Avere una storia è certamente essere protagonista piuttosto che spettatore. E questo già è una faccenda decisiva.
Però c’è altro.
Avere una storia é trafficare con gli eventi in vista di qualcosa che, pur non essendo chiaro, è un richiamo irresistibile. Forte. Perché c’è dentro qualcosa della tua essenza e del tuo seme.
E trafficare con gli eventi è una storia quando nella tua anima e nel tuo cuore c’è un desiderio a cui dai ascolto. E tu dici: diavolo!, che mai farò?Forse resterò in eterno all’ombra di questa porta?
No io voglio cercare me stessa nelle cose che capitano e questo è il mio criterio. E ci darò dentro, anche a costo di graffiarmi le braccia. Anche a costo della vita. Perché una storia, la mia storia, è qualcosa per cui si può anche morire.
Ma io vivrò e avrò la mia storia.
Non sono portata per le cose esoteriche. Ma ero piena di stupore e, razionalmente, cercavo di limitare la presunzione della ragione.
In maniera da lasciare libero spazio all’imprevisto, alla sorpresa, alla meraviglia.
Mi piaceva perfino abbattere le rigide barriere dalla razionalità argomentativa.