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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano s   
    Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano spirituale. Perché sapere le cose prima, avere in tasca un’interpretazione per ogni evento – ed è quello che le dottrine consentono e suggeriscono – impedisce in qualche modo di vivere davvero.
    Perché la vita vera è evento. È ciò che avviene. E ha la sua dimensione di sorpresa e di rischio. Che può andare a finire bene o male.
    A cui ti puoi preparare sviluppando i muscoli e l’arguzia.
    Ma ti prego: risparmiati un’interpretazione a priori.
    Pensa che ci sono grandi opportunità dentro ciò che sta accadendo, ma ancora non le hai viste. Aguzza lo sguardo per cercarle.
    Piangi e disperati finché non le vedi.
    E semmai le intraveda, allora esulta.

    E sarà come sentire la cresta dell’onda direttamente dentro di te, nel centro del cuore.
E tutto quello che sei e che ancora non è nato, incomincerà a prendere corpo.
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Io mi domando: ma come mai sono così ignorante? Come mai sono così imbecille?
 Sarà f   
    Io mi domando: ma come mai sono così ignorante? Come mai sono così imbecille?
 Sarà forse per poter inventare meglio?
 
    A volte troppo sapere inibisce l’invenzione.
 
    Vorrei che fosse così.
 
    Vorrei poter essere in grado di inventare la mia storia, ancora, e ancora.
 
    Di raccontarmela. 

    Sfuggendo all’azione castrante delle notizie grigie, degli eventi pesanti.

    Allora parlerei di un amore impossibile, di una passione irresistibile, di gesta che aprono, anzi, sfondano portoni e muraglie, di creazioni di cattedrali, di ondate liberatorie che attraversano il pianeta.
 
    Parlerei del coraggio, della modestia, dell’integrità, del sostegno.

    E non pensare che sarei nell’empireo. Ci sarebbe sesso ed erotismo in ogni pagina del racconto. Ci sarebbe meraviglia e senso del mistero. Ci sarebbe corpo esterrefatto dallo stupore. E musica. 
    E le mani toccherebbero il divino.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano s   
    Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano spirituale. Perché sapere le cose prima, avere in tasca un’interpretazione per ogni evento – ed è quello che le dottrine consentono e suggeriscono – impedisce in qualche modo di vivere davvero.
    Perché la vita vera è evento. È ciò che avviene. E ha la sua dimensione di sorpresa e di rischio. Che può andare a finire bene o male.
    A cui ti puoi preparare sviluppando i muscoli e l’arguzia.
    Ma ti prego: risparmiati un’interpretazione a priori.
    Pensa che ci sono grandi opportunità dentro ciò che sta accadendo, ma ancora non le hai viste. Aguzza lo sguardo per cercarle.
    Piangi e disperati finché non le vedi.
    E semmai le intraveda, allora esulta.

    E sarà come sentire la cresta dell’onda direttamente dentro di te, nel centro del cuore.
E tutto quello che sei e che ancora non è nato, incomincerà a prendere corpo.
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da martymartina1 per l'aggiornamento : Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano s   
    Io vorrei rifiutare ogni dogma, ogni dottrina. Anche la più straordinaria sul piano spirituale. Perché sapere le cose prima, avere in tasca un’interpretazione per ogni evento – ed è quello che le dottrine consentono e suggeriscono – impedisce in qualche modo di vivere davvero.
    Perché la vita vera è evento. È ciò che avviene. E ha la sua dimensione di sorpresa e di rischio. Che può andare a finire bene o male.
    A cui ti puoi preparare sviluppando i muscoli e l’arguzia.
    Ma ti prego: risparmiati un’interpretazione a priori.
    Pensa che ci sono grandi opportunità dentro ciò che sta accadendo, ma ancora non le hai viste. Aguzza lo sguardo per cercarle.
    Piangi e disperati finché non le vedi.
    E semmai le intraveda, allora esulta.

    E sarà come sentire la cresta dell’onda direttamente dentro di te, nel centro del cuore.
E tutto quello che sei e che ancora non è nato, incomincerà a prendere corpo.
     
       
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Sentivo con molta chiarezza che la mia vita era fatta per stare all'aperto e mi doman   
    Sentivo con molta chiarezza che la mia vita era fatta per stare all'aperto e mi domandavo come ho potuto resistere tanto tempo a un tavolo nel chiusa di una stanza.
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : C’è aria sveglia, frizzante. 
E verranno ore di sole. E io correrò,  sulla spiaggia,   
    C’è aria sveglia, frizzante.
    
E verranno ore di sole.
    E io correrò,
     sulla spiaggia,
    
a espormi a pensieri

    di giovinezza.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : C’è aria sveglia, frizzante. 
E verranno ore di sole. E io correrò,  sulla spiaggia,   
    C’è aria sveglia, frizzante.
    
