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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : È tutto musica intorno.
 Il vento e l’acqua,
 l’erba tra le rocce. 
Sto zitta e la ma   
    È tutto musica intorno.

    Il vento e l’acqua,

    l’erba tra le rocce.
    
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra
    
tra le pieghe delle cose.
    La vita riempie le pause tra i passi.

    Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.

    Voci e profumi che sanno di segreto

    soffiano tra i capelli

    una brezza vivace

    che nel cuore percola sospeso.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Beh, loro due si erano scambiati ormai diversi discorsi eccitanti in cui si esplorava   
    Beh, loro due si erano scambiati ormai diversi discorsi eccitanti in cui si esploravano intimamente. Facevano forse l’amore, a quel modo. In ogni caso si rivelavano a vicenda le loro fantasie. L’eccitazione era sempre molto forte. E poi ci ritornavano sopra e facevano le loro considerazioni su quando stava avvenendo. 


    Era sempre intrigante provare a dire ciò che un attimo prima ci si vergognava di dire. Era come mettersi a nudo. Letteralmente, spogliarsi non solo dei vestiti, ma di tutte le strutture mentali che suggerivano di essere secondo un certo modo ideale, solo perché ci si immagina che gli altri ci accettino più facilmente. 


    Ora era diverso. Si giocava a lasciare cadere queste preoccupazioni e a imboccare la strada del “ti mostro come sono esattamente. Lo faccio con gradualità e andrò fino in fondo. Tu mi rimandi la tua reazione, vale a dire m’incoraggi col tuo desiderio di sapere e vedere. E vediamo dove ci porta questo gioco. Perché, alla fine, è proprio questo che vogliamo: essere amati per quello che siamo davvero”. 


    Questa strada portava a sopassalti emotivi, intriganti tafferugli del cuore, spianate rocambolesche della coscienza. Era un itinerario vivace, succuleto e istruttivo. Ma tutto, alla fine, trovava espressione in parole chiare, convincenti ed emozionanti. E, soprattutto, si aveva l'impressione che l'altro ci accettasse. 


    Eravamo vivi, sulla faccia della terra. E l'avventura umana era la cosa più bella che ci fosse stata regalata. Il senso di gratitudine era identico alla gioia che provavamo. 

Volevamo parole in abondanza per dire tutto questo. 


    Era il sole del mattino sui campi. Vicino al canale, scendendo giù per la strada sterrata, che costeggia gli agriturismi e finisce in fondo, quasi ai piedi dell'abitato. 

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 
 Caricare lo spirito di leggera saggezza.
   
    Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 

    Caricare lo spirito di leggera saggezza.

    Percorrere uno dei sentieri che accudiscono il respiro. 

    Essere lieta della mia ignoranza. 
    
Creare con le mani in tasca.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E mi scopro ogni mattina così dispersiva!… Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua   
    E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
    Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
    Nell’insieme...una sorta di smarrimento…

    E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?

    Una vecchia domanda!

    Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.

    Ma quale?

    Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…

    Imbarazzo!

    Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.

    Libertà come non aver niente da fare!

    È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!

    E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?

    Curioso! 
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 

 Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposit   
    Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 


    Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposito di Dio, ho avuto la netta sensazione di aver fatto un buco nell’acqua. 


    Mi sono domandata spesso con chi parlo quando parlo da sola. Spesso mi piacerebbe che fosse con Dio. Ma non ne so niente, per la verità. Mi sono accontentata di immaginarlo, perché mi faceva piacere. 


    Mi sono meravigliata da tempo del silenzio di Dio. Come se non sapesse le lingue! Ma poi ho pensato che se Dio parlasse a chiare lettere, noi non avremmo più alcuno spazio di vita nostro. E ho immaginato che questo silenzio fosse funzionale allo sviluppo della nostra libertà, intraprendenza, industria, e via discorrendo. 


    Ho ammirato in passato l’ateismo umanistico, per la sua capacità di assumersi la responsabilità sull’uomo senza piagnucolare continuamente alla volta del Padre Eterno. 


