Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Andare verso la notte di un bella giornata è prendere una strada che ti porta nel bos   
    Andare verso la notte di un bella giornata è prendere una strada che ti porta nel bosco.
 Una strada che conduce alla miniera segreta dei pensieri più cari.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Nel tramonto noi cercavamo di leggere il senso della nostra vita.
 Ci sembrava di ave   
    Nel tramonto noi cercavamo di leggere il senso della nostra vita.
 Ci sembrava di avere diverse strade a disposizione.
 Delle vite parallele seguivano i nostri passi, disposte ad accoglierci. 
Era tutto un po' misterioso, ma, nell'insieme, ci sentivamo rassicurati, a riguardo dei nostri sogni…  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Ci sono momenti in cui è opportuno sedersi. Fermarsi, interrompere l’inseguimento del   
    Ci sono momenti in cui è opportuno sedersi. Fermarsi, interrompere l’inseguimento delle cose da fare, smettere di pensare in termini di cose da fare.
    Ci sono momenti in cui avverti che l’oblò attraverso cui guardi l’oceano della vita è troppo stretto e che hai bisogno di un orizzonte più vasto.
    Momenti importanti durante i quali la vita stessa ti ripropone le domande di fondo: cosa sto facendo? E perché?
    Momenti in cui avverti tutta la precarietà della tua consapevolezza e realizzi la portata della sfida che ti sollecita.
    Momenti di silenzio senza di cui non ci sarebbe possibilità di senso.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Nel tramonto noi cercavamo di leggere il senso della nostra vita.
 Ci sembrava di ave   
    Nel tramonto noi cercavamo di leggere il senso della nostra vita.
 Ci sembrava di avere diverse strade a disposizione.
 Delle vite parallele seguivano i nostri passi, disposte ad accoglierci. 
Era tutto un po' misterioso, ma, nell'insieme, ci sentivamo rassicurati, a riguardo dei nostri sogni…  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare,   
    Le fotografie e i quadri fermano l'istante perché lo possiamo vedere e introiettare, oserei dire, masticare e digerire. Tutto scorre sempre, la vita è questo. Ma anche fermarsi e masticare le cose fa parte della vita. Anzi è funzionale a scorrere e scattare al momento opportuno. Fermandosi a guardare le immagini SI PENSA!
     



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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Oriente e Occidente: terre diverse sotto un unico cielo     “Nessun uomo è un’isola,   
    Oriente e Occidente: terre diverse sotto un unico cielo
        “Nessun uomo è un’isola, noi siamo tutti parte di un vasto continente. Esiste varietà, ma questo non ci rende separati tra noi. La varietà rende la vita più ricca – una parte di noi è nell’Himalaya, una parte di noi è nelle stelle e una parte di noi è nelle rose. Una parte di noi è negli uccelli che volano ad ali spiegate, danzando con il vento; una parte di noi è nel verde degli alberi. Noi siamo diffusi ovunque. Sperimentare tutto questo come una realtà, trasformerà tutto il tuo approccio alla vita, trasformerà ogni tua azione, qualsiasi tuo gesto; trasformerà il tuo stesso essere.

    Nella storia della vita di Farid, un grande mistico Sufi, si narra che un re andò a trovarlo. Gli aveva portato in dono uno splendido paio di forbici, erano d’oro e intarsiate di diamanti – un dono di valore inestimabile. Il re toccò i piedi a Farid e gli porse le forbici; Farid le prese, le guardò e le ridiede al re, dicendo: “Sire, vi ringrazio per il dono che mi avete portato. È bellissimo, ma per me è totalmente inutile. Sarebbe meglio se mi donaste un ago. Le forbici non servono, un ago servirà moltissimo”.

    Il re disse: “Non capisco. Se hai bisogno di un ago, avrai anche bisogno delle forbici”.

    E Farid: “Parlo per metafore. Le forbici non sono necessarie, perché dividono le cose. Un ago mi è necessario perché unisce le cose. Io insegno amore. Tutto il mio insegnamento si fonda sull’amore; consiste nel mettere insieme le cose, nell’insegnare alle persone la comunione. Ho bisogno di un ago per poter unire le persone. Le forbici sono inutili: tagliano, dividono. La prossima volta che verrà, sarà sufficiente che vostra maestà mi porti un semplice ago”.

    La logica è simile a un paio di forbici: taglia, divide le cose. La mente è simile a un prisma: un raggio di luce bianca lo attraversa e immediatamente è diviso in sette colori. Fa’ passare una cosa qualsiasi attraverso la mente, e sarà divisa. La vita e la morte non sono vita-e-morte, la realtà è vitamorte. Dovrebbe essere un’unica parola, non due; neppure un trattino dovrebbe unirle. Vitamorte è un unico fenomeno. Amoreodio è un solo fenomeno. Oscuritàluce è un fenomeno. Negativopositivo è un fenomeno. Ma quando quest’unico fenomeno è fatto passare attraverso la mente, è diviso in due. Vitamorte diventa vita e morte; non solo è diviso: la morte diventa antagonista della vita. Sono nemiche. A quel punto, potrai tentare di riunirle, ma sarà impossibile.

