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Aggiornamenti di stato pubblicati da raffaello115

  1. Scrivo a memoria, anche se la memoria pare a volte dimenticarsi di me. Scrivo a memoria perchè ho ancora qualche soffio leggero di silenzio che si innesta tra le pieghe della notte. E allora chiudo gli occhi e scrivo. Scrivo a memoria...

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  2. AUTOPROFEZIA
     
    Abiterai foreste luminose
    e società anonime di onde e gabbiani,
    senza tregua andrai volteggiando
    da un oceano all'altro,
    ogni volta recando in te amori silenti,
    destinati a sfociare in un solo grande amore.
    Perderai una fortuna
    ai tavoli verdi del sentimento,
    ma continuerai a scommettere,
    a giocarti tutto con il sorriso,
    anche quando gli anni
    avranno devastato il tuo sorriso.
     
    Cambierai più sentieri che scarpe,
    ghermirai al volo segreti variegati
    senza afferrarne quasi mai il senso
    e solo alla fine dei tuoi giorni
    alla tua estrema dimora,
    senza croce ne' iscrizione,
    accorreranno i labari lacerati,
    tutti i sogni che hai inseguito
    i tuoi voli siderali
    e un silenzio lungo un'eternità.
     
    Robertson - Queensland - 24 Novembre 2017
     
    Raffaello
     

     

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  3. Una canzone romantica di questo duo australiano... E di romanticismo ce n'è bisogno di questi tempi...

  4. LA MAESTRIA DI REMBRANDT NEL DISEGNO
    Nessun artista, credo, è riuscito a dosare sulla lastra i passaggi luminosi con la stessa maestria con cui lo ha fatto Rembrandt. Difficile immaginare come, con il solo uso del bianco e nero possa riprodursi il manifestarsi di una luce accecante...
    E' forse questo il motivo che ha indotto il grande maestro olandese a cimentarsi più, volte, sia come pittore che come incisore, con soggetti quali eruditi all'interno del proprio studio e santi folgorati da una visione luminosa.
    S'ignora tuttora se questa stampa di Rembrandt, oggi al Gabinetto di Stampe e Disegni degli Uffizi a Firenze, rappresenti un alchimista intento ai suoi esperimenti, oppure se il soggetto sia Faust colto nel momento in cui una visione luminosa lo dissuade dallo scendere a patti col demonio. Altri studiosi paiono invece orientati a vedervi concetti esoterici, riferibili alla cabala mistica ebraica (ipotesi non improbabile, data la presenza di un ghetto ebraico ad Amsterdam), oppure una qualche allegoria...
    Ma al di là del soggetto che ancora pare difficile da decifrare c'è l'indiscutibile maestria con la quale Rembrandt, facendo ricorso al solo bianco e nero riesce a sviluppare una manifestazione luminosa così credibile sia da un punto di vista luministico che mistico, resta un maestro insuperabile.

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  5. Sera su Sandy Bay (Hobart)

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  6. in un libro, la vita e i sogni...

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  7. "Ma il mio destino è vivere
    balenando in burrasca"
    - Vincenzo Cardarelli -
    BALENANDO FUGGIASCO
    Scrivere, scrivere ancora! Scrivere forse la poesìa più solenne, magari sognarla tra l'alba di Tweed Heads e le voci di Terranora. Scrivere versi a colori e madrigali di sabbia, tra l'asfalto nei ricordi... scrivere sempre, scrivere di comete o delusioni.
    Magari ci sarà sempre una raffica improvvisa a sparpagliare i versi sotto il divano, in riva al fiume, tra i cespugli, ma in ogni caso sarò ancora qui, a scrivere qualcosa di nuovo, qualcosa d'incerto, di silenzioso, fugace, effimero..Magari con un colore, un accento o una rima che richiami in vita qualcuno dei vetusti silenzi che volarono via e ancora dagli archivi del ricordo riaffiorano.
    Forse una voce, alteratasi negli anni, forse un battito d'ali leggero, o forse un libro di versi letto in gioventù...
    Il libro, il treno e l'alba sono tre parole innocenti: non suscitano quasi mai emozioni violente nella folla, non seminano rivoluzioni, ne' vendono la morte, ma quando mi giungono tutti e tre assieme... mi aprono autostrade in mezzo al cuore, e mi viaggiano affilati sui binari dell'immaginazione inabissandosi tra incerte sensazioni. E allora... Allora non mi resta altro che scrivere, scrivere sempre e comunque: scrivere tra le note dei treni di Duke Ellington, o tra i chiaroscuri marmorei di Desiderio da Settignano. Ho imparato a scrivere tra le cosmiche ragnatele di internet così come tra le allucinate visioni di Escher.
    Con gli anni ho imparato che l'alba può raggiungerti comunque a qualsiasi latitudine, con solennità diverse ma sempre potenti. E ancora con gli anni (o forse attraverso gli anni) ho imparato a leggere i libri senza libri, e ho imparato a salire sui treni in corsa, anche se non tutti i treni scivolano sui binari.
    Perché ho scoperto che il mio destino è vivere, balenando fuggiasco.
    Banora Hills - New South Wales
    15 marzo 2015, all'alba

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  8. una foto un po' originale...