    Ma ho desiderato non perdere l’incanto dell’esistenza che è legato al mistero che avvolge tutto ciò che va al di là della buccia visibile delle cose. 


    Perciò credo nell’esistenza di meccaniche celesti nel momento stesso in cui devo riconoscerne di non saperne niente. 


    Non riesco a intrupparmi in nessuna scuola, chiesa o partito, più che per superbia, per fedeltà a una natura istintivamente anarchica.
    Vorrei che la piena espressione di me coincidesse con il dono che io faccio al mondo e alla vita. 


    Cerco di imparare un approccio semplice alla vita. Sono attratta dal detto evangelico: cerca per prima cosa il regno dei cieli e il resto ti sarà dato in sovrappiù.
    

E continuo ancora a cercare definizioni appropriate di ciò che significa “regno dei cieli”. 


    M’illudo volentieri che la serenità, la vitalità, i sentimenti distesi e sinceria rientrino in qualche modo in quella definizione. 


    So che si muore, prima o poi ma qualcosa mi fa dire senza esitazione che non sono ancora pronta per il trapasso. Che ho bisogno di altro tempo, perché sono lenta e mi trovo decisamente indietro. 


    Guardo e ascolto molto – cosa che non sapevo fare in passato. 
    

So di essere ignorante, ma col tempo ho imparato ad apprezzare questa condizione: mi dà il permesso di inventare e di intraprendere. E questo rende la vita più interessante. 


     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A modo mio traccerò giorno per giorno le stazioni di posta. E sarà un viaggio pieno d   
    A modo mio traccerò giorno per giorno le stazioni di posta. E sarà un viaggio pieno di sogno. 
    Con la struggente nostalgia del tutto.
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A modo mio traccerò giorno per giorno le stazioni di posta. E sarà un viaggio pieno d   
    A modo mio traccerò giorno per giorno le stazioni di posta. E sarà un viaggio pieno di sogno. 
    Con la struggente nostalgia del tutto.
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 

 Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposit   
    Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 


    Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposito di Dio, ho avuto la netta sensazione di aver fatto un buco nell’acqua. 


    Mi sono domandata spesso con chi parlo quando parlo da sola. Spesso mi piacerebbe che fosse con Dio. Ma non ne so niente, per la verità. Mi sono accontentata di immaginarlo, perché mi faceva piacere. 


    Mi sono meravigliata da tempo del silenzio di Dio. Come se non sapesse le lingue! Ma poi ho pensato che se Dio parlasse a chiare lettere, noi non avremmo più alcuno spazio di vita nostro. E ho immaginato che questo silenzio fosse funzionale allo sviluppo della nostra libertà, intraprendenza, industria, e via discorrendo. 


    Ho ammirato in passato l’ateismo umanistico, per la sua capacità di assumersi la responsabilità sull’uomo senza piagnucolare continuamente alla volta del Padre Eterno. 


    Ma ho desiderato non perdere l’incanto dell’esistenza che è legato al mistero che avvolge tutto ciò che va al di là della buccia visibile delle cose. 


    Perciò credo nell’esistenza di meccaniche celesti nel momento stesso in cui devo riconoscerne di non saperne niente. 


    Non riesco a intrupparmi in nessuna scuola, chiesa o partito, più che per superbia, per fedeltà a una natura istintivamente anarchica.
    Vorrei che la piena espressione di me coincidesse con il dono che io faccio al mondo e alla vita. 


    Cerco di imparare un approccio semplice alla vita. Sono attratta dal detto evangelico: cerca per prima cosa il regno dei cieli e il resto ti sarà dato in sovrappiù.
    

E continuo ancora a cercare definizioni appropriate di ciò che significa “regno dei cieli”. 


    M’illudo volentieri che la serenità, la vitalità, i sentimenti distesi e sinceria rientrino in qualche modo in quella definizione. 


    So che si muore, prima o poi ma qualcosa mi fa dire senza esitazione che non sono ancora pronta per il trapasso. Che ho bisogno di altro tempo, perché sono lenta e mi trovo decisamente indietro. 


