Sei mai stato a Bobbio? Ci sono stata qualche settimana fa per una gita fuori porta. È molto raccolto come paesino e ci si ritrova ad essere fiondati indietro nel tempo quando si guardano posti come questo nella foto
Beh ma anche dalle tue parti….
Appena si apre un po' la stagione vorrei fare la Valle dell'Isonzo fino a Bovec e poi a Tarvisio ….zone splendide in Slovenja ….
I luoghi di Nolde - Babele N.12 - Il piccolo capannone.
http://marcusnolde962.wixsite.com/marcusnolde/single-post/2019/03/17/I-luoghi-di-Nolde---Babele-N12---Il-piccolo-capannone
Torul — The Balance
What's the level of your happiness? What do you need and what are you giving? Simple questions, hard to answer Where's the balance? What's the measure?
One will always believe in freedom One will always believe they deserve it
"All I want is, all I want is To be happy, once again right now"
This cannot wait. This cannot wait.
What's the level of your efforts Do you clean up or sweep your matters Under a thick rug, out of sight so No-one sees it, you don't see it
And you always believed in freedom And you always believed you deserved it
"All I want is, all I want is To be happy, once again right now"
This cannot wait. This cannot wait.
Shape me up, burn this dream I can't relate to what you say Last word before I die and see how pointless this was
Potete giudicare una donna dalla sua bellezza, un uomo dal suo non essere un adone, ma niente di tutto ciò conta come l'amore, con la A.
Meryl e John lo sapevano, mi piace pensare che in uno spazio tempo alternativo, loro stiano vivendo ancora oggi il loro Amore.
Potete giudicare una donna dalla sua bellezza, un uomo dal suo non essere un adone, ma niente di tutto ciò conta come l'amore, con la A.
Meryl e John lo sapevano, mi piace pensare che in uno spazio tempo alternativo, loro stiano vivendo ancora oggi il loro Amore.
Potete giudicare una donna dalla sua bellezza, un uomo dal suo non essere un adone, ma niente di tutto ciò conta come l'amore, con la A.
Meryl e John lo sapevano, mi piace pensare che in uno spazio tempo alternativo, loro stiano vivendo ancora oggi il loro Amore.
Potete giudicare una donna dalla sua bellezza, un uomo dal suo non essere un adone, ma niente di tutto ciò conta come l'amore, con la A.
Meryl e John lo sapevano, mi piace pensare che in uno spazio tempo alternativo, loro stiano vivendo ancora oggi il loro Amore.
Potete giudicare una donna dalla sua bellezza, un uomo dal suo non essere un adone, ma niente di tutto ciò conta come l'amore, con la A.
Meryl e John lo sapevano, mi piace pensare che in uno spazio tempo alternativo, loro stiano vivendo ancora oggi il loro Amore.
------------------- Edgar Allan Poe
------------------------- Tratto da “Il libro dei poemi”(1902) – Roux e Viarengo Traduzione di Ulisse Ortensi ------------------------- Tamerlano
Dolce consolarsi in un’ora morente! Tale, padre, non è (ora) il mio tema; io non voglio follemente credere che potenza della Terra possa liberarmi dal peccato al quale un orgoglio soprannaturale mi ha trascinato: io non ho tempo per vaneggiare o sognare: voi chiamate speranza – questo fuoco del fuoco! Esso è soltanto agonia di un desiderio: se io potessi sperare – Oh! Dio! lo posso ; la sua fonte è più santa, più divina; io non vorrei chiamarti folle, vecchio, ma tale non è uno dei tuoi doni.
Conosci tu il segreto di uno spirito piegato fino all’onta dal suo selvaggio orgoglio? O sofferente cuore! Io ho ereditato la tua parte consumatrice con la fama, la bruciante gloria che ha brillato fra i gioielli del mio trono, aureola d’Inferno! e con un dolore che l’Inferno non mi farà paura di nuovo. O cuore implorante per i perduti fiori e per lo splendore solare delle mie ore d’estate!
La voce immortale di questo morto tempo, col suo interminabile scampanio, suona, con lo spirito d’una malia, sul tuo vuoto un funebre rintocco.
Io non sono stato sempre come ora: il febbrile diadema sulla mia fronte io reclamai ed ottenni da usurpatore; non ha lo stesso feroce dritto ereditario dato Roma a Cesare; quello a me? l’eredità di uno spirito regale e d’un orgoglioso spirito il quale ha lottato trionfalmente col genere umano.
