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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : ‘non c’è emozione grande che non senta un sottile senso di paura’ E’ quello che ci er   
    ‘non c’è emozione grande che non senta un sottile senso di paura’
    E’ quello che ci eravamo detti e in questo pensiero era trattenuta tutta la mia emozione per te.
    Non pensavo fosse così, non pensavo ci si sentisse così, non prima di questi ultimi giorni.
    Ora quel senso di angoscia, forse più tipico più del tuo carattere, diventa anche la mia ansia.
    Dove siamo? Non più qui...
    Mi ripeto questi interrogativi seduto allo stesso tavolino del BAR dove la prima volta ci siamo incontrati.
    Ricordo ogni instante, ogni secondo, ogni minimo particolare.
    Dici che sono io a farne un dramma.
    Non lo, so sento solo che ti voglio bene, sento solo che rinuncerei a tutto tranne che a questo sentimento che mi porta solo a volerti bene, a volere il tuo di bene.
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : Io sento di fare l'amore con te anche quando parliamo del tempo che fa, quando parlia   

    Io sento di fare l'amore con te anche quando parliamo del tempo che fa, quando parliamo della musica, quando parliamo di una vacanza, quando parliamo del tuo cane o quando stiamo in silenzio e non parliamo e non diciamo più nulla.
    Quando il tempo suona di un respiro, suona di parole non dette e suona di parole fraintese.
    Allora è proprio lì che sento di essere in te, quando ci allontaniamo e poi ci riprendiamo, quando per un istante rischiamo di perderci, ma poi prendiamo freneticamente a ricercarci.
    Allora è proprio lì che avverto di averti con me, quando sento quella tua paura che sa solo di una grande emozione, poiché non esiste legame che non abbia un sottile senso di timore, timore di sbagliare, timore di perdersi, timore che tutto sia accaduto…
    …timore di chiedersi come possa essere successo tutto questo...
    …timore che si chiede se è giusto, se sia sbagliato… un timore che secondo me si fa troppe domande sempre.
    Un timore che può essere preceduto solo dalla fiducia, quella che deve nascere, che deve accrescere attraverso il tempo e la conoscenza l'uno dell'altra.
    Quando ci fideremo di noi, non ci sarà suono che ci disturberà, non esisterà più equivoco, ci sarà solo comprensione e devozione l’uno per l’altro.
    E se ancora è presto per fidarci… allora affidiamoci a questo volerci bene… perché è solo - di farci del bene - che stiamo parlando.
    Te lo sussurro ancora una volta: Ti voglio bene... e ti voglio....
     

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fleurdelys00 per l'aggiornamento : Ritorno a quel tavolino, al Bar Tentazioni. Non è un modo per definirlo, l’insegna de   
    Ritorno a quel tavolino, al Bar Tentazioni.
    Non è un modo per definirlo, l’insegna del bar riporta realmente questo nome; ironia della sorte.
    Mi siedo nello stesso luogo dove sedevo con te ormai una primavera fa. Non ci sentiamo più da mesi e qui sembra tutto cambiato. Il cielo non è lo stesso, non c’è sole, ci sono solo nuvole grigie.