    Guardo e ascolto molto – cosa che non sapevo fare in passato. 
    

So di essere ignorante, ma col tempo ho imparato ad apprezzare questa condizione: mi dà il permesso di inventare e di intraprendere. E questo rende la vita più interessante. 


     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 

 Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposit   
    Credo in un Dio, ma non so pensarlo. 


    Ogni volta che ho pensato qualcosa a proposito di Dio, ho avuto la netta sensazione di aver fatto un buco nell’acqua. 


    Mi sono domandata spesso con chi parlo quando parlo da sola. Spesso mi piacerebbe che fosse con Dio. Ma non ne so niente, per la verità. Mi sono accontentata di immaginarlo, perché mi faceva piacere. 


    Mi sono meravigliata da tempo del silenzio di Dio. Come se non sapesse le lingue! Ma poi ho pensato che se Dio parlasse a chiare lettere, noi non avremmo più alcuno spazio di vita nostro. E ho immaginato che questo silenzio fosse funzionale allo sviluppo della nostra libertà, intraprendenza, industria, e via discorrendo. 


    Ho ammirato in passato l’ateismo umanistico, per la sua capacità di assumersi la responsabilità sull’uomo senza piagnucolare continuamente alla volta del Padre Eterno. 


    Ma ho desiderato non perdere l’incanto dell’esistenza che è legato al mistero che avvolge tutto ciò che va al di là della buccia visibile delle cose. 


    Perciò credo nell’esistenza di meccaniche celesti nel momento stesso in cui devo riconoscerne di non saperne niente. 


    Non riesco a intrupparmi in nessuna scuola, chiesa o partito, più che per superbia, per fedeltà a una natura istintivamente anarchica.
    Vorrei che la piena espressione di me coincidesse con il dono che io faccio al mondo e alla vita. 


    Cerco di imparare un approccio semplice alla vita. Sono attratta dal detto evangelico: cerca per prima cosa il regno dei cieli e il resto ti sarà dato in sovrappiù.
    

E continuo ancora a cercare definizioni appropriate di ciò che significa “regno dei cieli”. 


    M’illudo volentieri che la serenità, la vitalità, i sentimenti distesi e sinceria rientrino in qualche modo in quella definizione. 


    So che si muore, prima o poi ma qualcosa mi fa dire senza esitazione che non sono ancora pronta per il trapasso. Che ho bisogno di altro tempo, perché sono lenta e mi trovo decisamente indietro. 


    Guardo e ascolto molto – cosa che non sapevo fare in passato. 
    

So di essere ignorante, ma col tempo ho imparato ad apprezzare questa condizione: mi dà il permesso di inventare e di intraprendere. E questo rende la vita più interessante. 


     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E mi scopro ogni mattina così dispersiva!… Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua   
    E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
    Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
    Nell’insieme...una sorta di smarrimento…

    E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?

    Una vecchia domanda!

    Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.

    Ma quale?

    Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…

    Imbarazzo!

    Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.

    Libertà come non aver niente da fare!

    È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!

    E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?

    Curioso! 
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E mi scopro ogni mattina così dispersiva!… Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua   
    E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
    Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
    Nell’insieme...una sorta di smarrimento…

    E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?

    Una vecchia domanda!

    Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.

    Ma quale?

    Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…

    Imbarazzo!

    Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.

    Libertà come non aver niente da fare!

    È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!

    E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 
 Caricare lo spirito di leggera saggezza.
   
    Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 

    Caricare lo spirito di leggera saggezza.

    Percorrere uno dei sentieri che accudiscono il respiro. 

    Essere lieta della mia ignoranza. 
    
Creare con le mani in tasca.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : È tutto musica intorno.
 Il vento e l’acqua,
 l’erba tra le rocce. 
Sto zitta e la ma   
    È tutto musica intorno.

    Il vento e l’acqua,

    l’erba tra le rocce.
    
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra
    
tra le pieghe delle cose.
    La vita riempie le pause tra i passi.

    Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.