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  9. OGGI AVEVO VOGLIA DI DIRE QUALCOSA DI PROFONDO
    Quando talor frattanto,
    forse, sebben così;
    giammai piuttosto alquanto
    ordunque come e non bensì?
    Ecco repente d'altronde,
    quasi eziandio perciò,
    anzi, altresì laonde
    purtroppo invan; però...
    Ma se perfin mediante,
    quantunque attesoché,
    ahi! Ancorchè nonostante,
    ... E conciossiacosaché.
    Firenze, 12 novembre 2014
  10. MEMORIE
    Decadi di sentieri ne hanno edulcorato il ricordo:
    sono le memorie.
    Giungono inevitabili
    come sempre succede
    in questi tempi di bilanci e rendiconti,
    non tutti esprimibili con numerali.
    Semplici memorie a scavalcare questi inverni australi:
    ancora se ne avverte il retrogusto
    quando piovono orizzontali
    verso un futuro con il fiato corto.
    Nient'altro che memorie,
    forgiate dai sogni
    e setacciàtesi in una clessidra,
    là, dove c'è ancora qualcosa da sognare,
    qualcosa da ghermire,
    ... e tanto da rimembrare.
     
    Robertson, Queensland.
     
    27 Dicembre 2020
    (nella foto: un amarylis del mio cortile)

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  11. TREGUA
    All'ombra del silenzio
    a questo vago tuonar di astri,tra corpi celesti,
    viaggi intrapresi e abbandonati,
    riposar le mente e le braccia
    nell'insonnia vegetale,
    lasciando alle palme e agli eucalipti
    la pena di vegliare
    sui sogni inconclusi
    sui volti inalbeggiati,
    sui ricordi immemori di tronch offesi e inutili rivalse.
    Una tregua senza tempo,
    una fioritura di jacaranda
    moltiplicata nella pietra vittoriana,
    qualche crepuscolo a Sunnybank,
    qualche melodia di sirena
    smarritasi alle sponde di Tweed River
    ... e la tua presenza: sempre vigile nei sogni e nei risvegli;
    tumulti di passioni
    e istanti prolungati in contemplazione.
    Guelfi e Ghibellini possono attendere!
    Raffaello Bocciolini
    Brisbane - George V Square - 29 settembre 2013

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  12. a tutti voi che mi leggete...

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  13. AUTORITRATTO
    Senza traccia di eco
    se non ai miei passi;
    senza specchi acquei,
    ovvero convenzionali,
    a restituire immagini,
    o forse sensazioni...
    Narciso solo in etere,
    essenza di coyote errante
    all'abbeverata dell'alba.
    Sto solo aspettando l'evolversi
    di questo processo occulto
    di quotidiana metempsicosi
    sul selciato ancora umido
    calpestando i ricordi:
    anche quelli che verranno...
    Firenze, 23 ottobre 2015
    Raffaello

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  14. pareti lisce e pareti tormentate da pieni e vuoti che si alternano; linee che convergono e che divergono, linee orizzontali, ma anche verticali e diagonali, linee mistilinee e linee sinuose che s'incotrano in armonia sotto il cielo grigio di Firenze in un freddo pomeriggio di primavera.

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  15. Mi ci vorrebbe una bella vacanza, una vacanza in una qualche isola lontana, sperduta nell'oceano, con spiagge deserte, panorami mozzafiato e il più basso livello possibile di quella che noi chiamiamo civiltà...

    Penso di essere stato fortunato ad aver visto alcune di queste isole, come ad esempio Lifou, in Nuova Caledonia, Tangalooma in Australia, Mystery Island a Vanuatu... O ancora certi angoli di Porto Rico o della Repubblica Dominicana...

    La prossima mi piacerebbe che fosse una qualsiasi isoletta dell'Arcipelago di Sao Tomé e Principe, nel Golfo della Guinea, in Africa...

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  16. SE PURE IL SOGNO...
    Se pure il sogno
    al confine estremo
    dell'aurora si estende;
    se anche l'angelo
    deposte nel vento le armi
    dietro le alture
    di Mount Gravatt
    si adagia spegnendosi
    nella fiamma di un volto inatteso;
    allora anche il ricordo
    strenuo s'inerpica
    nel fondo della memoria
    ... E pulsa emozioni,
    colori e silenzi,
    e d'altra luce continua
    vibrando silenzi,
    brandendo speranze
    come oniriche spade di luce.
    Raffaello
    Robertson -Queensland - 16 Giugno 2017
    (Foto di Raffaello Bocciolini)

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  17. Buona notte, amica, Buona notte di cuore... 