    Io avevo preso un caffè shakerato, ordino invece uno normale, leggermente lungo.
    I miei sentimenti sono rimasti qui, ma so che per te non è andata così.
    Non mi servirebbe a nulla parlartene, raccontarteli, perché il nostro tempo è davvero finito.
    Sei altrove. Altrove con le tue smanie, altrove con i tuoi giochi, quelli ai quali non ho voluto giocare, altrove anche con quella poca sensibilità che poteva rimanerti e che non riservi di certo più per me. 
    Non ti chiamo perché so che mi farei male. Non ti chiamo perché voglio tenerti con un ricordo bello, dei momenti davvero piacevoli trascorsi a chiacchierare insieme.
    Allora mi stringo a me, mi stringo alle mie emozioni, sole, grandi.
    Mi stringo ai miei sentimenti mentre sorseggio questo caffè al quale non ho voglia neppure di aggiungere lo zucchero; il sapore così è amaro, amaro come qualche volta la vita è…
    Sembra che tutto si sia fermato in quel parcheggio.
    Mi chiedo se ho sbagliato.
    Forse non le avrei dovuto spendere tutte queste emozioni.
    Avrei dovuto trattenerle e regalarle a chi mi ama davvero.
    Sì, mi dico, non avrei dovuto sprecarle.
    Erano qualcosa di davvero prezioso per me, un valore che non doveva essere così distrutto.
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : – Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva assolutamente che qualcuno lo sape   
    – Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva
    assolutamente che qualcuno lo sapesse, lo sai che faceva? –
    – Non ne ho la minima idea. –
     
    – Andava in montagna e cercava un albero,
    scavava un buco nel tronco,
    e vi bisbigliava il suo segreto e richiudeva il buco col fango,
    così il segreto non sarebbe stato scoperto mai da nessuno. –
     
    – Ma tu pensa quanta fatica,
    io invece cercherei una donna per raccontarlo e sfogarmi. –
     
    – Non siamo tutti uguali. –
     
    – Dici bene, non siamo tutti uguali,
    io non ho segreti al contrario di te,
    tu invece ti tieni tutto dentro,
    dai su coraggio raccontami qualcosa…
    si tratta di una donna vero? –
     
    – Neanche io ho segreti. –
     
    – Avanti smettila, siamo vecchi amici,
    giuro che non lo dirò a nessuno. –

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fabienne45 per l'aggiornamento :   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo   
     
    Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo tornare a casa mia.   Quello che conta nella vita è aver qualcosa tra le dita. E l'entusiamo di un momento, sì, dura un giorno, forse cento.   Ma prima o poi deve finire una sciocchezza che può morire. No, mi dispiace, ma ho paura, la vita non è un'avventura, e poi a lui che cosa dico? Ma non capisci? È mio marito.   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Sì, tutto il mondo me lo dice: insieme a te non sarò mai felice.   Con te c'è solo da aspettarsi tutta una vita di rimorsi. E poi che vuoi? Il nostro amore è nato solo in poche ore e può finire in un momento, e può finire, sì, lo sento, ma certo,   è tutto una sciocchezza, in fondo sono stata pazza. Devo tornare a casa mia e il resto è solo una follia.   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo tornare a casa mia.   No, non parlare, te ne prego, io quel che ho detto lo rinnego. E poi non fare quel sorriso che è così triste sul tuo viso!   E poi adesso cosa fai? Ma no, davvero te ne vai? Amore, no, forse ho sbagliato! Amore, no, non hai capito! Se te ne vai, portami via, io non ci torno a casa mia.    
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sperpero di   spirito   in vergognoso scempio è la   lussuria   in atto;   e finché e   
    Sperpero di spirito in vergognoso scempio
    è la lussuria in atto;   e finché esso dura, lussuria
    è spergiura, assassina, violenta, carica d'infamia,
    selvaggia, estrema, brutale, crudele, sleale;
    non appena goduta, subito disprezzata,
    oltre ragion ambita e, non appena avuta,

    oltre ragion odiata, come esca inghiottita
    di proposito messa per render pazzo chi vi abbocca:

    furiosa nel desìo e furiosa nel possesso,
    sfrenata nel ricordo, nel godimento e brama;

    delizia nell'orgasmo seguita da miseria,
    un piacere ambito vestito d'illusione.

