- Uomo
- 85 anni
-
Ultima Visita
Più di un mese fa
Aggiornamenti di stato pubblicati da fel55
-
Quanti sospiri
Traevo dal petto,
Quante lacrime dai miei occhi.
Quell’anno infausto in cui
Per stupide incomprensioni
E avverse circostanze familiari
La vita ci tenne lontani,
Tu a Boiano, io a Gravina!
Gran torto subì
Il nostro amore.
Ancora dopo tanti anni
Ti chiedo perdono
Per la mia parte di colpa.
Dolcissima, però, torna alla mente
La memoria
Della tanto attesa rappacificazione.
Com’eri tenera a telefono,
Mentre ti chiedevo perdono
Per la prima volta
E ti confermai
Che il mio cuore batteva
Ancora forte per te
E mi eri mancata tanto!
Quale non fu la consolazione
A udire il tuo secondo “sì”.
Sì, mi amavi ancora!
-
When the dream
It tends to wear out,
Even hope
It gets dim.
Yet the mind
And the heart holds
Jealously
The image is expensive
Of the loved one. -
2019
Ch’io ricordi,
l’inverno scorso
è stato tra i più duri,
pertanto percepito
lunghissimo ( geniale
pensiero di Einstein ).
Non è mancata però
La consolazione
Delle manifestazioni
D’affetto familiari
Di moglie, figli e nipoti.
Per loro io paterfamilias
Dovrei esser eterno,
ma l’eternità appartiene
solo ai sentimenti
e alla poesia, come voleva
il Romanticismo ottocenresco.
-
xxx
Non più notizie
da San Felice.
Hai sempre amato i viaggi
e alla prima occasione
sei saltata fuori
del tuo cubicolo.
Ma ora come riconoscersi
nell’etere ?
-
Dimmelo tu quanto mi
vuoi bene. Io te ne voglio
tanto, tanto di più, e poi
ancora tanto, luce dei
miei occhi.
-
Il mio amore era più
antico del tuo. Era già
nato, prima di quel dì
che a te fu manifesto.
Oh, come lontanissimo
quell’incanto di primo
incontro, ancora sì pieno
di fascino, seppure
lontanissimo! Avevo
un gran bisogno di
poesia!
-
Cara Matilde,
anche tu
per la prima volta
ti accosti all’altare
per partecipare
alla mensa del Signore.
Giorno importante
nella tua esistenza
come quello in cui
apristi gli occhi alla vita
per la prima volta.
L’abito bianco
riflette il tuo candore
e preannuncia
in piena felicità
il tuo luminoso futuro.
Con l’augurio
di una vita di fede
sempre viva
da parte di tutti i tuoi cari.
-
S. Quasimodo
Da “ Oboe sommerso “
Parola
Tu ridi che per sillabe mi scarno
e curvo cieli e colli, azzurra siepe
a me d’intorno, e stormir d’olmi
e voci d’acque trepide; -
che giovinezza inganno
con nuvole e colori
che la luce sprofonda.
Ti so. In te tutta smarrita
alza bellezza i seni,
s’incava ai lombi e in soave moto
s’allarga per il pube timoroso,
e ridiscende in armonia di forme
ai piedi belli con dieci conchiglie.
Ma se ti prendo, ecco :
parola tu pure mi sei e tristezza.
-
When you smile, I see pearls grafted onto your two rubies
and striking eyes shine over your beautiful eyes.
I envy Zephyr who ruffles your shiny hair and touches the necklines
of your white breasts, which I dream of as a port of call
of my tormenting passion and my ardent sighs.
But you laugh at me, when you read my torments on my forehead
and my warm love. Then I turn to Heaven to implore
pity to my martyrs. -
Qui, sur un letto di verde erba,
sotto queste svettanti querce centenarie,
lauri e cipressi ombrosi,
io t'offrirò bevanda d'ambrosia
e uva dai dolci grappoli,
nettare d'amore.
Sarai per me il frutto più polposo,
bruciore nell'anima,
fresca fonte contro l'inestinguibile arsura.
In breve, bruceranno i nostri corpi,
stretto l'uno all'altro,
mormoranti dolci suoni e alate parole.
-
CARDARELLI
Amicizia
Noi non ci conosciamo. Penso ai giorni
che, perduti nel tempo, c’incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam riaspettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente
la nostra parte di estranei.
Ritrosie disperanti,
pause vertiginose e insormontabili,
dicevan, nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci è sempre mancato.
Amore
Come chi gioia e angoscia provi insieme
gli occhi di lei così m’hanno lasciato.
