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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle cir   
    A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle circostanze mi rendo conto che c’è come una distanza tra me e me. C’è un dentro e un fuori. E quando mi vedo allo specchio, mi domando che rapporto ci sia tra quella lì fuori e questa qui dentro.

    A dire il vero, io sto sempre con questa qui, dentro. Sento, penso, scrivo, telefono, vado, faccio. Mi sembra di essere un punto che ha un certo margine di consapevolezza. Dirigo il faro su qualcosa. E più mi ostino a guardarla e più mi sembra che sia diversa da quello che si dice di solito. E questo mi piace, perché è come se si aprisse un mondo nuovo dove viaggiare, muovere, fare, e vedere.

    Io sono questo punto da cui guardo le cose e faccio. E nel fare muovo il corpo, cammino, parlo. Ma non mi vedo mai dall’esterno. So che vado fuori, ma non mi guardo mai da fuori.
Solo quando sono allo specchio, la mattina, e mi pettino. E allora mi viene da chiedere: ma quella lì sono io?
    E chi sono io? E chi voglio essere?
    Beh, non vorrei decidere questa questione allo specchio. Vorrei, semplicemente, che la mia immagine esterna dicesse – a coloro che mi vedono da fuori, esattamente quella che io sono, all’interno. E credo che succeda, anche se non controllo.
    Malgrado le apparenze, non credo che la gente sia stupida. Credo al contrario che la gente sappia vedere le cose, dietro l’immagine. Credo che quando si guarda allo specchio rimanga forse un momento frastornata e si chieda anche: ma quello lì sono io?,  ma poi, con uno scossone, dica: io sono questo qui!
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord   
    A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord e se n’era innamorata. Non si era data pace finché la sua casa non aveva incorporato quel colore. 
L’azzurro di Grecia la portava in un orizzonte più grande della vita. La faceva uscire, quasi d’incanto, dal recinto ormai angusto della sua dimora e della sua situazione.
Henny aveva riconosciuto in quell’azzurro non solo un segnale di ciò che desiderava, ma anche una strada da percorrere, una sorta di sacramento che realizzava ciò che era nell’intenzione.
Henny si era chiamata Giovanna, prima. Ma ora aveva cambiato nome. Il cambiamento di nome era come se fosse arrivata alla consapevolezza della sua anima. D’ora in poi sarebbe stata quello che prima soltanto sonnecchiava.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da andreas-012 per l'aggiornamento : Ho sempre amato le energie sostenibili .     
    Ho sempre amato le energie sostenibili.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da andreas-012 per l'aggiornamento : Vita come musica Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino   
    Vita come musica
    Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
    Già fatto?
     
     
       
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    Vita come musica
    Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
    Già fatto?
     
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord   
    A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord e se n’era innamorata. Non si era data pace finché la sua casa non aveva incorporato quel colore. 
L’azzurro di Grecia la portava in un orizzonte più grande della vita. La faceva uscire, quasi d’incanto, dal recinto ormai angusto della sua dimora e della sua situazione.
Henny aveva riconosciuto in quell’azzurro non solo un segnale di ciò che desiderava, ma anche una strada da percorrere, una sorta di sacramento che realizzava ciò che era nell’intenzione.
Henny si era chiamata Giovanna, prima. Ma ora aveva cambiato nome. Il cambiamento di nome era come se fosse arrivata alla consapevolezza della sua anima. D’ora in poi sarebbe stata quello che prima soltanto sonnecchiava.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da andreas-012 per l'aggiornamento : Vita come musica Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino   
    Vita come musica
    Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
    Già fatto?
     
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Il vecchio rotolò dalle macerie dirupate, catasta di legno verde in bilico, mallegata   
    Il vecchio rotolò dalle macerie dirupate, catasta di legno verde in bilico, mallegata e affiumante. Lo colpì lampo d’affetto dimenticato, sbucato da non seppe mai quale specchio. La figura sottile si disfece in pezzi. Frammenti di pellame di cranio danzarono nell’aria inerte, fin sopra l’asparagina, dietro al boschetto.
    Il giovane non s’avvide di quanto accadesse perché, nell’attimo, chinavasi a svellere asparagi, sotto le fronde.
    Poi, sulla strada di casa, incontrò Vellutata, come sempre vestita da uomo. Il ragazzo le offrì da mangiare parte della sua caccia, per osservarle bocca e lingua umide in azione, che avrebbe voluto baciare e sporcare di seme - interminabile apnea.
    La ragazza poi fu chiamata dal cugino invalido, che voleva farsi lavare - e toccare. Vellutata oltrepassò la soglia di casa con in bocca un sapore di verde.
    Dal primo specchio, emerse il cranio sottile d’un vecchio, mai conosciuto.
     
     
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente   
    Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente, le lingue, le culture, le tradizioni, le storie e il modo in cui i vari paesi affrontano la sfida del futuro. Io, quella che ama lo stato brado, io amo il mondo, la gente, la storia. La nostra storia.
     