    Il mondo ben conosce tutto questo, ma nessuno sa
    sfuggir quel paradiso che guida a questo inferno.   SHAKESPEARE
        l’eros, che è desiderio allusivo, passione, tenerezza, intuizione della bellezza, fascino, attrazione, fantasia, gioco dell’apparire e dello sparire, del velarsi e dello svelarsi. L’eros lascia, come nei testi poetici, ampi spazi bianchi che ciascuno colma con la sua creatività, con l’invenzione, l’intuizione, la proiezione verso significati ulteriori.     
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : Strano come delle volte avvertiamo di piú l'importanza della presenza quando ne vivia   
    Strano come delle volte avvertiamo di piú l'importanza della presenza quando ne viviamo la sua assenza....
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sperpero di   spirito   in vergognoso scempio è la   lussuria   in atto;   e finché e   
    Sperpero di spirito in vergognoso scempio
    è la lussuria in atto;   e finché esso dura, lussuria
    è spergiura, assassina, violenta, carica d'infamia,
    selvaggia, estrema, brutale, crudele, sleale;
    non appena goduta, subito disprezzata,
    oltre ragion ambita e, non appena avuta,

    oltre ragion odiata, come esca inghiottita
    di proposito messa per render pazzo chi vi abbocca:

    furiosa nel desìo e furiosa nel possesso,
    sfrenata nel ricordo, nel godimento e brama;

    delizia nell'orgasmo seguita da miseria,
    un piacere ambito vestito d'illusione.

    Il mondo ben conosce tutto questo, ma nessuno sa
    sfuggir quel paradiso che guida a questo inferno.   SHAKESPEARE
        l’eros, che è desiderio allusivo, passione, tenerezza, intuizione della bellezza, fascino, attrazione, fantasia, gioco dell’apparire e dello sparire, del velarsi e dello svelarsi. L’eros lascia, come nei testi poetici, ampi spazi bianchi che ciascuno colma con la sua creatività, con l’invenzione, l’intuizione, la proiezione verso significati ulteriori.     
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fabienne45 per l'aggiornamento :   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo   
     
    Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo tornare a casa mia.   Quello che conta nella vita è aver qualcosa tra le dita. E l'entusiamo di un momento, sì, dura un giorno, forse cento.   Ma prima o poi deve finire una sciocchezza che può morire. No, mi dispiace, ma ho paura, la vita non è un'avventura, e poi a lui che cosa dico? Ma non capisci? È mio marito.   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Sì, tutto il mondo me lo dice: insieme a te non sarò mai felice.   Con te c'è solo da aspettarsi tutta una vita di rimorsi. E poi che vuoi? Il nostro amore è nato solo in poche ore e può finire in un momento, e può finire, sì, lo sento, ma certo,   è tutto una sciocchezza, in fondo sono stata pazza. Devo tornare a casa mia e il resto è solo una follia.   Devo tornare a casa mia, devo tornare a casa mia. Non insegnarmi un'altra via, devo tornare a casa mia.   No, non parlare, te ne prego, io quel che ho detto lo rinnego. E poi non fare quel sorriso che è così triste sul tuo viso!   E poi adesso cosa fai? Ma no, davvero te ne vai? Amore, no, forse ho sbagliato! Amore, no, non hai capito! Se te ne vai, portami via, io non ci torno a casa mia.    
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : Strano come delle volte avvertiamo di piú l'importanza della presenza quando ne vivia   
    Strano come delle volte avvertiamo di piú l'importanza della presenza quando ne viviamo la sua assenza....
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : – Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva assolutamente che qualcuno lo sape   
    – Nel passato se uno aveva un segreto e non voleva
    assolutamente che qualcuno lo sapesse, lo sai che faceva? –
    – Non ne ho la minima idea. –
     
    – Andava in montagna e cercava un albero,
    scavava un buco nel tronco,
    e vi bisbigliava il suo segreto e richiudeva il buco col fango,
    così il segreto non sarebbe stato scoperto mai da nessuno. –
     
    – Ma tu pensa quanta fatica,
    io invece cercherei una donna per raccontarlo e sfogarmi. –
     
    – Non siamo tutti uguali. –
     
    – Dici bene, non siamo tutti uguali,
    io non ho segreti al contrario di te,
    tu invece ti tieni tutto dentro,
    dai su coraggio raccontami qualcosa…
    si tratta di una donna vero? –
     