    Voci e profumi che sanno di segreto

    soffiano tra i capelli

    una brezza vivace

    che nel cuore percola sospeso.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Beh, loro due si erano scambiati ormai diversi discorsi eccitanti in cui si esplorava   
    Beh, loro due si erano scambiati ormai diversi discorsi eccitanti in cui si esploravano intimamente. Facevano forse l’amore, a quel modo. In ogni caso si rivelavano a vicenda le loro fantasie. L’eccitazione era sempre molto forte. E poi ci ritornavano sopra e facevano le loro considerazioni su quando stava avvenendo. 


    Era sempre intrigante provare a dire ciò che un attimo prima ci si vergognava di dire. Era come mettersi a nudo. Letteralmente, spogliarsi non solo dei vestiti, ma di tutte le strutture mentali che suggerivano di essere secondo un certo modo ideale, solo perché ci si immagina che gli altri ci accettino più facilmente. 


    Ora era diverso. Si giocava a lasciare cadere queste preoccupazioni e a imboccare la strada del “ti mostro come sono esattamente. Lo faccio con gradualità e andrò fino in fondo. Tu mi rimandi la tua reazione, vale a dire m’incoraggi col tuo desiderio di sapere e vedere. E vediamo dove ci porta questo gioco. Perché, alla fine, è proprio questo che vogliamo: essere amati per quello che siamo davvero”. 


    Questa strada portava a sopassalti emotivi, intriganti tafferugli del cuore, spianate rocambolesche della coscienza. Era un itinerario vivace, succuleto e istruttivo. Ma tutto, alla fine, trovava espressione in parole chiare, convincenti ed emozionanti. E, soprattutto, si aveva l'impressione che l'altro ci accettasse. 


    Eravamo vivi, sulla faccia della terra. E l'avventura umana era la cosa più bella che ci fosse stata regalata. Il senso di gratitudine era identico alla gioia che provavamo. 

Volevamo parole in abondanza per dire tutto questo. 


    Era il sole del mattino sui campi. Vicino al canale, scendendo giù per la strada sterrata, che costeggia gli agriturismi e finisce in fondo, quasi ai piedi dell'abitato. 

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 
 Caricare lo spirito di leggera saggezza.
   
    Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 

    Caricare lo spirito di leggera saggezza.

    Percorrere uno dei sentieri che accudiscono il respiro. 

    Essere lieta della mia ignoranza. 
    
Creare con le mani in tasca.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : E mi scopro ogni mattina così dispersiva!… Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua   
    E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
    Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
    Nell’insieme...una sorta di smarrimento…

    E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?

    Una vecchia domanda!

    Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.

    Ma quale?

    Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…

    Imbarazzo!

    Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.

    Libertà come non aver niente da fare!

    È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!

    E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da glamoursnob per l'aggiornamento : È tutto musica intorno.
 Il vento e l’acqua,
 l’erba tra le rocce. 
Sto zitta e la ma   
    È tutto musica intorno.

    Il vento e l’acqua,

    l’erba tra le rocce.
    
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra
    
tra le pieghe delle cose.
    La vita riempie le pause tra i passi.

    Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.

    Voci e profumi che sanno di segreto

    soffiano tra i capelli

    una brezza vivace

    che nel cuore percola sospeso.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : La malinconia mi dice che la vita è fragile, appesa ad un filo.  E la bellezza delle   
    La malinconia mi dice che la vita è fragile, appesa ad un filo. 
    E la bellezza delle mie imprese nasce dal coraggio di esistere e di cercare con la consapevolezza di questa fragilità.
     
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 l’erba tra le rocce. 
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    È tutto musica intorno.

    Il vento e l’acqua,

    l’erba tra le rocce.
    
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra
    
tra le pieghe delle cose.
    La vita riempie le pause tra i passi.

    Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.

    Voci e profumi che sanno di segreto

    soffiano tra i capelli

    una brezza vivace

    che nel cuore percola sospeso.
     
     
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 Il vento e l’acqua,
 l’erba tra le rocce. 
Sto zitta e la ma   
    È tutto musica intorno.

    Il vento e l’acqua,

    l’erba tra le rocce.
    
