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magnifico. Complimenti
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RONDINE FERITA
Attardata tra nebbie autunnali e spiagge d’inverno
inerte giacevi vicino alla panchina, nel parco,
con l’ala spezzata e un sogno infranto.
Ti presi con me, ti portai a casa, ed ebbi cura di te
affinché tu fossi il mio respiro di velluto sul cuscino.
Robertson - Queensland - 16 settembre 2023
Raffaello
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Se avete voglia di seguirmi nei miei viaggi (siano essi onirici o reali) c'è un blog "ad hoc".
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bellissima amico mio 😍 sogni d'oro a te 🌖✨
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Ti auguro una buona notte, mentre sto sorseggiando il mio secondo caffè del mattino. Sono gli scherzi che il fuso-orario!
Ti auguro una notte serena e un risveglio energetico con questa canzone energizzante degli anni '70 che ascolterai al risveglio...
Da Brisbane, Australia
Raffaello
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grazie mille l'ho ascoltata tutto non appena mi sono collegata! Ti auguro una dolce giornata a te caro amico ❤️💋
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Assurdo quanto un cielo e delle nuvole possano creare dei quadri come questo!
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Che bello rivedere le tue foto!
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ciao caro amico buongiorno a te e grazie per la vista di questo splendido paesaggio 💋❤️
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Un brano bellissimo!! Una ballata rock con inserti di hard rock. Uno di quei pezzi che quando termina ci fa dire... "Come? Già finito?" Ecco allora che lo ripropongo a tutti nella sua versione più estesa. Dura quasi ventun minuti! Tanto per ora il tempo non ci manca. Buon ascolto a tutti!!
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un grandissimo artista!
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ma wow! che hit
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Un brano storico di Eric Clapton in una versione un po' di diversa dal solito. Te lo dedico!
Eric Clapton... L'ho visto due volte dal vivo! Chissà se ricapiterà l'occasione!-
beh.. assolutamente una leggenda. Avete proprio ragione!
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decisamente!!
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Un giovane dal volto un po' malinconico ci mostra una freccia. Una freccia con la quale vuol forse mostrare il suo cuore ferito d'amore...
E' la grande arte di uno dei massimi pittori veneziani, e non solo: Giorgio Barbarella da Castelfranco Veneto, conosciuto come Giorgione, che lo dipinse nel primo decennio del XVI secolo.
La tela, autentico capolavoro di pittura tonale, si trova al Kunsthistoriches di Vienna.
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AL RISVEGLIO
Galleggio nel risveglio
e nel sogno che ho sognato mi ristoro:
l’onirico e il ricordo intrecciati
ti hanno per un poco riesumato
dal torbido silenzio
dove ancora in vita
lentamente ti vidi scivolare.
Dietro i vetri appannati del silenzio
ti ho rivisto, babbo:
fumavi il tuo toscano.
Avrei voluto parlarti,
chiederti come stai…
Ma mi sfuggivano le parole,
dileguandosi tra i tanti ricordi
che ancora a te mi legano;
e un luccichio di sensazioni
pareva trattenermi…
Poi nel buio della stanza
ho aperto gli occhi,
e l’odore intenso del tuo toscano
ancora per un poco
ad accompagnarmi nel risveglio.
Raffaello
Robertson Qld 05 luglio 2023 -
E' tornata a fiorire l'orchidea nel mio giardino. E' arrivata qui spontaneamente: nessuno l'aveva chiamata, nessuno l'aveva mai piantata. E' arrivata e si è installata in un vecchio tronco cavo. Fiorisce un po' quando le pare: a volte ogni tre anni, a volte con minor frequenza. Ma ogni volta è uno spettacolo!
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VIA DELLA CAPPONCINA... E magari anche Via del Rossellino, Poggio Gherardo... I fiorentini sapranno già che sto nominando alcune strade che dalla periferia orientale di Firenze conducono verso la collina ove sorge Settignano.
I nomi di quelle strade rivestono per me un significato profondo, ancestrale, mitico...
Per me che abitavo al Guarlone, poco lontano da quelle strade, quei nomi mi suggeriscono emozioni lontane. Dalla discesa della Capponcina si scendeva giù con quei carretti con i cuscinetti a sfera... E poi... E poi c'era la domenica, e il babbo ci portava a fare una bella passeggiata, "per respirare l'aria buona" diceva lui. E aveva ragione. E allora la domenica dopo mangiato si partiva da via del Guarlone per fare la passeggiata fino a Settignano, assieme alla mamma, all'Eleonora, a Leonardo... E quasi sempre c'era anche la nonna, con Fernando. Durante il percorso in salita ascoltavo le partite, alla radiolina, sempre in attesa degl'interventi dei radiocronisti, il famoso "Scusa Ameri, qui è Ciotti dall'Olimpico, la Fiorentina è passata in vantaggio..."
