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Dalle stelle precipiterei
Negli abissi,
Se tu cessassi di amarmi
Per tua o per mia colpa.
Il cielo dell’anima mia
Sarebbe sempre coperto di livore
O in tutto simile a notte fonda.
Buio sarebbe il futuro,
Spenta ogni speranza di vita.
fel55
VIII – Dall’argine
Posa il meriggio su la praterìa.
Non ala orma ombra nell’azzurro e verde.
Un fumo al sole biancica; via via
fila e si perde.
Ho nell’orecchio un turbinìo di squilli,
forse campani di lontana mandra;
e, tra l’azzurro penduli, gli strilli
della calandra.
PASCOLI