    – Neanche io ho segreti. –
     
    – Avanti smettila, siamo vecchi amici,
    giuro che non lo dirò a nessuno. –

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    pierreroche ha aggiunto una reazione a ghostnick0 per l'aggiornamento : Persa dietro a un filo di pensieri che inesorabilmente portano a te   
    Persa dietro a un filo di pensieri che inesorabilmente portano a te

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da fabienne45 per l'aggiornamento : Questo uomo sul treno posa lo sguardo oltre il finestrino. E' qui davanti a me e fini   
    Questo uomo sul treno posa lo sguardo oltre il finestrino.
    E' qui davanti a me e finisco per studiarlo attraverso il suo riflesso.
    Ha un'aria nostalgica, forse malinconica.
    Fuori piove, a dirotto.
    Lo sguardo é perso nel grigio; me ne accorgo dal fatto che alberi, case, macchine sfrecciano davanti ai suoi occhi senza provocare distrazione alcuna.
    I suoi occhi sono quelli della mente.
    Varcano ogni possibile orizzonte, ogni cosa materiale.
    É lo sguardo dell'anima quello li.
    Quello sguardo che cerca nell'infinito l'inconsistenza di una realtá.
    Quest'uomo varca chilometri di etere per riuscire a raggiungere un pensiero profondo.
    Forse un pensiero caro, forse indispensabile alla sua vita, forse tanto inseguito e forse tanto illusorio.
    Che cosa sta cercando quest'uomo?
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : Il castigo   Non ti avevo mai vista alla guida . C'eri tu al posto del conducente in   
    Il castigo
     