    Kipling ha ragione: “L’Oriente è Oriente e l’Occidente è Occidente e i due non si incontreranno mai”, ma solo da un punto di vista logico. Come può l’Oriente incontrare l’Occidente? O viceversa? Ma da un punto esistenziale è un’assurdità: si incontrano dappertutto.

    Per esempio, in India: dov’è l’Oriente e dove l’Occidente. Rispetto a Londra, siamo in Oriente; ma rispetto a Tokyo, siamo in Occidente. Dove si trova esattamente l’India: a Oriente o a Occidente? Dovunque Oriente e Occidente si incontrano, ma Kipling dice che non si incontrano mai.

    Non è vero: non esiste un solo punto in cui Oriente e Occidente non si incontrano. Né può essere altrimenti: Oriente e Occidente si devono incontrare, è inevitabile: si tratta di un’unica realtà, di un solo cielo.”



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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Ne "La carta e il territorio" di Michel Houellebecq, il piccolo Jed Martin, che diven   
    Ne "La carta e il territorio" di Michel Houellebecq, il piccolo Jed Martin, che diventerà un pittore di successo, ha cominciato a dipingere fiori da bambino. La sua baby-sitter gli lanciava strane occhiate perché i bambini della sua età disegnano aerei da caccia, svastiche , mostri sanguinari,di rado i fiori.
 E L'autore commenta: "Jed ancora non lo sapeva ma i fiori non sono che organi sessuali, vagine variopinte che ornano la superficie del mondo, in balia della lubricità degli insetti”.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Ne "La carta e il territorio" di Michel Houellebecq, il piccolo Jed Martin, che diven   
    Ne "La carta e il territorio" di Michel Houellebecq, il piccolo Jed Martin, che diventerà un pittore di successo, ha cominciato a dipingere fiori da bambino. La sua baby-sitter gli lanciava strane occhiate perché i bambini della sua età disegnano aerei da caccia, svastiche , mostri sanguinari,di rado i fiori.
 E L'autore commenta: "Jed ancora non lo sapeva ma i fiori non sono che organi sessuali, vagine variopinte che ornano la superficie del mondo, in balia della lubricità degli insetti”.
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a tacchialti94 per l'aggiornamento : Odessa compplimenti per le tue ultime foto! migliori giorno dopo giorno!   
    Odessa compplimenti per le tue ultime foto! migliori giorno dopo giorno!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Prima di essere creature meravigliose, noi siamo creature meravigliate   
    Prima di essere creature meravigliose, noi siamo creature meravigliate






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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle   
    Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle erbe aromatiche. 
    Con i suoi segreti.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Gli alberi, sì gli alberi. Ci sta bene vicino.
 Fanno parte di me.
 Quante cose ho pe   
    Gli alberi, sì gli alberi. Ci sta bene vicino.
 Fanno parte di me.
 Quante cose ho pensato e sentito in loro compagnia! 
La vita è viva.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle   
    Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle erbe aromatiche. 
    Con i suoi segreti.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : Odessa buon giorno e buona festa della Repubblica.   
    Odessa buon giorno e buona festa della Repubblica.
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : buongiorno Odessa e buon fine settimana!   
    buongiorno Odessa e buon fine settimana!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Un film della vita   Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere   
    Un film della vita
     
    Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini.

    Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse.
    E forse è proprio quello che devono fare.

    Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà.

    La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere.

    “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film.

    Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi.

    La realtà dunque non è quell’oggetto che la macchina fotografica cerca di cogliere, ma è il film che le nostre inquadrature costruiscono.

    Le “nostre” vuol dire le mie e quelle degli altri.
    E abbiamo perfino scoperto che anche l’osservatore non è così inerte e passivo come si poteva pensare nell’era dell’innocenza. La sua percezione lavora segretamente alla costruzione del suo proprio film.

    Scoprire questo è entrare di colpo nel mondo dell’arte.  

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Le cose che hanno calore e colore 
non sono giochi di prestigio 
comunicano per forza   
    Le cose che hanno calore e colore
    
non sono giochi di prestigio
    
comunicano per forza propria

    basta che siano


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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. M   
    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore sugge   
    Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore suggerisca degli scenari, delle ipotesi di lavoro, a chi cerca di immaginare la realizzazione di questa aspirazione.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. M   
    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da daliahnera per l'aggiornamento : Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore sugge   
    Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore suggerisca degli scenari, delle ipotesi di lavoro, a chi cerca di immaginare la realizzazione di questa aspirazione.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.