Su suolo montano dapprima vissi: le nebbie del Taglay hanno versato di notte le loro rugiade sul mio capo ed io credo che la lotta alata e il tumulto dell’aria tempestosa hanno nidificato nella mia stessa chioma.
Così tardi dal Cielo quella rugiada cadde (fra i sogni di una notte non santa) su me con contatto di Inferno, mentre il rosso chiarore della luce delle nubi che pendolavano, come bandiere, sopra, sembrava al mio occhio semichiuso il simbolo della monarchia; ed il ruggito di tuono della rauca tromba arrivava precipitosamente a me, narrando umane battaglia, dove la voce mia, la mia propria voce, stolto fanciullo!,ingrandiva (oh! Come il mio spirito gioiva ed esultava entro me stesso a tal grido) col grido di battaglia della Vittoria!
La pioggia cadde sul mio capo nudo, e l’impetuoso vento mi rese folle e sordo e cieco. Non fu che l’uomo, io pensai,che versò lauri su me: e la caduta il torrente della gelida aria mormorava nel mio orecchio il ruinare degli imperi, con la preghiera dei prigionieri, il mormorio dei seguaci ed il suono di adulazione intorno al trono d’un sovrano.
Le mie passioni, da quest’ora infelice, arrivarono ad una tirannia che gli uomini han giudicato, da quando io ho ottenuto il potere, mia innata natura sia così: ma, o padre, vivea una che, allora allora, nella mia infanzia, quando il loro fuoco bruciava con ardore sempre più intenso (perché la passione deve spirare con la giovinezza) appunto allora, che conosceva che questo cuore di ferro aveva la sua parte nella debolezza d’una donna
Io non ho parole, ahimè! Per dire del fascino d’un vero amore! Né tenterò io ora di tracciare la beltà di un volto più che bello, i lineamenti del quale nella mia fantasia sono come ombre su instabili venti: così io ricordo d’essermi arrestato su qualche pagina d’antica scienza con fissi occhi, finché io ho sentito le lettere, col loro, senso, confondersi con fantasie, senza significato.
Oh! essa era degna di tutto l’amore! come nell’infanzia era il mio amore esso era tale che spiriti angelici dall’alto potevano invidiarlo: il suo giovane cuore era il santuario dove ogni mia speranza e ogni pensiero erano incenso, allora dono prezioso, perché essi erano puerili e leali, puri, come il suo giovane modello insegnava: perché l’abbandonai e alla ventura mi confidai al fuoco interno per luce?
Noi crescemmo in età ed in amore insieme, errando nella foresta e nel deserto il mio petto era il suo scudo nel tempo invernale, e quando amichevolmente lo splendore del sole sorrideva: e quando essa volle guardare il cielo aperto, io non vidi il cielo fuorché negli occhi suoi.
La prima lezione del giovane amore è il cuore: perché in mezzo a quel chiaro di sole ed a quei sorrisi, quando, lontano dalle nostre piccole cure e ridendo delle sue infantili astuzie, io mi gettava sul suo seno palpitante e versava il mio spirito in lacrime, non v’era bisogno di parlare di riposo nessun bisogno di quietare certi timori di lei che non domandava alcun perché, ma solo volgeva verso di me il suo occhio quieto!
Tuttavia più che degno di amore, il mio spirito lottava e s’esaltava, quando, sul pino montano, solo, l’ambizione gli prestava una nuova voce io n on esisteva più, fuorché in te: il mondo e tutto ciò che esso contiene sulla terra, nell’aria, nel mare, la sua gioia, la sua piccola parte di dolore che era un nuovo piacere, l’ideale, le vaghe vanità di sogni nella notte, e più oscuri nulla che erano realtà, (ombre, ed una luce più piena d’ombre!) volarono sulle loro bramose ali e così confusamente divennero la tua immagine ed un nome un nome! due separata, pur intimissime cose.
Io era ambizioso avete voi conosciuto la passione, o padre? no. Campagnolo, io mirai ad un trono di quasi mezzo mondo come tutto mio ed era scontento della mia meschina sorte; ma, proprio come altro sogno, sul vapore della rugiada, il mio passo: ma non passò il raggio della bellezza che attraverso il minuto,l’ora, il giorno oppresse la mia fantasia con duplice incanto. Noi camminavamo insieme sulla sommità di un’alta montagna che sovrastava con le sue selvagge naturali torri di rocce e di foreste, le colline le basse colline! circondate di boschetti e risuonanti di mille ruscelletti.