Dovevo avere all'epoca 8 o 9 anni, ma quella fu una consuetudine che andò avanti per tanti anni. Sono dovuti però trascorrere un paio di decenni per scoprire che quel mondo magico di stradine strette e circondate da giardini di ville signorili, popolate da ulivi, avevano affascinato tanti altri ben prima di me, a cominciare da Michelangelo, che proprio qui fu messo a balia dal babbo, e lui "poppava", non solo il latte, ma anche la scultura dal seno della sua balia. Ma forse ancor prima, quando a nacque a Settignano quella schiera di scalpellini destinati a diventare scultori e architetti di gran livello: Desiderio e Geri da Settignano, Antonio e Bernardo Gambarelli, Francesco di SImone Ferrucci... E poi ancora in seguito, con Ruggero Panerai e soprattuto Telemaco Signorini, che a Settignano andarono a realizzare alcune delle loro più belle tele... Ma anche letterati come Niccolò Tommaseo e Gabriele D'Annunzio hanno in qualche modo legato il proprio nome a Settignano.
Michelangelo aveva grande stima degli scalpellini settignanesi: ne ebbe parecchi al fianco quando edificava il Cupolone di San Pietro. Pare che non si fidasse che di loro...
Oggi vorrei tanto essere a Firenze e godermi una passeggiata su per la Capponcina, a respirare aria buona assieme a te, Babbo... In questa mattina d'inizio autunno... -
PESSIMISMO
"Ne usciremo migliori". Dice qualcuno. Non sono ho mai avuto ambizioni di profeta e non saprei dire se questa catastrofe ci condurrà davvero a ricominciare tutto daccapo e a ricominciarlo meglio. Personalmente non credo che sia così semplice come riavviare un computer.
Può darsi che molti di noi stiano imparando ad adottare misure igieniche più appropriate, il che va benissimo. ma ci sono dei meccanismi in noi che sono stati avviati oramai da troppi anni, e non credo che questa situazione di "quasi arresti domiciliari" renderà migliore l'essere umano. La storia dell'essere umano ci racconta qualcosa di diverso.
Penso all'ultima guerra mondiale e a quel senso di solidarietà che, a quanto mi hanno raccontato, si respirava in tutto il paese. Quelle sensazioni che io ho conosciuto attraverso il film di quel periodo potrebbero forse permanere per qualche mese o per qualche anno, ma non credo che gli effetti possano permanere a lungo. Magari per i primi tempi apprezzeremo l'aria che, grazie al blocco delle attività produttive, è tornata a farsi più più pulita; gioiremo nel sentire la sabbia scricchiolare sotto i piedi quando torneremo a passeggiare in riva al mare e apprezzeremo di più quella birra con gli amici al bar al termine di una giornata di lavoro... Ma saranno cose di breve durata.
Forse riusciremo a modificare qualche piccola fibra di questo grande sipario che apriamo e chiudiamo ogni giorno quando va in scena la vita quotidiana di tutti noi. Ma il fitto ordito di egoismi che per secoli abbiamo continuato a tessere resterà inalterato o quasi.
Io credo che continueremo a farci ubriacare da prodotti televisivi d'infima qualità e da personaggi politicanti viscidi e opportunisti che indicheranno a noi, il gregge, qual è il nemico da combattere. Questo nemico sarà di volta in volta l'immigrato tunisino, l'omosessuale, il parlamento europeo o una più generica entità che chiameranno "i poteri forti". Torneremo a fare la spesa con i soldi contati, e allora sarà facile per le grandi catene di distribuzione allettarci con offerte migliori, e non faremo troppo caso alla qualità del prodotto o all'etica dei meccanismi di produzione che ce lo forniscono.
Certo, sto parlando da italiano, lo riconosco. Ma il cittadino di altra nazione si lascerà invece ubriacare da altri discorsi e lo convinceranno sulla necessità di andare in giro armato oppure di far costruire un muro che impedisca alla vicina nazione, più povera, d'invadere il "suo" territorio in cerca di una via migliore. Il problema non è essere italiani. il problema è che siamo umani, e umanità è oramai diventato un sinonimo di egoismo, di cecità, di grettezza e soprattutto di scarsa capacità di elaborare in proprio concetti e ragionamenti degni di questo nome.
Molti di coloro che abbiamo visto soccombere in questa tragedia erano le persone migliori, quelle che con la loro onestà, con la loro etica e generosità tiravano avanti lo spettacolo.
Davvero #andràtuttobene? Io penso che è come un'opera teatrale recitata da pessimi attori. Sono morti i costumisti, i tecnici delle luci, i truccatori, ma gli attori saranno ancora i soliti pessimi attori di sempre. E noi saremo sempre tra il pubblico battere le mani.-
Pensiamo positivo ci vuole forza!
