continuiamo la nostra vita ma non dimentichiamo chi ci ha lasciato mai….
piccola riflessione
a coloro che non sono più tra noi
e che non rivedremo più se non forse in qualche sogno che magari al mattino siamo talmente confusi da ricordare nulla … abbracciamoli forte forte da far sentire loro che sono sempre con noi……
Novembre è l’unico mese dell’anno tra ottobre e dicembre. Giusto per dargli un collocazione temporale. E manco a farlo apposta, proprio con un temporale è iniziato questo novembre. Uno si fa per dire.
Stasera ho fatto le caldarroste, ne ho prese una manciata dalla padella, ho tirato fuori dall’armadio il mio giaccone pesante, e sono uscita a fare due passi. Io e le caldarroste nelle mie tasche ci facciamo una passeggiata.
E proprio stasera, sgranocchiando castagne per strada e lasciando dietro di me una sottile scia di bucce, ho scorto nell’aria qualcosa di diverso, qualcosa di invernale, o quasi. Stasera c’è un’aria di passaggio, un’aria non-del-tutto. Un’aria affilata ma non troppo, umida ma non troppo, fredda ma non troppo, trasparente ma non troppo. L’aria di stasera ha un’aria decisamente transitoria, appena pochi giorni fa era diversa, un’aria dagli echi vagamente estivi, e adesso è qualcos’altro anche se non ha ancora assunto una forma definitiva. E mi piace respirare quest’aria che sta cambiando, e lei docile si lascia respirare.
Questo novembre, insieme all’aria che muta di sostanza ed alle prime pioggie, qui in paese hanno chiuso i battenti un sacco di negozi e sulle vetrine spoglie vedo affissi cartelli gialli con una scritta nera: affittasi, vendesi, cedesi… perfino il negozio di fate ed elfi proprio vicino a casa mia ha cessato l’attività. Premetto che odio fate, elfi, troll e compagnia bella ma la cosa mi ha rattristato molto anche se mi sono chiesta come abbia fatto a rimanere aperto per quasi quattro anni. Io non ci ho mai comprato nulla e adesso mi sento pure un po’ in colpa.
Comunque ammiro le persone che una mattina si svegliano e si dicono: oggi voglio campare vendendo fate ed elfi.
A me non verrebbe mai in mente ed è una ineffabile limitazione.