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Eccomi qua in questa vigilia di Natale, la prima della mia vita in cui mi si vieta di uscire di casa per legge, questo è un Natale che non scorderò mai più nella mia vita.
Parlando con mia madre, persona anziana di oltre gli ottant'anni, mi racconto che lei aveva già vissuto un periodo simile, forse peggio. Era in giovane età, nel periodo della seconda guerra mondiale, gli americano bombardavano a tappeto il luogo in cui lei abitava, allora si dovettero rifugiare fuori citta, in zone di grotte, soprattutto ben nascosti dalle zone aperte per non essere avvistati dagli aerei. Le mi dice sempre che erano attimi di puro terrore, in cui le madri tenevano stretti i propri figli in quel boato assordante che li faceva stare col fiato sospeso sempre col timore che la prossima gli sarebbe caduta addosso.
non era il periodo di Natale quando accadde ma quell'anno le feste non furono altro che una lotta per sopravvivere con la fretta di ricostruire quello che l'esercito aveva distrutto, che le ideologie di folli senza contegno, né coscienza permisero che accadesse.
Bene, eccomi qui, davanti al computer a scrivere questo post, e nel frattempo ad ascoltare musica su spotify
Questo è il brano a cui mi sono abbandonato nel scrivere queste parole e penso che sia giusto condividerlo con voi, non vi pare
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la rileggo bene dopo che ho un'oretta libera!
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vincent29264 ha aggiunto una reazione
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