Attività di reputazione

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle   
    Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle erbe aromatiche. 
    Con i suoi segreti.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Gli alberi, sì gli alberi. Ci sta bene vicino.
 Fanno parte di me.
 Quante cose ho pe   
    Gli alberi, sì gli alberi. Ci sta bene vicino.
 Fanno parte di me.
 Quante cose ho pensato e sentito in loro compagnia! 
La vita è viva.
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle   
    Verso il tramonto arriiverò al borgo delle case rosse, dove incontrerò la donna delle erbe aromatiche. 
    Con i suoi segreti.

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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : Odessa buon giorno e buona festa della Repubblica.   
    Odessa buon giorno e buona festa della Repubblica.
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    odessa1920 ha aggiunto una reazione a maurigoli per l'aggiornamento : buongiorno Odessa e buon fine settimana!   
    buongiorno Odessa e buon fine settimana!
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Un film della vita   Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere   
    Un film della vita
     
    Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini.

    Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse.
    E forse è proprio quello che devono fare.

    Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà.

    La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere.

    “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film.

    Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi.

    La realtà dunque non è quell’oggetto che la macchina fotografica cerca di cogliere, ma è il film che le nostre inquadrature costruiscono.

    Le “nostre” vuol dire le mie e quelle degli altri.
    E abbiamo perfino scoperto che anche l’osservatore non è così inerte e passivo come si poteva pensare nell’era dell’innocenza. La sua percezione lavora segretamente alla costruzione del suo proprio film.

    Scoprire questo è entrare di colpo nel mondo dell’arte.  

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Le cose che hanno calore e colore 
non sono giochi di prestigio 
comunicano per forza   
    Le cose che hanno calore e colore
    
non sono giochi di prestigio
    
comunicano per forza propria

    basta che siano


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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. M   
    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore sugge   
    Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore suggerisca degli scenari, delle ipotesi di lavoro, a chi cerca di immaginare la realizzazione di questa aspirazione.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da tacchialti94 per l'aggiornamento : Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. M   
    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore sugge   
    Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore suggerisca degli scenari, delle ipotesi di lavoro, a chi cerca di immaginare la realizzazione di questa aspirazione.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centin   
    Il bambino sta giocando, si diverte e ride, quasi stupito: fa bolle di sapone. Centinaia, migliaia di bolle: odore di pulito, di bucato, odore da vivere e da mettersi addosso come un vestito nuovo.
    Tensioattivi nell’aria, tensione superficiale nell’anima. Un soffio leggero e distratto nella cannuccia e mille bolle lievi si allontanano, si perdono e si disperdono nell’aria, come volassero, come sapessero la direzione. Perfezioni transitorie: aliti di vento, cospirazioni di sospiri, macchinazioni di respiri.
    I colori dell’iride si infrangono nei miei occhi. La nostra bolla si è rotta: siamo caduti perdendoci nell’aria. Non abbiamo ali, ma solo braccia per stringere e gambe per camminare. Per un attimo abbiamo fluttuato in giri di valzer viennese sospesi. Poi ti ho preso le mani ma la terra era vicina. Troppo vicina. Stava lì, poco più in basso, ci aspettava famelica, con i suoi lunghi denti bianchi affilati ed il fiato ansante.
    Allora tu mi hai lasciata. Io ti ho lasciato. Era inevitabile.
    Attratti dalle rispettive gravità siamo caduti avvitandoci come corpi morti in attesa dell’impatto con il suolo.
    Ho chiuso gli occhi. Occhi grigi di piombo: il tempo si è fatto tondo e rotolante sulle nostre schiene. E cadendo improvvisamente, quasi senza accorgercene, siamo diventati altri. Irriconoscibili.
    Io sono altri per te e tu sei altri per me. E prima, quando eravamo nella bolla, avvolti nelle nostre parole come lenzuola nei nostri sguardi come cuscini, ingenuamente pensavo che tra noi e gli altri ci fosse un abisso insondabile.
    Invece adesso ho capito, prima o poi, tutti noi, siamo destinati a diventare altri. Ineluttabilmente.
    E chissà con chi parlerai di me come fossi un’altra.  
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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Sotto le palpebre i tuoi occhi si illuminano quando l'acqua porta via la polvere del   
    Sotto le palpebre i tuoi occhi si illuminano quando l'acqua porta via la polvere del mondo.

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    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da beautifullmind0 per l'aggiornamento : Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore sugge   
    Può essere che l'osservazione più attenta e spregiudicata degli alberi in fiore suggerisca degli scenari, delle ipotesi di lavoro, a chi cerca di immaginare la realizzazione di questa aspirazione.

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    Sotto le palpebre i tuoi occhi si illuminano quando l'acqua porta via la polvere del mondo.

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    Chiedo pensieri freschi come gocce di rugiada sulle foglie in questa calda mattina. Muschio rigoglioso ammanta le rocce  e tra gli alberi maestosi il laghetto fa da specchio all'universo intero. E l'anima si risveglia bambina, con gambette snelle e saltellanti e gli occhi esplosi allo stupore. Gioia e gratitudine sono lo stesso sentimento, che conduce il corpo al gioco senza mediazioni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Sotto le palpebre i tuoi occhi si illuminano quando l'acqua porta via la polvere del   
    Sotto le palpebre i tuoi occhi si illuminano quando l'acqua porta via la polvere del mondo.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fashionista0 per l'aggiornamento : Il prato dove a manciate seminai i miei sogni.   
    Il prato dove a manciate seminai i miei sogni.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da fashionista0 per l'aggiornamento : Ogni primavera suscita una qualche forma di slancio nel cuore. La natura ci ha dato g   
    Ogni primavera suscita una qualche forma di slancio nel cuore. La natura ci ha dato gli esempi e le metafore per le stagioni della vita. Immersi nell’evoluzione delle cose noi cantiamo il miracolo della giovinezza. E speriamo che si riproduca nello spirito quello che un tempo conoscemmo con il corpo.

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Un film della vita   Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere   
    Un film della vita
     
    Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini.

    Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse.
    E forse è proprio quello che devono fare.

    Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà.

    La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere.

    “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film.

    Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi.

    La realtà dunque non è quell’oggetto che la macchina fotografica cerca di cogliere, ma è il film che le nostre inquadrature costruiscono.

    Le “nostre” vuol dire le mie e quelle degli altri.
    E abbiamo perfino scoperto che anche l’osservatore non è così inerte e passivo come si poteva pensare nell’era dell’innocenza. La sua percezione lavora segretamente alla costruzione del suo proprio film.

    Scoprire questo è entrare di colpo nel mondo dell’arte.  

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    odessa1920 ha ricevuto una reazione da leccep per l'aggiornamento : Un film della vita   Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere   
    Un film della vita
     
    Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini.

    Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse.
    E forse è proprio quello che devono fare.

    Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà.

    La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere.

    “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film.

    Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi.

    La realtà dunque non è quell’oggetto che la macchina fotografica cerca di cogliere, ma è il film che le nostre inquadrature costruiscono.

    Le “nostre” vuol dire le mie e quelle degli altri.
    E abbiamo perfino scoperto che anche l’osservatore non è così inerte e passivo come si poteva pensare nell’era dell’innocenza. La sua percezione lavora segretamente alla costruzione del suo proprio film.

    Scoprire questo è entrare di colpo nel mondo dell’arte.