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raffaello115 ha aggiunto una reazione
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Si fa presto a dire "pensiamo positivo". Io sinceramente non vedo niente di positivo. Ho un concetto della storia e di tutta la cultura in genere abbastanza simile a quello di londonercity. Le biblioteche, i musei, le librerie, i monumenti, la musica... dovrebbero essere guardati come dei veri templi, luoghi sacri nei quali spiriti superiori alla media hanno costruito il meglio dell'umanità e invece siamo qui, a ruzzolarci nella melma, sempre posseduti dai più meschini o frivoli sentimenti. Questo è quello che fa di Barbara D'Urso una superstar e del Grande Fratello o dell'Isola dei famosi, programmi di successo. Questo è il motivo per cui Duke Ellington, Antonio del Pollaiolo, Leopardi, Schubert o Christopher Marlowe godono di una popolarità molto inferiore a quella di cui godono invece Lapo Elkann, Maria Filippi, la Lecciso, Marcuzzi o di un qualsiasi partecipante alla trasmissione "amici". Anche loro sono portatori o portatrici di una cultura, anzi, di un sottoprodotto della cultura di oggi.
E tutto questo si riflette anche nella vita politica, dove c'è un politico che per raccogliere consensi pubblica selfies su facebook dove ci informa che fa colazione con la Nutella, oppure un ex-partecipante del Grande Fratello che diventa dirigente di un gruppo politico... I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
A me quest'esperienza del coronavirus mi sta rendendo impossibile ciò che già da prima erano per me difficilissimo: trovare un lavoro qui in Australia. Già! In Italia lavoravo e lavoravo tanto. Lavoravo nel turismo, anzi, nella cultura. Sono guida turistica e insegnante di storia dell'arte. E' vero, a volte dovevo sacrificare un po' la cultura alle esigenze di una clientela di basso rango, in certi casi ho dovuto quasi prostituire la cultura. Ma almeno avevo la consolazione di lavorare in mezzo all'operato di Donatello, di Tiziano, del Verrocchio e dei filosofi e dei poeti che avevano informato il loro operare. Qua in Australia non riesco a trovar lavoro nemmeno da lavapiatti. E adesso che anche qua la disoccupazione sta crescendo a vista d'occhio... Dovrò rassegnarmi a non lavorare con tutto ciò che ne consegue a livello personale e familiare. E stavolta non avrò nemmeno la scappatoia di tornare ogni tanto a Firenze a lavorare, perché questo dannato virus ha irrimediabilmente danneggiato anche il mercato turistico. Ci vorranno anni prima che tutto ritorni alla normalità di prima. E già quella era una mediocre normalità.
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Purtroppo solo il tempo ci dirà se effettivamente tutto andrò bene, il nostro dovere è quello di cercare di far andare avanti le cose il più possibile <3
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raffaello115 ha aggiunto una reazione
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LAVIAMOCI LE MANI!!!!
MAGARI NON TUTTI AVREMO A DISPOSIZIONE UN LAVABO COME QUESTO CHE I PADRI DOMENICANI DI SANTA MARIA NOVELLA ORDINARONO A GIOVANNI DELLA ROBBIA. MA IN QUESTI TEMPI E' FONDAMENTALE LAVARSI LE MANI QUANTO PIU' SPESSO VI SIA POSSIBILE.
Quanto al lavabo nella foto...
Si è soliti vedere in Giovanni della Robbia un artista di certo molto abile come plastificatore, ma poco propenso all'inventiva, poco innovativo, anzi, persino un facile commercializzatore di quella straordinaria invenzione che aveva reso famoso il suo avolo Luca, zio di suo padre Andrea...
Tutte queste cose non sono prive di fondamento, ma di certo il lavabo della Sacrestia di Santa Maria Novella costituisce una piacevolissima eccezione.
Fu realizzato in terracotta invetriata da Giovanni, figlio di Andrea della Robbia nel 1498, quando l'artista non aveva ancora 30 anni.
Giovanni sembra approcciare quest'insolito lavoro in una maniera più originale del solito, con la ricerca di effetti pittorici,che vanno sfumandosi nel paesaggio delicatamente ombreggiato nella nicchia e con alcuni elementi decorativi assolutamente originali come la coppia di vasi con anse a forma di delfino, dipinti sui pannelli laterali. Coppie di delfini le ritroviamo persino a decorazione dei capitelli. Questi e altri elementi decorativi furono probabilmente desunti da uno studio attento di anticaglie classiche.
Questo è a mio parere il più bel lavoro di Giovanni della Robbia. Poi... E' vero! Giovanni si perse un po'. La qualità dei suoi lavori restò comunque molto elevata. Solo l'inventiva andò scemando un po' a beneficio di una produzione che arrivò ad assumere proporzioni quasi industriali. Senza contare poi che la sua adesione alle dottrine savonaroliane lo portò a ripetere con una certa insistenza modelli consolidati spesso ispirati alle composizione della Scuola di San Marco...-
bravo! laviamoci le mani e anche nel lavandino di casa direi che va benissimo aahahah comunque è un capolavoro!
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raffaello115 ha aggiunto una reazione
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bellissimo questo fiore, ti ricordi come si chiama?
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raffaello115 ha aggiunto una reazione
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appena riapre tutto... prossimo viaggio! hhaha
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raffaello115 ha aggiunto una reazione
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meraviglioso! E siete proprio una bella coppia
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