Io le parlava di potere e di orgoglio, ma misticamente i tal guisa che essa nulla avesse potuto pensare al di là del parlare del momento; ne’ suoi occhi io leggeva, forse troppo neglettamente, un sentimento misto al mio stesso; il rossore sulla sua brillante gota, mi pareva convenisse ad un trono di regina troppo bene perché io avessi dovuto lasciarlo splendere solitario nel deserto.
Io m’avvolsi allora di grandezza e mi cinsi si una corona immaginaria, pure altro non era fuorché la fantasia che aveva gettato il suo manto su me ma se tra la plebe degli uomini il leone ambizioso è incantato e si prostra sotto la mano del custode, non così nei deserti dove il grande – il feroce – il terribile concorrono col loro proprio soffio ad avviare il suo fuoco.
Guarda intorno a te, ora, su Samarcand! Non era essa la regina della Terra? il suo orgoglio superiore a tutte le città? nella sua mano il loro destino? su tutta la gloria che il mondo ha conosciuto, non sta ella nobilmente e sola? Cadendo, il suo stesso marciapiede formerà il piedistallo di un trono e chi sarà il suo sovrano? Timour – colui che l’attonito popolo mirò marciante fieramente sugli imperi, masnadiero coronato!
Oh! umano amore! Tu, spirito dato in Terra, di tutto ciò che speriamo in Cielo! Che cadi nell’anima come pioggia sulla pianura arsa dallo scirocco e mancando al tuo potere di benedire lasci il cuore come una solitudine! Idea! che circondi la vita con musica di così strano suono e con beltà di così fiera nascita, addio! perché io ho vinto la Terra!
Quando la speranza, aquila torreggiante, non poté vedere alcuna rupe sopra lei nel cielo, le sue ali si abbatterono languidamente e verso la terra colse il suo ammansito sguardo.
Era il tramonto; quando il sole è per partir, allora viene una cupa malinconia al cuore di colui che ancora vorrebbe guardare la gloria del sole estivo.
Quell’anima odierà la bruma della sera così sovente amabile es ascolterà il rumore della tenebra che arriva(noto a quelli le anime de’ quali ascoltano) come uno che in un sogno di notte vorrebbe fuggire ma non può, da un pericolo vicino.
Sebben la luna – sebbene la bianca luna spanda tutto lo splendore della sua alta ora, il sorriso di lei è freddo, ed il suo raggio in questa ora di tristezza parrà (e voi trattenete il vostro respiro) un ritratto fatto dopo la morte. E l’infanzia è un sole estivo, il declinare del quale è il più triste perché tutto quello che noi ci aspettiamo di conoscere è conosciuto, e tutto quello che noi cerchiamo di prendere è fuggito – la vita allora come il fiore di un giorno cade con la bellezza del meriggio, che è tutto. Arrivai alla mia casa non più mia perché tutto era finito ciò che l’aveva resa tale. Attraversai la sua porta muscosa e sebben il mio passo fosse stato leggero e lento, una voce si levò dalle pietre della soglia di uno che io aveva un tempo conosciuto. Oh! io ti sfido, Inferno, di mostrare sui letti di fuoco che ardono laggiù un cuore più umiliato, un dolore più profondo.
Padre,io credo fermamente – io so, perché la Morte che viene dalle regioni della Santa Lontananza dove niente è che inganna, ha lasciata la sua ferrea porta semiaperta e raggi di verità che voi non potete vedere sfolgorano attraverso l’Eternità io credo che Eblis ha teso una insidia in ogni umano sentiero; altrimenti come, quando io peregrinava nel sacro boschetto dell’idolo, amore che giornalmente profuma le sue nivee ali con incenso di ardenti oblazioni delle più pure cose, i piacevoli recessi del quale sono tuttavia penetrati dall’alto da frastagliati raggi del Cielo che nessun atomo, non il più piccolo insetto può fuggire il lampeggiare del suo occhio d’aquila; come fu che questa ambizione strisciò non vista, fra ebbrezze là, finché divenuta baldanzosa essa rise e si slanciò dentro la rete della stessa chioma dell’amore?
Tell me your secrets Give me a friend Let all the good times flood in Do I love you? Do I hate you? I can't make up my mind So let's freefall See where we land
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