    Non ti avevo mai vista alla guida.
    C'eri tu al posto del conducente in quel momento, le mani strette sul volante della tua macchina nuova.
    La strada aveva qualche disconnessione di carreggiata a tratti per colpa dello sterrato, altre volte causa dei dossi spuntati dalle radici. Dei grandissimi pini secolari ci accompagnavano sull’orlo del tragitto.
    La campagna si apriva verso un’area incontaminata naturale e si riempiva di colori in fiore. L’orizzonte si univa alla distesa di un prato verde. Il tuo maneggio abituale distava ancora pochi chilometri; eri solita trascorrere qualche pomeriggio con il tuo cavallo.
    L’abbigliamento che indossavi era tipico dell’occasione a differenza mia che ero solo un visitatore curioso delle tue passioni. La tua camicia era bianca e aderente; aveva un colletto orientale alto che tu lasciavi sbottonato fino alla quarta asola. Eri solita e abituata a fare così, dicevi che il tuo décolleté era una delle tue parti migliori e su questo fatto, più di una volta, il mio sguardo interessato e affascinato te ne aveva data piena certezza. Il cotone era di un candido ancora più bianco alla luce primaverile; aderiva ad ogni tua forma rafforzandola voluminosamente.
    Sopra portavi una giacca di velluto blu sbottonata per guidare più comoda. Il pantalone colore fango attaccava perfettamente ad ogni tua piega. Aveva il rinforzo interno demarcato da delle cuciture che tratteggiavano la particolarità dello stile. In parte il pantalone veniva coperto da dei stivali di pelle alti fino al ginocchio. Quel tuo abbigliamento ti faceva molto più risoluta del solito e metteva forse troppa evidenza di rigore verso ciò che disapprovavi:
    – Non dovresti scrivermi di notte soprattutto se sei stanco di giornata! –
    – Beh scusami, ma stanotte avevo un’ora in più da recuperare per via del cambio d’orario legale –
    – Rischi poi di addormentarti nel momento in cui dovresti essere più sveglio, a quel punto mi arrabbierei davvero – mentre mi pronunciavi queste parole imboccavi la stradina d’ingresso del ranch facendo sobbalzare l’auto da una cunetta.
    – e se poi ti arrabbi che fa? – te lo dicevo con intenzione di sfida pur non comprendendo se effettivamente in quel momento fossi alterata davvero o se stessi solo scherzando con indifferenza.
    Per un attimo rimanevi in silenzio. Il mio sguardo rivolgeva verso il tuo per nulla condizionato dal mio e attento nell’ultima manovra. La mia insolenza unita anche forse ad un maliziosa provocazione non trovava sosta: – quindi? Se ti arrabbi che fai? –
    Improvvisamente frenavi di colpo parcheggiando l’auto. Per il terreno sconnesso le ruote presero a slittare sull’ultimo metro. Un polverone di coda si alzava dietro i nostri retrovisori.
    Ora eri tu a cercare il mio sguardo allarmato dalla frenata; ti voltavi verso di me con una risposta secca e coraggiosa:
    – ti metterò in castigo, chiaro? –
    Lo riferivi tra il serioso e un leggero ghigno di sorriso che non lasciava intendere cosa stavi mai tramando nella mente. Lo stavi dicendo con ironia? E se fosse un rimprovero o un’intimazione? Deformazione professionale pensavo, da maestra, ma allo stesso tempo iniziai a valutare, in maniera del tutto sciocco e inappropriato, un intento malizioso della ipotetica penitenza.
    – beh allora dipende tutto dal castigo – provavo a risponderle con chiara istigazione.
    Dopo essere scesa la tua portiera si chiudeva bruscamente; che ti fossi innervosita sul serio? Ragionavo dentro di me rispetto a quanto poco ti conoscevo.
    Io uscivo più prudentemente e cautamente mi avvicinavo a te seguendoti, mentre ti ridirigevi verso la scuderia. Il tuo passo era sostenuto, gli stivali battevano a terra con vigore.
    Non cercavo di raggiungerti, ti tenevo a due metri. Un po’ perché non avevo ancora intuito lo stato d’animo della tua conversazione, un po’ perché quel pantalone da fantino ti stava magnificamente indosso e non volevo di certo perdermi il movimento dei fianchi che ondulavano poco sotto la giacca.
    – mi stai guardando il culo? –
    – Cosa? – rispondevo quasi incredulo perché forse era la prima volta che ti rivolgevi così a me.
    – mi sembra che tu abbia bisogno di una lezione –
    Poco dopo eravamo nella scuderia.
    Il profumo del fieno era inebriante; il suono del respiro vivo dei cavalli interrompeva a tratti il silenzio. La fila dei box ai lati rimanevano taluni aperti e altri chiusi. Lo zoccolo dei tuoi stivali risuonava lungo il corridoio andando a sfumare rispetto al mio passo. Ti avevo per un attimo perduta nel momento che arretravo per scorgere meglio i cavalli. Alcuni erano bianchi, bruni… altri neri. Non mi ero mai interessato a questo mondo e non conoscevo affatto nulla di tutto ciò.
    E’ avvenuto verso la metà del corridoio, in un istante nel quale ero affacciato ad uno scomparto vuoto, che improvvisamente avvertivo una energica frustata sui glutei. Nel momento che mi sono girato ti ho vista con il tuo frustino in mano stretto dai guanti neri.
    – ma che fai? Ma sei pazza? Mi hai fatto male! –
    Nel vederti così non pensavo altro che indietreggiare mentre tu all’opposto venivi avanti, sempre più, pressandomi volontariamente verso l’interno del box e chiudendoti così alle spalle l’unico varco di uscita.
    – ma che fai? Ma sei impazzita? –
    – te l’ho detto, mi sembra che tu abbia bisogno proprio di essere ben educato –
    Nei pochi passi che mi rimanevano per addossarmi ad un angolo, agitavi la frusta davanti a me, lanciandomi qualche colpetto sulle gambe e sulle braccia, ma erano più leggere rispetto alla prima per la quale ero ancora indolenzito. In quel momento mi accorgevo che avevi anche un sottile sogghigno sulle labbra, un dettaglio che mi rassicurava su una volontà meno dolente rispetto a quanto sembravi asserire inizialmente.
    Allo stesso tempo, oltre ad agitare il frustino, mi accorgevo che con una mano facevi saltare ulteriormente qualche altro bottone della tua camicetta scoprendo ancora di più la fenditura di pelle tra i due seni che si spalancava senza nulla indosso. I capezzoli rimaneva invece coperti sotto il cotone e nella penombra si poteva scorgere visibilmente la punta del loro fermento.
    Arrivato in fondo alla stanza, l’ombra si faceva più fitta e lasciava alludere a quel lato d’oscurità che oltre ad essere caratteristica di quel frangente, lo era anche in corrispondenza alle nostre personalità e ai nostri intenti.
    Con le spalle ormai al muro facevi l’ultimo passo verso me con il tuo corpo quasi pungendomi con i tuoi capezzoli a punta. Alzavi la frusta con l’estremità del cuoio portando la linguetta sotto il mio mento. Con quel fare ancora sinistro e risoluto avvicinavi il viso a pochi centimetri da me. Gli occhi erano affamati.
    In quel momento capivo che c’era una sola volontà e in pochissimo tempo il silenzio fu rotto dal tuo ultimo invito: – sei pronto per la penitenza? –
     