     
               
       
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio.  Il   
    Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio. 
    Il Tempo è ciò che ci accade. Sono eventi uno dietro l’altro. A volte, insieme. E non sono neanche semplici eventi da registrare. Sono eventi e fatti in rapporto al nostro desiderio, alle aspettative, ai nostri sogni.
    
Il tempo è anche ciò che ne facciamo di quel che accade.
     
     
     
     
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle cir   
    A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle circostanze mi rendo conto che c’è come una distanza tra me e me. C’è un dentro e un fuori. E quando mi vedo allo specchio, mi domando che rapporto ci sia tra quella lì fuori e questa qui dentro.

    A dire il vero, io sto sempre con questa qui, dentro. Sento, penso, scrivo, telefono, vado, faccio. Mi sembra di essere un punto che ha un certo margine di consapevolezza. Dirigo il faro su qualcosa. E più mi ostino a guardarla e più mi sembra che sia diversa da quello che si dice di solito. E questo mi piace, perché è come se si aprisse un mondo nuovo dove viaggiare, muovere, fare, e vedere.

    Io sono questo punto da cui guardo le cose e faccio. E nel fare muovo il corpo, cammino, parlo. Ma non mi vedo mai dall’esterno. So che vado fuori, ma non mi guardo mai da fuori.
Solo quando sono allo specchio, la mattina, e mi pettino. E allora mi viene da chiedere: ma quella lì sono io?
    E chi sono io? E chi voglio essere?
    Beh, non vorrei decidere questa questione allo specchio. Vorrei, semplicemente, che la mia immagine esterna dicesse – a coloro che mi vedono da fuori, esattamente quella che io sono, all’interno. E credo che succeda, anche se non controllo.
    Malgrado le apparenze, non credo che la gente sia stupida. Credo al contrario che la gente sappia vedere le cose, dietro l’immagine. Credo che quando si guarda allo specchio rimanga forse un momento frastornata e si chieda anche: ma quello lì sono io?,  ma poi, con uno scossone, dica: io sono questo qui!
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord   
    A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord e se n’era innamorata. Non si era data pace finché la sua casa non aveva incorporato quel colore. 
L’azzurro di Grecia la portava in un orizzonte più grande della vita. La faceva uscire, quasi d’incanto, dal recinto ormai angusto della sua dimora e della sua situazione.
Henny aveva riconosciuto in quell’azzurro non solo un segnale di ciò che desiderava, ma anche una strada da percorrere, una sorta di sacramento che realizzava ciò che era nell’intenzione.
Henny si era chiamata Giovanna, prima. Ma ora aveva cambiato nome. Il cambiamento di nome era come se fosse arrivata alla consapevolezza della sua anima. D’ora in poi sarebbe stata quello che prima soltanto sonnecchiava.
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    Ho sempre amato le energie sostenibili.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da andreas-012 per l'aggiornamento : Vita come musica Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino   
    Vita come musica
    Comporre e cantare e danzare e volare. Mistero in ascolto al mattino. Nel sole e nella nebbia il sorriso del fuoco che alita raggi di luce sulla pelle. Un ragazzo che grida allegria e salta i fossi di fianco al sentiero. Montagna che sbianca la cima nel cielo, richiamo di magica illusione. Miracoli che emergono dal suolo come fiori dopo lunga pioggia, danza di fanciulle guerriere, incanti di conchiglie ferite contro la roccia dallo sguardo feroce.
    Già fatto?
     
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord   
    A Henny piaceva l’azzurro di Grecia. L’aveva visto in un locale di una città del nord e se n’era innamorata. Non si era data pace finché la sua casa non aveva incorporato quel colore. 
L’azzurro di Grecia la portava in un orizzonte più grande della vita. La faceva uscire, quasi d’incanto, dal recinto ormai angusto della sua dimora e della sua situazione.
Henny aveva riconosciuto in quell’azzurro non solo un segnale di ciò che desiderava, ma anche una strada da percorrere, una sorta di sacramento che realizzava ciò che era nell’intenzione.
Henny si era chiamata Giovanna, prima. Ma ora aveva cambiato nome. Il cambiamento di nome era come se fosse arrivata alla consapevolezza della sua anima. D’ora in poi sarebbe stata quello che prima soltanto sonnecchiava.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle cir   
    A volte, allo specchio, la mattina, mi domando: ma quella lì sono io? E in quelle circostanze mi rendo conto che c’è come una distanza tra me e me. C’è un dentro e un fuori. E quando mi vedo allo specchio, mi domando che rapporto ci sia tra quella lì fuori e questa qui dentro.

    A dire il vero, io sto sempre con questa qui, dentro. Sento, penso, scrivo, telefono, vado, faccio. Mi sembra di essere un punto che ha un certo margine di consapevolezza. Dirigo il faro su qualcosa. E più mi ostino a guardarla e più mi sembra che sia diversa da quello che si dice di solito. E questo mi piace, perché è come se si aprisse un mondo nuovo dove viaggiare, muovere, fare, e vedere.

