più insistente all’anima

    quel suo fugace sguardo di commiato.

    E un dolce tormento mi trattiene

    dal prender sonno, ora ch’è notte e s’agita

    nell’aria un che di nuovo.

    Occhi di lei, vago tumulto. Amore,

    pigro, incredulo amore, più per tedio

    che per gioco intrapreso, ora ti sento

    attaccato al mio cuore ( debol ramo )

    come frutto che geme.

    Amore e primavera vanno insieme.

     

    Quel fatale e prescritto momento

    che ci diremo addio

    è già in ogni distacco

    del tuo volto dal mio.

    Cosa lieve è il tuo corpo!

    Basta ch’io l’abbandoni per sentirti

    crudelmente lontana.

    Il più corto saluto è fra noi due

     

     

    un commiato finale.

    Ogni giorno ti perdo e ti ritrovo

    così, senza speranza.

    Se tu sapessi com’è già remoto

    il ricordo dei baci

    che poco fa mi davi,

    di quel caro abbandono,

    di quel folle tuo amore ov’io non mordo

    che sapore di morte.