E verranno ore di sole.
    E io correrò,
     sulla spiaggia,
    
a espormi a pensieri

    di giovinezza.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : l sogno urge dentro
 E prendo il mare,       
    l sogno urge dentro

    E prendo il mare,
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da vitto071 per l'aggiornamento : C’è aria sveglia, frizzante. 
E verranno ore di sole. E io correrò,  sulla spiaggia,   
    C’è aria sveglia, frizzante.
    
E verranno ore di sole.
    E io correrò,
     sulla spiaggia,
    
a espormi a pensieri

    di giovinezza.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : l sogno urge dentro
 E prendo il mare,       
    l sogno urge dentro

    E prendo il mare,
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : l sogno urge dentro
 E prendo il mare,       
    l sogno urge dentro

    E prendo il mare,
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da viaggiarebook per l'aggiornamento : Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.
 Quelli che sono in ricerca, c   
    Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.

    Quelli che sono in ricerca, che sognano la verità, o l’amore, o la fede.

    Ho sentito calde vibrazioni nel cuore alle parole con cui il figliol prodigo viene accolto al suo ritorno nella casa del padre.

    So di non essere perfetta ma sono fiera di essere al mondo e mi ritengo speciale.

    Rientro in un grande disegno che, per altro, non conosco.

    Posso, per prima, avere compassione delle mie miserie, ma gonfio il petto per certi attimi di slancio, dove sentio la presenza del dio.

    Ho pensato di avere il mio contributo da dare al miglioramento del mondo. E lo cerco ancora, mentre cerco di trovare il mio vero volto.

    Non sacrificherò la cura di tutti per la ricerca della mia perfezione.

    E, se ho trovato la pace e la calma profonda, qui, nel bosco, suderò dentro la mia maglietta per occuparmi di chi mi cammina a fianco.
    
E farò in modo che la mia morte, con tutti i suoi interrogativi, mi sorprenda ancora con il mistero di ciò che potrebbe celare dietro il suo velo.
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da diegodelavega0 per l'aggiornamento : l sogno urge dentro
 E prendo il mare,       
    l sogno urge dentro

    E prendo il mare,
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da viaggiarebook per l'aggiornamento : Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.
 Quelli che sono in ricerca, c   
    Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.

    Quelli che sono in ricerca, che sognano la verità, o l’amore, o la fede.

    Ho sentito calde vibrazioni nel cuore alle parole con cui il figliol prodigo viene accolto al suo ritorno nella casa del padre.

    So di non essere perfetta ma sono fiera di essere al mondo e mi ritengo speciale.

    Rientro in un grande disegno che, per altro, non conosco.

    Posso, per prima, avere compassione delle mie miserie, ma gonfio il petto per certi attimi di slancio, dove sentio la presenza del dio.

    Ho pensato di avere il mio contributo da dare al miglioramento del mondo. E lo cerco ancora, mentre cerco di trovare il mio vero volto.

    Non sacrificherò la cura di tutti per la ricerca della mia perfezione.

    E, se ho trovato la pace e la calma profonda, qui, nel bosco, suderò dentro la mia maglietta per occuparmi di chi mi cammina a fianco.
    
E farò in modo che la mia morte, con tutti i suoi interrogativi, mi sorprenda ancora con il mistero di ciò che potrebbe celare dietro il suo velo.
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da viaggiarebook per l'aggiornamento : Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.
 Quelli che sono in ricerca, c   
    Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.

    Quelli che sono in ricerca, che sognano la verità, o l’amore, o la fede.

    Ho sentito calde vibrazioni nel cuore alle parole con cui il figliol prodigo viene accolto al suo ritorno nella casa del padre.

    So di non essere perfetta ma sono fiera di essere al mondo e mi ritengo speciale.

    Rientro in un grande disegno che, per altro, non conosco.

    Posso, per prima, avere compassione delle mie miserie, ma gonfio il petto per certi attimi di slancio, dove sentio la presenza del dio.

    Ho pensato di avere il mio contributo da dare al miglioramento del mondo. E lo cerco ancora, mentre cerco di trovare il mio vero volto.

    Non sacrificherò la cura di tutti per la ricerca della mia perfezione.

    E, se ho trovato la pace e la calma profonda, qui, nel bosco, suderò dentro la mia maglietta per occuparmi di chi mi cammina a fianco.
    
E farò in modo che la mia morte, con tutti i suoi interrogativi, mi sorprenda ancora con il mistero di ciò che potrebbe celare dietro il suo velo.
     

     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanz   
    Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanza!
     
     
     
  17. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : ll grande seno della donna che nutre. Ci sto pensando. Mi sembra di poter dire: un te   
    ll grande seno della donna che nutre.

    Ci sto pensando.

    Mi sembra di poter dire: un tempo sono stata nel ventre di mia madre. Pensava a tutto lei. Io vivevo senza dovermi occupare di nulla. Sono nata col cesareo. Sarà un segno che non volevo uscire? Mi hanno tirato fuori a forza. Altrimenti sarei morta.
 La Natura è dura in questo discorso. Il ventre che ti ha concepito e nutrito, a un certo punto ti espelle, violentemente, fuori, nel mondo.