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : L'amore che parla di sé in un bello sguardo la percezione in cui mi perdo è l'oltre m   
    L'amore che parla di sé in un bello sguardo
    la percezione in cui mi perdo
    è l'oltre mare di un assurdo 'sì'
     
    L'amore che arriva con movenze lente
    qui sotto gli occhi della gente
    mi parla con voce tremante...
     
    Sì... Illudendo, lusingando
    Incantando e come danzando
    afferra le mani
     
    Sì... affrettando, ansimando, provocando
    e tutto abbreviando, come adorando
     
    Ti amo tanto e ti sento arrossendo e impallidendo,
    quasi morendo, sì...
     
    L'amore che trafigge me 
    lascia che dica:
    "Non so cos'è, non lo so mica, ma credo in te, dolce nemica... Sì...."
     
    (Paolo Conte)

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue. Una luce bluette illumina il trio   
    Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue.
    Una luce bluette illumina il trionfo.
    Un leggero vento, di un temporale eluso, soffia sui tuoi capelli quieti.
    La folla accresce ogni possibile disillusione.
    Su una nota provo ad inseguire con lo sguardo le tue sfumature.
    Ricerco una logica a questo desiderio sconfinato, ma senza riuscire a comprenderla.
    Sento la presenza della tua anima ancora più forte ora che sei a pochi passi da me.
    Le nostre anime quasi si sfiorano… le nostre anime si circoscrivono nella piazza...
    forse loro hanno avuto la possibilità di accarezzarsi…
    di sentirsi, di stringersi…. di perdersi…
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue. Una luce bluette illumina il trio   
    Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue.
    Una luce bluette illumina il trionfo.
    Un leggero vento, di un temporale eluso, soffia sui tuoi capelli quieti.
    La folla accresce ogni possibile disillusione.
    Su una nota provo ad inseguire con lo sguardo le tue sfumature.
    Ricerco una logica a questo desiderio sconfinato, ma senza riuscire a comprenderla.
    Sento la presenza della tua anima ancora più forte ora che sei a pochi passi da me.
    Le nostre anime quasi si sfiorano… le nostre anime si circoscrivono nella piazza...
    forse loro hanno avuto la possibilità di accarezzarsi…
    di sentirsi, di stringersi…. di perdersi…
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue. Una luce bluette illumina il trio   
    Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue.
    Una luce bluette illumina il trionfo.
    Un leggero vento, di un temporale eluso, soffia sui tuoi capelli quieti.
    La folla accresce ogni possibile disillusione.
    Su una nota provo ad inseguire con lo sguardo le tue sfumature.
    Ricerco una logica a questo desiderio sconfinato, ma senza riuscire a comprenderla.
    Sento la presenza della tua anima ancora più forte ora che sei a pochi passi da me.
    Le nostre anime quasi si sfiorano… le nostre anime si circoscrivono nella piazza...
    forse loro hanno avuto la possibilità di accarezzarsi…
    di sentirsi, di stringersi…. di perdersi…
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da kan-dinsky per l'aggiornamento : Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue. Una luce bluette illumina il trio   
    Sono forse medesime le sensazioni, le mie e le tue.
    Una luce bluette illumina il trionfo.
    Un leggero vento, di un temporale eluso, soffia sui tuoi capelli quieti.
    La folla accresce ogni possibile disillusione.
    Su una nota provo ad inseguire con lo sguardo le tue sfumature.
    Ricerco una logica a questo desiderio sconfinato, ma senza riuscire a comprenderla.
    Sento la presenza della tua anima ancora più forte ora che sei a pochi passi da me.
    Le nostre anime quasi si sfiorano… le nostre anime si circoscrivono nella piazza...
    forse loro hanno avuto la possibilità di accarezzarsi…
    di sentirsi, di stringersi…. di perdersi…
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : Incapace di percepire la forma di Te, ti trovo tutto intorno a me. La tua presenza mi   