Non so pensarci. Eppure mi ritorna
più e più insistente all’anima
quel suo fugace sguardo di commiato.
E un dolce tormento mi trattiene
dal prender sonno, ora ch’è notte e s’agita
nell’aria un che di nuovo.
Occhi di lei, vago tumulto. Amore,
pigro, incredulo amore, più per tedio
che per gioco intrapreso, ora ti sento
attaccato al mio cuore ( debol ramo )
come frutto che geme.
Amore e primavera vanno insieme.
Quel fatale e prescritto momento
che ci diremo addio
è già in ogni distacco
del tuo volto dal mio.
Cosa lieve è il tuo corpo!
Basta ch’io l’abbandoni per sentirti
crudelmente lontana.
Il più corto saluto è fra noi due
un commiato finale.
Ogni giorno ti perdo e ti ritrovo
così, senza speranza.
Se tu sapessi com’è già remoto
il ricordo dei baci
che poco fa mi davi,
di quel caro abbandono,
di quel folle tuo amore ov’io non mordo
che sapore di morte.
-
Clandestina, la tremula luna
spia la mia amata che dorme.
Un complice incubo...
ecco la sveglia.
E, pur esso, clandestino,
viene a sedere tra noi
Amore invadente e birichino,
lì, nel cuore della notte!
"Tempo", io gridai,"sospendi il tuo volo
lasciaci gustare le rapide delizie
dei nostri dì migliori!".
"Amiamoci, cara,
e queste ore, fuggitive in coro,
godiamoci senza indugiare!".
-
Si j'étais un peintre expert, je mélangerais le violet avec le rose,
et des lys, pour représenter votre visage; Je dessinerais tes lèvres tumultueuses
comme deux couronnes de rubis, et vos grands yeux comme deux étoiles de diamant.
Telle est la grâce de ton visage!
Mais comme dernière touche j'ajouterais l'atmosphère d'une femme amoureuse.
J'aimerais ça! -
Se è vero
Che ancor m’accetti
Quale amante e sposo
Indissolubilmente a te congiunto,
E’ vero anche
Che la tua fiducia traballa
E ti rode la gelosìa latente
-
Credimi – immotivata.
Quali prove ancora
Ti attendi?
T’amo ancora…
come sempre
E mai potrei…
Fare a meno di te!
-
-
Dolce il mormorìo
Di questo lento torrentello.
Più dolci le tue parole
Che giungono al cuore
E lo riscaldano.
Mentre anche noi lentamente,
Lungo il rasente sentiero,
Nel bosco andiamo
E ammiriamo le foglie multicolori
Che l’Autunno regala agli umani,
Alla terra e a quanti esserini
Vi brulicano e fan provviste
Per l’imminente rigido inverno.
Vedi, fauni e ninfe
Ci spiano e si riparano
Dietro i tronchi muschiati,
E attendono curiosi ed invidi
I nostri baci
E i nostri slanci.
Posavo il capo
Sul morbido tuo grembo
E miravo le serene stelle
Delle tue pupille,
Ardendo nel desìo di morire
In tal soave e felice stato.
Eri e sei
La mia viva speranza
Che tu non sia mai
Separata da me.
Proprio non potrei tollerare
Una tua assenza,
Anche temporanea.
Oh, non potrebbe mai spegnersi
Il fuoco che da così tanto
Hai acceso nel mio cuore!
I dolci baci di una volta
Lascia ch’io sugga
Dalle tue morbide labbra.
Dolorosamente ricordo
Le lente carezze
Sulle guance arrossate
E l’arruffo della tua mano
Sui miei capelli.
Gli abbandoni tra le mie braccia
E i labili sussurri agli orecchi.
Le tue confidenze e i tuoi sfoghi.
I tuoi timori e le tue incertezze.
La tua innocenza di sguardi e di atti.
Tutto questo mi manca…
Quando il tuo volto
È rabbuiato.
-
CALDARELLI
Rimorso
Ti porto in me come il mare
un tesoro affondato.
Sei il lievito, il segreto
d’ogni mio male, o amore a cui non credo.
Amore che mi segui
oltre ogni limite, ovunque,
come un cane fedele
segue un padrone ingrato.
Ti fuggo invano.
Poi che meno ti penso più mi opprimi,
rimorso, celato affanno.
Tu certo un giorno mi raggiungerai
nella morte.
Là, riposato e cheto, il tuo buon Genio
mi assisterà.
Voglio dormire all’ombra
del suo tremendo sorriso.