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra
    
tra le pieghe delle cose.
    La vita riempie le pause tra i passi.

    Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.

    Voci e profumi che sanno di segreto

    soffiano tra i capelli

    una brezza vivace

    che nel cuore percola sospeso.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Non finirò mai di guardare con meraviglia la faccia dei bambini. Anche quando recitan   
    Non finirò mai di guardare con meraviglia la faccia dei bambini. Anche quando recitano sono spontanei. La verità è che giocano sempre. E vedono la vita con una prospettiva che è migliore di quella che abbiamo imparato per diventare adulti.

    Questo mi fa pensare che l’ignoranza saputa sia una sorta di sapere dotato di molta potenza. Sapendo di non sapere – non ti viene in mente Socrate? – sai molto di più di chi crede soltanto di sapere qualcosa.

    E ti vengono in mente, all’improvviso, idee che gettano un fascio di luce sul tuo cammino. Perché tu sei uno che cammina. Che esplora e che vuole scoprire. Vero?

     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Alain De Botton sostiene una tesi che condivido largamente sul motivo per cui noi ami   
    Alain De Botton sostiene una tesi che condivido largamente sul motivo per cui noi amiamo la natura e cerchiamo di rifugiarci in essa il più sovente possibile. Secondo questo  pensatore noi cerchiamo la natura perché essa ci consente di sfuggire alla pesantezza e alla litigiosità, ai conflitti e allo stress dei rapporti umani. Insomma il mondo che abbiamo creato è pesante, stressante e non ce la facciamo più a sopportarlo. Allora ci rifugiamo, almeno per un po’ di tempo, nella camminate in montagna, nei fine settimana ai laghi o negli agriturismi.
     
    La cultura dell’etica del lavoro, della performance, porta a vantarci di dormire poco, di mangiare in fretta, di portarsi il lavoro a casa e cose del genere. Ma questa è davvero una virtù? La salute e la serenità non dovrebbe avere la priorità in una vita felice? E ancora: siamo sicuri che chi lavora tanto lavori davvero bene?
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : La Mindfulness, nel senso più generale del termine, riguarda il risvegliarsi da una v   
    La Mindfulness, nel senso più generale del termine, riguarda il risvegliarsi da una vita vissuta in automatico e l’essere sensibili alle novità delle nostre esperienze quotidiane. La Mindfulness rende possibile fare delle scelte consapevoli e cambiare.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Bisogna proprio che abbandoni l’idea  di controllare tutto – o quasi.
 Perché l’ideal   
    Bisogna proprio che abbandoni l’idea  di controllare tutto – o quasi.
 Perché l’ideale del controllo obbliga la vita a filtrare attraverso le categorie della mia mente, che, per quanto sia straordinaria, è sempre un occhio piuttosto limitato. 
E mi figuravo la vita che si sforzava di adeguarsi a quello che io pensavo. E si angustiava. E proprio non ci stava dentro. E si contorceva le viscere.

    Sì, lo capivo, all’istante, che non potevo pensare di obbligare la vita a muoversi secondo le mie piccole categorie. Per quanto abbia studiato, riflettuto, immaginato, non mi sfugge che tutto questo è poca cosa di fronte alla vita.

    Capivo che, piuttosto, ero io a dover usare la mente in maniera diversa. Piuttosto dovevo aspirare ad allargare la mia consapevolezza della vita stessa: della sua complessità, della sua bellezza, del suo aspetto paradossale.

    Che la vita mi appaia paradossale indica appunto la limitatezza della mia ragione logica. E il fatto che non mi esaurisca nella ragione logica è attestato dal fatto che sono in grado di vivere il paradosso e di scegliere intuitivamente nelle varie circostanze la direzione di marcia, le cose da fare – anche in mancanza di un sapere definitivo.
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : La malinconia mi dice che la vita è fragile, appesa ad un filo.  E la bellezza delle   
    La malinconia mi dice che la vita è fragile, appesa ad un filo. 
    E la bellezza delle mie imprese nasce dal coraggio di esistere e di cercare con la consapevolezza di questa fragilità.