    Ti auguro una serena notte di chimere e di oniriche leggerezze tra i dedali dell'immaginazione.

    Ti auguro i silenzi più assoluti, quelli ricolmi di piccoli suoni e impercettibili fruscii che vadano a cullare la tua voglia di infinito.

    Ti auguro una notte di maschere danzanti al ritmo di una musica che nessuno riesce a udire, salvo gli echi più profondi del tuo onirico vagare.

    Ti auguro una notte così, una di quelle che al mattino ti risvegli e dici... "Grazie!"

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  19. Lo scoglio dell'Elefante a Pantelleria: quando la Natura stessa decide di scolpire...

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  20. Edoardo Chillida - Peine de viento - San Sebastiàn

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  21. Granite Island!! South Australia!

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  22. UN'ANNUNCIAZIONE... SENZA ANGELO
    Ogni volta che mi avvicino a questo capolavoro... C'e' sempre in me un certo timore riverenziale. Magari dipendera' dal suo autore, Antonello da Messina, un artista del quale non si sa abbastanza. O forse dipende dall'enorme letteratura fiorita attorno a questo quadro, o forse e' proprio lei, quella Vergine che mi guarda con quello sguardo enigmatico dove un velo di tristezza, va a fondersi nei suoi occhi assieme alla sua umilta' e fede.
    Antonello lo dipinse presumibilmente verso il 1476. Tutti noi abbiamo visto infinite rappresentazioni dell'Annunciazione. A Firenze l'anno iniziava proprio il giorno dell'Annunciazione, il 25 di marzo. L'anno iniziava per i fiorentini nel momento in cui la Madonna diceva "SI'" al piano di salvezza di Dio Padre. Ma fino a questo quadro tutti i pittori avevano sempre dipinto la Madonna da un lato e l'Angelo annunziante dall'altro. Antonello elimina invece l'Angelo. La Madonna sta guardando verso lo spettatore, anzi, verso l'angelo. L'angelo e' dunque al di fuori del quadro, spettatore come noi, assiste al momento fatale nel quale questa donna sta per proferire il fatidico SI che cambiera' il destino di tutta l'umanita'.
    Al di la' di tutto quel che e' stato scritto a proposito di questo dipinto, credo che la cosa migliore da fare sia quella di porsi davanti a questa donna cercando di immaginare la Fede del suo possessore che vi si inginocchiava davanti... Una Fede sicuramente maggiore di quella che anima i credenti nostri contemporanei, una Fede assoluta... Una Fede che questa Madonna sembra voler confermare con quel gesto, fermo eppur pacato, della sua mano destra.
     

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  23. UNA STONEHENGE IN MEZZO AL PACIFICO
    C'e' uno strano monumento situato nell'Isola di Tonga, e' il cosiddetto "Trilite di Tongatapu", conosciuto localmente anche come "Haamonga-A-Mui"
    Il trilite si compone di due grossi pilastri di calcare corallino eretti verticalmente a 3,8 metri di distanza l'uno dall’altro, sormontati da una terza grossa pietra posta a mo' di architrave per un'altezza totale 5,20 metri dal suolo.
    Una tradizione locale racconta che questo trilite fu innalzato verso il 1200 d.C. da Tuitatui, undicesimo re di Tonga. Sempre secondo la stessa tradizione rappresenterebbe i tre figli del re, due maschi e due femmine, che nelle sue intenzioni avrebbero dovuto essere uniti tra loro da un sentimento forte e indistruttibile.
    Al di la' della leggenda e' comunque interessante notare come l’asse della lastra posta a coronamento sia astronomicamente orientata. Si tratterebbe dunque di un osservatorio astronomico, una specie di Stonehenge in versione semplificata... Attribuire conoscenze astronomiche agli abitanti di Tonga mi pare assolutamente corretto. Al pari della Nuova Caledonia, dell'Arcipelago di Vanuatu, Samoa, Fiji, anche Tonga era stata colonizzata da quella civilta' che gli studiosi chiamano convenzionalmente "Lapita", una civilta' di grandi navigatori capaci di veleggiare per migliaia e migliaia di chilometri e che conoscevano quindi la posizione delle stelle.
    Ma devo dire anche che mi piace l'idea che un sovrano di queste terre lontane si preoccupasse dell'unita' fra i suoi tre figli. Credo che questa fosse anche la preoccupazione di mio padre. Anche lui aveva due figli maschi e una femmina. A proposito... Te ne sei andato quasi un mese fa, babbo, e il vuoto che hai lasciato in me è ancora insopportabile...

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