    Incapace di percepire la forma di Te,
    ti trovo tutto intorno a me.
    La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo bene,
    umilia il mio cuore, perché tu sei ovunque.

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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : “…peccato che non mi ricordo dei sogni perché credo che in tutte queste notti tu stai   
    “…peccato che non mi ricordo dei sogni perché credo che in tutte queste notti tu stai accompagnando i miei...”
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    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : “ Io un confine non lo so vedere Sai che non mi piace dare un limite, un nome alle co   
    “ Io un confine non lo so vedere
    Sai che non mi piace dare un limite, un nome alle cose
    Lo trovi pericoloso e non sai come prendermi, mi dici
    Ma non so se ti credo
    Senza tutta questa fretta mi ameresti davvero? “
     
  23. Fantastico!
    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento : Non serve a niente di particolare Solo tornare a pensare che tutto è bello e speciale   
    Non serve a niente di particolare
    Solo tornare a pensare che tutto è bello e speciale
    Non si dice mai, ma voglio impegnarmi
    Salvare un pezzo di cuore
    Io non vivo senza sogni e tu sai che è così
    E perdonami se sono forte, sì
    E se poi sono anche fragile
     

  24. Mi piace
    pierreroche ha aggiunto una reazione a ghostnick0 per l'aggiornamento : le regole del gioco sono fatte per essere infrante      
    le regole del gioco sono fatte per essere infrante 
     

  25. Mi piace
    pierreroche ha ricevuto una reazione da ghostnick0 per l'aggiornamento :   Gli acrobati   Ora è tempo per quella peripezia quando ti gridai: “ti prendo” e tu,   
     
    Gli acrobati
     
    Ora è tempo per quella peripezia
    quando ti gridai: “ti prendo”
    e tu, in un'improvvisa staccata
    senza rete e senza pubblico
    ti lasciasti andare
    in quel volo ribelle
    afferrandoti stretta a me
    in un volteggio così deciso.
     
    Il nostro spettacolo ora è aperto
    ha scelto di unirci
    in questo fremito acrobatico
    dove, su altalene legate al cielo
    dondoliamo e volteggiamo
    nel perfetto contrappeso
    di desiderio e d’amplesso.
     
    Legati a queste vite parallele
    dove avvertiamo in continuazione
    un’oscillazione emotiva
    sappiamo un'altra volta ancora
    che potremmo tentare
    un nuovo salto mortale
    con la certezza di non precipitare mai
    già indubbi a liberarci
    nelle nostre peripezie passionali.