    La tua vita inizia come espulsa dal territorio che era la tua patria. È come esule nel mondo che tu diventi qualcuno. E scopri – e costruisci – il tuo potere e la tua forza. Ma sempre con la nostalgia del paradiso perduto.

    L’ambiguità della figura della madre.
 Quella che ti ha concepito, nutrito e ti ha espulso.
 Quella che ti potrebbe trattenere e soffocarti, fino alla morte.
 Quella che ha creato l’archetipo di un luogo paradisiaco la cui mancanza ti spinge a cercare e costruire.

    E dopo il ventre, il seno.
 Chi soddisferà la tua fame?
 Chi colmerà il tuo vuoto di nutrimento fino allo stordimento?
 L’ambiguità del seno materno. Ti nutre e tu hai energia per vivere la tua vita. Oppure ti riempie fino allo stordimento e tu rimani bambino.

    Il dolore della separazione e della perdita segna il passaggio, ogni passaggio. Ad ogni passaggio è come essere espulsi da una situazione piena, ma diventata a rischio di soffocamento.

    E c’è il momento in cui ti separi, consapevolmente, dalla nostalgia della Grande Madre. È il momento in cui decidi che tu ti farai da madre. Ti darai il nutrimento e il conforto necessario per continuare la marcia, il lavoro, la realizzazione del progetto e del sogno. Ti conforterai senza aspettare che qualcun altro se ne faccia carico.
 E imparerai a diventare una persona che sa di poter provvedere a qualcun altro. Perché è diventata madre a se stessa. Ha imparato a vivere nel deserto. Ha trovato il modo di sostenere se stessa nel momento della perdita.

    Congetturo in questo modo: maschio o femmina, il nostro itinerario è questo. Avere una madre che ci nutre e che ci espelle, o da cui partiamo. Imparare a farsi da mamma in prima persona sfuggendo alla nostalgia regressiva. E diventare in questo modo padri. E come tali fecondare la vita.

    Ma pensa dove mi ha portato il pensiero, questa sera!
     


     
  18. Mi piace
    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da melissa2407 per l'aggiornamento : Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanz   
    Non si pensa mai così tanto alla propria felicità come quando se ne soffre la mancanza!
     
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da ok1803 per l'aggiornamento : Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello s   
    Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
    Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
    Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
     
     
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da elvis06081994 per l'aggiornamento : ll grande seno della donna che nutre. Ci sto pensando. Mi sembra di poter dire: un te   
    ll grande seno della donna che nutre.

    Ci sto pensando.

    Mi sembra di poter dire: un tempo sono stata nel ventre di mia madre. Pensava a tutto lei. Io vivevo senza dovermi occupare di nulla. Sono nata col cesareo. Sarà un segno che non volevo uscire? Mi hanno tirato fuori a forza. Altrimenti sarei morta.
 La Natura è dura in questo discorso. Il ventre che ti ha concepito e nutrito, a un certo punto ti espelle, violentemente, fuori, nel mondo.

    La tua vita inizia come espulsa dal territorio che era la tua patria. È come esule nel mondo che tu diventi qualcuno. E scopri – e costruisci – il tuo potere e la tua forza. Ma sempre con la nostalgia del paradiso perduto.

    L’ambiguità della figura della madre.
 Quella che ti ha concepito, nutrito e ti ha espulso.
 Quella che ti potrebbe trattenere e soffocarti, fino alla morte.
 Quella che ha creato l’archetipo di un luogo paradisiaco la cui mancanza ti spinge a cercare e costruire.

    E dopo il ventre, il seno.
 Chi soddisferà la tua fame?
 Chi colmerà il tuo vuoto di nutrimento fino allo stordimento?
 L’ambiguità del seno materno. Ti nutre e tu hai energia per vivere la tua vita. Oppure ti riempie fino allo stordimento e tu rimani bambino.

    Il dolore della separazione e della perdita segna il passaggio, ogni passaggio. Ad ogni passaggio è come essere espulsi da una situazione piena, ma diventata a rischio di soffocamento.

    E c’è il momento in cui ti separi, consapevolmente, dalla nostalgia della Grande Madre. È il momento in cui decidi che tu ti farai da madre. Ti darai il nutrimento e il conforto necessario per continuare la marcia, il lavoro, la realizzazione del progetto e del sogno. Ti conforterai senza aspettare che qualcun altro se ne faccia carico.
 E imparerai a diventare una persona che sa di poter provvedere a qualcun altro. Perché è diventata madre a se stessa. Ha imparato a vivere nel deserto. Ha trovato il modo di sostenere se stessa nel momento della perdita.

    Congetturo in questo modo: maschio o femmina, il nostro itinerario è questo. Avere una madre che ci nutre e che ci espelle, o da cui partiamo. Imparare a farsi da mamma in prima persona sfuggendo alla nostalgia regressiva. E diventare in questo modo padri. E come tali fecondare la vita.

    Ma pensa dove mi ha portato il pensiero, questa sera!