    Io sono questo punto da cui guardo le cose e faccio. E nel fare muovo il corpo, cammino, parlo. Ma non mi vedo mai dall’esterno. So che vado fuori, ma non mi guardo mai da fuori.
Solo quando sono allo specchio, la mattina, e mi pettino. E allora mi viene da chiedere: ma quella lì sono io?
    E chi sono io? E chi voglio essere?
    Beh, non vorrei decidere questa questione allo specchio. Vorrei, semplicemente, che la mia immagine esterna dicesse – a coloro che mi vedono da fuori, esattamente quella che io sono, all’interno. E credo che succeda, anche se non controllo.
    Malgrado le apparenze, non credo che la gente sia stupida. Credo al contrario che la gente sappia vedere le cose, dietro l’immagine. Credo che quando si guarda allo specchio rimanga forse un momento frastornata e si chieda anche: ma quello lì sono io?,  ma poi, con uno scossone, dica: io sono questo qui!
     
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a elvis06081994 per l'aggiornamento :   

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a fabulousme per l'aggiornamento :   

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente   
    Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente, le lingue, le culture, le tradizioni, le storie e il modo in cui i vari paesi affrontano la sfida del futuro. Io, quella che ama lo stato brado, io amo il mondo, la gente, la storia. La nostra storia.
     
     
               
       
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio.  Il   
    Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio. 
    Il Tempo è ciò che ci accade. Sono eventi uno dietro l’altro. A volte, insieme. E non sono neanche semplici eventi da registrare. Sono eventi e fatti in rapporto al nostro desiderio, alle aspettative, ai nostri sogni.
    
Il tempo è anche ciò che ne facciamo di quel che accade.
     
     
     
     
     
       
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Il vecchio rotolò dalle macerie dirupate, catasta di legno verde in bilico, mallegata   
    Il vecchio rotolò dalle macerie dirupate, catasta di legno verde in bilico, mallegata e affiumante. Lo colpì lampo d’affetto dimenticato, sbucato da non seppe mai quale specchio. La figura sottile si disfece in pezzi. Frammenti di pellame di cranio danzarono nell’aria inerte, fin sopra l’asparagina, dietro al boschetto.
    Il giovane non s’avvide di quanto accadesse perché, nell’attimo, chinavasi a svellere asparagi, sotto le fronde.
    Poi, sulla strada di casa, incontrò Vellutata, come sempre vestita da uomo. Il ragazzo le offrì da mangiare parte della sua caccia, per osservarle bocca e lingua umide in azione, che avrebbe voluto baciare e sporcare di seme - interminabile apnea.
    La ragazza poi fu chiamata dal cugino invalido, che voleva farsi lavare - e toccare. Vellutata oltrepassò la soglia di casa con in bocca un sapore di verde.
    Dal primo specchio, emerse il cranio sottile d’un vecchio, mai conosciuto.
     
     
     
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente   
    Ho sempre sognato di viaggiare e di conoscere il mondo. Non solo i paesi, ma la gente, le lingue, le culture, le tradizioni, le storie e il modo in cui i vari paesi affrontano la sfida del futuro. Io, quella che ama lo stato brado, io amo il mondo, la gente, la storia. La nostra storia.
     
     
               
       
     
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    Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio. 
    Il Tempo è ciò che ci accade. Sono eventi uno dietro l’altro. A volte, insieme. E non sono neanche semplici eventi da registrare. Sono eventi e fatti in rapporto al nostro desiderio, alle aspettative, ai nostri sogni.
    
Il tempo è anche ciò che ne facciamo di quel che accade.
     
     
     
     
     
       
     
     
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    Il Tempo non è il semplice movimento della lancetta sul quadrante dell’orologio. 
    Il Tempo è ciò che ci accade. Sono eventi uno dietro l’altro. A volte, insieme. E non sono neanche semplici eventi da registrare. Sono eventi e fatti in rapporto al nostro desiderio, alle aspettative, ai nostri sogni.
    
Il tempo è anche ciò che ne facciamo di quel che accade.
     
     
     
     
     
       
     
     
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    Il vecchio rotolò dalle macerie dirupate, catasta di legno verde in bilico, mallegata e affiumante. Lo colpì lampo d’affetto dimenticato, sbucato da non seppe mai quale specchio. La figura sottile si disfece in pezzi. Frammenti di pellame di cranio danzarono nell’aria inerte, fin sopra l’asparagina, dietro al boschetto.
    Il giovane non s’avvide di quanto accadesse perché, nell’attimo, chinavasi a svellere asparagi, sotto le fronde.
    Poi, sulla strada di casa, incontrò Vellutata, come sempre vestita da uomo. Il ragazzo le offrì da mangiare parte della sua caccia, per osservarle bocca e lingua umide in azione, che avrebbe voluto baciare e sporcare di seme - interminabile apnea.
    La ragazza poi fu chiamata dal cugino invalido, che voleva farsi lavare - e toccare. Vellutata oltrepassò la soglia di casa con in bocca un sapore di verde.
    Dal primo specchio, emerse il cranio sottile d’un vecchio, mai conosciuto.